Uso lenti a contatto guardando il televideo tv
salve,ho il cheratocono nel mio occhio destro,ci vedo:3/10 senza lac, nel mio occhio sinistro ci vedo 10/10 senza lac, dicono c'e' un inizio di cheratocono anche nel mio occhio sinistro. il mio oculista mi consigliava le lenti a contatto,ho comprato le lenti a contatto,quando metto la lente a contatto del mio occhio sinistro,leggo le lettere del televideo tv,non chiare,storpiate,cioè confuse,il mio ottico di Palermo,mi diceva varie cose,tra cui quella di comprare un occhiale,da mettere quando leggo. lei cosa pensa? si tratta di un errore del mio ottico? Quando sono senza lente a contatto dal mio occhio sinistro,guardo il televideo tv,ottimo. Con il passare del tempo il cheratocono puo' peggiorare il cheratocono puo' peggiorare con uso prolungato del pc?
[#3]
Oculista
Carissimo,
Cosa è il cheratocono
Sfiancamento progressivo della cornea di solito bilaterale
Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea che colpisce sia uomini sia le donne in giovane età e che porta ad un peggioramento costante e progressivo del visus.
Il problema sorge quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e si incurva progressivamente verso l'esterno deformandosi così a forma di cono.
La curvatura irregolare che si viene a creare modifica il potere refrattivo della cornea, producendo di conseguenza distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino sia da lontano. Nella maggior parte dei casi il cheratocono è bilaterale. Questi cambiamenti producono, inoltre, il sovvertimento della normale disposizione delle lamelle che costituiscono lo "scheletro" della cornea (lo stroma), disposizione che permette loro di potere condurre gli stimoli luminosi senza ostacoli. alla lunga inoltre si possono formare delle cicatrici che distorgono ulteriormente le immagini ed in alcuni casi impediscono il passaggio della luce causando un senso di abbagliamento estremamente fastidioso.
Cause
Gli studi effettuati indicano che il cheratocono può insorgere per una o più delle seguenti cause:
1) Anomalia geneticamente trasmessa della cornea. Circa il 7% dei portatori di cheratocono ha una storia familiare di presenza di cheratocono.
2) Trauma oculare continuato nel tempo, ad esempio sfregarsi eccessivamente gli occhi oppure usare lenti a contatto per troppe ore consecutivamente e per troppi anni.
Non esistono però al momento certezze circa l'eziologia e la patogenesi di questa patologia
Diagnosi
La diagnosi precoce può essere effettuata mediante una visita oculistica che si avvalga dell'impiego di un topografo corneale. La mappa corneale computerizzata consente infatti di evidenziare difetti corneali anche in fase iniziale. In seguito le alterazioni corneali divengono evidenziabili con facilità anche con l'oftalmometro di Javal.
Terapia
Il cheratocono insorge, normalmente, durante la pubertà o poco dopo. Inizialmente il difetto di vista (astigmatismo miopico) viene corretto con gli occhiali. Però, in seguito, l'astigmatismo peggiora, e quindi si deve ripiegare su delle lenti a contatto speciali disegnate apposta per quella cornea. Questo al fine di potere ridurre la visione distorta ed avere una visione migliore.
Trovare una lente a contatto che sia sopportabile può essere un esperienza estremamente difficile e frustrante. Comunque questo passo è cruciale perchè una lente a contatto non perfetta può danneggiare ulteriormente la cornea e rendere impossibile la tolleranza della lente stessa anche per tempi molto brevi.
In alcuni casi, il difetto tende a peggiorare lentamente fino a stabilizzarsi dopo alcuni anni da solo creando danni abbastanza limitati. Ma in una percentuale superiore al20 % dei casi la cornea diventa eccessivamente irregolare e con cicatrici tali da non tollerare più le lenti a contatto.
Da pochi anni, nei soggetti giovani e con una progressione veloce del cheratocono, è stata introdotta nella pratica clinica la tecnica del cross-linking. Con l'ausilio di una vitamina (riboflavina) e di raggi ultravioletti la cornea viene artificialmente "invecchiata" e resa più resistente ai processi di sfiancamento.
In alcuni casi può essere utile anche l'impianto di semi-anelli intracorneali (anelli intrastromali)
Nei casi in cui l'evoluzione sia stata clinicamente importante si deve ricorrere all'intervento di trapianto di cornea. L'intervento di trapianto di cornea ha successo completo in una percentuale del 85% dei casi.
Circa il 5-7% delle persone operate di trapianto di cornea subisce un rigetto acuto del trapianto e deve ripetere l'operazione e sperare in un risultato migliore. Ogni persona che ha avuto un rigetto della cornea trapiantata ha un rischio di un nuovo rigetto di molto superiore rispetto al primo intervento.
Un altro 5-7% delle persone operate di trapianto di cornea potrà avere un rigetto cronico del trapianto stesso con crisi acute che possono essere parzialmente controllate mediante l'uso di farmaci specifici anti rigetto.
Bisogna inoltre sollevare un ulteriore problema ossia la durata media di una cornea trapiantata. Il lembo che è posto in sostituzione della cornea malata non ha una durata illimitata, perchè essendo stato prelevato da un soggetto donatore mediante un atto chirurgico, potrà aver subito dei danneggiamenti che ne limiteranno la vita. E' evidente quindi che diviene importante rinviare il trapianto di cornea il più a lungo possibile, sperando poi di avere al momento del trapianto una cornea proveniente da un soggetto di giovane età.
Un caro saluto
Cosa è il cheratocono
Sfiancamento progressivo della cornea di solito bilaterale
Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea che colpisce sia uomini sia le donne in giovane età e che porta ad un peggioramento costante e progressivo del visus.
Il problema sorge quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e si incurva progressivamente verso l'esterno deformandosi così a forma di cono.
La curvatura irregolare che si viene a creare modifica il potere refrattivo della cornea, producendo di conseguenza distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino sia da lontano. Nella maggior parte dei casi il cheratocono è bilaterale. Questi cambiamenti producono, inoltre, il sovvertimento della normale disposizione delle lamelle che costituiscono lo "scheletro" della cornea (lo stroma), disposizione che permette loro di potere condurre gli stimoli luminosi senza ostacoli. alla lunga inoltre si possono formare delle cicatrici che distorgono ulteriormente le immagini ed in alcuni casi impediscono il passaggio della luce causando un senso di abbagliamento estremamente fastidioso.
Cause
Gli studi effettuati indicano che il cheratocono può insorgere per una o più delle seguenti cause:
1) Anomalia geneticamente trasmessa della cornea. Circa il 7% dei portatori di cheratocono ha una storia familiare di presenza di cheratocono.
2) Trauma oculare continuato nel tempo, ad esempio sfregarsi eccessivamente gli occhi oppure usare lenti a contatto per troppe ore consecutivamente e per troppi anni.
Non esistono però al momento certezze circa l'eziologia e la patogenesi di questa patologia
Diagnosi
La diagnosi precoce può essere effettuata mediante una visita oculistica che si avvalga dell'impiego di un topografo corneale. La mappa corneale computerizzata consente infatti di evidenziare difetti corneali anche in fase iniziale. In seguito le alterazioni corneali divengono evidenziabili con facilità anche con l'oftalmometro di Javal.
Terapia
Il cheratocono insorge, normalmente, durante la pubertà o poco dopo. Inizialmente il difetto di vista (astigmatismo miopico) viene corretto con gli occhiali. Però, in seguito, l'astigmatismo peggiora, e quindi si deve ripiegare su delle lenti a contatto speciali disegnate apposta per quella cornea. Questo al fine di potere ridurre la visione distorta ed avere una visione migliore.
Trovare una lente a contatto che sia sopportabile può essere un esperienza estremamente difficile e frustrante. Comunque questo passo è cruciale perchè una lente a contatto non perfetta può danneggiare ulteriormente la cornea e rendere impossibile la tolleranza della lente stessa anche per tempi molto brevi.
In alcuni casi, il difetto tende a peggiorare lentamente fino a stabilizzarsi dopo alcuni anni da solo creando danni abbastanza limitati. Ma in una percentuale superiore al20 % dei casi la cornea diventa eccessivamente irregolare e con cicatrici tali da non tollerare più le lenti a contatto.
Da pochi anni, nei soggetti giovani e con una progressione veloce del cheratocono, è stata introdotta nella pratica clinica la tecnica del cross-linking. Con l'ausilio di una vitamina (riboflavina) e di raggi ultravioletti la cornea viene artificialmente "invecchiata" e resa più resistente ai processi di sfiancamento.
In alcuni casi può essere utile anche l'impianto di semi-anelli intracorneali (anelli intrastromali)
Nei casi in cui l'evoluzione sia stata clinicamente importante si deve ricorrere all'intervento di trapianto di cornea. L'intervento di trapianto di cornea ha successo completo in una percentuale del 85% dei casi.
Circa il 5-7% delle persone operate di trapianto di cornea subisce un rigetto acuto del trapianto e deve ripetere l'operazione e sperare in un risultato migliore. Ogni persona che ha avuto un rigetto della cornea trapiantata ha un rischio di un nuovo rigetto di molto superiore rispetto al primo intervento.
Un altro 5-7% delle persone operate di trapianto di cornea potrà avere un rigetto cronico del trapianto stesso con crisi acute che possono essere parzialmente controllate mediante l'uso di farmaci specifici anti rigetto.
Bisogna inoltre sollevare un ulteriore problema ossia la durata media di una cornea trapiantata. Il lembo che è posto in sostituzione della cornea malata non ha una durata illimitata, perchè essendo stato prelevato da un soggetto donatore mediante un atto chirurgico, potrà aver subito dei danneggiamenti che ne limiteranno la vita. E' evidente quindi che diviene importante rinviare il trapianto di cornea il più a lungo possibile, sperando poi di avere al momento del trapianto una cornea proveniente da un soggetto di giovane età.
Un caro saluto
[#5]
Oculista
Carissimo,
la CHERATOTOMIA RADIALE ASIMMETRICA ed oggi MINI-ARK,è stata proposta per la correzione chirurgica del cheratocono in fase precoce e del cheratocono in pazienti con AXL normale, ipermetropica e leggermente miopica .
Nel 1994 presentarono la tecnica della A.R.K. per la correzione chirurgica del cheratocono di tipo I, II, e (secondo gli autori)casi selezionati di tipo III, tecnica che consiste nel praticare delle incisioni radiali, in numero variabile in relazione alla stadiazione clinica, nel settore corneale interessato dal cheratocono.
La A.R.K. induce un appiattimento che contrasta l'ectasia e, contemporaneamente, corregge in misura significativa l'ametropia miopica ad essa eventualmente correlata. Tutto quanto sopra detto lascia capire che, se il cheratocono è insorto in un paziente ipermetrope, ovvero esso è in una fase assolutamente iniziale, l'appiattimento indotto dalla A.R.K. ci porterebbe in una situazione nella quale il paziente avrebbe sì eliminato il cheratocono, ma vedrebbe altresì amplificato il difetto ipermetropico originario.
Per ovviare a questo difetto indesiderato di ipermetropizzazione gli aqutori hanno pensato di abbinare la tecnica della mini R.K. a quella della A.R.K.
Metodica comunque che non usiamo,preferendo ovviamente attualmente negli stessi stadi di cheratocono altre metodiche.
Un caro saluto
la CHERATOTOMIA RADIALE ASIMMETRICA ed oggi MINI-ARK,è stata proposta per la correzione chirurgica del cheratocono in fase precoce e del cheratocono in pazienti con AXL normale, ipermetropica e leggermente miopica .
Nel 1994 presentarono la tecnica della A.R.K. per la correzione chirurgica del cheratocono di tipo I, II, e (secondo gli autori)casi selezionati di tipo III, tecnica che consiste nel praticare delle incisioni radiali, in numero variabile in relazione alla stadiazione clinica, nel settore corneale interessato dal cheratocono.
La A.R.K. induce un appiattimento che contrasta l'ectasia e, contemporaneamente, corregge in misura significativa l'ametropia miopica ad essa eventualmente correlata. Tutto quanto sopra detto lascia capire che, se il cheratocono è insorto in un paziente ipermetrope, ovvero esso è in una fase assolutamente iniziale, l'appiattimento indotto dalla A.R.K. ci porterebbe in una situazione nella quale il paziente avrebbe sì eliminato il cheratocono, ma vedrebbe altresì amplificato il difetto ipermetropico originario.
Per ovviare a questo difetto indesiderato di ipermetropizzazione gli aqutori hanno pensato di abbinare la tecnica della mini R.K. a quella della A.R.K.
Metodica comunque che non usiamo,preferendo ovviamente attualmente negli stessi stadi di cheratocono altre metodiche.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.1k visite dal 24/05/2009.
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