Il che mi ha provocato una tremenda sinusite
Gentili Dottori, scrivo nella speranza che possiate aiutarmi a risolvere un problema che all’inizio sembrava essere banale, ma che mi affligge da un anno e mezzo e che oramai vivo con angoscia. Nell’agosto del 2005 ho iniziato ad avere strani disturbi all’occhio sinistro, ovvero vista annebbiata, sensazione di corpo estraneo e prurito, inoltre dall’occhio sembrava uscire una sostanza simile a muco. Essendo io molto miope mi sono subito recata dall’oculista che mi ha tranquillizzata dicendo che l’occhio non aveva nessun problema. A distanza di circa un mese da questo episodio, una mattina, ho iniziato ad avere uno strano capogiro che è durato circa quattro giorni, con sensazione di nausea, malessere generale, compressione alla testa e problemi alla vista simili a quelli dell’episodio precedente. Il medico condotto mi ha diagnosticato una sinusite e mi ha prescritto una cura massiccia a base di antibiotici, aerosol ecc. ed una lastra del cranio che ha evidenziato una deviazione del setto nasale e ipertrofia dei turbinati. Con mio grande sollievo anche psicologico sono stata subito bene, ma dopo nemmeno un mese i sintomi si sono ripresentati e questa volta peggiori perché molto più dolorosi e concentrati sul primo molare superiore sinistro oltre che sull’occhio, sulla fronte, sullo zigomo e sul lato del naso sempre a sinistra. C’è da dire che in quel periodo ero in cura presso un dentista e mi ero sottoposta a vari tipi di interventi: estrazione del primo molare superiore destro, una apicectomia ad un incisivo anteriore, una devitalizzazione, varie rimozioni di amalgame ecc. ecc.
Ovviamente ho parlato al dentista del problema e poiché il molare sinistro superiore era stato da lui precedentemente trattato per la rimozione di una vecchia otturazione in amalgama ha deciso di devitalizzarlo. Anche qui stessa storia: dopo nemmeno un mese dalla devitalizzazione stessa il molare ha ricominciato a farmi male anche se in maniera strana perché essendo devitalizzato il dolore (pulsante) si concentra in alto a livello dello zigomo. Tre giorni prima di Natale il dentista ha così provveduto a ritentare il trattamento e in quella occasione mi ha insufflato ipoclorito di sodio nel seno mascellare il che mi ha provocato una tremenda sinusite. A quel punto mi sono recata più volte dall’otorino, ho fatto varie altre ortopanoramiche e una tac dei seni paranasali dalla quale risulta un lieve ispessimento della mucosa. L’otorino pur non essendone certo ritiene che sia il dente a causare il dolore e mi ha rispedito dal dentista il quale invece sostiene che i canali del molare sono perfettamente chiusi e che quindi potrebbe trattarsi di una nevralgia del trigemino. Un secondo dentista presso il quale mi sono recata propende come l’otorino per la tesi che sia il molare a provocare tutto proprio per il fatto che le radici “pescano” nel seno mascellare e che quindi l’estrazione sia l’unica soluzione. E anche qui mi ha parlato di probabile “apertura oro-antrale” e di non so quali effetti che la cosa mi provocherebbero. Prima di procedere all’estrazione stessa però il secondo dentista vorrebbe tentare una rizectomia per eliminare la radice che secondo lui è quella più responsabile dell’infezione. Ero anche convinta di fare l’intervento, ma le sue ultime parole sono state: “però non sono sicuro magari mi sbaglio”. Così ho deciso di non farlo più e a questo punto non so davvero a chi rivolgermi. Vivo in un piccolo centro, i dentisti cui mi sono rivolta sono quelli considerati migliori al mio paese e non saprei dove altro andare. Il dolore purtroppo è sempre presente, anche ora che vi scrivo e si irradia anche alla nuca al collo e alla spalla. A volte è lieve ma in un più di una occasione è stato molto forte e in quel caso si è calmato solo con punture di orudis, senza parlare poi degli effetti collaterali che i numerosi antibiotici mi hanno causato. Ora ho scoperto che con l’aerosol (clenil e fluibron) si calma parecchio, ma nonostante questo se all’inizio ero convintissima che tutto fosse originato dal dente, ora, data l’ indecisione dei medici cui mi sono rivolta, non so che fare. Vorrei tanto evitare questa estrazione per motivi estetici e funzionali, col rischio poi di non risolvere nulla ma allo stesso tempo non posso andare più avanti così. Esiste un esame specifico che possa definitivamente chiarire che si tratta veramente di una sinusite causata dal molare e a chi devo rivolgermi per farlo? Vi chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente per i consigli che vorrete darmi.
Ovviamente ho parlato al dentista del problema e poiché il molare sinistro superiore era stato da lui precedentemente trattato per la rimozione di una vecchia otturazione in amalgama ha deciso di devitalizzarlo. Anche qui stessa storia: dopo nemmeno un mese dalla devitalizzazione stessa il molare ha ricominciato a farmi male anche se in maniera strana perché essendo devitalizzato il dolore (pulsante) si concentra in alto a livello dello zigomo. Tre giorni prima di Natale il dentista ha così provveduto a ritentare il trattamento e in quella occasione mi ha insufflato ipoclorito di sodio nel seno mascellare il che mi ha provocato una tremenda sinusite. A quel punto mi sono recata più volte dall’otorino, ho fatto varie altre ortopanoramiche e una tac dei seni paranasali dalla quale risulta un lieve ispessimento della mucosa. L’otorino pur non essendone certo ritiene che sia il dente a causare il dolore e mi ha rispedito dal dentista il quale invece sostiene che i canali del molare sono perfettamente chiusi e che quindi potrebbe trattarsi di una nevralgia del trigemino. Un secondo dentista presso il quale mi sono recata propende come l’otorino per la tesi che sia il molare a provocare tutto proprio per il fatto che le radici “pescano” nel seno mascellare e che quindi l’estrazione sia l’unica soluzione. E anche qui mi ha parlato di probabile “apertura oro-antrale” e di non so quali effetti che la cosa mi provocherebbero. Prima di procedere all’estrazione stessa però il secondo dentista vorrebbe tentare una rizectomia per eliminare la radice che secondo lui è quella più responsabile dell’infezione. Ero anche convinta di fare l’intervento, ma le sue ultime parole sono state: “però non sono sicuro magari mi sbaglio”. Così ho deciso di non farlo più e a questo punto non so davvero a chi rivolgermi. Vivo in un piccolo centro, i dentisti cui mi sono rivolta sono quelli considerati migliori al mio paese e non saprei dove altro andare. Il dolore purtroppo è sempre presente, anche ora che vi scrivo e si irradia anche alla nuca al collo e alla spalla. A volte è lieve ma in un più di una occasione è stato molto forte e in quel caso si è calmato solo con punture di orudis, senza parlare poi degli effetti collaterali che i numerosi antibiotici mi hanno causato. Ora ho scoperto che con l’aerosol (clenil e fluibron) si calma parecchio, ma nonostante questo se all’inizio ero convintissima che tutto fosse originato dal dente, ora, data l’ indecisione dei medici cui mi sono rivolta, non so che fare. Vorrei tanto evitare questa estrazione per motivi estetici e funzionali, col rischio poi di non risolvere nulla ma allo stesso tempo non posso andare più avanti così. Esiste un esame specifico che possa definitivamente chiarire che si tratta veramente di una sinusite causata dal molare e a chi devo rivolgermi per farlo? Vi chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio anticipatamente per i consigli che vorrete darmi.
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Gent. Sig.ra sarebbe opportuno, prima di prendere una qualunque decisione, ovviamente visitarLA unitamente alle ortopantomografie e alla TC eseguite.
Comunque nella mia esperienza personale posso consigliarLE che, se effettivamente esiste una correlazione temporale e anatomica tra il trattamento del molare incriminato e la comparsa della sintomatologia sinusitica, l'unico trattamento risolutivo è il sacrificio del dente. Cio' nonostante nella pratica chirurgica, abbiamo verificato che spesso eliminata la causa odontogena, la sinusite a volte persiste. Ecco perchè se si decide ti estrarre il dente, è indispensabile anche eseguire un'antrotomia per pulire il seno mascellare corrispondente ed inoltre eseguire dei prelievi bioptici per esame istologico e colturale della mucosa sinusale infetta.
Infatti in sinusiti diciamo così croniche, alcuni funghi presenti nel cavo orale e non patogeni, possono colonizzare i seni paranasali diventando così patogeni; nonostante terapie antibiotiche - chirurgiche la recidiva è altamente probabile; se presenti quindi le ife fungine il paziente deve seguire una terapia con farmaci antifunginei specifici per circa tre mesi.
Per quanto riguarda l'intervento questo deve essere eseguito in narcosi ed in ambiente ospedaliero, non tanto ovviamente per l'estrazione del dente, quanto per l'antrotomia, che consiste nella creazione di una piccola breccia ossea sulla parete anteriore del seno mascellare (vicino al molare e di circa 1 cm di diametro)e che risulta fastidiosa se eseguita in anestesia locale. Durata dell'intervento circa 30 minuti. I deficit estetici, escludendo la perdita del dente e il gonfiore sulla guancia per circa una settimana, sono nulli.
Sperando nella chiarezza della risposta, Cordialità.
Comunque nella mia esperienza personale posso consigliarLE che, se effettivamente esiste una correlazione temporale e anatomica tra il trattamento del molare incriminato e la comparsa della sintomatologia sinusitica, l'unico trattamento risolutivo è il sacrificio del dente. Cio' nonostante nella pratica chirurgica, abbiamo verificato che spesso eliminata la causa odontogena, la sinusite a volte persiste. Ecco perchè se si decide ti estrarre il dente, è indispensabile anche eseguire un'antrotomia per pulire il seno mascellare corrispondente ed inoltre eseguire dei prelievi bioptici per esame istologico e colturale della mucosa sinusale infetta.
Infatti in sinusiti diciamo così croniche, alcuni funghi presenti nel cavo orale e non patogeni, possono colonizzare i seni paranasali diventando così patogeni; nonostante terapie antibiotiche - chirurgiche la recidiva è altamente probabile; se presenti quindi le ife fungine il paziente deve seguire una terapia con farmaci antifunginei specifici per circa tre mesi.
Per quanto riguarda l'intervento questo deve essere eseguito in narcosi ed in ambiente ospedaliero, non tanto ovviamente per l'estrazione del dente, quanto per l'antrotomia, che consiste nella creazione di una piccola breccia ossea sulla parete anteriore del seno mascellare (vicino al molare e di circa 1 cm di diametro)e che risulta fastidiosa se eseguita in anestesia locale. Durata dell'intervento circa 30 minuti. I deficit estetici, escludendo la perdita del dente e il gonfiore sulla guancia per circa una settimana, sono nulli.
Sperando nella chiarezza della risposta, Cordialità.
Stefano Dr Paulli
[#2]
concordo con il collega per una possibile origine odontogena della sinusopatia, da specialista ORL proporrei una valutazione endoscopica del naso per valutare la presenza di secrezioni nel meato nasale medio indici di infezioni del seno mascellare corrispondente.
Dott. Andrea Muzza
Specialista in Otorinolaringoiatria
Dirigente Medico I livello Ospedale San Paolo Savona
www.andreamuzza.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio infinitamente per il vostro interessamento e per i preziosi consigli. A questo punto, mi attiverò per trovare un bravo chirurgo maxillo-facciale qui in Sardegna che possa farmi una visita seria. Mi spiace dottor Paulli che lei sia geograficamente così lontano, altrimenti mi sarei volentieri rivolta a lei. La ringrazio comunque ancora tantissimo.
[#4]
Concordo sulla responsabilità del molare superiore e sulla possibile perdita del suddetto.Sconsiglierei caldamente una rizectomia sul dente in questione.
Le consiglierei di rivolgersi ad un centro universitario della Sua bella isola
Cordialmente
Enzo Bellinvia
Le consiglierei di rivolgersi ad un centro universitario della Sua bella isola
Cordialmente
Enzo Bellinvia
DOTT. VINCENZO BELLINVIA
Medico chirurgo
Spec. in ortognatodonzia
Spec. in odontostomatologia
Spec. in chirurgia maxillo-facciale
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.1k visite dal 23/01/2007.
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