Laser per una miopia di 8 gradi?
buonasera cari dottori,vorrei un vostro consiglio.Sono una donna di 30anni con una miopia di 8 gradi.Finora porto le lenti a contatto morbide,che non mi creano nessun problema.Ero interessata da una parte all'intervento laser,ma dall'altra molte persone mi hanno scoraggiato,perchè mi hanno detto che con una miopia così forte corro il probabile pericolo di non recuperare tutto,ed inoltre che è meglio aspettare i 40anni perchè se fatta prima potrei avere una recidiva.Io per ora sto molto bene con le lenti a contatto,cosa mi consigliate?
[#1]
mia cara amica lei ha davvero delle informazioni sbagliate
le allego qualche appunto...Chirurgia refrattiva
INTRODUZIONE
I vizi di rifrazione possono ora avere un’alternativa terapeutica attraverso un intervento chirurgico.La chirurgia refrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare gli occhiali, vi siano caratteristiche oculari e dell’ambiente che impediscano al paziente la capacità di utilizzo della vista al meglio.Ciò è più evidente nei forti difetti di rifrazione, nelle anisometropie elevate , specie dove non vi è tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attività lavorativa in cui i presidi ottici creano innegabili svantaggi (militari-polizziotti-atleti).L’accurata selezione del paziente , valutando le caratteristiche cliniche e le motivazioni che spingono all’intervento, nonché la valutazione del tipo di intervento, è assolutamente necessario alla luce del fatto che l’atto chirurgico non è sempre reversibile e dalla eventualità di complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici oculari .Ogni atto di chirurgia rifrattiva risolve il solo vizio di rifrazione. L’intervento potrà però ragionevolmente mirare ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad essi si accompagnano.
Pertanto per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosicché il suo consenso all’intervento sia motivato .
Laser ad eccimeri
Sin dagli anni ‘70 si è iniziato a sperimentare il laser per ottenere una maggiore precisione ed affidabilità nel cambiamento di forma della cornea.
I primi autori scoprirono che il laser ad eccimeri 8dimeri eccitati dai raggi ultravioletti) poteva rimuovere il tessuto con una precisione accurata fino a 0,25 micron.
Attualmente i laser ad eccimeri hanno raggiunto una precisione ed una sicurezza di livello straordinario nel campo della correzione chirurgica dei difetti visivi.
Utilizzando questa tecnica viene modificata la curvatura della cornea, in quantità tale da correggere il difetto, analogamente agli occhiali o alle lenti a contatto del paziente, riducendo così o addirittura eliminando una dipendenza a vita nei confronti delle lenti correttive.
PRK (Photo Refractive Keratectomy)
Il laser ad eccimeri, una radiazione fredda e invisibile di ultravioletto indirizzata e guidata sulla superficie corneale attraverso il controllo di un sistema computerizzato, permette la vaporizzazione istantanea del tessuto corneale da parte del raggio laser consentendo di scolpire il profilo della cornea con una precisione micrometrica, correggendo così il difetto refrattivo. Al paziente viene installata soltanto qualche goccia di collirio anestetico; successivamente viene disteso sul lettino al di sotto del microscopio del laser, viene applicato un blefarostato e viene rimosso lo strato di epiteliale della cornea 8il più superficiale. Viene quindi invitato a fissare una mira luminosa di riferimento, mentre un dispositivo computerizzato (eye tracker) controlla l’allineamento e la fissazione dell’occhio per tutta la durata del trattamento. Alla fine della procedura l’occhio viene medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e si applica una lente a contatto morbida terapeutica. Può essere consigliato un analgesico per combattere la sintomatologia infiammatoria: fastidio, fotofobia, lacrimazione, gonfiore palpebrale, sensazione di corpo estraneo nell’occhio. La lente a contatto terapeutica ha un esclusivo scopo protettivo (corneal shild) e anche se può sembrare la causa di tutti disturbi non va mai rimossa su iniziativa del paziente, ma solo da parte del medico oculista , in genere dopo 4/5 giorni. Si indica al paziente di avere buon senso ed evitare ambienti potenzialmente dannosi (molto assolati, fumosi o polverosi), di indossare un occhiale da sole e di instillare con regolarità i colliri. Nei primi 12/20 giorni può accadere che il paziente accusi dei disturbi nella visione per vicino. Tale complicanza è destinata a ridursi a poche giornate se il paziente si attiene scrupolosamente alle indicazioni post-operatorie del chirurgo.
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
La LASIK è una procedura che combina laser e chirurgia per la correzione dei difetti visivi, ideata dal Dr. Barraquer (epicheratomileusi) negli anni ‘60 perfezionata e “modernizzata” in Italia grazie a Lucio Buratto che con importanti innovazioni tecniche offrì subito risultati decisamente positivi. Uno speciale strumento , il microcheratomo, effettua una sottile “fettina “ di tessuto corneale , questo “lembo” (flap) viene sollevato; mentre lo stato stromale sottostante vengono trattati con il laser ad eccimeri. Il tessuto sollevato viene poi rimesso in sede senza punti. Nei confronti della PRK, la LASIK presenta numerosi vantaggi: minor fastidio per il paziente, un recupero visivo più rapido e un risultato più stabile. I suoi inconvenienti sono legati alla maggiore complessità della tecnica chirurgica soprattutto durante la fase del taglio e recentemente pare una maggiore tendenza alla cheratoectasia ed al discomfort del film lacrimale . Al paziente, disteso sul lettino operatorio sotto il microscopio del laser, viene installata qualche goccia di collirio anestetico e viene applicato un blefarostato. Fissato l’occhio con una suzione, il chirurgo esegue la prima fase di taglio meccanico mediante il microcheratomo, ottenendo un lembo corneale incompleto (Flap) , agganciato superiormente o nasalmente ; il lembo corneale viene sollevato e il laser agisce sullo stroma corneale sottostante, mentre il paziente fissa una mira luminosa di riferimento. Alla fine del trattamento il FLAP corneale viene riposizionato.L’occhio viene successivamente medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e opossono essere applicate delle conchiglie protettive. Si prescrivono analgesici per via orale per le sensazioni fastidiose o dolorose che in genere si manifestano nelle prime ore. Si indica al paziente il divieto di evitare attività fisiche impegnative per i primi giorni, gli ambienti molto luminosi , i luoghi assolati, fumosi o polverosi, di installare con regolarità i colliri.
LASEK
La LASEK è un delle tecniche più recenti, introdotta da Massimo Camellin.La Lasek deriva dalla PRK ma comporta il mantenimento dell’integrità dell’epitelio corneale, con netta riduzione del dolore post-operatorio. Durante il trattamento il chirurgo crea un lembo epiteliale (meccanicamente e con l’aiuto di soluzione alcolica) e quindi utilizzerà il laser ad eccimeri sullo stroma corneale. Al termine del trattamento il lembo epiteliale viene riposizionato nel suo letto e protetto con una lente a contatto terapeutica.La LASEK oggi si è evoluta nella EPI-LASIK introdotta da PALLIKARIS, questa tecnica prevede la creazione di un flap epiteliale con un microcheratomo molto simile a quello utilizzato per la lasik, ma privo di lama.
PTK
La PTK o cheratectomia fototerapeutica è una tecnica che viene utilizzata per asportare tessuto corneale alterato nelle sue caratteristiche di trasparenza e regolarità. Alcuni chirurghi come Paolo Vinciguerra la utilizzano sempre dopo la normale chirurgia foto refrattiva per effettuare il cosiddetto smoothing al fine di migliorare i risultati e puntare all’eccellenza.La PTK è un necessario strumento terapeutico per molte patologie corneali : leucomi, nubecole, haze ed anche per le erosioni corneali recidivanti.
Il laser Intrastromale a Femtosecondi
Il laser intrastromale a Femtosecondi consente di poter creare un lembo corneale con caratteristiche di diametro e spessore assolutamente corrispondenti a quelle desiderate; tale strumento è perciò inevitabilmente destinato nel tempo a sostituire il microcheratomo ad avanzamento meccanico e motorizzato. Il laser a Femtosecondi prende il nome dalla sua frequenza di emissione: 10.000 impulsi al secondo di luce monocromatica a lunghezza d’onda pari a 1.053 nanometri; il raggio laser ha un diametro di soli 3 micron, cioè 3 millesimi di millimetro.Il laser intrastromale ha ricevuto l’approvazione dall’ FDA (Food & Drug Administration, l’organo di controllo federale negli Stati Uniti) nel Dicembre 1999 ed e’ stato presentato per la prima volta all’ American Academy of Ophthalmology nel meeting annuale dell’Ottobre 2000. Recentemente è entrato a pieno titolo nella pratica clinica quotidiana.
Il Laser a Femtosecondi determina, all’interno dello stroma corneale, una microesplosione che genera delle piccole bolle d’aria che separano le lamelle corneali; e’ possibile creare geometrie e piani di taglio personalizzate, cioe’ adatte al singolo caso clinico e con un controllo di assoluta precisione che solo un computer puo’ garantire. Uno dei primi vantaggi e’ che non si ha piu’ variabilita’ dello spessore del lembo, come avviene nel caso del microcheratomo ad avanzamento motorizzato LASIK ; non solo il trattamento laser, ma anche la creazione del lembo puo’ finalmente essere personalizzato o “customizzato”. Il chirurgo e’ meno condizionato dai limiti rappresentati dalla curvatura corneale e dallo spessore corneale; inoltre, non vi può mai essere una perdita di suzione (temibile complicanza dell’uso del microcheratomo), Il laser a femtonsecondi è utilissimo nella cheratoplastica lamellare , il chirurgo infatti può asportare il tessuto corneale danneggiato o malato e sostituirlo con quello sano ottenuto da un donatore con una forma esattamente identica , in grado di integrarsi con assoluta precisione nella corna del ricevente.Infine è molto utile nell’eseguire i solchi dove impiantare gli anelli intrastromali
Laser ad olmio
Per correggere l'ipermetropia il trattamento laser prevede una fotoablazione di
un anello periferico corneale così da permettere una maggiore curvatura centrale della cornea pero questo si può effettuare solo su valori lievi o medi di Ipermetropia.
Nel trattamento dell?ipermetropia media ed elevata venne impiegato anche il laser ad olmio (termocheratoplastica), tale metodica oggi è in disuso. L’apice corneale per correggere una ipermetropia deve essere reso più curvo: il laser quindi viene diretto sugli strati di tessuto nelle zone periferiche provocandone la contrazione.
Il laser ad olmio è ad effetto termico, fa aumentare la temperatura del tessuto colpito provocando un effetto meccanico di contrazione.
Il laser ad olmio lascia purtroppo leucomi corneali molto evidenti.
Chirurgia della Presbiopia
I pazienti che hanno più di 40 anni e comunque si volessero sottoporre a chirurgia refrattiva, non sfuggono alla Presbiopia , per cui dovranno utilizzare un occhiale da lettura anche dopo un trattamento di chirurgia refrattiva perfettamente riuscito. Una valida e sicura alternativa può essere ricorrere allo stratagemma della monovisione, situazione in cui l’occhio dominante viene lasciato emmetrope, perfettamente a fuoco da lontano, mentre l’altro viene lasciato miope di 1-2 diottrie, penalizzando ovviamente la visione per lontano; la fusione a livello cerebrale delle immagini provvenienti dai due occhi è buona ed il soggetto non avverte nessun disturbo, vedendo contemporaneamente bene per le due distanze principali.
Attualmente soprattutto con l’avvento del laser a femtonsecondi in associazione ad un laser ad eccimeri è possibile eseguire trattamenti combinati di vizio refrattivo di base associato alla correzione della presbiopia.Altri autori consigliano la facoemulsificazione a fini refrattivo con l’impianto di lentine (IOL) accomodative.
Chirurgia del Segmento Anteriore
Impianto di lenti fachiche intraoculari
L’ impianto di lenti fachiche intraoculari è una tecnica microchirurgica che prevede di collocare all’interno dell’occhio una lente addizionale per correggere difetti refrattivi elevati
(miopie fino a oltre le 20 diottrie e ipermetropie superiori alle 6 diottrie).
Le lenti intraoculari (IOL) fachiche si aggiungono infatti al cristallino naturale, senza sostituirlo .
Sulla cornea viene effettuata una piccolissima incisione attraverso la quale la lente viene inserita all’interno dell’occhio. L’intervento dura pochi minuti, in anestesia locale o topica (instillazione di gocce di collirio anestetico) e il recupero è praticamente immediato. Si tratta in ogni caso di interventi con un certo grado di invasività , non applicabile a tutti.
L'impianto intraoculare di lenti fachiche è indicato nei soggetti con ipermetropie o miopie elevate che presentino controindicazioni per il laser a eccimeri (per esempio a causa di spessori corneali non sufficienti) o che siano intolleranti alle lenti a contatto. Dal punto di vista visivo, rispetto agli occhiali, la lente fachica ha il vantaggio di non rimpicciolire l'immagine e quindi di garantire una migliore qualità della visione.
Vi sono differenti lenti fachiche :
lenti fachiche da camera anteriore (PACL): lenti che vengono impiantate davanti all'iride e fissate sulle fibre iride;
lenti fachiche da camera posteriore (ICL e _PRL):
lenti impiantate nello spazio compresso tra l'iride e la faccia anteriore del cristallino.
spero di esserle stato d'aiuto
le allego qualche appunto...Chirurgia refrattiva
INTRODUZIONE
I vizi di rifrazione possono ora avere un’alternativa terapeutica attraverso un intervento chirurgico.La chirurgia refrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare gli occhiali, vi siano caratteristiche oculari e dell’ambiente che impediscano al paziente la capacità di utilizzo della vista al meglio.Ciò è più evidente nei forti difetti di rifrazione, nelle anisometropie elevate , specie dove non vi è tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attività lavorativa in cui i presidi ottici creano innegabili svantaggi (militari-polizziotti-atleti).L’accurata selezione del paziente , valutando le caratteristiche cliniche e le motivazioni che spingono all’intervento, nonché la valutazione del tipo di intervento, è assolutamente necessario alla luce del fatto che l’atto chirurgico non è sempre reversibile e dalla eventualità di complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici oculari .Ogni atto di chirurgia rifrattiva risolve il solo vizio di rifrazione. L’intervento potrà però ragionevolmente mirare ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad essi si accompagnano.
Pertanto per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosicché il suo consenso all’intervento sia motivato .
Laser ad eccimeri
Sin dagli anni ‘70 si è iniziato a sperimentare il laser per ottenere una maggiore precisione ed affidabilità nel cambiamento di forma della cornea.
I primi autori scoprirono che il laser ad eccimeri 8dimeri eccitati dai raggi ultravioletti) poteva rimuovere il tessuto con una precisione accurata fino a 0,25 micron.
Attualmente i laser ad eccimeri hanno raggiunto una precisione ed una sicurezza di livello straordinario nel campo della correzione chirurgica dei difetti visivi.
Utilizzando questa tecnica viene modificata la curvatura della cornea, in quantità tale da correggere il difetto, analogamente agli occhiali o alle lenti a contatto del paziente, riducendo così o addirittura eliminando una dipendenza a vita nei confronti delle lenti correttive.
PRK (Photo Refractive Keratectomy)
Il laser ad eccimeri, una radiazione fredda e invisibile di ultravioletto indirizzata e guidata sulla superficie corneale attraverso il controllo di un sistema computerizzato, permette la vaporizzazione istantanea del tessuto corneale da parte del raggio laser consentendo di scolpire il profilo della cornea con una precisione micrometrica, correggendo così il difetto refrattivo. Al paziente viene installata soltanto qualche goccia di collirio anestetico; successivamente viene disteso sul lettino al di sotto del microscopio del laser, viene applicato un blefarostato e viene rimosso lo strato di epiteliale della cornea 8il più superficiale. Viene quindi invitato a fissare una mira luminosa di riferimento, mentre un dispositivo computerizzato (eye tracker) controlla l’allineamento e la fissazione dell’occhio per tutta la durata del trattamento. Alla fine della procedura l’occhio viene medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e si applica una lente a contatto morbida terapeutica. Può essere consigliato un analgesico per combattere la sintomatologia infiammatoria: fastidio, fotofobia, lacrimazione, gonfiore palpebrale, sensazione di corpo estraneo nell’occhio. La lente a contatto terapeutica ha un esclusivo scopo protettivo (corneal shild) e anche se può sembrare la causa di tutti disturbi non va mai rimossa su iniziativa del paziente, ma solo da parte del medico oculista , in genere dopo 4/5 giorni. Si indica al paziente di avere buon senso ed evitare ambienti potenzialmente dannosi (molto assolati, fumosi o polverosi), di indossare un occhiale da sole e di instillare con regolarità i colliri. Nei primi 12/20 giorni può accadere che il paziente accusi dei disturbi nella visione per vicino. Tale complicanza è destinata a ridursi a poche giornate se il paziente si attiene scrupolosamente alle indicazioni post-operatorie del chirurgo.
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
LASIK - Laser in situ Keratomileusis
La LASIK è una procedura che combina laser e chirurgia per la correzione dei difetti visivi, ideata dal Dr. Barraquer (epicheratomileusi) negli anni ‘60 perfezionata e “modernizzata” in Italia grazie a Lucio Buratto che con importanti innovazioni tecniche offrì subito risultati decisamente positivi. Uno speciale strumento , il microcheratomo, effettua una sottile “fettina “ di tessuto corneale , questo “lembo” (flap) viene sollevato; mentre lo stato stromale sottostante vengono trattati con il laser ad eccimeri. Il tessuto sollevato viene poi rimesso in sede senza punti. Nei confronti della PRK, la LASIK presenta numerosi vantaggi: minor fastidio per il paziente, un recupero visivo più rapido e un risultato più stabile. I suoi inconvenienti sono legati alla maggiore complessità della tecnica chirurgica soprattutto durante la fase del taglio e recentemente pare una maggiore tendenza alla cheratoectasia ed al discomfort del film lacrimale . Al paziente, disteso sul lettino operatorio sotto il microscopio del laser, viene installata qualche goccia di collirio anestetico e viene applicato un blefarostato. Fissato l’occhio con una suzione, il chirurgo esegue la prima fase di taglio meccanico mediante il microcheratomo, ottenendo un lembo corneale incompleto (Flap) , agganciato superiormente o nasalmente ; il lembo corneale viene sollevato e il laser agisce sullo stroma corneale sottostante, mentre il paziente fissa una mira luminosa di riferimento. Alla fine del trattamento il FLAP corneale viene riposizionato.L’occhio viene successivamente medicato con colliri antibiotici e antinfiammatori e opossono essere applicate delle conchiglie protettive. Si prescrivono analgesici per via orale per le sensazioni fastidiose o dolorose che in genere si manifestano nelle prime ore. Si indica al paziente il divieto di evitare attività fisiche impegnative per i primi giorni, gli ambienti molto luminosi , i luoghi assolati, fumosi o polverosi, di installare con regolarità i colliri.
LASEK
La LASEK è un delle tecniche più recenti, introdotta da Massimo Camellin.La Lasek deriva dalla PRK ma comporta il mantenimento dell’integrità dell’epitelio corneale, con netta riduzione del dolore post-operatorio. Durante il trattamento il chirurgo crea un lembo epiteliale (meccanicamente e con l’aiuto di soluzione alcolica) e quindi utilizzerà il laser ad eccimeri sullo stroma corneale. Al termine del trattamento il lembo epiteliale viene riposizionato nel suo letto e protetto con una lente a contatto terapeutica.La LASEK oggi si è evoluta nella EPI-LASIK introdotta da PALLIKARIS, questa tecnica prevede la creazione di un flap epiteliale con un microcheratomo molto simile a quello utilizzato per la lasik, ma privo di lama.
PTK
La PTK o cheratectomia fototerapeutica è una tecnica che viene utilizzata per asportare tessuto corneale alterato nelle sue caratteristiche di trasparenza e regolarità. Alcuni chirurghi come Paolo Vinciguerra la utilizzano sempre dopo la normale chirurgia foto refrattiva per effettuare il cosiddetto smoothing al fine di migliorare i risultati e puntare all’eccellenza.La PTK è un necessario strumento terapeutico per molte patologie corneali : leucomi, nubecole, haze ed anche per le erosioni corneali recidivanti.
Il laser Intrastromale a Femtosecondi
Il laser intrastromale a Femtosecondi consente di poter creare un lembo corneale con caratteristiche di diametro e spessore assolutamente corrispondenti a quelle desiderate; tale strumento è perciò inevitabilmente destinato nel tempo a sostituire il microcheratomo ad avanzamento meccanico e motorizzato. Il laser a Femtosecondi prende il nome dalla sua frequenza di emissione: 10.000 impulsi al secondo di luce monocromatica a lunghezza d’onda pari a 1.053 nanometri; il raggio laser ha un diametro di soli 3 micron, cioè 3 millesimi di millimetro.Il laser intrastromale ha ricevuto l’approvazione dall’ FDA (Food & Drug Administration, l’organo di controllo federale negli Stati Uniti) nel Dicembre 1999 ed e’ stato presentato per la prima volta all’ American Academy of Ophthalmology nel meeting annuale dell’Ottobre 2000. Recentemente è entrato a pieno titolo nella pratica clinica quotidiana.
Il Laser a Femtosecondi determina, all’interno dello stroma corneale, una microesplosione che genera delle piccole bolle d’aria che separano le lamelle corneali; e’ possibile creare geometrie e piani di taglio personalizzate, cioe’ adatte al singolo caso clinico e con un controllo di assoluta precisione che solo un computer puo’ garantire. Uno dei primi vantaggi e’ che non si ha piu’ variabilita’ dello spessore del lembo, come avviene nel caso del microcheratomo ad avanzamento motorizzato LASIK ; non solo il trattamento laser, ma anche la creazione del lembo puo’ finalmente essere personalizzato o “customizzato”. Il chirurgo e’ meno condizionato dai limiti rappresentati dalla curvatura corneale e dallo spessore corneale; inoltre, non vi può mai essere una perdita di suzione (temibile complicanza dell’uso del microcheratomo), Il laser a femtonsecondi è utilissimo nella cheratoplastica lamellare , il chirurgo infatti può asportare il tessuto corneale danneggiato o malato e sostituirlo con quello sano ottenuto da un donatore con una forma esattamente identica , in grado di integrarsi con assoluta precisione nella corna del ricevente.Infine è molto utile nell’eseguire i solchi dove impiantare gli anelli intrastromali
Laser ad olmio
Per correggere l'ipermetropia il trattamento laser prevede una fotoablazione di
un anello periferico corneale così da permettere una maggiore curvatura centrale della cornea pero questo si può effettuare solo su valori lievi o medi di Ipermetropia.
Nel trattamento dell?ipermetropia media ed elevata venne impiegato anche il laser ad olmio (termocheratoplastica), tale metodica oggi è in disuso. L’apice corneale per correggere una ipermetropia deve essere reso più curvo: il laser quindi viene diretto sugli strati di tessuto nelle zone periferiche provocandone la contrazione.
Il laser ad olmio è ad effetto termico, fa aumentare la temperatura del tessuto colpito provocando un effetto meccanico di contrazione.
Il laser ad olmio lascia purtroppo leucomi corneali molto evidenti.
Chirurgia della Presbiopia
I pazienti che hanno più di 40 anni e comunque si volessero sottoporre a chirurgia refrattiva, non sfuggono alla Presbiopia , per cui dovranno utilizzare un occhiale da lettura anche dopo un trattamento di chirurgia refrattiva perfettamente riuscito. Una valida e sicura alternativa può essere ricorrere allo stratagemma della monovisione, situazione in cui l’occhio dominante viene lasciato emmetrope, perfettamente a fuoco da lontano, mentre l’altro viene lasciato miope di 1-2 diottrie, penalizzando ovviamente la visione per lontano; la fusione a livello cerebrale delle immagini provvenienti dai due occhi è buona ed il soggetto non avverte nessun disturbo, vedendo contemporaneamente bene per le due distanze principali.
Attualmente soprattutto con l’avvento del laser a femtonsecondi in associazione ad un laser ad eccimeri è possibile eseguire trattamenti combinati di vizio refrattivo di base associato alla correzione della presbiopia.Altri autori consigliano la facoemulsificazione a fini refrattivo con l’impianto di lentine (IOL) accomodative.
Chirurgia del Segmento Anteriore
Impianto di lenti fachiche intraoculari
L’ impianto di lenti fachiche intraoculari è una tecnica microchirurgica che prevede di collocare all’interno dell’occhio una lente addizionale per correggere difetti refrattivi elevati
(miopie fino a oltre le 20 diottrie e ipermetropie superiori alle 6 diottrie).
Le lenti intraoculari (IOL) fachiche si aggiungono infatti al cristallino naturale, senza sostituirlo .
Sulla cornea viene effettuata una piccolissima incisione attraverso la quale la lente viene inserita all’interno dell’occhio. L’intervento dura pochi minuti, in anestesia locale o topica (instillazione di gocce di collirio anestetico) e il recupero è praticamente immediato. Si tratta in ogni caso di interventi con un certo grado di invasività , non applicabile a tutti.
L'impianto intraoculare di lenti fachiche è indicato nei soggetti con ipermetropie o miopie elevate che presentino controindicazioni per il laser a eccimeri (per esempio a causa di spessori corneali non sufficienti) o che siano intolleranti alle lenti a contatto. Dal punto di vista visivo, rispetto agli occhiali, la lente fachica ha il vantaggio di non rimpicciolire l'immagine e quindi di garantire una migliore qualità della visione.
Vi sono differenti lenti fachiche :
lenti fachiche da camera anteriore (PACL): lenti che vengono impiantate davanti all'iride e fissate sulle fibre iride;
lenti fachiche da camera posteriore (ICL e _PRL):
lenti impiantate nello spazio compresso tra l'iride e la faccia anteriore del cristallino.
spero di esserle stato d'aiuto
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#4]
Ex utente
Gentilòe dottore,la ringrazio per la solerte risposta,e colgo l'occasione per porle ulteriori domande:
1)posso recuperare tutta la vista?non vorrei ritrovarmi a paortare gli occhiali,dato che per il momento non ho problemi con le lenti a contatto.Molte persone mi hanno detto che rischio di rimanere con un residuo miopico nel mio caso
2)è vero che è meglio operarsi a 40anni?Ho sentito dire che la miopia potrebbe di nuovo peggiorare,se ci si opera a 30anni
3)si può effettuare l'operazione nel mese di giugno?
4)infine,lei mi consiglia di continuare a portare le lenti a contatto,dato che non ho problemi,oppure di sottopormi al laser?
1)posso recuperare tutta la vista?non vorrei ritrovarmi a paortare gli occhiali,dato che per il momento non ho problemi con le lenti a contatto.Molte persone mi hanno detto che rischio di rimanere con un residuo miopico nel mio caso
2)è vero che è meglio operarsi a 40anni?Ho sentito dire che la miopia potrebbe di nuovo peggiorare,se ci si opera a 30anni
3)si può effettuare l'operazione nel mese di giugno?
4)infine,lei mi consiglia di continuare a portare le lenti a contatto,dato che non ho problemi,oppure di sottopormi al laser?
[#5]
Sua domanda
posso recuperare tutta la vista?
RISPOSTA
ASSOLUTAMENTE SI
Sua domanda
2)è vero che è meglio operarsi a 40anni?
Risposta
assolutamente NO
Domanda
Ho sentito dire che la miopia potrebbe di nuovo peggiorare,se ci si opera a 30ann
Risposta
lei frequenta davvero persone poco informate
sua domanda
3)si può effettuare l'operazione nel mese di giugno?
Risposta
direi di SI
se non vive all'equatore
sua domanda
4)infine,lei mi consiglia di continuare a portare le lenti a contatto,dato che non ho problemi,oppure di sottopormi al laser?
risposta
e' una scelta personale...
io tanti anni fa ero Miope
posso recuperare tutta la vista?
RISPOSTA
ASSOLUTAMENTE SI
Sua domanda
2)è vero che è meglio operarsi a 40anni?
Risposta
assolutamente NO
Domanda
Ho sentito dire che la miopia potrebbe di nuovo peggiorare,se ci si opera a 30ann
Risposta
lei frequenta davvero persone poco informate
sua domanda
3)si può effettuare l'operazione nel mese di giugno?
Risposta
direi di SI
se non vive all'equatore
sua domanda
4)infine,lei mi consiglia di continuare a portare le lenti a contatto,dato che non ho problemi,oppure di sottopormi al laser?
risposta
e' una scelta personale...
io tanti anni fa ero Miope
[#7]
si certo anche io generalmente smetto di operare a giugno luglio e rispendo a settembre...infatti il laser ad eccimeri funziona grazie a dei dimeri che si eccitano con la luce ultravioletta come quella del SOLE, pertanto
chirurgia refrattiva = a mesi invernali almeno dalle nostre parti
chirurgia refrattiva = a mesi invernali almeno dalle nostre parti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 30.1k visite dal 17/04/2009.
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Approfondimento su Disturbi della vista
Controllare regolarmente la salute degli occhi aiuta a diagnosticare e correggere in tempo i disturbi della vista: quando iniziare e ogni quanto fare le visite.