Una lesione alla cornea dovuta
sono orami anni che ho una lesione alla cornea dovuta a un corpo estraneo il mio oculista mi ha prescritto vari colliri e gel per lubrificare l'occhio, ha oltre eseguito due piccoli interventi ambulatoriali grattando la cornea per far sì che si cicatrizzasse uniformemente ma senza risultato. Mi ha detto che la mia cornea è debole e non si cicatrizza come dovrebbe. Il risultato è che la ferita si riapre ciclicamente ogni 3, 4 o 5 mesi. C'è una qualche soluzione per porre termine a questo problema che mi affligge da anni?
[#1]
Oculista
Carissimo,
ci sono varie metodiche che possono essere scelte,se il deficit corneale è importante!!
L’epitelio corneale è fondamentale nel preservare l’integrità e la trasparenza dello stroma e nel prevenire
complicanze infettive. Normalmente un difetto corneale guarisce rapidamente grazie alla migrazione delle cellule adiacenti al difetto ed alla proliferazione di cellule staminali del limbus. Diversi fattori quali insulti chimici e fisici, abuso di farmaci, traumi meccanici, compromissione della lubrificazione della superficie oculare e denervazione sensitiva possono compromettere il normale ricambio fisiologico dell’epitelio ed esitare in un difetto epiteliale persistente, che eventualmente
può progredire in ulcerazione e perforazione corneale.
Il trattamento dei difetti epiteliali è spesso poco efficace, come accade per esempio nelle forme erpetiche
neurotrofiche, e nonostante nuove terapie come fattori di crescita (NGF21) e sostanza P22 siano in fase di sperimentazione, il trapianto di membrana amniotica rimane un’opzione terapeutica importante a nostra disposizione.
Sin dal 1995 infatti, la membrana amniotica è stata usata con successo per trattare difetti epiteliali persistenti di diverse eziologie. Condizioni indispensali sono da escludere la natura infettiva e l’integrità del limbus dove sono contenute le cellule staminali dell’epitelio corneale.
In pratica, l’applicazione della membrana amniotica sulla cornea deve essere fatta dopo aver rimosso l’epitelio danneggiato e in sfaldamento. Alcuni autori suggeriscono di innestare la membrana amniotica con l’epitelio rivolto verso l’alto, con l’idea di utilizzare la membrana basale come substrato per la crescita dell’epitelio (tecnica “graft”).Altri invece, suggeriscono di innestarla con l’epitelio rivolto verso il basso,dal momento che l’epitelio deve migrare sulla cornea e non sulla membrana amniotica (tecnica
“patch”). Al momento non esistono in letteratura studi comparativi e dunque le tecniche sono da
considerarsi equivalenti. La membrana viene fissata alla cornea sottostante con punti singoli in nylon 10/0.
Alla fine dell’intervento si applica una lente a contatto. Il nodo può non essere infossato essendo isolato fra la membrana amniotica e la lente a contatto. Questo consente di evitare il trauma dell’infossamento ed il rischio di strappare la membrana durante la rimozione delle suture.
Nelle ulcere corneali stromali e piccole perforazioni la base e le pareti dell’ulcera vengono detersi con
asciughini di cellulosa. L’epitelio lasso viene rimosso sino a raggiungere la zona in cui l’epitelio sano è aderente alla membrana di Bowman.
L’area esposta serve da base solida per l’adesione della membrana e stimola la sua riepitelizzazione da
parte dell’epitelio sano limitrofo.
La membrana viene distesa e posizionata in modo da coprire l’ulcera (epitelio rivolto verso l’alto).
A seconda della profondità e della configurazione del difetto uno o più strati vengono sovrapposti l’uno
sull’altro per riempire la cavità.
Se l’ulcera è profonda si può riempirla con piccoli frammenti di membrana e ricoprire poi tutta la cornea
con un unico strato di membrana(tecnica multistrato). Gli strati inferiori rimangono liberi, senza suture, coperti dallo strato superiore della membrana che viene suturato al margine dell’ulcera con punti singoli radiali in nylon 10/0 .
Il trattamento postoperatorio consiste nell’utilizzo di un antibiotico topico a scopo profilattico. L’uso
del cortisone topico non è indicato quando si vuole favorire la risoluzione spontanea come nel caso di erosioni epiteliali recidivanti ed ulcere trofiche di qualsiasi origine. Il cortisonico può invece rivelarsi utile nei casi in cui l’infiammazione contribuisce in maniera importante al mantenimento
del quadro patologico.
Indicazioni al trapianto di membrana amniotica
Malattie della cornea:
Erosioni epiteliali recidivanti
Ulcere post-erpetiche immunitarie e neurotrofiche
Ustioni termiche e chimiche
Patologia degenerativa
Patologia immunitaria
Difetti epiteliali post PRK
- Ricostruzione della congiuntiva:
Pemfigoide oculare, sindrome di Steven-Johnson
Ustioni termiche o chimiche
Asportazione di ampie neoplasie
Entropion cicatriziale
Trattamento delle cheratalgie:
Cheratopatia bollosa
Cheratopatia “a bandelletta”: dopo rimozione con EDTA
- Altri:
Limbite - sclerite necrotizzante
Deficit corneale limbare
Pterigio primario e recidivante
Sindrome dell’occhio secco
Chirurgia del glaucoma
ci sono varie metodiche che possono essere scelte,se il deficit corneale è importante!!
L’epitelio corneale è fondamentale nel preservare l’integrità e la trasparenza dello stroma e nel prevenire
complicanze infettive. Normalmente un difetto corneale guarisce rapidamente grazie alla migrazione delle cellule adiacenti al difetto ed alla proliferazione di cellule staminali del limbus. Diversi fattori quali insulti chimici e fisici, abuso di farmaci, traumi meccanici, compromissione della lubrificazione della superficie oculare e denervazione sensitiva possono compromettere il normale ricambio fisiologico dell’epitelio ed esitare in un difetto epiteliale persistente, che eventualmente
può progredire in ulcerazione e perforazione corneale.
Il trattamento dei difetti epiteliali è spesso poco efficace, come accade per esempio nelle forme erpetiche
neurotrofiche, e nonostante nuove terapie come fattori di crescita (NGF21) e sostanza P22 siano in fase di sperimentazione, il trapianto di membrana amniotica rimane un’opzione terapeutica importante a nostra disposizione.
Sin dal 1995 infatti, la membrana amniotica è stata usata con successo per trattare difetti epiteliali persistenti di diverse eziologie. Condizioni indispensali sono da escludere la natura infettiva e l’integrità del limbus dove sono contenute le cellule staminali dell’epitelio corneale.
In pratica, l’applicazione della membrana amniotica sulla cornea deve essere fatta dopo aver rimosso l’epitelio danneggiato e in sfaldamento. Alcuni autori suggeriscono di innestare la membrana amniotica con l’epitelio rivolto verso l’alto, con l’idea di utilizzare la membrana basale come substrato per la crescita dell’epitelio (tecnica “graft”).Altri invece, suggeriscono di innestarla con l’epitelio rivolto verso il basso,dal momento che l’epitelio deve migrare sulla cornea e non sulla membrana amniotica (tecnica
“patch”). Al momento non esistono in letteratura studi comparativi e dunque le tecniche sono da
considerarsi equivalenti. La membrana viene fissata alla cornea sottostante con punti singoli in nylon 10/0.
Alla fine dell’intervento si applica una lente a contatto. Il nodo può non essere infossato essendo isolato fra la membrana amniotica e la lente a contatto. Questo consente di evitare il trauma dell’infossamento ed il rischio di strappare la membrana durante la rimozione delle suture.
Nelle ulcere corneali stromali e piccole perforazioni la base e le pareti dell’ulcera vengono detersi con
asciughini di cellulosa. L’epitelio lasso viene rimosso sino a raggiungere la zona in cui l’epitelio sano è aderente alla membrana di Bowman.
L’area esposta serve da base solida per l’adesione della membrana e stimola la sua riepitelizzazione da
parte dell’epitelio sano limitrofo.
La membrana viene distesa e posizionata in modo da coprire l’ulcera (epitelio rivolto verso l’alto).
A seconda della profondità e della configurazione del difetto uno o più strati vengono sovrapposti l’uno
sull’altro per riempire la cavità.
Se l’ulcera è profonda si può riempirla con piccoli frammenti di membrana e ricoprire poi tutta la cornea
con un unico strato di membrana(tecnica multistrato). Gli strati inferiori rimangono liberi, senza suture, coperti dallo strato superiore della membrana che viene suturato al margine dell’ulcera con punti singoli radiali in nylon 10/0 .
Il trattamento postoperatorio consiste nell’utilizzo di un antibiotico topico a scopo profilattico. L’uso
del cortisone topico non è indicato quando si vuole favorire la risoluzione spontanea come nel caso di erosioni epiteliali recidivanti ed ulcere trofiche di qualsiasi origine. Il cortisonico può invece rivelarsi utile nei casi in cui l’infiammazione contribuisce in maniera importante al mantenimento
del quadro patologico.
Indicazioni al trapianto di membrana amniotica
Malattie della cornea:
Erosioni epiteliali recidivanti
Ulcere post-erpetiche immunitarie e neurotrofiche
Ustioni termiche e chimiche
Patologia degenerativa
Patologia immunitaria
Difetti epiteliali post PRK
- Ricostruzione della congiuntiva:
Pemfigoide oculare, sindrome di Steven-Johnson
Ustioni termiche o chimiche
Asportazione di ampie neoplasie
Entropion cicatriziale
Trattamento delle cheratalgie:
Cheratopatia bollosa
Cheratopatia “a bandelletta”: dopo rimozione con EDTA
- Altri:
Limbite - sclerite necrotizzante
Deficit corneale limbare
Pterigio primario e recidivante
Sindrome dell’occhio secco
Chirurgia del glaucoma
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.6k visite dal 19/05/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.