Le è stato riscontrato un edema corneale
Spett.le Dott. la mia richiesta è dettata dal fatto che a mia madre,( eta' 84), in data 10 aprile 2009, causa cataratta è stato eseguito intervento di Facoemulsificazione più IOL con sostituzione cristallino. Precisando che soffre di glaucoma, a tutt'oggi a due mesi di distanza dall'intervento, le è stato riscontrato un EDEMA CORNEALE CON PIEGHE ENDOTELIALI. In questo momento le hanno prescritto due colliri: Timololo novartis e Adsorbonac. Continua a non vedere bene, è inoltre miope anche sull'altro occhio e questo non le permette di svolgere le proprie attività abituali ed è ovviamente piuttosto preoccupata.
Vorremmo sapere se questo andamento postoperatorio può essere ritenuto ancora nella norma e se sia il caso di seguire altre terapie, insomma un suo gentile parere in merito.
Vorremmo sapere se questo andamento postoperatorio può essere ritenuto ancora nella norma e se sia il caso di seguire altre terapie, insomma un suo gentile parere in merito.
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Oculista
Carissima,
proprio nella norma non direi!!
Bisogna escludere l'eventualità di uno scompenso endoteliale corneale!
Una delle complicanze post-operatorie che si manifesta solitamente entro i primi giorni dopo l’intervento è lo
Scompenso corneale:
provocato da una massiccia perdita intraoperatoria di cellule dell’endotelio corneale, spesso a causa di un uso prolungato di ultrasuoni necessari per asportare cataratte particolarmente dure o per contatto tra endotelio e nucleo.
La cornea, perdendo la naturale trasparenza, impedisce il passaggio dei raggi luminosi e, quindi, una buona acutezza visiva, per cui si rende necessario il trapianto di cornea.
Quindi verificare se o no siamo in presenza di una cheratopatia bollosa!
La cornea ha come sua principale caratteristica la trasparenza, che viene mantenutaper tutta la vita grazie alla sua struttura più interna che è l’endotelio. Nel corso diinterventi chirurgici interni all’occhio, dei quali il più frequente è quello dellacataratta, si può ledere l’endotelio corneale e di conseguenza avere la cheratitebollosa.Tale patologia è caratterizzata dal formarsi di un opacamente completo della corneastessa e dal formarsi di bolle dentro lo spessore corneale. Tali bolle rompendosispontaneamente, determinano un violento dolore nell’occhio. L’unica terapiapossibile in questa forma è la cheratoplastica perforante, che ripristina la funzionevisiva ed annulla il dolore, a volte insopportabile.
Un caro saluto
proprio nella norma non direi!!
Bisogna escludere l'eventualità di uno scompenso endoteliale corneale!
Una delle complicanze post-operatorie che si manifesta solitamente entro i primi giorni dopo l’intervento è lo
Scompenso corneale:
provocato da una massiccia perdita intraoperatoria di cellule dell’endotelio corneale, spesso a causa di un uso prolungato di ultrasuoni necessari per asportare cataratte particolarmente dure o per contatto tra endotelio e nucleo.
La cornea, perdendo la naturale trasparenza, impedisce il passaggio dei raggi luminosi e, quindi, una buona acutezza visiva, per cui si rende necessario il trapianto di cornea.
Quindi verificare se o no siamo in presenza di una cheratopatia bollosa!
La cornea ha come sua principale caratteristica la trasparenza, che viene mantenutaper tutta la vita grazie alla sua struttura più interna che è l’endotelio. Nel corso diinterventi chirurgici interni all’occhio, dei quali il più frequente è quello dellacataratta, si può ledere l’endotelio corneale e di conseguenza avere la cheratitebollosa.Tale patologia è caratterizzata dal formarsi di un opacamente completo della corneastessa e dal formarsi di bolle dentro lo spessore corneale. Tali bolle rompendosispontaneamente, determinano un violento dolore nell’occhio. L’unica terapiapossibile in questa forma è la cheratoplastica perforante, che ripristina la funzionevisiva ed annulla il dolore, a volte insopportabile.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.7k visite dal 07/06/2009.
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