Gengivectomia paratale su dente devitalizzato

Salve,
Lo scorso 25 settembre ho dovuto sottopormi a una gengivectomia paratale all'incisivo superiore destro, già devitalizzato 20 anni fa.

La quota di gengiva eliminata sulla parte del dente è stata rilevante, quasi 5 mm.
Inoltre, si stava formando anche un cratere laterale verso l'incisivo laterale che è stato pulito
Ripulita la parte del dente che si stava svuotando, il dentista ha ridefinito i contorni e fatto una ricostruzione con cemento vetroionometrico.

Dopo circa 3 settimane, il 23 ottobre, ho fatto una radiografia di controllo e il dentista mi ha detto che stava tutto procedendo bene, ma che avrei dovuto avere pazienza circa i tempi di guarigione totale, essendo la zona paratale vicino all'osso.

In quella stesso controllo, mi ha poi realizzato un rinforzo, una specie di bombatura che abbraccia la nuova parte ricostruita con la precedente legata alla devitalizzazione.
L'incisivo ora non è più sottile come prima, questo nuovo volume lo percepisco, soprattutto quando parlo perchè la lingua con alcune lettere ci sbatte contro.
Ma non ho problemi nella chiusura dei denti.

Ora ho il prossimo controllo con altra radiografia per scongiurare che il processo di riassorbimento si sia riattivato, a gennaio.


Fatta questa cronistoria vorrei condividere con voi quello che percepisco.
Non è dolore, ma ogni volta che sfioro il dente con un oggetto (spazzolino, filo interdentale, pennello trucco passato sul labbro che preme sui denti, ecc.
) o semplicemente al tatto passandoci un dito o toccando con la lingua, sento come una pressione.

Sto evitando al massimo di mordere cibo, ormai taglio tutto con coltello e forchetta.
Ma se mordo qualcosa di estremamente morbido ecco che sento sempre quella sensazione di pressione.

Ho riportato tutto questo al mio dentista che mi ha detto che sul quel dente tutto quello che di semplice (e non invasivo) si poteva fare è stato fatto, bisogna solo attendere i tempi di rimaneggiamento e guarigione.

Vi scrivo per un confronto, se avevate curato casi del genere e quanto lunghi sono stati i tempi di guarigione.

La metafora che ho usato con il mio dentista è stata che ora percepisco quotidianamente che qualcosa è stato fatto sul dente, quella sensazione di "normalità" che ti da una cosa sana, non ce l'ho più.

Secondo voi passerà o rimarrà una cosa cronica?

Grazie
[#1]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
RIASSORBIMENTO della radice.
Questa è la parola chiave.

In pratica il suo dentista ha strappato un dente ad alto valore estetico dalle ganasce di una pinza da estrazione, sempre che non riparta il fenomeno del riassorbimento, del tutto imprevedibile.

Non è come prima, non è più "normale".

Ma sa cosa concludo?
Chi se ne frega...
Ce l'ha, e se lo goda, perchè un dentista "normale" glielo avrebbe probabilmente tolto, mentre il suo dentista sembra essere molto in gamba e aver fatto di tutto per lei.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#2]
Utente
Utente
Grazie dott. Formentelli
io condivido il suo pensiero, e preferisco avere in assoluto il mio dente.
Quello che volevo capire e se questa sensazione passerà nel tempo o rimarrà così e me ne farò una ragione. La parte, diciamo indolenzita, non è quella apicale dove è stata effettuata la gengivectomia, ma quella della ricostruzione, quella che ora ha una forma "bomabata". Questa al minimo tocco, lingua che ci sbatte mentre parli, spazzolino, ecc. se sente un leggero dolore, ma più che dolore una pressione al contatto.
Mi chiedevo se era proprio dovuto questo al nuovo volume.
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