Bifosfonati ed estrazione dentaria
Egregi Dottori,
mia madre, di anni 71, soffre di osteoporosi ed ha ripreso ad assumere - dopo tre anni di sospensione - per via intramuscolare un totale di n. 9 fiale di Difosfonal (n. 6 una volta a settimana e n. 2 una volta ogni 15 giorni; e, dopo una pausa di circa venti giorni, n. 1 in data 12 aprile 2011).
Causa forte dolore al secondo molare arcata inferiore dx incapsulato (moncone di protesi di 4 elementi)(terzo molare estratto), e nonostante cura antibiotica di 6 giorni con Zimox da 1g., si è rivolta al dentista, il quale ha constatato un'infezione in atto e consigliato l'estrazione.
Quali possono essere i rischi, data l'assunzione di bifisfonati? E' necessario far decorrere un minimo di tempo dall'ultima iniezione di Difosfonal? O ci sono delle tecniche alternative che consentono di evitare il ricorso all'estrazione?
Grazie per la cortese attenzione.
mia madre, di anni 71, soffre di osteoporosi ed ha ripreso ad assumere - dopo tre anni di sospensione - per via intramuscolare un totale di n. 9 fiale di Difosfonal (n. 6 una volta a settimana e n. 2 una volta ogni 15 giorni; e, dopo una pausa di circa venti giorni, n. 1 in data 12 aprile 2011).
Causa forte dolore al secondo molare arcata inferiore dx incapsulato (moncone di protesi di 4 elementi)(terzo molare estratto), e nonostante cura antibiotica di 6 giorni con Zimox da 1g., si è rivolta al dentista, il quale ha constatato un'infezione in atto e consigliato l'estrazione.
Quali possono essere i rischi, data l'assunzione di bifisfonati? E' necessario far decorrere un minimo di tempo dall'ultima iniezione di Difosfonal? O ci sono delle tecniche alternative che consentono di evitare il ricorso all'estrazione?
Grazie per la cortese attenzione.
[#1]
Il rischio è una necrosi ossea mascellare più o meno localizzata. Dovrebbe parlare con il dentista per valutare l' alternativa all'estrazione, nel caso in cui questa fosse necessaria deve rivolgersi all' ortopedico che ha in cura sua madre, fargli presente il problema e valutare la sospensione o la sostituzione del bifosfonato. So che vi sono farmaci alternativi, ma solo lo specialista può decidere al riguardo.
Saluti.
Saluti.
Dr. Marcello Fantini
Chirurgia orale - Implantologia
www.studiofantini.jimdo.com
[#2]
Ex utente
Egregio Dr. Fantini,
innanzitutto grazie infinite per la pronta risposta!
Sperando di non approfittare oltre della Sua disponibilità, gradirei sapere se, qualora il dentista dovesse ritenere necessaria l'estrazione e l'ortopedico la sospensione del farmaco e la sua sostituzione, il decorso di un mese circa dall'ultima assunzione di bifosfonato possa essere un periodo sufficiente per scongiurare il rischio di necrosi di cui parlava.
Grazie.
innanzitutto grazie infinite per la pronta risposta!
Sperando di non approfittare oltre della Sua disponibilità, gradirei sapere se, qualora il dentista dovesse ritenere necessaria l'estrazione e l'ortopedico la sospensione del farmaco e la sua sostituzione, il decorso di un mese circa dall'ultima assunzione di bifosfonato possa essere un periodo sufficiente per scongiurare il rischio di necrosi di cui parlava.
Grazie.
[#3]
Il problema della necrosi da bifosfonati è così recente che non c'è certezza assoluta sul da farsi. Tuttavia secondo le linee guida più recenti è necessario sospendere il farmaco almeno 2-3 mesi prima dell' estrazione, nei casi più favorevoli, fino a diversi anni prima, in caso di somministrazioni lunghe e ad alte dosi.
Saluti.
Saluti.
[#5]
Gentile Signore,
probabilmente l'infezione in atto potrebbe già costituire l'episodio scatenante di lesioni da osteonecrosi, a prescindere dall'eventuale estrazione da effettuare.
Senza nulla togliere al suo medico, considerando che al momento non sono stati fissati protocolli precisi per fronteggiare questa complicanza per l'esiguità dei dati a disposizione, non posso che consigliarle di rivolgersi
presso un adeguato centro di riferimento di chirurgia maxillo-facciale, che nell'interland di Roma certamente non mancano.
Cordiali Saluti
probabilmente l'infezione in atto potrebbe già costituire l'episodio scatenante di lesioni da osteonecrosi, a prescindere dall'eventuale estrazione da effettuare.
Senza nulla togliere al suo medico, considerando che al momento non sono stati fissati protocolli precisi per fronteggiare questa complicanza per l'esiguità dei dati a disposizione, non posso che consigliarle di rivolgersi
presso un adeguato centro di riferimento di chirurgia maxillo-facciale, che nell'interland di Roma certamente non mancano.
Cordiali Saluti
[#6]
Ex utente
Gent.mo Dr. Palomba,
nel ringraziarLa e scusandomi per aver letto solo ora la Sua risposta, volevo chiederLe se una semplice radiografia può consentire di fare diagnosi di osteonecrosi; se, in caso di esito negativo, il rischio possa considerarsi scongiurato e qual è altrimenti l'esame diagnostico più indicato a dare risposte certe in casi come questo.
Grazie.
nel ringraziarLa e scusandomi per aver letto solo ora la Sua risposta, volevo chiederLe se una semplice radiografia può consentire di fare diagnosi di osteonecrosi; se, in caso di esito negativo, il rischio possa considerarsi scongiurato e qual è altrimenti l'esame diagnostico più indicato a dare risposte certe in casi come questo.
Grazie.
[#7]
Il rischio di osteonecrosi della mandibola è alto SOLO nel caso di dosaggi da bifosfonati in uso nella terapia antitumorale.
Nel caso di dosaggi atti alla prevenzione dell'osteoporosi, il rischio (a quanto ne sappiamo oggi) è decisamente basso, anche se non assente.
Cosa fare quindi?
Se si può evitare l'estrazione, lo si fa; ma non è una cura "alternativa", NON C'E' NESSUNA ALTERNATIVA ad una estrazione necessaria.
Ci sono alternative solo ad estrazioni NON NECESSARIE!
Se non si può evitare l'estrazione, occorre farla lo stesso, scegliendo un professionsita competente che "prenda" in cura la mamma, evitando lo scaricabarile del caso "a rischio" e "rognoso".
Gli accorgimenti da prendere per minimizzare il rischio sono noti ad un chirurgo orale: terapia antibiotica protratta, intervento il meno traumatico possibile, sutura...
Ordinaria amministrazione, quindi.
E, per ultimo, sotolineo quanto ben detto dal dr. Palomba, l'infezione IN ATTO può essere causa di osteonecrosi.
Nel caso di dosaggi atti alla prevenzione dell'osteoporosi, il rischio (a quanto ne sappiamo oggi) è decisamente basso, anche se non assente.
Cosa fare quindi?
Se si può evitare l'estrazione, lo si fa; ma non è una cura "alternativa", NON C'E' NESSUNA ALTERNATIVA ad una estrazione necessaria.
Ci sono alternative solo ad estrazioni NON NECESSARIE!
Se non si può evitare l'estrazione, occorre farla lo stesso, scegliendo un professionsita competente che "prenda" in cura la mamma, evitando lo scaricabarile del caso "a rischio" e "rognoso".
Gli accorgimenti da prendere per minimizzare il rischio sono noti ad un chirurgo orale: terapia antibiotica protratta, intervento il meno traumatico possibile, sutura...
Ordinaria amministrazione, quindi.
E, per ultimo, sotolineo quanto ben detto dal dr. Palomba, l'infezione IN ATTO può essere causa di osteonecrosi.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#8]
Gentile Signore,
prima di tutto è fondamentale l'esame clinico della cavità orale per individuare lesioni spesso anche asintomatiche:
come esame strumentale è sufficiente l'opt o rx panoramica che permette di individuare variazioni strutturali del trabecolato osseo.
L'eventuale assenza di lesioni al momento non esclude la possibilità che possano manifestarsi in futuro: per questo è necessario sottoporsi ad un programma di controlli periodici dal dentista, di sedute professionali di ablazione tartaro,
ed è utile seguire protocolli di igiene orale domiciliare con l'uso quotidiano di collutorio a base di clorexidina.
Cordiali Saluti
prima di tutto è fondamentale l'esame clinico della cavità orale per individuare lesioni spesso anche asintomatiche:
come esame strumentale è sufficiente l'opt o rx panoramica che permette di individuare variazioni strutturali del trabecolato osseo.
L'eventuale assenza di lesioni al momento non esclude la possibilità che possano manifestarsi in futuro: per questo è necessario sottoporsi ad un programma di controlli periodici dal dentista, di sedute professionali di ablazione tartaro,
ed è utile seguire protocolli di igiene orale domiciliare con l'uso quotidiano di collutorio a base di clorexidina.
Cordiali Saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 50.8k visite dal 04/05/2011.
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