Fibrosi maculare

Gentili Dottori,

mi tivolgo nuovamente a voi nella speranza di fare un po' di chiarezza; pertanto ringrazio in anticipo chiunque darrà la porpria disponibilità per rispondere. Ecco i miei quesiti:

1)La fibrosi (nel mio caso presente in sede maculare) è segno di un tentativo riparatorio dell' organismo conseguente SOLO e SEMPRE ad un processo patologico di tipo infiammatorio?

2)E se così è,là dove a livello della corioretina, ci sia "solo" atrofia senza fibrosi, la "causa" infiammatoria è da escludersi?

3)Capisco che una cicatrice possa essere per sua natura atrofica, ma allora, quando si fa riferimento a "cicatrici" ed "atrofia corioretinica" si allude alla medesima cosa o no?

Grazie mille!.

Spero di aver posto la domanda in modo chiaro e corretto, se così non fosse me ne scuso.

Cordiali saluti a tutti!
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
intanto qualsiasi riparazione tissautale metainfiammatoria e/o necrotica esita in un processo fibrotico o fibrosclerotico!
1)Infatti la La fìbrosi o fibròsi rappresenta la riparazione di un danno tissutale mediante sostituzione delle cellule parenchimali con tessuto connettivo.
Ciò avviene quando vi è distruzione dei tessuti con danni a carico sia delle cellule parenchimali sia dello stroma, come avviene ad esempio nell'infiammazione necrotizzante che caratterizza l'infiammazione cronica.
La riparazione non può di conseguenza avvenire tramite rigenerazione delle cellule del parenchima, nemmeno negli organi le cui cellule sono capaci di rigenerarsi.
La deposizione di tessuto connettivo conduce alla fibrosi e alla comparsa di cicatrici negli organi le cui cellule sono capaci di rigenerare.
In tale processo sono identificati quattro momenti:
angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni;
migrazione e proliferazione di fibroblasti;
deposizione di matrice extracellulare;
rimodellamento: maturazione e organizzazione del tessuto fibroso.
Ovviamente nella fibrosi maculare,sottoretinica o preretinica ,sono presenti tutte e 4 queste componenti!
2)non è così!
Le due cose sono correlabili e l'una non esclude l'altra!!!
Di solito per Atrofia corioretinica si intendeuna fattispecie di atrofia,ovvero la normale evoluzione di una forma non neovascolare e può essere divisa in forma non geografica e in forma geografica a seconda della gravità. Compare come atrofia dell’epitelio pigmentato con margini non ben demarcati per poi evolvere in una forma con margini ben demarcati (atrofia geografica).
Dal punto di vista istopatologico le due forme differiscono per la presenza di un grado differente di atrofia dell’epitelio pigmentato, coriocapillare e fotorecettori. Fluorangiograficamente sono caratterizzati da aree di precoce iperfluorescenza stabile nel corso dell’esame, che variano in base alla gravità dell’atrofia.
Quando piccoli sono definiti “difetti a finestra”. Nelle forme più avanzate di atrofia geografica con interessamento della coriocapillare, è possibile visualizzare in fluorangiografia lo strato dei grandi vasi coroideali.
Le fasi tardive sono caratterizzate da una fluorescenza dell’area atrofica per l’impregnazione dei tessuti coroideali profondi e sclerali.
3)spesso è così,ma non sempre.
ovvero esistono atrofie od iperplasie di determinati tessuti(ad esempio l'epitelio pigmentato retinico-EPR)che prescindono da fenomeni accertabili di esito cicatriziale,ma direi sono quasi "costituzionali".
Un caro saluto

[#2]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Caro Dr. Siravo,

grazie per la celerità nel rispondermi e per i dettagli che mi ha fornito. Li riesaminerò con attenzione. Molto interessanti davvero. Le auguro una buona giornata.