Laserterapia - dr. marino
Gentile dr. Marino,
sono una ragazza di 26 anni e vivo a Bra, provincia di CN. Volevo
sottopormi al trattamento laser per correggere la miopia (-5.25 da entrambi gli occhi, nessun astigmatismo). Ho un po' paura a dir la verità e sto leggendo diversi forum che riportono le esperienze di quelli che hanno già vissuto quest'esperienza. Ho letto il Suo nome diverse volte, e una ragazza ha
riportato che Lei è stato molto gentile e disponibile nel rispondere alle sue
domande, anche quando le chiedeva se conosceva alcuni nomi di chirurghi.
Io abito in provincia di cuneo, e stavo cercando qualcuno che operasse dalle
mie parti. Sono andata ieri a fare la visita per vedere se potevo fare
l'operazione e mi hanno detto che non c'è il minimo problema. La clinica in cui sono andata è Vista2000 di Torino, il chirurgo con cui ho parlato è il Dr.
Rabottini. Lo conosce?
Ho anche sentito parlare del Dr. Gallo di Bra (proprio la mia città). Mi sa
dire qualcosa su questi due chirurghi?
Un'altra cosa: mi hanno consigliato il PRK , dicendo che è la tecnica meno rischiosa. E' vero?
Lei invece dove opera? quanto costa l'operazione? Se decidessi di farmi
operare da Lei i tempi di attesa sono lunghi?
Geazie di cuore.
sono una ragazza di 26 anni e vivo a Bra, provincia di CN. Volevo
sottopormi al trattamento laser per correggere la miopia (-5.25 da entrambi gli occhi, nessun astigmatismo). Ho un po' paura a dir la verità e sto leggendo diversi forum che riportono le esperienze di quelli che hanno già vissuto quest'esperienza. Ho letto il Suo nome diverse volte, e una ragazza ha
riportato che Lei è stato molto gentile e disponibile nel rispondere alle sue
domande, anche quando le chiedeva se conosceva alcuni nomi di chirurghi.
Io abito in provincia di cuneo, e stavo cercando qualcuno che operasse dalle
mie parti. Sono andata ieri a fare la visita per vedere se potevo fare
l'operazione e mi hanno detto che non c'è il minimo problema. La clinica in cui sono andata è Vista2000 di Torino, il chirurgo con cui ho parlato è il Dr.
Rabottini. Lo conosce?
Ho anche sentito parlare del Dr. Gallo di Bra (proprio la mia città). Mi sa
dire qualcosa su questi due chirurghi?
Un'altra cosa: mi hanno consigliato il PRK , dicendo che è la tecnica meno rischiosa. E' vero?
Lei invece dove opera? quanto costa l'operazione? Se decidessi di farmi
operare da Lei i tempi di attesa sono lunghi?
Geazie di cuore.
[#1]
mia cara Amica
pensavo di averLe già risposto dalla casella di posta
elettronica, comnque mi pare sia opportuno intervento in Lombardia regione che ha laser di ultimissima generazione,
tecnica LASEK
trattamento ZYOPTIX personalizzato
a presto
pensavo di averLe già risposto dalla casella di posta
elettronica, comnque mi pare sia opportuno intervento in Lombardia regione che ha laser di ultimissima generazione,
tecnica LASEK
trattamento ZYOPTIX personalizzato
a presto
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Ex utente
La sua mail non è arrivata.. sulla tecnica lasek conosco poco.. le dico quello che so, per favore mi corregga se sbaglio: mi hanno detto che la lasik viene fatta a Nizza e procura danni alla cornea, perchè bisogna alzare l'epitelio e poi lasciare che si cicatrizzi.. (non sempre si cicatrizza bene).. la prk invece lo elimina completamente e quindi lui si riforma senza grossi problemi, nel modo più corretto.. la lasek so che è un'evoluzione della prk ma non ho capito come funziona..
che differenza c'è tra la lasek e la prk? meno dolore post-operatorio? tempi di recupero ridotti?
comunque, se decidessi di fare la prk per non allontanarmi troppo dalla mia città, posso star tranquilla lo stesso, o è rischiosa? mi hanno detto che le complicanze sono molto rare....
grazie ancora di cuore, è stato molto gentile!
che differenza c'è tra la lasek e la prk? meno dolore post-operatorio? tempi di recupero ridotti?
comunque, se decidessi di fare la prk per non allontanarmi troppo dalla mia città, posso star tranquilla lo stesso, o è rischiosa? mi hanno detto che le complicanze sono molto rare....
grazie ancora di cuore, è stato molto gentile!
[#3]
Mia cara signorina
I vizi di rifrazione possono ora avere un’alternativa terapeutica attraverso un intervento chirurgico.La chirurgia refrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare gli occhiali, vi siano caratteristiche oculari e dell’ambiente che impediscano al paziente la capacità di utilizzo della vista al meglio.Ciò è più evidente nei forti difetti di rifrazione, nelle anisometropie elevate , specie dove non vi è tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attività lavorativa in cui i presidi ottici creano innegabili svantaggi (militari-polizziotti-atleti).L’accurata selezione del paziente , valutando le caratteristiche cliniche e le motivazioni che spingono all’intervento, nonché la valutazione del tipo di intervento, è assolutamente necessario alla luce del fatto che l’atto chirurgico non è sempre reversibile e dalla eventualità di complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici oculari .Ogni atto di chirurgia rifrattiva risolve il solo vizio di rifrazione. L’intervento potrà però ragionevolmente mirare ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad essi si accompagnano.
Pertanto per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosicché il suo consenso all’intervento sia motivato e convinto.
Laser ad eccimeri
Sin dagli anni ‘70 si è iniziato a sperimentare il laser per ottenere una maggiore precisione ed affidabilità nel cambiamento di forma della cornea.
I primi autori scoprirono che il laser ad eccimeri 8dimeri eccitati dai raggi ultravioletti) poteva rimuovere il tessuto con una precisione accurata fino a 0,25 micron.
Attualmente i laser ad eccimeri hanno raggiunto una precisione ed una sicurezza di livello straordinario nel campo della correzione chirurgica dei difetti visivi.
Utilizzando questa tecnica viene modificata la curvatura della cornea, in quantità tale da correggere il difetto, analogamente agli occhiali o alle lenti a contatto del paziente, riducendo così o addirittura eliminando una dipendenza a vita nei confronti delle lenti correttive.
PRK (Photo Refractive Keratectomy)
Il laser ad eccimeri, una radiazione fredda e invisibile di ultravioletto indirizzata e guidata sulla superficie corneale attraverso il controllo di un sistema computerizzato, permette la vaporizzazione istantanea del tessuto corneale da parte del raggio laser consentendo di scolpire il profilo della cornea con una precisione micrometrica, correggendo così il difetto refrattivo. Al paziente viene installata soltanto qualche goccia di collirio anestetico; successivamente viene disteso sul lettino al di sotto del microscopio del laser, viene applicato un blefarostato e viene rimosso lo strato di epiteliale della cornea 8il più superficiale. Viene quindi invitato a fissare una mira luminosa di riferimento, mentre un dispositivo computerizzato (eye tracker) controlla l’allineamento e la fissazione dell’occhio per tutta la durata del trattamento. Alla fine della procedura l’occhio viene medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e si applica una lente a contatto morbida terapeutica. Può essere consigliato un analgesico per combattere la sintomatologia infiammatoria: fastidio, fotofobia, lacrimazione, gonfiore palpebrale, sensazione di corpo estraneo nell’occhio. La lente a contatto terapeutica ha un esclusivo scopo protettivo (corneal shild) e anche se può sembrare la causa di tutti disturbi non va mai rimossa su iniziativa del paziente, ma solo da parte del medico oculista , in genere dopo 4/5 giorni. Si indica al paziente di avere buon senso ed evitare ambienti potenzialmente dannosi (molto assolati, fumosi o polverosi), di indossare un occhiale da sole e di instillare con regolarità i colliri. Nei primi 12/20 giorni può accadere che il paziente accusi dei disturbi nella visione per vicino. Tale complicanza è destinata a ridursi a poche giornate se il paziente si attiene scrupolosamente alle indicazioni post-operatorie del chirurgo.
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
La LASIK è una procedura che combina laser e chirurgia per la correzione dei difetti visivi, ideata dal Dr. Barraquer (epicheratomileusi) negli anni ‘60 perfezionata e “modernizzata” in Italia grazie a Lucio Buratto che con importanti innovazioni tecniche offrì subito risultati decisamente positivi. Uno speciale strumento , il microcheratomo, effettua una sottile “fettina “ di tessuto corneale , questo “lembo” (flap) viene sollevato; mentre lo stato stromale sottostante vengono trattati con il laser ad eccimeri. Il tessuto sollevato viene poi rimesso in sede senza punti. Nei confronti della PRK, la LASIK presenta numerosi vantaggi: minor fastidio per il paziente, un recupero visivo più rapido e un risultato più stabile. I suoi inconvenienti sono legati alla maggiore complessità della tecnica chirurgica soprattutto durante la fase del taglio e recentemente pare una maggiore tendenza alla cheratoectasia ed al discomfort del film lacrimale . Al paziente, disteso sul lettino operatorio sotto il microscopio del laser, viene installata qualche goccia di collirio anestetico e viene applicato un blefarostato. Fissato l’occhio con una suzione, il chirurgo esegue la prima fase di taglio meccanico mediante il microcheratomo, ottenendo un lembo corneale incompleto (Flap) , agganciato superiormente o nasalmente ; il lembo corneale viene sollevato e il laser agisce sullo stroma corneale sottostante, mentre il paziente fissa una mira luminosa di riferimento. Alla fine del trattamento il FLAP corneale viene riposizionato.L’occhio viene successivamente medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e opossono essere applicate delle conchiglie protettive. Si prescrivono analgesici per via orale per le sensazioni fastidiose o dolorose che in genere si manifestano nelle prime ore. Si indica al paziente il divieto di evitare attività fisiche impegnative per i primi giorni, gli ambienti molto luminosi , i luoghi assolati, fumosi o polverosi, di installare con regolarità i colliri.
LASEK
La LASEK è un delle tecniche più recenti, introdotta da Massimo Camellin.La Lasek deriva dalla PRK ma comporta il mantenimento dell’integrità dell’epitelio corneale, con netta riduzione del dolore post-operatorio. Durante il trattamento il chirurgo crea un lembo epiteliale (meccanicamente e con l’aiuto di soluzione alcolica) e quindi utilizzerà il laser ad eccimeri sullo stroma corneale. Al termine del trattamento il lembo epiteliale viene riposizionato nel suo letto e protetto con una lente a contatto terapeutica.La LASEK oggi si è evoluta nella EPI-LASIK introdotta da PALLIKARIS, questa tecnica prevede la creazione di un flap epiteliale con un microcheratomo molto simile a quello utilizzato per la lasik, ma privo di lama.
a presto
I vizi di rifrazione possono ora avere un’alternativa terapeutica attraverso un intervento chirurgico.La chirurgia refrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare gli occhiali, vi siano caratteristiche oculari e dell’ambiente che impediscano al paziente la capacità di utilizzo della vista al meglio.Ciò è più evidente nei forti difetti di rifrazione, nelle anisometropie elevate , specie dove non vi è tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attività lavorativa in cui i presidi ottici creano innegabili svantaggi (militari-polizziotti-atleti).L’accurata selezione del paziente , valutando le caratteristiche cliniche e le motivazioni che spingono all’intervento, nonché la valutazione del tipo di intervento, è assolutamente necessario alla luce del fatto che l’atto chirurgico non è sempre reversibile e dalla eventualità di complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici oculari .Ogni atto di chirurgia rifrattiva risolve il solo vizio di rifrazione. L’intervento potrà però ragionevolmente mirare ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad essi si accompagnano.
Pertanto per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosicché il suo consenso all’intervento sia motivato e convinto.
Laser ad eccimeri
Sin dagli anni ‘70 si è iniziato a sperimentare il laser per ottenere una maggiore precisione ed affidabilità nel cambiamento di forma della cornea.
I primi autori scoprirono che il laser ad eccimeri 8dimeri eccitati dai raggi ultravioletti) poteva rimuovere il tessuto con una precisione accurata fino a 0,25 micron.
Attualmente i laser ad eccimeri hanno raggiunto una precisione ed una sicurezza di livello straordinario nel campo della correzione chirurgica dei difetti visivi.
Utilizzando questa tecnica viene modificata la curvatura della cornea, in quantità tale da correggere il difetto, analogamente agli occhiali o alle lenti a contatto del paziente, riducendo così o addirittura eliminando una dipendenza a vita nei confronti delle lenti correttive.
PRK (Photo Refractive Keratectomy)
Il laser ad eccimeri, una radiazione fredda e invisibile di ultravioletto indirizzata e guidata sulla superficie corneale attraverso il controllo di un sistema computerizzato, permette la vaporizzazione istantanea del tessuto corneale da parte del raggio laser consentendo di scolpire il profilo della cornea con una precisione micrometrica, correggendo così il difetto refrattivo. Al paziente viene installata soltanto qualche goccia di collirio anestetico; successivamente viene disteso sul lettino al di sotto del microscopio del laser, viene applicato un blefarostato e viene rimosso lo strato di epiteliale della cornea 8il più superficiale. Viene quindi invitato a fissare una mira luminosa di riferimento, mentre un dispositivo computerizzato (eye tracker) controlla l’allineamento e la fissazione dell’occhio per tutta la durata del trattamento. Alla fine della procedura l’occhio viene medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e si applica una lente a contatto morbida terapeutica. Può essere consigliato un analgesico per combattere la sintomatologia infiammatoria: fastidio, fotofobia, lacrimazione, gonfiore palpebrale, sensazione di corpo estraneo nell’occhio. La lente a contatto terapeutica ha un esclusivo scopo protettivo (corneal shild) e anche se può sembrare la causa di tutti disturbi non va mai rimossa su iniziativa del paziente, ma solo da parte del medico oculista , in genere dopo 4/5 giorni. Si indica al paziente di avere buon senso ed evitare ambienti potenzialmente dannosi (molto assolati, fumosi o polverosi), di indossare un occhiale da sole e di instillare con regolarità i colliri. Nei primi 12/20 giorni può accadere che il paziente accusi dei disturbi nella visione per vicino. Tale complicanza è destinata a ridursi a poche giornate se il paziente si attiene scrupolosamente alle indicazioni post-operatorie del chirurgo.
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
La LASIK è una procedura che combina laser e chirurgia per la correzione dei difetti visivi, ideata dal Dr. Barraquer (epicheratomileusi) negli anni ‘60 perfezionata e “modernizzata” in Italia grazie a Lucio Buratto che con importanti innovazioni tecniche offrì subito risultati decisamente positivi. Uno speciale strumento , il microcheratomo, effettua una sottile “fettina “ di tessuto corneale , questo “lembo” (flap) viene sollevato; mentre lo stato stromale sottostante vengono trattati con il laser ad eccimeri. Il tessuto sollevato viene poi rimesso in sede senza punti. Nei confronti della PRK, la LASIK presenta numerosi vantaggi: minor fastidio per il paziente, un recupero visivo più rapido e un risultato più stabile. I suoi inconvenienti sono legati alla maggiore complessità della tecnica chirurgica soprattutto durante la fase del taglio e recentemente pare una maggiore tendenza alla cheratoectasia ed al discomfort del film lacrimale . Al paziente, disteso sul lettino operatorio sotto il microscopio del laser, viene installata qualche goccia di collirio anestetico e viene applicato un blefarostato. Fissato l’occhio con una suzione, il chirurgo esegue la prima fase di taglio meccanico mediante il microcheratomo, ottenendo un lembo corneale incompleto (Flap) , agganciato superiormente o nasalmente ; il lembo corneale viene sollevato e il laser agisce sullo stroma corneale sottostante, mentre il paziente fissa una mira luminosa di riferimento. Alla fine del trattamento il FLAP corneale viene riposizionato.L’occhio viene successivamente medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e opossono essere applicate delle conchiglie protettive. Si prescrivono analgesici per via orale per le sensazioni fastidiose o dolorose che in genere si manifestano nelle prime ore. Si indica al paziente il divieto di evitare attività fisiche impegnative per i primi giorni, gli ambienti molto luminosi , i luoghi assolati, fumosi o polverosi, di installare con regolarità i colliri.
LASEK
La LASEK è un delle tecniche più recenti, introdotta da Massimo Camellin.La Lasek deriva dalla PRK ma comporta il mantenimento dell’integrità dell’epitelio corneale, con netta riduzione del dolore post-operatorio. Durante il trattamento il chirurgo crea un lembo epiteliale (meccanicamente e con l’aiuto di soluzione alcolica) e quindi utilizzerà il laser ad eccimeri sullo stroma corneale. Al termine del trattamento il lembo epiteliale viene riposizionato nel suo letto e protetto con una lente a contatto terapeutica.La LASEK oggi si è evoluta nella EPI-LASIK introdotta da PALLIKARIS, questa tecnica prevede la creazione di un flap epiteliale con un microcheratomo molto simile a quello utilizzato per la lasik, ma privo di lama.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.7k visite dal 08/07/2009.
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