Pterigio all'occhio destro a ottobre 2008, e nuovamente a gennaio 2009 perchè si era gia

Sono stata operata chirurgicamente di pterigio all'occhio destro a ottobre 2008, e nuovamente a gennaio 2009 perchè si era gia manifestata una recidiva. Durante questo secondo intervento è stato asportato del tessuto in modo che si riformasse del tutto, nella speranza che un tessuto nuovo fosse meno aggredibile da parte dello pterigio. Ora siamo a giugno, e lo pterigio è nuovamente ricresciuto...
Il mio oculista mi ha parlato di intervenire nuovamente, eventualmente, con un altro tipo di intervento che prevede l'utilizzo di una sostanza "un po' tossica", ma a me quest'alternativa non mi piace tanto. E poi, mi darebbe maggiori garanzie rispetto ai precedenti interventi?
Che cosa mi suggerisce? A chi e dove eventualmente mi consiglia di rivolgermi?
Io tra l'altro sono miope (-6,5), ho sempre "abusato" senza problemi delle lenti a contatto, ed ora mi è stato sconsigliato di indossarle perchè questo potrebbe stimolare ulteriormente la crescita dello pterigio, e allo stesso tempo mi è stato sconsigliato l'intervento per la correzione della miopia, perchè assottiglia la cornea, e avendo io lo pterigio tenderei a diventare astigmatica... E' proprio vero che non ho scampo all'uso degli occhiali, che io non tollero, non soltanto per motivi estetici?
Mi scuso se non ho utilizzato una terminologia corretta, e ringrazio anticipatamente per le risposte.
Saluti.
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
Lo pterigio (dal greco pterugion = piccola ala d’insetto) è un processo degenerativo e iperplastico della congiuntiva, caratterizzato da una duplicatura della congiuntiva bulbare che si estende sulla cornea. Il suo nome deriva dall’aspetto "ad ala d’insetto" con il quale si presenta. Colpisce generalmente soggetti adulti ed è più frequente nelle zone calde ed assolate, riscontrandosi in maggior parte fra i 37° di latitudine, a nord e a sud dell’equatore. Nella sua patogenesi sembra assumere importanza, oltre all’ereditarietà, il tipo di attività condotta dai soggetti che ne sono portatori. Pare infatti avere una maggiore incidenza negli individui sottoposti per lunghi periodi di tempo all’azione diretta degli agenti atmosferici, in particolar modo a quella dei raggi U.V. della radiazione solare ed all’ossigeno dell’aria. Per questo motivo viene anche indicata come la << malattia dei marinai e degli alpinisti >>.
All’insorgere della sintomatologia, lo pterigio (posizionato nella fessura interpalpebrale, per lo più dal lato nasale) appare macroscopicamente come un "velo" congiuntivale di forma triangolare che si estende orizzontalmente sulla cornea. A volte può essere asintomatico, poco esteso e non avere carattere progressivo; ma spesso, anche se lentamente, tende a progredire in senso centripeto fino ad invadere il campo pupillare, causando (oltre al danno estetico) astigmatismo, diplopia ed annebbiamento del campo visivo.
La terapia, quasi esclusivamente chirurgica, si rende necessaria quando lo pterigio abbia la tendenza alla progressione, determinando la compromissione estetica e/o funzionale. Le recidive, comunque, sono particolarmente frequenti, per cui si era addirittura consigliato in fase post-operatoria l’applicazione di radiazioni con stronzio-90 (@ 1350 mrem / seduta).Questo per farle capire l'alto tasso dell'incidenza statisticamente predittibile della RECIDIVA!!!
Bisogna fare un'ottimo intervento ab initio e poi saper gestire le recidive con tecniche di microchirurgia oculare da non sottovalutare!!
La scelta del trattamento chirurgico dello pterigio è ancora molto controversa. Sono state descritti vari tipi di approcci chirurgici, alcuni di tipo demolitivo (la pterigectomia associata o meno all’utilizzo di terapia aggiuntive con mitomicina C, 5- fluorouracile e radioterapia), altri di tipo ricostruttivo (l’autotrapianto di congiuntiva, l’innesto membrana amniotica). Questa enorme varietà di trattamenti è significativa della difficoltà di avere una tecnica realmente efficace nel prevenire la recidiva, che rappresenta la causa principale di insuccesso del trattamento. Infatti, i risultati in termine di recidiva variano dallo 0 all ‘ 88%.Gli studi scientifici hanno, però,oggi, dimostrato che l’intervento di elezione per gli pterigi primari o recidivati è l’autotrapianto di congiuntiva e che la pterigectomia, intervento ancora oggi più utilizzato in Italia, è da sconsigliare per l’alta percentuale di recidive. Infatti, questo tipo di intervento sembra garantire un minor numero di recidive.


Un caro saluto.
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