Necrosi elemento 36
Buongiorno,
ho iniziato ad accusare dolore all'emiarcata inferiore, superiore, mandibola e mento lato sx il 30/12 scorso.
Con tutti gli studi odontoiatrici chiusi ho iniziato, previa gastroprotezione, a prendere del ketoprofene.
Il 31/12 all'aumento del dolore mi rivolgo alla guardia medica che mi suggerisce antibiotico due volte al giorno (Claritromicina 500mg).
Il 2 gennaio pronto soccorso per accedere al "p.
s. odontoiatrico" che mi valuta ma non interviene in alcun modo.
A seguito di una rx, mi dicono che il dente non ha nessuna carie ma è in necrosi e va trattato.
Al test della sensibilità il dente risulta morto.
Il giorno seguente trovo miracolosamente uno studio aperto che mi accoglie.
Mi fanno.
una rx e siccome il dentista non vede granulomi decide di aprire il dente (rimuovendo l'otturazione superiore in amalgama).
Mi conferma che il dente è morto e procede senza anestesia.
Accede ai canali e mi fa vedere il materiale infetto sull'utensile.
Uno dei canali peró ha ancora sensibilità (che il dottore non si spiega) e salto sulla poltrona.
Mette un po' di gesso e mi dà appuntamento dopo 3 giorni per la devitalizzazione definitiva.
La seduta è drammatica, mi fa malissimo nella somministrazione dell'anestesia, praticandola anche direttamente dentro il dente (prima volta in vita mia).
Alla pulizia del canale sensibile una male assurdo nonostante l'anestesia.
Richiude col gesso e mi dà appuntamento per il 16 di gennaio prossimo per chiusura dente.
Chiedo se la devitalizzazione può considerarsi conclusa o meno e lui con un sorriso mi dice che già la volta precedente il dente era devitizzato, nonostante mi avesse detto invece che era solo una medicazione (??
).
Saluto a passo alla segretaria per prendere appuntamento, in quel frangente apprendo che il dottore le ha riferito che la devitalizzazione non è conclusa e che all'appuntamento del 16/1 avrebbe concluso (forse).
L'impressione sia a livello comunicativo che professionale non è stata delle migliori, specie perchè ad oggi, dopo tanti giorni di dolore, 7 giorni di antibiotico e 10 di ketoprofene, due sedute odontoiatriche, ho talvolta un dolore piuttosto forte che non mi sembra molto giustificabile.
Ho versato un acconto, ma francamente non sono soddisfatto e vorrei rivolgermi altrove.
A fronte di quanto descritto e con tutti i limiti del consulto virtuale chiedo, è normale secondo voi avere dolore dopo due sedute che avrebbero dovuto perlomeno migliorare significativamente la sintomatologia?
E un dentista che brancola nel buio ripetendo che non si spiega come possa sentire dolore è normale?
(...)
ho iniziato ad accusare dolore all'emiarcata inferiore, superiore, mandibola e mento lato sx il 30/12 scorso.
Con tutti gli studi odontoiatrici chiusi ho iniziato, previa gastroprotezione, a prendere del ketoprofene.
Il 31/12 all'aumento del dolore mi rivolgo alla guardia medica che mi suggerisce antibiotico due volte al giorno (Claritromicina 500mg).
Il 2 gennaio pronto soccorso per accedere al "p.
s. odontoiatrico" che mi valuta ma non interviene in alcun modo.
A seguito di una rx, mi dicono che il dente non ha nessuna carie ma è in necrosi e va trattato.
Al test della sensibilità il dente risulta morto.
Il giorno seguente trovo miracolosamente uno studio aperto che mi accoglie.
Mi fanno.
una rx e siccome il dentista non vede granulomi decide di aprire il dente (rimuovendo l'otturazione superiore in amalgama).
Mi conferma che il dente è morto e procede senza anestesia.
Accede ai canali e mi fa vedere il materiale infetto sull'utensile.
Uno dei canali peró ha ancora sensibilità (che il dottore non si spiega) e salto sulla poltrona.
Mette un po' di gesso e mi dà appuntamento dopo 3 giorni per la devitalizzazione definitiva.
La seduta è drammatica, mi fa malissimo nella somministrazione dell'anestesia, praticandola anche direttamente dentro il dente (prima volta in vita mia).
Alla pulizia del canale sensibile una male assurdo nonostante l'anestesia.
Richiude col gesso e mi dà appuntamento per il 16 di gennaio prossimo per chiusura dente.
Chiedo se la devitalizzazione può considerarsi conclusa o meno e lui con un sorriso mi dice che già la volta precedente il dente era devitizzato, nonostante mi avesse detto invece che era solo una medicazione (??
).
Saluto a passo alla segretaria per prendere appuntamento, in quel frangente apprendo che il dottore le ha riferito che la devitalizzazione non è conclusa e che all'appuntamento del 16/1 avrebbe concluso (forse).
L'impressione sia a livello comunicativo che professionale non è stata delle migliori, specie perchè ad oggi, dopo tanti giorni di dolore, 7 giorni di antibiotico e 10 di ketoprofene, due sedute odontoiatriche, ho talvolta un dolore piuttosto forte che non mi sembra molto giustificabile.
Ho versato un acconto, ma francamente non sono soddisfatto e vorrei rivolgermi altrove.
A fronte di quanto descritto e con tutti i limiti del consulto virtuale chiedo, è normale secondo voi avere dolore dopo due sedute che avrebbero dovuto perlomeno migliorare significativamente la sintomatologia?
E un dentista che brancola nel buio ripetendo che non si spiega come possa sentire dolore è normale?
(...)
[#1]
Alcune volte, il processo necrotico pulpare non è immediato e totale, pertanto può residuare polpa parzialmente vitale. Il test per la vitalità pulpare può fornire falsi negativi, la cavità va riaperta, devitalizzato completamente il dente e richiusa adeguatamente.
Dr. Benedetto Luciani
[#2]
Utente
Grazie Dott. Luciani della cortese risposta. Condivido assolutamente che sia da devitalizzare adeguatamente. Il mio timore è appunto che il dentista non lo faccia per bene, considerando che il dolore che provo al momento è quasi ai livelli iniziali.
Sarebbe il caso di riprendere l'antibiotico secondo Lei ?
Sarebbe il caso di riprendere l'antibiotico secondo Lei ?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 632 visite dal 10/01/2024.
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