Gonfiore e lividi subito dopo devitalizzazione molare
Buon giorno.
Vi scrivo relativamente ad un problema che riguarda mia moglie, 60 anni.
Ieri pomeriggio ha subito una devitalizzazione ad un molare in alto a destra.
E' tornata a casa con la guancia leggermente gonfia ma durante la notte il gonfiore è aumentato moltissimo e si è formato un livido bluastro su tutta la parte inferiore della guancia destra.
Non sono presenti dolori.
Il dente in questione era stato trattato dallo stesso dentista un anno fa per una carie.
Durante questo trattamento il dentista aveva affermato che aveva toccato leggermente il nervo ed ha voluto mettere un medicinale sul nervo nel tentativo di salvarlo, chiudendo il dente con un materiale di facile riapertura (a sua detta).
Durante tutto quest'anno il dente ha continuato a causare dolore, all'inizio molto forti ed attenuatisi in seguito, durante la masticazione e/o assunzione di sostanze fredde.
Di conseguenza, ieri il dentista ha proceduto alla devitalizzazione, somministrando ripetutamente dosi di anestetico.
Nel corso della devitalizzazione il dentista ha notato una grande fuoriuscita di sangue dalla radice, chiedendo a mia moglie se ha problemi di coagulazione o se assume aspirina, che non è il caso.
Vi chiediamo: a che cosa potrebbe essere dovuta questa reazione, specialmente il livido che sta aumentando; è ipotizzabile un'estrusione di ipoclorito?
E come dobbiamo procedere, visto anche che il dentista oggi non è reperibile?
Vi ringrazio.
Cordiali saluti.
Vi scrivo relativamente ad un problema che riguarda mia moglie, 60 anni.
Ieri pomeriggio ha subito una devitalizzazione ad un molare in alto a destra.
E' tornata a casa con la guancia leggermente gonfia ma durante la notte il gonfiore è aumentato moltissimo e si è formato un livido bluastro su tutta la parte inferiore della guancia destra.
Non sono presenti dolori.
Il dente in questione era stato trattato dallo stesso dentista un anno fa per una carie.
Durante questo trattamento il dentista aveva affermato che aveva toccato leggermente il nervo ed ha voluto mettere un medicinale sul nervo nel tentativo di salvarlo, chiudendo il dente con un materiale di facile riapertura (a sua detta).
Durante tutto quest'anno il dente ha continuato a causare dolore, all'inizio molto forti ed attenuatisi in seguito, durante la masticazione e/o assunzione di sostanze fredde.
Di conseguenza, ieri il dentista ha proceduto alla devitalizzazione, somministrando ripetutamente dosi di anestetico.
Nel corso della devitalizzazione il dentista ha notato una grande fuoriuscita di sangue dalla radice, chiedendo a mia moglie se ha problemi di coagulazione o se assume aspirina, che non è il caso.
Vi chiediamo: a che cosa potrebbe essere dovuta questa reazione, specialmente il livido che sta aumentando; è ipotizzabile un'estrusione di ipoclorito?
E come dobbiamo procedere, visto anche che il dentista oggi non è reperibile?
Vi ringrazio.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentilissimo utente, avverta con un messaggio l'odontoiatria e si rivolga al medico di medicina generale.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#2]
Utente
Gentile Dott. Ruffoni,
grazie per la risposta sollecita.
Mia moglie è stata vista dal medico di famiglia, che le ha prescritto un antibiotico (amoxililcina e acido clavulanico 875 mg/125 mg) e un antiinfiammatorio (synflex 550 mg). Il gonfiore sta regredendo, anche se è ancora presente e il livido sta cambiando colore.
Ieri pomeriggio è stata vista pure dal dentista. Lui le ha spiegato che il dente in questione presenta tre radici e spingendo un ago sottilissimo in una delle radici ha bucato una piccola arteria provocando un copioso sanguinamento che ha provato a tamponare per parecchio tempo senza riuscire a fermare il flusso. Quindi ha chiuso provvisoriamente il dente, sperando che la pressione creata fermerà l’emorragia. Secondo lui questo non è successo e nelle ore successive il sangue ha continuato a fuoriuscire dall’arteria riempiendo la guancia e provocando il gonfiore, poi per via della forza di gravità è sceso verso il basso creando il livido nella parte inferiore della guancia vicino alla bocca. Ha detto che nella sua lunga carriera non ha mai visto una simile emorragia e, visto che l’ago era così sottile, non si spiega perché la puntura non si sia cicatrizzata subito. Ha anche affermato che l’antibiotico non era necessario, ma una volta cominciato dovrebbe essere finito.
Mia moglie è rimasta molto perplessa dalla spiegazione, anche perché prima dell’assunzione dell’antibiotico la guancia era molto infiammata. Ha chiesto se non fosse possibile che sia stata una fuoriuscita di ipoclorito di sodio a provocare sia il sanguinamento che la reazione, vista anche la forma e la posizione molto caratteristica del livido. Il dentista ha escluso questa ipotesi, affermando che la quantità di ipoclorito di sodio usata era molto bassa. Non ha effettuato alcuna radiografia o altro esame per capire meglio cosa stesse succedendo. Vuole semplicemente attendere che gonfiore e livido passino per continuare con la devitalizzazione.
Le chiediamo se, procedendo in tal modo, siano presenti fattori di rischio. Abbiamo il timore che, se si è trattato di un incidente con l’ipoclorito, questo possa ripetersi nelle sedute successive. Ci sono degli esami che potrebbero essere eseguiti per risolvere il dubbio?
grazie per la risposta sollecita.
Mia moglie è stata vista dal medico di famiglia, che le ha prescritto un antibiotico (amoxililcina e acido clavulanico 875 mg/125 mg) e un antiinfiammatorio (synflex 550 mg). Il gonfiore sta regredendo, anche se è ancora presente e il livido sta cambiando colore.
Ieri pomeriggio è stata vista pure dal dentista. Lui le ha spiegato che il dente in questione presenta tre radici e spingendo un ago sottilissimo in una delle radici ha bucato una piccola arteria provocando un copioso sanguinamento che ha provato a tamponare per parecchio tempo senza riuscire a fermare il flusso. Quindi ha chiuso provvisoriamente il dente, sperando che la pressione creata fermerà l’emorragia. Secondo lui questo non è successo e nelle ore successive il sangue ha continuato a fuoriuscire dall’arteria riempiendo la guancia e provocando il gonfiore, poi per via della forza di gravità è sceso verso il basso creando il livido nella parte inferiore della guancia vicino alla bocca. Ha detto che nella sua lunga carriera non ha mai visto una simile emorragia e, visto che l’ago era così sottile, non si spiega perché la puntura non si sia cicatrizzata subito. Ha anche affermato che l’antibiotico non era necessario, ma una volta cominciato dovrebbe essere finito.
Mia moglie è rimasta molto perplessa dalla spiegazione, anche perché prima dell’assunzione dell’antibiotico la guancia era molto infiammata. Ha chiesto se non fosse possibile che sia stata una fuoriuscita di ipoclorito di sodio a provocare sia il sanguinamento che la reazione, vista anche la forma e la posizione molto caratteristica del livido. Il dentista ha escluso questa ipotesi, affermando che la quantità di ipoclorito di sodio usata era molto bassa. Non ha effettuato alcuna radiografia o altro esame per capire meglio cosa stesse succedendo. Vuole semplicemente attendere che gonfiore e livido passino per continuare con la devitalizzazione.
Le chiediamo se, procedendo in tal modo, siano presenti fattori di rischio. Abbiamo il timore che, se si è trattato di un incidente con l’ipoclorito, questo possa ripetersi nelle sedute successive. Ci sono degli esami che potrebbero essere eseguiti per risolvere il dubbio?
[#3]
Ok adesso le cose vanno meglio, dovrebbe controllare se chi sta operando su sua moglie è iscritto all' ordine dei medici, in rete lo trova con estrema facilità. Se lo trovasse iscritto, può continuare le cure, se non lo trovasse i vostri dubbi sono più che leciti.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#5]
Se è iscritto è responsabile delle cure, per cui non siete in cattive mani, di sicuro farà di tutto, per evitare di nuovo questi episodi.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#6]
Utente
Gentile Dott. Ruffoni,
la aggiorno sulla situazione di mia moglie, della quale ho scritto circa un mese fa.
Dopo la sparizione del gonfiore e del livido sulla guancia (in circa otto giorni), è rimasto un grumo di circa 1 cm di diametro, posizionato sopra il dente trattato, e duro al tatto che però non accenna a diminuire e ogni tanto sente dolore, anche alla masticazione. Il dentista afferma di non sapere a cosa sia dovuto e di cosa esattamente si tratti. Fa l’ipotesi che potrebbe essere un ematoma, un accumulo di anestetico o altro e vuole aspettare che il grumo sparisca da solo per poi finire la devitalizzazione del dente.
Martedì scorso ha effettuato un piccolo intervento senza anestesia per sostituire la copertura provvisoria del dente con una più duratura, dicendole che tra qualche mese, quando il grumo sarà sparito, può tornare da lui. Mia moglie, visto che durante l’intervento ha sentito un dolore acuto che indicava che il nervo è ancora vivo, ha espresso la preoccupazione che durante questo periodo si possa sviluppare un ascesso. Il dottore li ha risposto che in caso di ascesso dovrebbe assumere antibiotico e le ha prescritto uno, senza però spiegarle come e quando prenderlo. Il giorno dopo lui è andato in ferie e mia moglie alla fine del mese andrà in Svizzera per motivi di lavoro.
Siamo molto preoccupati per la situazione. Mia moglie non se la sente di partire senza neanche una diagnosi del problema. Al contrario di quello che lei sperava, ci sembra che il dentista non voglia prendersi la responsabilità e curare il dente. Lei che cosa ci consiglia? A noi ci sembra ragionevole di cercare di urgenza un’altro specialista durante la prossima settimana per diagnosticare il problema.
Cordiali saluti.
la aggiorno sulla situazione di mia moglie, della quale ho scritto circa un mese fa.
Dopo la sparizione del gonfiore e del livido sulla guancia (in circa otto giorni), è rimasto un grumo di circa 1 cm di diametro, posizionato sopra il dente trattato, e duro al tatto che però non accenna a diminuire e ogni tanto sente dolore, anche alla masticazione. Il dentista afferma di non sapere a cosa sia dovuto e di cosa esattamente si tratti. Fa l’ipotesi che potrebbe essere un ematoma, un accumulo di anestetico o altro e vuole aspettare che il grumo sparisca da solo per poi finire la devitalizzazione del dente.
Martedì scorso ha effettuato un piccolo intervento senza anestesia per sostituire la copertura provvisoria del dente con una più duratura, dicendole che tra qualche mese, quando il grumo sarà sparito, può tornare da lui. Mia moglie, visto che durante l’intervento ha sentito un dolore acuto che indicava che il nervo è ancora vivo, ha espresso la preoccupazione che durante questo periodo si possa sviluppare un ascesso. Il dottore li ha risposto che in caso di ascesso dovrebbe assumere antibiotico e le ha prescritto uno, senza però spiegarle come e quando prenderlo. Il giorno dopo lui è andato in ferie e mia moglie alla fine del mese andrà in Svizzera per motivi di lavoro.
Siamo molto preoccupati per la situazione. Mia moglie non se la sente di partire senza neanche una diagnosi del problema. Al contrario di quello che lei sperava, ci sembra che il dentista non voglia prendersi la responsabilità e curare il dente. Lei che cosa ci consiglia? A noi ci sembra ragionevole di cercare di urgenza un’altro specialista durante la prossima settimana per diagnosticare il problema.
Cordiali saluti.
[#7]
Per la cura antibiotica, troverà la posologia sul foglietto all' interno della confezione. Poi se avete perso completamente la fiducia in questo medico, siete liberi di sentire un altro parere.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 742 visite dal 17/07/2024.
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