Visione di fosfeni tipo fulmini ad "intermittenza"
Gentilissimi dottori, ricorro a voi per un consulto, spero tranquillizzante.
Premetto di essere stato fortemente miope(-7,50 occhio sx e -6,25 occhio dx) e affetto da anni da miodesopsie e da diversi mesi ormai da un fosfeno all'occhio destro come mezzaluna, che per la paura mi ha portato ad esaminare da ottobre ben 4 volte il fondo oculare(e presso 2 oculisti diversi), che non hanno fortunatamente evidenziato nulla di rilevante ad eccezione di un piccolo assottigliamento della retina nell'occhio sx(a bava di lumaca) da tenere sotto controllo ogni 8 mesi.
Ho 27 anni, e giorno 1°aprile sono stato operato per l'eliminazione della miopia con trattamento PRK, e già ora all'ultimo controllo ho 12/10 e sono felicissimo per questo.
Il problema è che da 5-6 giorni avverto,ad eccezione di quando sono immobile, dei "fulmini"(che credo siano le terminazioni nervose dell'occhio che noto quando vengo sottoposto ad esame del fondo oculare) che appaiono e scompaiono ad intermittenza, fino a scomparire completamente nel momento in cui sto fermo per qualche tempo e ritornare qualora mi alzi dalla sedia, o salga le scale ecc...
Sono convinto che non sono fosfeni veri e propri, perchè quelli li conosco e già li ho, ma questi sono veri e propri fulmini che "pulsano" in relazione al battito cardiaco, credo con l'aumentare dell'irrogazione sanguigna in conseguenza del passaggio da uno stato sedentario al movimento.
Premetto che la pressione dell'occhio pre intervento è sempre stata nei limiti e la mia pressione sanguigna è normale(oggi 107/58).
La mia paura è un problema alla retina o peggio che il collirio al cortisone che sto prendendo per la terapia post prk mi stia facendo aumentare la pressione dell'occhio e che questo sia un sintomo.
Il mio medico al controllo odierno mi ha detto di stare tranquillo, di bere molta acqua(stessa cosa detta a suo tempo per i fosfeni e le miodesopsie), e non ha ritenuto opportuno, visto il recente intervento, di "maltrattare" l'occhio procedendo subito al fundus oculi ed alla misurazione della pressione oculare(ultimi controlli una settimana prima dell'intervento), rimandandomi al successivo controllo tra 20 giorni.
Devo preoccuparmi? vi prego aiutatemi perchè sono molto ansioso e ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
Premetto di essere stato fortemente miope(-7,50 occhio sx e -6,25 occhio dx) e affetto da anni da miodesopsie e da diversi mesi ormai da un fosfeno all'occhio destro come mezzaluna, che per la paura mi ha portato ad esaminare da ottobre ben 4 volte il fondo oculare(e presso 2 oculisti diversi), che non hanno fortunatamente evidenziato nulla di rilevante ad eccezione di un piccolo assottigliamento della retina nell'occhio sx(a bava di lumaca) da tenere sotto controllo ogni 8 mesi.
Ho 27 anni, e giorno 1°aprile sono stato operato per l'eliminazione della miopia con trattamento PRK, e già ora all'ultimo controllo ho 12/10 e sono felicissimo per questo.
Il problema è che da 5-6 giorni avverto,ad eccezione di quando sono immobile, dei "fulmini"(che credo siano le terminazioni nervose dell'occhio che noto quando vengo sottoposto ad esame del fondo oculare) che appaiono e scompaiono ad intermittenza, fino a scomparire completamente nel momento in cui sto fermo per qualche tempo e ritornare qualora mi alzi dalla sedia, o salga le scale ecc...
Sono convinto che non sono fosfeni veri e propri, perchè quelli li conosco e già li ho, ma questi sono veri e propri fulmini che "pulsano" in relazione al battito cardiaco, credo con l'aumentare dell'irrogazione sanguigna in conseguenza del passaggio da uno stato sedentario al movimento.
Premetto che la pressione dell'occhio pre intervento è sempre stata nei limiti e la mia pressione sanguigna è normale(oggi 107/58).
La mia paura è un problema alla retina o peggio che il collirio al cortisone che sto prendendo per la terapia post prk mi stia facendo aumentare la pressione dell'occhio e che questo sia un sintomo.
Il mio medico al controllo odierno mi ha detto di stare tranquillo, di bere molta acqua(stessa cosa detta a suo tempo per i fosfeni e le miodesopsie), e non ha ritenuto opportuno, visto il recente intervento, di "maltrattare" l'occhio procedendo subito al fundus oculi ed alla misurazione della pressione oculare(ultimi controlli una settimana prima dell'intervento), rimandandomi al successivo controllo tra 20 giorni.
Devo preoccuparmi? vi prego aiutatemi perchè sono molto ansioso e ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
[#1]
mi pare sia opportuna una valutazione della periferia retinica ...
non vorrei avesse una rottura periferica
le allego alcuni miei appunti...e vada subito dall'oculista
Degenerazioni retiniche periferiche
Sono alterazioni degenerative specifiche della periferia retinica.
La causa principale è una progressiva insufficienza di vascolarizzazione retinica della periferia retinica, concause sono le trazioni vitreo-retiniche periferiche e la miopia medio – elevata .
Le degenerazioni retiniche periferiche si presentano a tutte le età, più frequentemente nei soggetti miopi e nei soggetti adulti che praticano attività sportiva o attività lavorative pesanti e a volte negli anziani.
Lei degenerazioni sono più presenti generalmente nel settore retinico supero temporale.
Fra queste, quelle a palizzata, a bava di lumaca ed il pigmento focale sono le più pericolose, e la patologica aderenza vitreo-retinica presente in questi casi può causare una rottura retinica a seguito di fenomeni di trazione .
Le degenerazioni retiniche periferiche sono generalmente asintomatiche.
Se associate a trazioni vitreoretiniche periferiche, la trazione vitreale su di esse provoca la stimolazione del tessuto retinico periferico con formazione di fotopsie (lampi), alla periferia del campo visivo.
L’acuità visiva centrale non è mai interessata.
In pazienti sintomatici in presenza di fotopsie, è indispensabile l’esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di Goldmann a tre specchi.
La degenerazione a palizzata si presenta come un’area fusiforme di assottigliamento retinico con un reticolo di strie biancastre filiformi;
al suo interno si possono trovare microfoni retinici.
La degenerazione a bava di lumaca si presenta come una area con aspetto biancastro simile alla brina.
Il pigmento focale si presenta come una chiazza di iperpigmentazione retinica.
La retinoschisi degenerativa si presenta come una area di lesioni cistiche con sdoppiamento del tessuto retinico che può progredire in senso circonferenziale.
L’esame biomicroscopico della periferia del fondo oculare ci consente di porre una corretta diagnosi. Deve comunque essere posta diagnosi differenziale fra le varie forme di degenerazioni retiniche periferiche per riconoscere ed eventualmente trattare quelle regmatogene, ossia quelle che possono dar luogo ad una rottura retinica e successivo distacco di retina. La prognosi è funzionalmente buona, a patto che vengano seguite ed eventualmente trattate con il LASER o con la CRIOTERAPIA le lesioni più pericolose.
Non vi è terapia efficace per limitare la progressione nel tempo delle degenerazioni retiniche periferiche. Vi è però una terapia profilattica efficace per prevenire un distacco di retina confinando ed isolando le degenerazioni retiniche a maggior rischio regmatogeno.
Ciò si ottiene appunto con la terapia LASER r o con crioapplicazioni, che creano una cicatrice adesiva attorno alle degenerazioni pericolose, impedendo il distacco della retina.
La terapia chirurgica vitreo retinica è da prendere in considerazione nei casi di presenza di aree di degenerazione retiniche periferiche multiple e molto estese.
non vorrei avesse una rottura periferica
le allego alcuni miei appunti...e vada subito dall'oculista
Degenerazioni retiniche periferiche
Sono alterazioni degenerative specifiche della periferia retinica.
La causa principale è una progressiva insufficienza di vascolarizzazione retinica della periferia retinica, concause sono le trazioni vitreo-retiniche periferiche e la miopia medio – elevata .
Le degenerazioni retiniche periferiche si presentano a tutte le età, più frequentemente nei soggetti miopi e nei soggetti adulti che praticano attività sportiva o attività lavorative pesanti e a volte negli anziani.
Lei degenerazioni sono più presenti generalmente nel settore retinico supero temporale.
Fra queste, quelle a palizzata, a bava di lumaca ed il pigmento focale sono le più pericolose, e la patologica aderenza vitreo-retinica presente in questi casi può causare una rottura retinica a seguito di fenomeni di trazione .
Le degenerazioni retiniche periferiche sono generalmente asintomatiche.
Se associate a trazioni vitreoretiniche periferiche, la trazione vitreale su di esse provoca la stimolazione del tessuto retinico periferico con formazione di fotopsie (lampi), alla periferia del campo visivo.
L’acuità visiva centrale non è mai interessata.
In pazienti sintomatici in presenza di fotopsie, è indispensabile l’esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di Goldmann a tre specchi.
La degenerazione a palizzata si presenta come un’area fusiforme di assottigliamento retinico con un reticolo di strie biancastre filiformi;
al suo interno si possono trovare microfoni retinici.
La degenerazione a bava di lumaca si presenta come una area con aspetto biancastro simile alla brina.
Il pigmento focale si presenta come una chiazza di iperpigmentazione retinica.
La retinoschisi degenerativa si presenta come una area di lesioni cistiche con sdoppiamento del tessuto retinico che può progredire in senso circonferenziale.
L’esame biomicroscopico della periferia del fondo oculare ci consente di porre una corretta diagnosi. Deve comunque essere posta diagnosi differenziale fra le varie forme di degenerazioni retiniche periferiche per riconoscere ed eventualmente trattare quelle regmatogene, ossia quelle che possono dar luogo ad una rottura retinica e successivo distacco di retina. La prognosi è funzionalmente buona, a patto che vengano seguite ed eventualmente trattate con il LASER o con la CRIOTERAPIA le lesioni più pericolose.
Non vi è terapia efficace per limitare la progressione nel tempo delle degenerazioni retiniche periferiche. Vi è però una terapia profilattica efficace per prevenire un distacco di retina confinando ed isolando le degenerazioni retiniche a maggior rischio regmatogeno.
Ciò si ottiene appunto con la terapia LASER r o con crioapplicazioni, che creano una cicatrice adesiva attorno alle degenerazioni pericolose, impedendo il distacco della retina.
La terapia chirurgica vitreo retinica è da prendere in considerazione nei casi di presenza di aree di degenerazione retiniche periferiche multiple e molto estese.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Ex utente
Gent.mo prof Marino, come di consueto mi sono recato sabato d'urgenza a visita dal mio oculista dalla quale è risultato che tali fenomeni erano dovuti ad un aumento della pressione oculare dovuta al collirio al cortisone.
Il mio oculista pertanto mi ha prescritto il collirio Cosopt da prendere 2 volte al giorno, mentre mi ha ridotto da 5 volte al giorno(anzi 4 da domani) a 3 gocce il cortisonico Netildex.
Gli effetti si sono ridotti solamente a situazioni contingenti(tipo quando mi alzo di scatto o faccio uno sforzo come andare di corpo ma durano comunque pochi secondi e non praticamente continui come erano sino a 3 giorni fa).
Oggi ho effettuato una nuova visita e la pressione era tornata nella norma, fortunatamente (16 dx e 18 sx).
La mia curiosità da porle era se la riduzione da 4 gocce a 3 del collirio cortisonico può interferire in qualche modo sulla buona uscita dell'operazione o può indurre un pò di regressione.
Glielo chiedo perchè nella giornata di sabato, riducendo per quella giornata di colpo da 5 gocce ad 1 di Netildex avevo la sensazione di avere una acuità visiva ridotta.
Mi scuso per la lunghezza(e la mia ipocondria....) e la saluto cordialmente.
Il mio oculista pertanto mi ha prescritto il collirio Cosopt da prendere 2 volte al giorno, mentre mi ha ridotto da 5 volte al giorno(anzi 4 da domani) a 3 gocce il cortisonico Netildex.
Gli effetti si sono ridotti solamente a situazioni contingenti(tipo quando mi alzo di scatto o faccio uno sforzo come andare di corpo ma durano comunque pochi secondi e non praticamente continui come erano sino a 3 giorni fa).
Oggi ho effettuato una nuova visita e la pressione era tornata nella norma, fortunatamente (16 dx e 18 sx).
La mia curiosità da porle era se la riduzione da 4 gocce a 3 del collirio cortisonico può interferire in qualche modo sulla buona uscita dell'operazione o può indurre un pò di regressione.
Glielo chiedo perchè nella giornata di sabato, riducendo per quella giornata di colpo da 5 gocce ad 1 di Netildex avevo la sensazione di avere una acuità visiva ridotta.
Mi scuso per la lunghezza(e la mia ipocondria....) e la saluto cordialmente.
[#3]
ridurre il cortisone
sicuramente puo' averle fatto perdere un po' di visus,
ma e' un fenomeno transitorio...
lei e' versimilmente un RESPONDER come diciamo noi oculisti...
una persona particolarmente sensibile al cortisone
che ormai deve abbandonare definitivamente e passare ad un FANS, cioe' ad un collirio anti.infiammatorio non steroideo cioe' senza cortisone...
sicuramente puo' averle fatto perdere un po' di visus,
ma e' un fenomeno transitorio...
lei e' versimilmente un RESPONDER come diciamo noi oculisti...
una persona particolarmente sensibile al cortisone
che ormai deve abbandonare definitivamente e passare ad un FANS, cioe' ad un collirio anti.infiammatorio non steroideo cioe' senza cortisone...
[#4]
Ex utente
Gentilissimo Prof. Marino, il suo termine è lo stesso datomi dal mio oculista, che ha appunto affermato che io sono un soggetto sensibile alla terapia cortisonica.
Però evidentemente non è arrivato alla stessa conclusione di sospenderlo completamente, perchè mi ha prescritto Cosopt 2 volte al dì e Netildex 3 volte al dì per 15 gg più diamox 1/2 compressa 2 volte al di).
Le mie domande sono:
1)posso stare tranquillo attendendomi alla prescrizione del mio oculista?
2)Lei ritiene che con questa posologia posso stare al sicuro dato che con quei farmaci la mia pressione oculare è già sotto i 20 e tutto sommato la si riesce a far restare sotto il livello soglia?
3)Eventualmente sostituendo il cortisonico con un fans, il rischio di regressione aumenterebbe?
Mi ha già detto che il visus un pò peggiorato è la conseguenza della diminuzione della quantità di cortisone, ma io ho paura di non tornare ad avere la vista che avevo sabato(veramente ottima): ora ci vedo un pò sfuocato di nuovo sia da vicino che da lontano come se fossi tornato indietro di una settimana...
Al contrario da quando assumo il cosopt non avverto più quei disturbi dovuti alla pressione oculare.
La ringrazio anticipatamente per le sue risposte che per me sono preziosissime, non mi abbandoni !
Però evidentemente non è arrivato alla stessa conclusione di sospenderlo completamente, perchè mi ha prescritto Cosopt 2 volte al dì e Netildex 3 volte al dì per 15 gg più diamox 1/2 compressa 2 volte al di).
Le mie domande sono:
1)posso stare tranquillo attendendomi alla prescrizione del mio oculista?
2)Lei ritiene che con questa posologia posso stare al sicuro dato che con quei farmaci la mia pressione oculare è già sotto i 20 e tutto sommato la si riesce a far restare sotto il livello soglia?
3)Eventualmente sostituendo il cortisonico con un fans, il rischio di regressione aumenterebbe?
Mi ha già detto che il visus un pò peggiorato è la conseguenza della diminuzione della quantità di cortisone, ma io ho paura di non tornare ad avere la vista che avevo sabato(veramente ottima): ora ci vedo un pò sfuocato di nuovo sia da vicino che da lontano come se fossi tornato indietro di una settimana...
Al contrario da quando assumo il cosopt non avverto più quei disturbi dovuti alla pressione oculare.
La ringrazio anticipatamente per le sue risposte che per me sono preziosissime, non mi abbandoni !
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Ex utente
Due ultime domande Professore e poi prometto di non disturbarla più:
4) questo leggero fastidio al visus che di nuovo avverto, oltre che alla riduzione temporanea del cortisone(credo solo per la visione da lontano) potrebbe essere stata indotta anche dalla misurazione della pressione oculare che ha comunque "toccato" la cornea forse ancora non del tutto cicatrizzatasi (operazione prk 1°aprile)?
Infatti mi sembra di riavere gli stessi sintomi dei primi 10 giorni post intervento(visione meno nitida del computer, delle scritte e dei lineamenti delle persone che sembrano sfuocati).
Eventualmente anche questo è un effetto temporaneo vero?
5) Infine un'ultimissima domanda: potrebbe aver contribuito all'aumentare della pressione oculare il fatto che il collirio al cortisone invece che instillarlo una goccia 5 volte al giorno spesso per timore di non averla messa correttamente ne mettevo 2-3 gocce?
Mi scuso per le tante domande ma spero che trovi il tempo per rispondere a tutte promettendoLe che non la disturberò più !
La saluto cordialmente.
4) questo leggero fastidio al visus che di nuovo avverto, oltre che alla riduzione temporanea del cortisone(credo solo per la visione da lontano) potrebbe essere stata indotta anche dalla misurazione della pressione oculare che ha comunque "toccato" la cornea forse ancora non del tutto cicatrizzatasi (operazione prk 1°aprile)?
Infatti mi sembra di riavere gli stessi sintomi dei primi 10 giorni post intervento(visione meno nitida del computer, delle scritte e dei lineamenti delle persone che sembrano sfuocati).
Eventualmente anche questo è un effetto temporaneo vero?
5) Infine un'ultimissima domanda: potrebbe aver contribuito all'aumentare della pressione oculare il fatto che il collirio al cortisone invece che instillarlo una goccia 5 volte al giorno spesso per timore di non averla messa correttamente ne mettevo 2-3 gocce?
Mi scuso per le tante domande ma spero che trovi il tempo per rispondere a tutte promettendoLe che non la disturberò più !
La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 19.8k visite dal 17/04/2009.
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