Collaterals betabloccanti
Chiarissimi medici,
ho 31 anni, sono iopvedente e sono affetto da glaucoma secondario (a cataratta
congenita bilaterale) dall'età di anni tre circa. La patologia è
stabilizzata in OS, mediante intervento chirurgico (trabeculectomia)
e la terapia farmacologica prevede COSOPT due die e Antidrasi (mezza
cp ogni cinque gg).
Il campo visivi di OS è stabile così come il tono; il fondo presenta retina piana e papilla decolarata temporalmente. OD è invece stato compromesso in giovane età da ripetute emorragie retiniche, nonostante il medesimo percorso
operatorio/terapeutico.
Prima di COSOPT (dal 2001) utilizzavo Phospholine Iodide (tre die),
Timoptol 0.50 (due die) e antidrasi (come sopra). Il cambio di
terapia è stato indotto dalla cessazione della produzione del
Phospholine.
Volevo sottoporvi il seguente quesito. Mi chiedevo se l'impiego di
betabloccanti (nello specifico Timololo maleato in collirio) possa
interferire con l'attività sessuale e in particolare con la dinamica
erettile. La domanda sorge anche a seguito di alcuni pareri non
chiari e discordanti raccolti e alla ridotta letteratura (per lo
meno quella da me individuata) Inoltre, lo chiedo in quanto sono
più di 25 anni che assumo betabloccanti in collirio. Il bugiardino
del COSOPT, oltre a una sequela di effetti collaterali disastrosi,
indica anche un calo del desiderio (con incidenza rara).
Infine, ritenete che il possibile impiego di Viagra sia controindicato in soggetti affetti da glaucoma secondario e, nello specifico, con riferimento al mio quadro clinico? (cfr. fondo oculare, trascorsi emorragici)
Ringrazio in anticipo per quanto potrà essere fatto e colgo
l'occasione per porgerVi i miei più cordiali saluti.
ho 31 anni, sono iopvedente e sono affetto da glaucoma secondario (a cataratta
congenita bilaterale) dall'età di anni tre circa. La patologia è
stabilizzata in OS, mediante intervento chirurgico (trabeculectomia)
e la terapia farmacologica prevede COSOPT due die e Antidrasi (mezza
cp ogni cinque gg).
Il campo visivi di OS è stabile così come il tono; il fondo presenta retina piana e papilla decolarata temporalmente. OD è invece stato compromesso in giovane età da ripetute emorragie retiniche, nonostante il medesimo percorso
operatorio/terapeutico.
Prima di COSOPT (dal 2001) utilizzavo Phospholine Iodide (tre die),
Timoptol 0.50 (due die) e antidrasi (come sopra). Il cambio di
terapia è stato indotto dalla cessazione della produzione del
Phospholine.
Volevo sottoporvi il seguente quesito. Mi chiedevo se l'impiego di
betabloccanti (nello specifico Timololo maleato in collirio) possa
interferire con l'attività sessuale e in particolare con la dinamica
erettile. La domanda sorge anche a seguito di alcuni pareri non
chiari e discordanti raccolti e alla ridotta letteratura (per lo
meno quella da me individuata) Inoltre, lo chiedo in quanto sono
più di 25 anni che assumo betabloccanti in collirio. Il bugiardino
del COSOPT, oltre a una sequela di effetti collaterali disastrosi,
indica anche un calo del desiderio (con incidenza rara).
Infine, ritenete che il possibile impiego di Viagra sia controindicato in soggetti affetti da glaucoma secondario e, nello specifico, con riferimento al mio quadro clinico? (cfr. fondo oculare, trascorsi emorragici)
Ringrazio in anticipo per quanto potrà essere fatto e colgo
l'occasione per porgerVi i miei più cordiali saluti.
[#1]
Oculista
Carissimo,
i betabloccanti in collirio possono dare raramente per l'apparato urogenitale:Riduzione della libido, malattia di Peyronie,e raramente anche l'impotenza, intesa come "incapacita' dell'uomo nel raggiungere e mantenere l'erezione, al fine di iniziare e portare a termine con soddisfazione il rapporto sessuale"!
Le fosfodiesterasi (PDE) sono enzimi intracellulari che catalizzano la reazione di conversione dei nucleotidi ciclici in nucletidi monofosfato. In particolare, l’inibizione della PDE-5 provoca un prolungamento dell’attività della guanosina monofosfato ciclico (cGMP) intracellulare. A livello dei corpi cavernosi penieni l’aumento della concentrazione di cGMP potenzia l’effetto vasodilatatorio dell’ossido nitrico a livello della muscolatura liscia, facilitando la risposta erettile negli individui con problemi di erezione.
Alcuni comuni effetti indesiderati che si manifestano dopo assunzione di Sildenafil, o farmaci analoghi, sono: cefalea, rossore al viso e congestione nasale. Questi effetti sono indicatori di una risposta vasomotoria generalizzata anche a livello di altri distretti dell’organismo, probabilmente anche a livello della circolazione della testa del nervo ottico.
Si potrebbe ipotizzare che questo fenomeno possa essere di vantaggio per incrementare il flusso ematico ed il trofismo tissutale nei soggetti con patologie su base ischemica, come per esempio numerose forme di glaucoma.
Quindi come vede a mio parere non esiste controindicazione validata ,ma anzi verosimilmente il sospetto del contrario!!
Un caro saluto
i betabloccanti in collirio possono dare raramente per l'apparato urogenitale:Riduzione della libido, malattia di Peyronie,e raramente anche l'impotenza, intesa come "incapacita' dell'uomo nel raggiungere e mantenere l'erezione, al fine di iniziare e portare a termine con soddisfazione il rapporto sessuale"!
Le fosfodiesterasi (PDE) sono enzimi intracellulari che catalizzano la reazione di conversione dei nucleotidi ciclici in nucletidi monofosfato. In particolare, l’inibizione della PDE-5 provoca un prolungamento dell’attività della guanosina monofosfato ciclico (cGMP) intracellulare. A livello dei corpi cavernosi penieni l’aumento della concentrazione di cGMP potenzia l’effetto vasodilatatorio dell’ossido nitrico a livello della muscolatura liscia, facilitando la risposta erettile negli individui con problemi di erezione.
Alcuni comuni effetti indesiderati che si manifestano dopo assunzione di Sildenafil, o farmaci analoghi, sono: cefalea, rossore al viso e congestione nasale. Questi effetti sono indicatori di una risposta vasomotoria generalizzata anche a livello di altri distretti dell’organismo, probabilmente anche a livello della circolazione della testa del nervo ottico.
Si potrebbe ipotizzare che questo fenomeno possa essere di vantaggio per incrementare il flusso ematico ed il trofismo tissutale nei soggetti con patologie su base ischemica, come per esempio numerose forme di glaucoma.
Quindi come vede a mio parere non esiste controindicazione validata ,ma anzi verosimilmente il sospetto del contrario!!
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 26/03/2009.
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