Miopia aumentata e visione non ottimale con le nuove lenti
Egregi Dottori,
sono un ragazzo di 26 anni. Il 1° giugno ho eseguito una visita oculistica perchè mi sembrava che negli ultimi tempi la mia vista fosse un pò peggiorata (soprattutto di sera). In effetti, è risultato che dai 2,5 gradi di miopia ad entrambi gli occhi, sono passato a 2,75 per l'occhio sinistro e 3 gradi per quello destro.
Venerdì scorso ho ritirato i nuovi occhiali. Da subito mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava con l'occhio sinistro ma, essendo nuove le lenti, ho pensato fosse questione di abitudine (anche se non mi è mai successo).
Il giorno dopo, avendo lo stesso problema e parlando con altre persone, sono ritornato dall'ottico perchè, magari, la lente poteva essere stata fatta male. Il mio ottico (di fiducia) mi ha rassicurato sulla qualità delle lenti e mi ha detto che è solo questione di abitudine perchè il passaggio da 2,5 a 3 gradi è abbastanza elevato.
Ad oggi il problema, anche se minore, persiste. E' normale tutto questo tempo per abituarsi o ci può essere qualche altro motivo? Pensate debba ritornare dall'oculista?
Non vi ho spiegato il problema che avverto perchè non so descriverlo... Cioè, so solo dire che "sento" che c'è qualcosa che non va nel campo visivo sinistro, soprattutto quando ruoto gli occhi verso sinistra. Il punto è che riesco anche a leggere parole con carattere piccolo, ma la vista non è ottimale; ruotando gli occhi verso destra, invece, vedo BENE.
Non so se può servire: da quando uso le nuove lenti, vedo tutto più piccolo; penso sia dovuto alla miopia aumentata, ma visto il precedente problema magari non è così...
Un'ultima domanda, anche se generale: ma la miopia aumenterà sempre? Gli occhiali li uso da quando avevo 14 anni e pian piano va aumentando...
sono un ragazzo di 26 anni. Il 1° giugno ho eseguito una visita oculistica perchè mi sembrava che negli ultimi tempi la mia vista fosse un pò peggiorata (soprattutto di sera). In effetti, è risultato che dai 2,5 gradi di miopia ad entrambi gli occhi, sono passato a 2,75 per l'occhio sinistro e 3 gradi per quello destro.
Venerdì scorso ho ritirato i nuovi occhiali. Da subito mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava con l'occhio sinistro ma, essendo nuove le lenti, ho pensato fosse questione di abitudine (anche se non mi è mai successo).
Il giorno dopo, avendo lo stesso problema e parlando con altre persone, sono ritornato dall'ottico perchè, magari, la lente poteva essere stata fatta male. Il mio ottico (di fiducia) mi ha rassicurato sulla qualità delle lenti e mi ha detto che è solo questione di abitudine perchè il passaggio da 2,5 a 3 gradi è abbastanza elevato.
Ad oggi il problema, anche se minore, persiste. E' normale tutto questo tempo per abituarsi o ci può essere qualche altro motivo? Pensate debba ritornare dall'oculista?
Non vi ho spiegato il problema che avverto perchè non so descriverlo... Cioè, so solo dire che "sento" che c'è qualcosa che non va nel campo visivo sinistro, soprattutto quando ruoto gli occhi verso sinistra. Il punto è che riesco anche a leggere parole con carattere piccolo, ma la vista non è ottimale; ruotando gli occhi verso destra, invece, vedo BENE.
Non so se può servire: da quando uso le nuove lenti, vedo tutto più piccolo; penso sia dovuto alla miopia aumentata, ma visto il precedente problema magari non è così...
Un'ultima domanda, anche se generale: ma la miopia aumenterà sempre? Gli occhiali li uso da quando avevo 14 anni e pian piano va aumentando...
[#1]
Oculista
Carissimo,
intanto il passaggio da 2,5 D a 3 D NON E' ASSOLUTAMENTE "ABBASTANZA ELEVATO".... è solo di 0,50 D ovvero di mezza diottria!!!!!
La miopia può aumentare alla sua età,a volte vperò con falsi positivi,ovvero se non era stata precedentemente corretta in toto,attraverso una evidenziazione cicloplegica totale!!
Siamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento!!
Un caro saluto
intanto il passaggio da 2,5 D a 3 D NON E' ASSOLUTAMENTE "ABBASTANZA ELEVATO".... è solo di 0,50 D ovvero di mezza diottria!!!!!
La miopia può aumentare alla sua età,a volte vperò con falsi positivi,ovvero se non era stata precedentemente corretta in toto,attraverso una evidenziazione cicloplegica totale!!
Siamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento!!
Un caro saluto
[#3]
Oculista
Carissimo,
la ciclpoplegia alla lettera significa "PARALISI DEL MUSCOLO CILIARE".
La cicloplegia veramente totale spesso è addirittura impossibile procurarla anche con un buon protocollo applicativo!
I farmaci dotati di attività cicloplegica disponibili sono l’atropina, l‘omatropina,il ciclopentolato e la tropicamide. Per ottenere una cicloplegia profonda e stabile la tecnica più sicura consiste nell’in-stillazione di una goccia di atropina allo 0,5% 2 volte al giorno per 5 giorni prima dell’esame. La cicloplegia che si ottiene in questo modo è praticamente totale e poco fluttuante; purtroppo ha l’inconveniente di alterare la visione per una e a volte due settimane, in quanto la paralisi del muscolo ciliare permane per altri 8-10 giorni. Pertanto è un provvedimentoche viene riservato solo a casi particolari o dubbi, in cui sia assolutamente indispensabile una abolizione pressoché totale della capacità accomodativa. Tuttavia,è un poco meno efficace in occhi fortemente pigmentati. Non è invece avveduto, né dà particolari vantaggi, impiegare la concentrazione all’ 1%, a causa dei possibili effetti tossici sistemici.Il protocollo attualmente più seguito perottenere una cicloplegia abbastanza marcata consiste nell’uso di farmaci di sintesi, il ciclopentolato o la tropicamide;alcuni rifrazionisti preferiscono associare i due farmaci, ma non vi è una chiara dimostrazione che questa associazione sia realmente vantaggiosa, salvo che nelle iridi scure, ove trova impiego elettivo.Il ciclopentolato all’1% dà una paralisi dell’accomodazione rapida e paragonabile a quella ottenuta con l’atropina.Normalmente sono sufficienti 2-3 instil-lazioni a distanza di 30-45 minuti, ed il massimo dell’effetto è raggiunto dopo circa 2 ore. La paralisi accomodativa dura da 6 a 24 ore. Data la sua potente azione e la sua durata relativamente limitata, il ciclopentolato è il farmaco di scelta quando si voglia ottenere una cicloplegia marcata ed eliminare praticamente ogni residuo accomodativo.
Per le schiascopie di routine, specie quelle fatte per prescrivere occhiali,senza forti dubbi, nelle quali non è richiesta una paralisi accomodativa particolarmente marcata, viene largamente impiegata la tropicamide,che ha il vantaggio di una azione rapida e poco duratura. Instillata all’1% ogni 10-15 minuti per 4-6 volte (riducendo la frequenza con l’aumentare dell’età), man-tiene una buona paralisi per circa 30-40minuti, tempo sufficiente per un accurato e completo esame rifrattivo. La durata d’azione è di 2-6 ore, consentendo quindi al paziente di tornare rapidamente alle sue occupazioni. La maneggevolezza della tropicamide, la breve durata d’azio-ne e la rara incidenza di affetti collaterali o sistemici (è però forse lievemente più allergogena del ciclopentolato), ne fanno il farmaco di scelta per praticare cicloplegie negli studi e ambulatori oftalmici.Tuttavia, la breve durata d’azione richiede che l’esame venga praticato al tempo stabilito; in caso di contrattempi o ritardi, l’unica cosa da fare è continuare la somministrazione al ritmo di una goccia ogni 10-15 minuti, sino a che non si inizia l’esame.
Come vede le cose non sono così semplici,specialmente per chi non ha tempo da perdere,da praticare,ma il tempo non deve mancare in questi esami altrimenti risultano essere pressapochistici e non effettivi!
Un caro saluto
la ciclpoplegia alla lettera significa "PARALISI DEL MUSCOLO CILIARE".
La cicloplegia veramente totale spesso è addirittura impossibile procurarla anche con un buon protocollo applicativo!
I farmaci dotati di attività cicloplegica disponibili sono l’atropina, l‘omatropina,il ciclopentolato e la tropicamide. Per ottenere una cicloplegia profonda e stabile la tecnica più sicura consiste nell’in-stillazione di una goccia di atropina allo 0,5% 2 volte al giorno per 5 giorni prima dell’esame. La cicloplegia che si ottiene in questo modo è praticamente totale e poco fluttuante; purtroppo ha l’inconveniente di alterare la visione per una e a volte due settimane, in quanto la paralisi del muscolo ciliare permane per altri 8-10 giorni. Pertanto è un provvedimentoche viene riservato solo a casi particolari o dubbi, in cui sia assolutamente indispensabile una abolizione pressoché totale della capacità accomodativa. Tuttavia,è un poco meno efficace in occhi fortemente pigmentati. Non è invece avveduto, né dà particolari vantaggi, impiegare la concentrazione all’ 1%, a causa dei possibili effetti tossici sistemici.Il protocollo attualmente più seguito perottenere una cicloplegia abbastanza marcata consiste nell’uso di farmaci di sintesi, il ciclopentolato o la tropicamide;alcuni rifrazionisti preferiscono associare i due farmaci, ma non vi è una chiara dimostrazione che questa associazione sia realmente vantaggiosa, salvo che nelle iridi scure, ove trova impiego elettivo.Il ciclopentolato all’1% dà una paralisi dell’accomodazione rapida e paragonabile a quella ottenuta con l’atropina.Normalmente sono sufficienti 2-3 instil-lazioni a distanza di 30-45 minuti, ed il massimo dell’effetto è raggiunto dopo circa 2 ore. La paralisi accomodativa dura da 6 a 24 ore. Data la sua potente azione e la sua durata relativamente limitata, il ciclopentolato è il farmaco di scelta quando si voglia ottenere una cicloplegia marcata ed eliminare praticamente ogni residuo accomodativo.
Per le schiascopie di routine, specie quelle fatte per prescrivere occhiali,senza forti dubbi, nelle quali non è richiesta una paralisi accomodativa particolarmente marcata, viene largamente impiegata la tropicamide,che ha il vantaggio di una azione rapida e poco duratura. Instillata all’1% ogni 10-15 minuti per 4-6 volte (riducendo la frequenza con l’aumentare dell’età), man-tiene una buona paralisi per circa 30-40minuti, tempo sufficiente per un accurato e completo esame rifrattivo. La durata d’azione è di 2-6 ore, consentendo quindi al paziente di tornare rapidamente alle sue occupazioni. La maneggevolezza della tropicamide, la breve durata d’azio-ne e la rara incidenza di affetti collaterali o sistemici (è però forse lievemente più allergogena del ciclopentolato), ne fanno il farmaco di scelta per praticare cicloplegie negli studi e ambulatori oftalmici.Tuttavia, la breve durata d’azione richiede che l’esame venga praticato al tempo stabilito; in caso di contrattempi o ritardi, l’unica cosa da fare è continuare la somministrazione al ritmo di una goccia ogni 10-15 minuti, sino a che non si inizia l’esame.
Come vede le cose non sono così semplici,specialmente per chi non ha tempo da perdere,da praticare,ma il tempo non deve mancare in questi esami altrimenti risultano essere pressapochistici e non effettivi!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 07/06/2009.
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