Asimetria facciale e laterò deviazione
Salve, nel 2018 ho avuto un esperienza spiacevole, in quanto al lato sinistro agli ultimi denti un dentista mi ha suggerito di mettere 2 capsule quindi capsula su capsula in quanto i denti erano danneggiati, dopo averle mese ho avvertito subito dolore mal di testa, cervicale problemi nel parlare e ho chiesto di togliere ripetutamente ma ogni volta mi diceva che dovevo abituarmi e poi me le ha limate fino a che le ha tagliate e sopra mi sono ritrovata con il ferro in bocca, al che le ho fatte togliere e sono rimasta così fino a giugno 2019 che praticamente alla parte destra si è gonfiato il masettere e ho iniziato a vedere una certa assimetria in viso, mi ritrovo ancora con dei problemi.
La domanda è può questo evento essere la causa della mia laterò deviazione?
la linea mediana di sopra cade su un dente sotto.
Come posso risolvere?
La domanda è può questo evento essere la causa della mia laterò deviazione?
la linea mediana di sopra cade su un dente sotto.
Come posso risolvere?
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Gentile Paziente, una asimmetria del viso consta di due componenti. La prima è data da una reale asimmetria anatomica della mascella e soprattutto dei due lati della mandibola: la metà omolaterale alla deviazione, che nella crescita si è sviluppata meno, è più corta di quella controlaterale. La seconda è di tipo posturale, ed è sostenuta da uno scivolamento in laterodeviazione della mandibola a causa di contatti dentali deflettenti. Può anche essere indotta da protesi od otturazioni mal eseguite, e anche dalla perdita di altezza verticale per la rimozione di denti posteriori senza adeguato ripristino: la mandibola scivola da quel lato alla ricerca del contatto interdentale perduto. Da quel lato anche il massetere tende ad andare in ipertono.
Cordiali saluti ed auguri
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
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Utente
Gentile dottore,
Grazie mille per la sua risposta,
Il problema è che dopo le capsule che non erano adeguate e dopo l’esperienza traumatica io sono rimasta così con i denti limati e dopo circa 6 mesi mi si è gonfiato il masettere che per 2 anni nessuno ha capito che era un problema di denti all ecografia mi hanno scambiato per lipomatosi diffusa che volevo operare , appena dal 2020 in poi ho iniziato a mettere un bite e due impianti , va meglio perché il masettere si sta decomprimendo ma ho mal di testa e altri sintomi conessi e anche io noto lassimetria , mi consigliano di restare così
Però ero una sportiva, ora perdo equilibrio, ho le vertigini non posso dire che la mia vita sia uguale
Quali opzioni avrei?
Grazie mille per la sua risposta,
Il problema è che dopo le capsule che non erano adeguate e dopo l’esperienza traumatica io sono rimasta così con i denti limati e dopo circa 6 mesi mi si è gonfiato il masettere che per 2 anni nessuno ha capito che era un problema di denti all ecografia mi hanno scambiato per lipomatosi diffusa che volevo operare , appena dal 2020 in poi ho iniziato a mettere un bite e due impianti , va meglio perché il masettere si sta decomprimendo ma ho mal di testa e altri sintomi conessi e anche io noto lassimetria , mi consigliano di restare così
Però ero una sportiva, ora perdo equilibrio, ho le vertigini non posso dire che la mia vita sia uguale
Quali opzioni avrei?
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Penso che sarà necessario applicare un dispositivo di riposizionamento mandibolare che, interponendosi alle arcate dentarie, prescinda dalla loro conformazione e dalle ierregolarità presenti, e individui una nuova corretta occlusione.
La terapia con il bite è rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici ed eventualmente strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura: il giudizio si basa essenzialmente sull’andamento della sintomatologia generale (rumori articolari, cefalea, dolore all’ATM e alle orecchie, vertigini, acufeni cervicalgia , russare notturno con apnee).
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici. Nella mia prassi va portato h24 pasti esclusi per almeno 4 mesi.
Nella posizione terapeutica definitiva si può predisporre un piano di trattamento ortodontico, protesico o misto che, una volta giunto a compimento, consenta alle arcate dentarie di occludere rispettando la posizione terapeutica individuata nella prima fase ed il ripristino di una corretta postura dell'intero sistema cranio-mandibolo-vertebrale, occlusione dentaria compresa. Eventuali correzioni occlusali , con molaggio selettivo, possono essere necessarie, ma solo dopo aver ben determinato la posizione terapeutica nella quale si intende concludere la riabilitazione.
In subordine, si può proseguire, come compromesso, con il bite a vita. Da notare che la maggior parte degli Gnatologi non prevedono la seconda fase, cioè la riabilitazione occlusale, e la terapia proposta consiste di regola nel bite a vita, spesso con prescrizione solo notturna o comunque non h24. La previsione di una possibile fase riabilitativa, invece, necessita del trattamento h 24 e della permanenza del bite anche di giorno nelle prime fasi del trattamento ortodontico.
La seconda fase di cui sopra è ovviamente di grande delicatezza, perché mentre il trattamento con il bite é facilmente modificabile in itinere, totalmente reversibile e privo di rischi biologici, quando si parte per la riabilitazione , ortodontica o protesica, bisogna ben rapportare le proprie forze con la difficoltà del caso: in qualche caso è correttissimo avvertire il paziente che la sua situazione, per gravi discrepanze di fondo nei rapporti intermascellari che potrebbero necessitare anche di una componente chirurgica maxillo-facciale, per il grado di compromissione dell'ATM , per la situazione dentaria disortodontica e parodontale , per le caratteristiche dell'osso delle zone edentule a fini implantari , per i costi che conseguirebbero da tutto ciò, può rendere difficilmente praticabile una riabilitazione ideale e definitiva . Di qui l'opzione del bite a vita.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto o in mare senza bussola.
Cordiali saluti ed auguri.
La terapia con il bite è rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici ed eventualmente strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura: il giudizio si basa essenzialmente sull’andamento della sintomatologia generale (rumori articolari, cefalea, dolore all’ATM e alle orecchie, vertigini, acufeni cervicalgia , russare notturno con apnee).
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici. Nella mia prassi va portato h24 pasti esclusi per almeno 4 mesi.
Nella posizione terapeutica definitiva si può predisporre un piano di trattamento ortodontico, protesico o misto che, una volta giunto a compimento, consenta alle arcate dentarie di occludere rispettando la posizione terapeutica individuata nella prima fase ed il ripristino di una corretta postura dell'intero sistema cranio-mandibolo-vertebrale, occlusione dentaria compresa. Eventuali correzioni occlusali , con molaggio selettivo, possono essere necessarie, ma solo dopo aver ben determinato la posizione terapeutica nella quale si intende concludere la riabilitazione.
In subordine, si può proseguire, come compromesso, con il bite a vita. Da notare che la maggior parte degli Gnatologi non prevedono la seconda fase, cioè la riabilitazione occlusale, e la terapia proposta consiste di regola nel bite a vita, spesso con prescrizione solo notturna o comunque non h24. La previsione di una possibile fase riabilitativa, invece, necessita del trattamento h 24 e della permanenza del bite anche di giorno nelle prime fasi del trattamento ortodontico.
La seconda fase di cui sopra è ovviamente di grande delicatezza, perché mentre il trattamento con il bite é facilmente modificabile in itinere, totalmente reversibile e privo di rischi biologici, quando si parte per la riabilitazione , ortodontica o protesica, bisogna ben rapportare le proprie forze con la difficoltà del caso: in qualche caso è correttissimo avvertire il paziente che la sua situazione, per gravi discrepanze di fondo nei rapporti intermascellari che potrebbero necessitare anche di una componente chirurgica maxillo-facciale, per il grado di compromissione dell'ATM , per la situazione dentaria disortodontica e parodontale , per le caratteristiche dell'osso delle zone edentule a fini implantari , per i costi che conseguirebbero da tutto ciò, può rendere difficilmente praticabile una riabilitazione ideale e definitiva . Di qui l'opzione del bite a vita.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto o in mare senza bussola.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 192 visite dal 10/10/2024.
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