Dente allungato
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La situazione va costantemente monitorata, e se il dente è più lungo, questo dovrà essere ridotto con un molaggio selettivo per non creare altre problematica con la sua interferenza.
Saluti
Saluti
Dr. Sandro Compagni
Parodontologo, Gnatologo, Odontoiatra Sportivo, Odontologo Frorense
studiodentisticocompagni@gmail.com
www.studiodentistic
[#3]
Quando dice "più lungo" si riferisce alla parte bianca del dente che risulta maggiore di prima o che il dente adesso si trova più in basso (la punta) rispetto agli altri?
Se è la prima ipotesi, si tratta di un problema relativo al trauma con seguente infiammazione gengivale e retrazione della medesima. Se è la seconda si tratta di una conseguenza occlusale (trauma da precontatto su un dente in precaria situazione parodontale). In ogni caso sarebbe utile farsi controllare direttamente da un odontoiatra appena possibile.
Saluti
Se è la prima ipotesi, si tratta di un problema relativo al trauma con seguente infiammazione gengivale e retrazione della medesima. Se è la seconda si tratta di una conseguenza occlusale (trauma da precontatto su un dente in precaria situazione parodontale). In ogni caso sarebbe utile farsi controllare direttamente da un odontoiatra appena possibile.
Saluti
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
[#4]
Utente
Ringrazio tutti per le risposte,premetto che il trauma ha coinvolto 4 denti tutti fratturati che sto provvedendo a devitalizzare e succesivamente mettere protesi con perno moncone (42 43)tramite paste mummificante,(anestesia non mi fa niente ,dice il dottore che le gengive sono troppo infiammate e per via del ph )mi ha detto ,soluzioni:aspettare o intrapulare (che tra l'altro non è detto che funzioni)io non ho voglia di aspettare,sono denti troppo in vista!per risponderLE dottore, tutte e due piu basso rispetto agli altri ed in piu gengiva retratta!
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Da quanto scrive si tratta di elementi inferiori. Se il dente ha riacquistato la sua stabilità, dato che bisogna devitalizzarlo e ricostruirlo, si rifà tutto secondo quanto era in origine. Per quello che riguarda la retrazione gengivale, se non è di impatto estetico, può tranquillamente lasciarla stare e controllarla regolarmente con le visite specialistiche.
Cordialmente
Cordialmente
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Utente
LA ringrazio per la risposta grazie!per quanto riguarda il sistema di devitalizzazione (pasta mummificante)va bene ?perche ho letto su (internet) che un bravo dentista non ne ha bisogno!il mio ci ha provato con lanestesia ,quasi una fiala ma niente neanche il labbro si è anestatizzato.....ripeto mi ha detto che con le gengive infiammate il ph diventa acido e lanestetico essendo basico e come se si annullasse!ci posso credere?o lesina anestetico?
[#7]
La pasta devitalizzante che si usa oggi è priva di arsenico, quindi non pericolosa, alcune volte la utilizzo anche io soprattutto nei pazienti molto ansiosi per evitare al massimo la procedura anestetica. Per quanto riguarda il fatto sulla interferenza di un processo infiammatorio sulla efficacia dell'anestesia essa è vera ma non elimina del tutto l'anestesia ma ne limita la sua potenzialità.
Diciamo che a meno di fortissime situazioni di infiammazione periapicale (il dente fa molto male sia da solo che al minimo contatto) l'anestesia nella zona frontale anche in prsenza di infiammazione non desta molti problemi.
Cordialmente
Diciamo che a meno di fortissime situazioni di infiammazione periapicale (il dente fa molto male sia da solo che al minimo contatto) l'anestesia nella zona frontale anche in prsenza di infiammazione non desta molti problemi.
Cordialmente
[#8]
Utente
Salve dottore volevo ulteriori delucidazioni,il 43 è stato devitalizzato ed incappsulato,ho scelto perno moncone visto che c'era molto dente,(provisorio da 2 lire mi ha detto il dentista che non essendo fatto sull'impronta è normale che sia cosi,il definitivo sara tutt'altra cosa).il 42 è rotto male una parte di gengiva lo ricopre dalla parte interna ed in piu mi fa male la gengiva stessa,c'è poco dente quindi credo che optero per una vite,sempre se riusciamo a devitalizzarlo....pero il mio dubbio è un altro ho l'incisivo frontale superiore rotto per meno di 1/3 ,questo è morto(feci 1 mese fa la prova del freddo ed era insensibile) ma il dentista non ha voluto devitalizzarlo e lo ha ricostruito...dicendomi che essendo stato un trauma non è detto che il dente sia effettivamente morto puo essere che ci sia parte vitale in "rigenerazione" ora la mia domanda è...puo essere?
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Se c'è molta sostanza dentale residua non dovrebbe essere inserito un perno come fatto sul 4.3 (se ho ben capito visto che parla di perno moncone). Al contrario vi è indicazione sul 4.2 dove parla di maggiore frattura.
Quanto all'incisivo superiore provi a ripetere il test di vitalità per una maggiore sicurezza, ma se il dente è in necrosi non ci sono assolutamente possibilità di recupero. Il dente va devitalizzato.
Quanto all'incisivo superiore provi a ripetere il test di vitalità per una maggiore sicurezza, ma se il dente è in necrosi non ci sono assolutamente possibilità di recupero. Il dente va devitalizzato.
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E' in parte vero quel che dice il suo dentista,cioè assolutamente vero che ua negatività al test di vitaltà pulpare nell'immediatezza di un trauma non dà la certezza della necrosi.Infatti lo stato stuporoso del tessuto nervoso all'interno della polpa regredisce in qualche giorno,in genere si considera dirimente nel senso della necrosi la negatività al test a quindici giorni.
Saluti
Saluti
Dr. orazio ischia odontoiatra
perfezionato in chirurgia orale,implantare,parodontale ,endodonzia,protesi,medicina orale, in odontologia forense,
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Utente
Gentile Dr. Deluzio,il mio dentista mi spiegava che maggiore stabilita della capsula è data se la stessa "avvolge" il dente residuo ,dicendomi che preferibilmente la capsula non deve toccare il perno moncone,quindi ho deciso per questa opzione.Sul 42 essendoci meno dente credo sia meglio una vite,mi diceva sempre il mio dentista che se si rompe un perno moncone spesso si frattura anche la radice...mentre con la vite molto piu freguentemente sirompe la stessa!
[#13]
Utente
Gentile Dr. Deluzio,il mio dentista mi spiegava che maggiore stabilita della capsula è data se la stessa "avvolge" il dente residuo ,dicendomi che preferibilmente la capsula non deve toccare il perno moncone,quindi ho deciso per questa opzione.Sul 42 essendoci meno dente credo sia meglio una vite,mi diceva sempre il mio dentista che se si rompe un perno moncone spesso si frattura anche la radice...mentre con la vite molto piu freguentemente sirompe la stessa!
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Probabilmente utilizziamo termini diversi. Sono d'accordo che la "capsula debba avvolgere il dente residuo", si chiama tecnicamente "effetto ferula".
Il perno ,che ha prevalentemente la funzione di aumentare la ritenzione del materiale di ricostruzione coronale e che viene utilizzato perciò in caso di ampia distruzione del dente, può essere un "perno moncone metallico" o più attuale in fibra di vetro. Vengono entrambi, ma con tecnica differente, cementati nella radice dentaria.
In passato si usavano i perni a vite, oggi completamente in disuso perchè dimostato che stressano particolarmente le pareti radicolari potendone causare la frattura.
Perciò direi che fermo restando la ricerca sempre, anche con eventuale tecnica chirurgica di allungamento di corona, dell'effetto ferula, è comunque auspicabile non utilizzare i perni avvitati, a meno che per vite non intenda un impianto inserito nell'osso. Ma non mi pare questo il caso.
Mi rendo conto che non è un argomento di facile compresione per un profano, ma volevo semplicemente informarla del fatto che le viti endocanalari sono oramai bandite dalla letteratura scientifica.
Personalmente utilizzo solo perni in fibra di vetro che avendo lo stesso modulo di elasticità della radice dentaria non ne causa praticamente mai la frattura.
Va da sè che risulta fondamentale il rispetto delle pareti radicolari nella preparazione dello spazio per il perno indipendentemente dal tipo di perno che si decide di usare.
Spero di essere stato utile.
Il perno ,che ha prevalentemente la funzione di aumentare la ritenzione del materiale di ricostruzione coronale e che viene utilizzato perciò in caso di ampia distruzione del dente, può essere un "perno moncone metallico" o più attuale in fibra di vetro. Vengono entrambi, ma con tecnica differente, cementati nella radice dentaria.
In passato si usavano i perni a vite, oggi completamente in disuso perchè dimostato che stressano particolarmente le pareti radicolari potendone causare la frattura.
Perciò direi che fermo restando la ricerca sempre, anche con eventuale tecnica chirurgica di allungamento di corona, dell'effetto ferula, è comunque auspicabile non utilizzare i perni avvitati, a meno che per vite non intenda un impianto inserito nell'osso. Ma non mi pare questo il caso.
Mi rendo conto che non è un argomento di facile compresione per un profano, ma volevo semplicemente informarla del fatto che le viti endocanalari sono oramai bandite dalla letteratura scientifica.
Personalmente utilizzo solo perni in fibra di vetro che avendo lo stesso modulo di elasticità della radice dentaria non ne causa praticamente mai la frattura.
Va da sè che risulta fondamentale il rispetto delle pareti radicolari nella preparazione dello spazio per il perno indipendentemente dal tipo di perno che si decide di usare.
Spero di essere stato utile.
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Utente
La ringrazio nuovamente,è vero che essendo profano mi risulta difficile percio sto cercando d'informarmi il piu possibile per non fare la scelta sbagliata.Del perno moncone in fibra me ne ha parlato il dentista dicendomi anche che ...è vero che sono meno suscettibili a fratture radicolari ma sono anche materiali di nuova generazione e si conosce meno la loro durabilita cosi ho scelto qualcosa che è piu testato ,piu storicamente riscontrabile,come le corone metallo ceramica e non zirconio ceramica,preferisco meno estetica e piu durata...(almeno a dire del dentista che ho scelto)ed ho l'obbligo di fidarmi!In quanto al 42 si, si tratta di una vite in titanio avvitata nella radice non di un impianto!ma a quanto dice lei sono in disuso,allora per il 42 a questo punto potrei chiedergli un perno moncone in fibra di vetro?mi scuso ma è veramente difficile fare la scelta giusta,una cosa è sicura e la ribadisco preferisco durabilita all'estetica!
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Il perno è la parte che si inserisce nel canale radicolare, il moncone è la parte del dente che esce dalla gengiva e su cui si cementa la corona.
Il perno-moncone metallico fuso comprende entrambi. Per perno in fibra si intende invece solo il perno; il moncone viene poi ricostruito in composito.
Questi ultimi perni hanno un protocollo di cementazione molto più rigoroso di quelli metallici perchè sfruttano l'adesione chimica al dente, ma hanno gli indubbi vantaggi di cui si parlava nel precedente post.
Non capisco,invece, il razionale di inserire un perno avvitato sul 4.2. Se c'è così poca sostanza residua da non avere l'effetto ferula che le dicevo dovrebbe eseguire un allungamento di corona.
Altro discorso è la corona che viene cementata sul moncone del dente. Può essere, come ha già detto lei, una tradizionale metallo-ceramica o anche zirconio-ceramica con le prime che vanno benissimo se il lavoro è fatto lege artis.
Il perno-moncone metallico fuso comprende entrambi. Per perno in fibra si intende invece solo il perno; il moncone viene poi ricostruito in composito.
Questi ultimi perni hanno un protocollo di cementazione molto più rigoroso di quelli metallici perchè sfruttano l'adesione chimica al dente, ma hanno gli indubbi vantaggi di cui si parlava nel precedente post.
Non capisco,invece, il razionale di inserire un perno avvitato sul 4.2. Se c'è così poca sostanza residua da non avere l'effetto ferula che le dicevo dovrebbe eseguire un allungamento di corona.
Altro discorso è la corona che viene cementata sul moncone del dente. Può essere, come ha già detto lei, una tradizionale metallo-ceramica o anche zirconio-ceramica con le prime che vanno benissimo se il lavoro è fatto lege artis.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 7.5k visite dal 08/08/2010.
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