Visione stereoscopica?

Giorno.

Io qualche settimana fa sono andato dal mio oculista per la solita visita annuale e, per motivi miei personali, ho fatto un check up generale e mi ha riscontrato, come già sospettavo, un mio problema e cioè che non ho una visione stereoscopica perfetta.

Quello che vi volevo chiedere se fosse possibile avere una risposta è..

"Ci son diversi gradi di visione stereoscopica"?
Perchè nelle due tabelle di lang, in una vedevo tutto in un'altra vedevo un disegnino ma non gli altri due (mentre quando ero più piccolo non ne vedevo neanche uno). Premesso questo.. mi potreste spiegare se ci son diversi gradi di stereoscopia e a che grado sono io?
E' grave? Quando un soggetto è considerato "senza visione stereoscopica"? Se un soggetto vede alcuni disegni e non altri vuol dire che ha una visione stereoscopica parziale oppure non ce l'ha?

Grazie mille.
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
uno dei principali compiti del sistema visivo, essenziali per l'interazione dell'individuo con l'ambiente, è quello di conferire alle immagini visive bidimensionali una valenza tridimensionale. Si ritiene che il passaggio dalla visione a due dimensioni a quella tridimensionale si basi su due tipi di elementi di valutazione: elementi stereoscopici basati sulla binocularità ed elementi monoculari relativi alla profondità di campo.

La visione stereoscopica si basa sul confronto delle immagini retiniche dei due occhi, ed è efficace fino ad una distanza di circa 30 metri, oltre la quale le immagini retiniche dei due occhi sono praticamente identiche. Quando si fissa un oggetto, l'immagine del punto di fissazione va a cadere, in ciascun occhio, sulla fovea, grazie ai movimenti di vergenza. Siccome, però, gli occhi distano circa 6 cm l'uno dall'altro, ogni oggetto che sia più vicino o più lontano rispetto al punto di fissazione proietta la propria immagine ad una certa distanza dalla fovea. In particolare, gli oggetti più vicini proiettano la propria immagine su punti della retina più distanti in senso orizzontale; gli oggetti più lontani la proiettano su punti della retina più vicini. In altri termini, tanto più un oggetto è vicino all'osservatore, rispetto ad un punto di fissazione più lontano, tanto più le sue immagini si formeranno, su ogni occhio, esternamente rispetto alla fovea. La distanza fra immagini del punto fissato ed immagini dell'altro punto prende il nome di disparità retinica. Questo fenomeno è apprezzabile anche soggettivamente: si fissa un oggetto posto ad una certa distanza (1-2 metri, ad esempio), tutte le immagini degli oggetti più vicini e più lontani rispetto a quello fissato appaiono sdoppiate. Il sistema visivo è in grado di calcolare tale disparità e di assegnare, quindi, un senso di maggiore o minore profondità agli oggetti dello spazio visivo. La visione stereoscopica non origina nella retina o nel corpo genicolato laterale, ma si forma a livello della corteccia striata, o a livelli ancora più elevati, dove vengono combinati i segnali provenienti dai due occhi. Quanto finora descritto prende il nome di stereopsi primaria, mentre per stereopsi secondaria si intende un insieme di meccanismi che, per via monoculare, sono in grado comunque di dare informazioni sulla profondità degli oggetti nello spazio visivo. La stereopsi secondaria è operativa, da sola, oltre i 30 metri di distanza dall'osservatore, in quanto oltre questa distanza si diventa praticamente monoculari (le immagini retiniche dei due occhi sono essenzialmente identiche), ed in associazione con la stereopsi primaria a distanze inferiori.

Gli elementi monoculari di valutazione della profondità di campo, sono essenzialmente cinque, e sono gli stessi utilizzati per valutare la profondità in un'immagine bidimensionale:

familiarità con l'oggetto: se si conoscono le dimensioni di un oggetto, se ne può valutare la distanza;
interposizione: se un'immagine è parzialmente coperta da un'altra, allora la seconda è più vicina della prima;
prospettiva lineare: le linee parallele, come quelle dei binari, tendono a convergere con la distanza; quindi tanto maggiore è la convergenza, tanto maggiore è la distanza degli oggetti nella regione della convergenza stessa;
distribuzione delle ombre e della illuminazione: le macchie di colore più luminose tendono ad essere viste come più vicine (effetto "chiaroscuro" dei pittori);
movimento di parallasse: se si muove la testa o il corpo da una parte all'altra, le immagini degli oggetti presenti nel campo visivo si muovono sulla retina; gli oggetti più vicini sembrano muoversi più velocemente ed in senso inverso ai nostri movimenti, gli oggetti più lontani sembrano muoversi più lentamente.

Un caro saluto
[#2]
Utente
Utente
Grazie mille della Sua gentile risposta.

Non so se mi sia concesso riproporre una domanda sempre simile a quella precedente in questo spazio, io lo faccio se ciò fosse errato chiedo scusa..

comunque, perchè nel test di lang allora riesco a vedere alcune immagini e non altre?

Se riuscissi a vedere 3 immagini su 6 nel test di lang, risulterei senza visione stereoscopica nel test di worth?

Grazie