Forte dolore facciale post estrazione
A fine aprile sono stata sottoposta ad un intervento per l'estrazione di un giudizio inferiore incluso e dopo pochissimi giorni ho cominciato ad avere fortissimi dolori e scariche elettriche che partivano dalla mascella fino alla tempia e viceversa. Il dentista mi ha estratto anche l'altro dente (sano!)pensando che fosse la causa dei dolori ma la situazione è peggiorata. I vari medici mi hanno cambiato cura ben sei volte in due mesi senza risolvere nulla. Il dolore è tuttora insopportabile e dura per l'intera giornata non posso nemmeno appoggiare la testa al cuscino. Può trattarsi di nevralgia del trigemino? come è possibile curarla? Premettendo che mi hanno ricoverato per appendicite acuta causata dai troppi farmaci e che quindi mi è impossibile per un po' assumere altre medicine, come posso risolvere il mio problema? Grazie!!
[#1]
Il caso si presenta incompleto nei dati per poter esprimere un giudizio: manca il motivo dell'estrazione dell'ottavo incluso e la visione dell'OPT per verificare i rapporti con il nervo mandibolare.I dolori potrebbero derivare sia da un fatto irritativo locale della sede alveolare del dente piuttosto che da una complicanza dell'anestesia (necessità di ulteriore rx e visita e conoscere la procedura di estrazione), sia da una concomitante patologia "nevritica". Il consiglio, se dal punto di vista odontoiatrico tutto è stato ben eseguito, rivolgersi anche ad un neurologo per la diagnosi differenziale.
Dr Roberto Perroni
[#2]
Carissima Signora,
dopo ogni estrazione dentale è possibile il verificarsi di sindromi (costellazione di sintomi) quali quella del "dente fantasma" e/o quella della sindrome da estrazione (per similitudine con la sindrome del moncone d'amputazione).
La sindrome del dente fantasma si manifesta con la persistenza della percezione dell'esistenza del dente estratto, con spike "chiodate" dolorose al livello della regione dell'estrazione, spesso descritte dalle persone affette come scariche elettriche dolorose.
La sindrome da estrazione è un dolore più persistente, esacerbato dalla masticazione e/o da movimenti occlusivi della bocca. Il contatto con agenti che promuovano variazioni termiche, anche il solo passaggio di aria, ne esacerbano la sintomatologia: anche in questo caso più spesso il carattere dominante del dolore descritto coincide con -... tipo scariche elettriche ... su una persistenza di un dolore "sordo" ... quasi costante ...-.
Se manca la persistenza della percezione del dente mancante, la diagnosi differenziale porta, lo Specialista in Anestesia e Rianimazione e Terapia del Dolore, ad imputare alla sindrome da estrazione la causa dell'affezione. La coesistenza dell'insieme delle costellazioni sintomatologiche specifiche porta a considerare una possibile associazioni di entrambe le sindromi.
L'eziopatogenesi della prima deriverebbe dal fatto che a seguito della estrazione non ha avuto seguito un processo inibitorio di elaborazione a livello dell'area rappresentativa centrale del dente stesso: vale a dire che persiste e non è stata attivata in modo adeguato, dal cervello, la via inibitoria a fibre A-beta, del controllo della nocicezione e della somato-estesia, causa del perdurare della percezione. Inoltre, a causa di tale deficit A-beta si verifica una iperattività delle fibre A-delta, causa degli spikes.
L'eziopatogenesi della seconda originerebbe da un disturbo più periferico, regionale dell'area di estrazione, dove le fibre C, del dolore sordo persistente, attivate dall'evento estrattivo, in questo caso, promuoverebbero una associazione di inibizione delle fibre nervose della nocicezione A-beta e talora contemporanea esacerbazione della attività A-delta.
Premettendo che deve essere essere escluso un fatto flogistico-infiammatorio di tipo infettivo, prima di avventurarsi in diagnosi differenziali di altra natura, è necessario precisare che non è possibile prevedere lo svilupparsi di tali sindromi post-estrattive.
Daltronde è facile discriminare se attivo un processo flogistico: il dolore è persistente, caldo, pulsante, tipico della sola o prevalente attivazione delle fibre C.
Il trattamento per l'ultima ipotesi è ovviamente antibiotica, possibilmente mirata, ed è anche talvolta riscontrabile da una semplice radiografia ortopanoramica: la pertinenza specialistica è ancora Odontoiatrica.
Per quanto riguarda invece le sindromi descritte, il trattamento non prevede uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei, se non di supporto alla sopportazione del dolore per un periodo ristretto e momentaneo, che dalla Sua descrizione sembrano essere i prodotti da Lei assunti fin'ora e senza, per forza di cose, risultati soddisfacenti.
La pertinenza specialistica per tali disturbi e dello Specialista in Terapia del Dolore: tale specialista ha le conoscenze per intervenire in modo invasivo localmente e contemporaneamente promuovendo un processo di neuromodulazione, senza uso di farmaci gastrolesivi.
La Sua fortuna di vivere a Milano, dove abbondano Centri di qualificati di Terapia del Dolore, Le dovrebbe consentire di risolvere il problema in questione.
In Fede
A Disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
dopo ogni estrazione dentale è possibile il verificarsi di sindromi (costellazione di sintomi) quali quella del "dente fantasma" e/o quella della sindrome da estrazione (per similitudine con la sindrome del moncone d'amputazione).
La sindrome del dente fantasma si manifesta con la persistenza della percezione dell'esistenza del dente estratto, con spike "chiodate" dolorose al livello della regione dell'estrazione, spesso descritte dalle persone affette come scariche elettriche dolorose.
La sindrome da estrazione è un dolore più persistente, esacerbato dalla masticazione e/o da movimenti occlusivi della bocca. Il contatto con agenti che promuovano variazioni termiche, anche il solo passaggio di aria, ne esacerbano la sintomatologia: anche in questo caso più spesso il carattere dominante del dolore descritto coincide con -... tipo scariche elettriche ... su una persistenza di un dolore "sordo" ... quasi costante ...-.
Se manca la persistenza della percezione del dente mancante, la diagnosi differenziale porta, lo Specialista in Anestesia e Rianimazione e Terapia del Dolore, ad imputare alla sindrome da estrazione la causa dell'affezione. La coesistenza dell'insieme delle costellazioni sintomatologiche specifiche porta a considerare una possibile associazioni di entrambe le sindromi.
L'eziopatogenesi della prima deriverebbe dal fatto che a seguito della estrazione non ha avuto seguito un processo inibitorio di elaborazione a livello dell'area rappresentativa centrale del dente stesso: vale a dire che persiste e non è stata attivata in modo adeguato, dal cervello, la via inibitoria a fibre A-beta, del controllo della nocicezione e della somato-estesia, causa del perdurare della percezione. Inoltre, a causa di tale deficit A-beta si verifica una iperattività delle fibre A-delta, causa degli spikes.
L'eziopatogenesi della seconda originerebbe da un disturbo più periferico, regionale dell'area di estrazione, dove le fibre C, del dolore sordo persistente, attivate dall'evento estrattivo, in questo caso, promuoverebbero una associazione di inibizione delle fibre nervose della nocicezione A-beta e talora contemporanea esacerbazione della attività A-delta.
Premettendo che deve essere essere escluso un fatto flogistico-infiammatorio di tipo infettivo, prima di avventurarsi in diagnosi differenziali di altra natura, è necessario precisare che non è possibile prevedere lo svilupparsi di tali sindromi post-estrattive.
Daltronde è facile discriminare se attivo un processo flogistico: il dolore è persistente, caldo, pulsante, tipico della sola o prevalente attivazione delle fibre C.
Il trattamento per l'ultima ipotesi è ovviamente antibiotica, possibilmente mirata, ed è anche talvolta riscontrabile da una semplice radiografia ortopanoramica: la pertinenza specialistica è ancora Odontoiatrica.
Per quanto riguarda invece le sindromi descritte, il trattamento non prevede uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei, se non di supporto alla sopportazione del dolore per un periodo ristretto e momentaneo, che dalla Sua descrizione sembrano essere i prodotti da Lei assunti fin'ora e senza, per forza di cose, risultati soddisfacenti.
La pertinenza specialistica per tali disturbi e dello Specialista in Terapia del Dolore: tale specialista ha le conoscenze per intervenire in modo invasivo localmente e contemporaneamente promuovendo un processo di neuromodulazione, senza uso di farmaci gastrolesivi.
La Sua fortuna di vivere a Milano, dove abbondano Centri di qualificati di Terapia del Dolore, Le dovrebbe consentire di risolvere il problema in questione.
In Fede
A Disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
[#3]
Gentile signora vorrei sapere se il dente che le hanno estratto oltre quello del giudizio e omolaterale allo stesso. Inoltre occorrerebbe un OPT pregressa all'estarzione per avere un quadro più completo.
Comunque personalmente penso che lei abbia avuto una neurite post-estrattiva che le ha dato questa sintomatologia, per cui la prima cosa che avrebbe dovuto fare, sicuramente dietro consiglio medico, doveva essere una terapia con cortisone e vitamina gruppo B neurotrofica e penso avrebbe risolto i sui problemi nell'arco di pochi giorni. Logicamente se i sintomi persistevano allora bisognava valutare con un neurologo eventuali lesioni permanenti dell'alveolare inferiore.
Restando a sua disposizione per qualsiasi consulto
La saluto cordialmente
Dr. Pietro Convertino
Odontoiatra
Alberobello (BA)
Tel. 080-4322607
Comunque personalmente penso che lei abbia avuto una neurite post-estrattiva che le ha dato questa sintomatologia, per cui la prima cosa che avrebbe dovuto fare, sicuramente dietro consiglio medico, doveva essere una terapia con cortisone e vitamina gruppo B neurotrofica e penso avrebbe risolto i sui problemi nell'arco di pochi giorni. Logicamente se i sintomi persistevano allora bisognava valutare con un neurologo eventuali lesioni permanenti dell'alveolare inferiore.
Restando a sua disposizione per qualsiasi consulto
La saluto cordialmente
Dr. Pietro Convertino
Odontoiatra
Alberobello (BA)
Tel. 080-4322607
Dr. Pietro Convertino
Odontoiatra
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 33.1k visite dal 14/07/2004.
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