Sospetta parestesia nervo alveolare

Egregi dottori ho subito recentissimamente un intervento di implantologia al sesto inferiore. L'intervento è perfettamente riuscito solo che durante la trapanazione dell'osso ho sentito una "scossa" che ha anche attirato l'attenzione del mio dentista. Conclusa l'operazione ho chiesto spiegazioni al medico che mi ha detto che si era avvicinato un po' troppo al nervo. Ora ho la sensazione di avere il labbro inferiore destro gonfio e parzialmente anestetizzato: temo che si tratti di una parestesia. Oltre al consiglio che chiederò al dentista volevo sapere se questa patologia era reversibile ed in quanto tempo oltre alla possibilità di ricorrere a qualche farmaco per ridurre i tempi di guarigione. Grazie
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Dr. Matteo Rossini Dentista 18 1
Gentile Utente purtoppo quello ceh le e' successo e' una possibile complicanza all'intervento chirurgico implantare. La parestesia o ipoestesia puo' anche regredire nel giro di qualche mese o anche un anno, si aiuti con vitamine del complesso B ( specie B 12) e attenda. Posso comunque dirle che se non va via sara' costretto a rimuovere l'impianto, pero' la prenda come ultima possibilita'!
nell'attesa effettui una RX OPT di controllo e la faccia visionare al suo dentista. sicuramente le sapra' dare delle indicazioni in merito.
Saluti Matteo Rossini

Dr. Matteo Rossini

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Dr. Pietro Convertino Dentista, Esperto in medicina del sonno, Ortodontista 150
Gentile paziente concordo pienamente con il collega e amico Dr. Rossini, eventualmente se l'impianto è troppo vicino al nervo si può leggermente svitare, però va fatto prima possibile, per il resto si aiuti con vitamina B e cortisone.
Saluti
Dr. Pietro Convertino

Dr. Pietro Convertino
Odontoiatra

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Dr. Bruno Marcelli Dentista, Odontostomatologo 87
Gent.le pz, durante l'intervento di implantologia, specie nel settore postero-inferiore, il nervo alveolare che può decorrere a distanza variabile dalla sommità della cresta ossea, nel caso venga interessato da una "trapanazione" anche troppo vicina ne può risentire manifestando una ipo o anestesia del labbro e mento dello stesso lato. Bisogna valutare quale sia stata l'entità dell'eventuale trauma e a che distanza l'impianto si trovi dal nervo. Se è a distanza di almeno 1 mm e il trauma è stato minimo, la sensibilità torna abbastanza in fretta, ma comunque i tempi sono variabili da qualche giorno a qualche mese. Se entro pochi giorni la situazione sarà invariata, l'uso di terapia farmacologica è indicato, come già suggerito da altri colleghi. Nella maggior parte dei casi , sempre che l'intervento sia stato condotto come le ho prima accennato, la sensibilità si riacquista appieno. Ci tenga aggiornati sull'evoluzione. Cordialmente, Bruno Marcelli

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Dr. Emilio Nuzzolese Dentista, Gnatologo, Medico legale, Ortodontista 139
Gent.mo Paziente,
la ringrazio per aver chiesto ulteriori chiarimenti su un'aspetto dell'intervento di implantologia che certamente il collega implantologo le ha già dato.
L'area anatomica sede dell'intervento è - evidentemente - molto in prossimità con il nervo che "viaggia" all'interno della mandibola. L'unico che può conoscere le conseguenze dell'intervento, però, è colui che lo ha eseguito. Ritengo quindi più utile che sia lui a prescriverle l'eventuale terapia e le eventuali cautele del caso.
Conservi la fiducia nel suo odontoiatra.
La saluto cordialmente,

Dott. Emilio Nuzzolese

Dott. Emilio Nuzzolese
Odontoiatra, Dottore di Ricerca
Chirurgia Orale, Odontologia Forense

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Dr. Antonio Maria Miotti Chirurgo maxillo facciale, Dentista, Otorinolaringoiatra, Medico legale 659 9
Gent.mo Sig.,
data la Sua sintomatologia Le consiglierei di effettuare uno studio T.C. Dentascan, per valutare i rapporti dell'impianto con il canale mandibolare (un es. ortopantomografico non può dare una visione tridimensionale).
Nel caso vi fosse una compressione del canale, vi è indicazione come minimo alla rimozione o al riposizionamento corretto dell'impianto.
In alcuni casi è opportuna una vera e propria decompressione chirurgica del canale mandibolare.
Cordiali saluti

Dott. Antonio Maria Miotti

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Dr. Paolo Patrucco Dentista 186
gentile paziente ,
i colleghi sono stati esaurienti e chiari ,io posso solo aggiungere che ,con molta calma ,potrà valutare il da farsi senza patemi d'animo in quanto non sembra esserci un quadro clinico preoccupante.
Se si tratta di semplice compressione siamo in una situazione di completa reversibilità ,si affidi al suo dentista curante che risolverà certamente il problema.
Paolo Patrucco

Paolo Patrucco

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Medico di continuità assistenziale, Medico di medicina generale, Dentista attivo dal 2004 al 2008
Medico di continuità assistenziale, Medico di medicina generale, Dentista
CARo amico,
nulla ho da aggiungere a ciò che i colleghi in precedenza hanno affermato con sapienza.
la saluto, antonio cilio
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Medico di continuità assistenziale, Medico di medicina generale, Dentista attivo dal 2004 al 2008
Medico di continuità assistenziale, Medico di medicina generale, Dentista
CARo amico,
nulla ho da aggiungere a ciò che i colleghi in precedenza hanno affermato con sapienza.
la saluto, antonio cilio
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Dr. Gianluca Bianco Dentista 109
Caro paziente,
certamente i consigli dei colleghi sono giusti , ma restano dei semplici consulti a distanza senza grandi pretese.
La scelta migliore può farla solo l'operatore che ha eseguito l'intervento.
Si affidi con fiducia al suo odontoiatra.
Cordiali saluti

Dr.Gianluca Bianco
Odontoiatra

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Utente
Utente
Egregi Dottori Vi ringrazio per vostri consulti.
L'intervento si è svolto il 05/03/2006 e la visita del 12/03/2007, inizialmente prevista per la rimozione punti, sarà anticipata al 09/03/2007. Al termine dell'intervento è stata eseguita una RX al sesto inferiore che evidenziava, il parere è ovviamente dell'odontoiatra, un posizionamento corretto. I sintomi sono in lieve regressione.

Grazie ancora e molti cordiali saluti
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Dr. Marco Squicciarini Dentista 25
I colleghi hanno sapientemente detto tutto quello che c'era da dire.
Posso solo aggiungere che in questi casi il DENTA SCANN ( gia' consigliato) si puo' chiedere DIGITALE ( magari con apparecchi di ultima generazione a piu' magneti in modo da aumentare la risoluzione dellel imamgini) con una ricostruzione ad un millimetro ( di solito non lo fanno , ma su richiesta puo' essere fatto) al fine di valutare la eventuale continuita' con il nervo madibolare.
Potrebbe anche accadere che non esiste una compressione dell'impianto vera e propria ,ma che si sia ingenerato un edema che sortisca gli stessi effetti.
Si ricordi di chiedere la precisa refertazione dello specialista radiologo sulla ricostruzione a 1 mm.

Cordiali saluti

Dott. Marco Squicciarini

Dott. Marco Squicciarini
Medico Chirurgo
Specialista in Odontostomatologia

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Dr. Enio Dell'Artino Dentista 145
Egregio Signore
l'implantologia è una branca dell'Odontoiatria che è ormai praticata da oltre 20 anni con una casistica molto ampia.
Purtroppo nonostante che la percentuale di "problematiche" sia in netta attenuazione grazie anche a tecniche diagnostiche sempre più raffinate, le lesioni che si accompagnano alla applicazione e alla presenza di impianti non è del tutto azzerata.
Quello che le è successo è riconducibile ad una lesione del nervo alveolare inferiore.
C'è solo da augurarsi che non sia irreversibile.

Dr Enio Dell'Artino
Viale Lavagnini, 45 Firenze
Via Colombo 16/b Scandicci Fi
tel 055 481829 - 499646

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Dr. Enio Dell'Artino Dentista 145
Sicuramente una Tac Dentascan, una terapia con antiinfiammatori, l'eventuale rimozione rimozione (in tempi rapidi) dell'impianto, sono presidi terapeutici da seguire in accordo con il suo Dentista.
Cordiali Saluti
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Chirurgo maxillo facciale, Chirurgo plastico, Medico legale, Dentista attivo dal 2004 al 2015
Chirurgo maxillo facciale, Chirurgo plastico, Medico legale, Dentista
Gentile Signore,
i miei colleghi sono stati esaustivi nelle varie risposte. Una piccola aggiunta per cercare di tranquillizzarla, a mio parere, potrebbe essere questa: dal giorno 5/3 data dell'intervento, al giorno 8/3, sua ultima risposta, la sintomatologia è, come Lei riporta, "in lieve regressione". Esegua comunque una TC Dental Scan della regione mandibolare interessata (Lei non riporta se dx o sn) e controlli la sua sintomatologia; se la Tc dimostra che il nervo alveolare inferiore non è compresso o danneggiato e se la sintomatologia migliora con il passare delle settimane è molto probabile che, in un ragionevole periodo di tempo, la parestesia regredisca autonomamente. Nel caso sfortunato vi sia una lesione diretta od indiretta del fascio vascolo-nervoso alveolare inferiore si faccia valutare da un collega esperto nella chirurgia del nervo per valutare la situazione in vista di intervento chirurgico di decomprtessione nervosa (che da buoni risultati quanto più precocemente eseguito).
Rimanendo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento Le porgo cordiali saluti