Estrazione molare in gravidanza

EGRRGI DOTTORI , SONO ALLA 31 SETTIMANA DI GRAVIDANZA. A META' FEBBRAIO PER VIA DI ATROCI DOLORI ALL'ARCATA SUPERIORE SX , MI SONO RECATA NEL PS DELLA MIA CITTA' NATAL E(LECCE) E IL GIORNO SEGUENTE IL DENTISTA DI TURNO MI HA RISCONTRATO UNA PULPITE CON INIZIALE NECROSI DEL PENULTIMO MOLARE ( QUELLO CHE PRECEDE IL DENTE DEL GIUDIZIO ) DELLA SUDDETTA ARCATA. HA PROVVEDUTO A PRATICARE OPPORUTNA PULPOTOMIA E LASCIATO IL DENTE APERTO PER SPURGARE. A SEGUITO DELL'INTERVENTO HO PRESO AUGUMENTIN 2GR/DIE PER 5 GG E DOPO CIRCA SEI GG SONO RITORNATA PER UNA CHIUSURA PARZIALE DEL MOLARE.
SONO STATA BENE PER CIRCA 15 GG, NEL SENSO CHE IL DOLORE LIEVE SI PRESENTAVA SOLO SE EVOCATO CON LA LINGUA. IERI 2 MARZO PURTROPPO NONOSTANTE TUTTO MI SI E' RIPRESENTATO IL DOLORE LANCINANTE ALLO STESSO MOLARE E MI SONO RECATA DAL MIO DENTISTA PRESSO LA CLINICA ODONTOIATRICA DEL POLICLINICO GEMELLI, CITTA' DOVE VIVO ORA .
IL MIO DENTISTA IN QUESTO CASO , HA GIUDICATO POSITIVAMENTE IL LAVORO DEI COLLEGHI DI LECCE E IMPUTATO LA RECIDIVA DEL DOLORE AI BATTERI ED AD UNA SOPRAGGIUNTA PARADONTITE. PUTROPPO IN CORSO DI SEDUTA NEANCHE LE ANESTESIE PRATICATE ( SENZA ADRENALINA ) HANNO SORTITO IL MINIMO EFFETTO , E PERTANTO SI E' PREFISSATA UN ESTRAZIONE DEL MOLARE PER VENERDI' , ANZICHE' ASPETTARE IL DOPO PARTO . DA STAMATTINA PREMETTO CHE STO BENE , IL DOLORE NON E' PIU' SPONTANEO , MA SOLO LEGGERO SE EVOCATO , MI E'STATA TOLTA LA PASTA DI CHIUSURA MESSA NEL PS DI LECCE PER FAR SPURGARE IL DENTE, E STO PRENDENDO SOTTO CONSIGLIO ANCHE DELLA MIA GINECOLOGA 3 GR/DIE DI AMPICILLINA COME CURA E PROFILASSI PER L'INTERVENTO DI VENERDI' . IO SONO DAVVERO TERRORIZZATA DAL DOLORE CHE POTREI PROVARE DURANTE L'INTERVENTO , VISTO CHE L'ANESTESIA SENZA ADRENALINA NON HA SORTITO EFFETTI , E POI DALL'EVENTUALE SANGUINAMENTO, PER UNA SEMPLICE PULIZIA DELLE GENGIVE INTORNO ALLO STESSO MOLARE, IERI E' USCITO TANTISSIMO SANGUE. POTRESTE CONSIGLIARMI E DARMI UN PARERE O CONSIGLIO SU ESECUZIONE ED EFFETTIVA NECESDSITA' DI ESEGUIRE TALE ESTRAZIONE NEL MIO STATO INTERESSANTE? GRAZIE MILLE DEL VS GRADITISSIMO PARERE E SCUSATE PROLISSITA' E DISTURBO .
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
Gentile Signora,
considerando il suo racconto e le diagnosi riportata, penso che la terapia non possa essere diversa da quella dell'estrazione, soprattutto se vi è un coinvolgimento parodontale molto importante:
non sembra peraltro che alcun medico le abbia consigliato una terapia endodontica o devitalizzazione per salvare il dente.
Probabilmente l'anestetico, correttamente scelto senza vasocostrittore per il suo stato di gravidanza, non ha sortito l'effetto sperato a causa dell'infiammazione dei tessuti, che, per un fenomeno prettamente chimico-farmacologico, tende a ridurre l'efficacia degli anestetici dentali.
Sembra comunque che il quadro sintomatologico sia in miglioramento, anche per l'azione degli antibiotici, quindi è presumibile che anche l'anestetico sarà più efficace.
Affronti l'intervento con serenità, poichè il vero problema potrebbe essere proprio il suo stato d'ansia.
Cordiali Saluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie mille , dottore. A rigor di esattezza le devo anche comunicare che il dente è stato già parzialmente devitalizzato ( si parlava di due nervi su tre) , il terzo si è provato a devitalizzarlo nel corso della seconduta a Lecce , ma avevo troppo dolore e delle scosse , nonostante anestesia, inizialmente si era parlato di cura ''canalare'', ma poi il collega che mi ha visitato a Roma ha riscontrato paradontite e suggerito l'estrazione , credo e spero di non sbagliarmi che l'anestesia sia meno nociva della carica batterica. Mi scusi se la disturbo oltre , vorrei solo chiedere se cè il rischio che una volta tolto il dente i batteri possano danni . grazie e perdoni l'ignoranza.
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
La terapia antibiotica serve proprio a scongiurare o comunque ridurre al minimo il passaggio di batteri nel torrente circolatorio e quindi al feto, si parla infatti di profilassi, serve cioè a prevenire spiacevoli complicazioni, oltre a risolvere il processo infettivo in atto.
L'estrazione purtroppo in questi casi è l'unica soluzione, temporeggiare fino al parto, mantenendo il focus infettivo e sottoponendosi a ripetute terapie antibiotiche, risulterebbe ancora più rischioso per il bambino.
Cordiali Saluti

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