Gli ho esternato il mio problema mi ha fatto eseguire una fluoroangiografia alla quale è seguita

Ho 62 anni.
nel 2001 sono stato operato di by-pass aorto-aortico all'arteria addominale;
nel 2004 ho subito un intervento di doppio by-pass coronarico;
nel 2005 ho avuto il primo problema di otticopatia ischemica perdendo quasi completamente la vista nell'occhio sinistro;
15 giorni fà ho avuto il secondo problema di otticopatia ischemica, questa volta all'occhio destro, con grave pregiudizio del campo visivo (vedo solamente dalla parte superiore dell'occhio).
L'oculista che mi segue, dopo che gli ho esternato il mio problema mi ha fatto eseguire una fluoroangiografia alla quale è seguita un'iniezione di cortisone all'interno dell'occhio, seguita da una terapia di deltacortene (2 pillole da 25 per i primi 4 gg. 1 pilloli per i successivi 4 gg.)
Devo riconoscere che, se non avessi lo stesso problema all'altro occhio, sarei abbastanza soddisfatto perchè mi sembra che la macula si sia fermata e che qualcosa riesco ancora a vedere.
Io mi sono rivolto a voi per sapere se esistono cure per poter riacquistare la vista, anche in seguito.
Ho sentito parlare molto di una proteina dal nome "oncomodulina" di cui si sta sperimentando l'uso sui topi e mi farebbe piacere sapere se si è già iniziata la sperimentazione umana, oppure se è possibile, e dove, curarsi con le oramai tanto famose cellule staminali.
Infine, ma non perchè non abbia fiducia al mio oculista, sapere se esistono, in Italia, centri o medici altamente specializzati per questo tipo di patologie.
Sò che non è possibile tornare indietro dai danni subiti ma un'ammalato si appiglia a tutto pur di veder risolto il suo problema ed è per questo che vi ringrazio d'esistere, perchè con il vostro lavoro e la vostra abnegazione, c'impedite di diventare facili prede di furfanti e medicastri.
Grazie! Grazie d'esistere.
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
mi sto occupando di seguire i trials sperimentali su animali del prodotto da lei nominato da qualche anno!!
Per quanto riguarda l'Oncomodulina, per la crescita del nervo ottico,i miei amici ricercatori del Children’s Hospital di Boston hanno trovato un fattore di crescita naturale che aiuta a rigenerare gli assoni compromessi, stimolando opportunamente una zona interna del sistema nervoso centrale.

In condizioni normali, la maggior parte degli assoni che costituiscono il sistema nervoso centrale (cervello, midollo spinale e occhi) non ricrescono in caso di danno.

Lo studio condotto dai neuroscienziati Yuqin Yin e Larry Benowitz ha mostrato che addizionando al nervo ottico danneggiato l’oncomodulina, la velocità di ricrescita è più che raddoppiata, evidenziando così un fattore di stimolazione da parte della sostanza nettamente superiore a quelle note in letteratura.

Per rendere la scoperta clinicamente fruibile ai pazienti con problemi al nervo ottico, gli esperti devono capire come l’oncomodulina interagisca col sistema: solo successivamente i risultati ottenuti potranno sopperire ai danni causati da patologie come il glaucoma, tumori o cancri e eventi traumatici di varia natura.
Inoltre, si spera che questa nuova terapia possa rivelarsi utile nella cura delle alterazioni indotte dagli ictus e lesioni al midollo spinale.
Mandami(sotto c'è il mio sito e la mia posta elettronica)tutto quanto riguarda il tuo status quo anatomofunzionale cerebrale ed oculare e poi vediamo.
Siamo ancora a dei livelli sperimentali per l'uomo,pur con un enorme futuribile prospettiva!



Un carissimo saluto