Distacco retina, cataratta e maculopatia retinica

Buongiorno, volevo richiedere un Vostro parere sulla situazione di mio padre, sperando di essere breve e chiara...
Età 74 anni assolutamente ben portati, nessun problema di salute in generale, molto attento al suo stile di vita.
Vista fino a circa 10 anni fà buona, OS 10/10, OD 7/10.
Da circa 10 anni con l'avanzare dell'età la vista è diminuita e si sono resi necessari occhiali sia per leggere da vicino che per la guida per visione da lontano.
A maggio del 2007 nell'arco di 3 gg ha avuto un fortissimo calo della vista all'OS: riusciti a convincerlo ad andare in pronto soccorso gli è stato diagnosticato un distacco della retina in stadio avanzato, immediatamente operato con trattamento argon laser, in due sedute a distanza di due giorni con risultati ottimi. Già in quel momento tuttavia gli era stata diagnosticata a entrambi gli occhi presenza di una lieve cataratta giudicata non da operare.
Cataratta che, da novembre 2008 ad oggi, è improvvisamente peggiorata sia per OD che per OS.
Ha subìto il primo intervento, perfettamente riuscito, a fine gennaio su OD, arrivando a 8/10.
Il 6 marzo ha subito lo stesso intervento all'OS, quello già interessato dalla rottura retinica. Il giorno successivo all'intervento, al primo controllo, gli è stato diagnosticato un pucker maculare (spero di aver utilizzato il termine corretto). Ha eseguito due giorni fà l'OCT ed ora deve attendere la visita con l'oculista che l'ha operato nei tre interventi.
Alla visita di controllo ero presente anche io, ed il medico che l'ha visitato ci ha spiegato che si trattava di una sorta di "cataratta" che sarebbe stato necessario rimuovere per recuperare ulteriormente la vista, e che l'intervento era ne più nè meno pari a quello eseguito per la cataratta.
tuttavia ieri, recandosi dal medico di famiglia per l'impegnativa, lo stesso gli riferiva che si tratta di una patologia che "si può solo fermare e che nel tempo porta a perdere completamente la vista dell'occhio colpito".
Mio padre è crollato... Vorrei gentilmente un chiarimento da parte Vostra: come stanno effettivamente le cose? E' curabile? Se sì, in che modo? Oppure è realmente destinato a perdere la vista per quell'occhio?
Mi scuso per essermi dilungata troppo e Vi ringrazio in anticipo per la Vostra cortesia.
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Dr. Giulio Bamonte Oculista 431 25
Cara utente,

ho scritto un minforma riguardo il pucker che le allego.
In ogni caso rispondendo alle sue domande mi sento di dirle che:
la chirurgia del pucker, benche'attualmente molto evoluta, specialmente con le tecniche mini invasive 25g, non e'come la cataratta. E'un intervento piu'complesso.
L'obbiettivo dell'íntervento e'stabilizzare la patologia.
In una buona percentuale di casi si ottiene anche un miglioramento, che tuttavia raremento porta a vedere 10/10.
Tanto piu'alta e'la vista preintervento tanto piu'alta sara'post intervento.
Non e'vero affatto che con il tempo si perde la vista.
La potologia in se e'comunque lenta e solo in casi eccezionali lésito e'cosi disastroso.
Rimango a disposizione per chiarimenti. Magari legga l'articolo per aver piu'info.


Pucker maculare

Introduzione
Al fine di mantenere la sua conformazione e struttura, la porzione interna, centrale dell’occhio è riempita da una sostanza gelatinosa conosciuta come corpo vitreo, attaccato alla superficie retinica.

Alla nascita e durante i primi anni di vita, il vitreo ha una consistenza piuttosto solida, simile alla melassa. Tuttavia con il passare degli anni inizia a coartarsi e a condensarsi nella sua porzione anteriore, essendo progressivamente sostituito da liquido (acqua), e si stacca dalla superficie della retina, posteriormente.

Nella maggior parte dei casi questo distacco posteriore, o separazione vitreale, accade senza alcun effetto negativo.

Il paziente può avvertire le cosiddette mosche volanti, o miodesopsie, ma nessun rilevante danno alla vista.

In alcuni individui tuttavia, esistono aree dove il vitreo è più strettamente aderente alla retina, di conseguenza, come la condensazione e lo spostamento anteriore del vitreo procedono, la retina può trovarsi sottoposta a trazione, con la formazione di danni microscopici della sua superficie.

Quando quest’area focale di danno e irritazione avviene nella regione maculare, la parte centrale e più nobile della retina, la retina stessa mette in moto un processo di cicatrizzazione, con mobilizzazione e migrazione di cellule lungo la sua superficie, nel tentativo di riparare l’area danneggiata.

Si viene a formare un sottile strato membranoso conosciuto come Pucker Maculare o membrana epiretinica o maculopatia cellophane.

Nella maggior parte dei casi, questo tentativo di riparazione che la retina adotta è lieve, con nessuno o scarso effetto negativo da parte del sottile strato cellulare che si forma, che può essere completamente trasparente e non produrre disturbi visivi.

In altri casi tuttavia, questo processo può essere eccessivo, con la formazione di una membrana opaca e spessa sulla superficie della macula.

Il processo è comunque molto lento, e può infine autolimitarsi e fermarsi, benché con il tempo le cellule che compongono la membrana possano iniziare a esibire proprietà’ contrattili e a deformare e pieghettare la membrana stessa. Poiché il pucker è attaccato alla retina, anch’essa inizia a deformarsi, in associazione con la progressione della malattia.

Quando ciò avviene nella parte centrale critica per la visione, la macula, si possono avvertire i primi sintomi.

Cause

Età, trattamento laser retinico, retinopatia diabetica, interventi chirurgici oculari.

Sintomi

I sintomi di un pucker sono comuni a molte malattie retiniche e includono: distorsione delle linee o delle lettere durante la lettura, diminuzione della visione centrale per lontano e per vicino, distorsione e offuscamento delle immagini guardando la televisione.

Diagnosi

La diagnosi di pucker maculare può essere fatta esclusivamente da un oculista, mediante un esame del fondo dell’occhio, previa dilatazione della pupilla. Una Tomografia a Coerenza Ottica (OCT), esame moderno e non invasivo può aiutare nella diagnosi e fornire una quantificazione del problema. Infine una fluorangiografia retinica può essere raccomandata, soprattutto nei casi controversi dove si sospetta l’esistenza di più patologie.

Terapia

Nella maggior parte dei pazienti nessun trattamento è necessario per la cura del pucker, poiché di solito la distorsione e la diminuzione visiva sono minimi e tollerabili. In alcuni casi tuttavia, I sintomi possono essere importanti e invalidanti, con problemi alla lettura o alla guida. Di conseguenza in queste condizioni diviene opportuno considerare l’intervento chirurgico, come anche nei casi in cui, pur essendo I sintomi ancora lievi, si sia dimostrata una tendenza alla progressione o una significativa alterazione della retina che lasci presagire un imminente peggioramento.

Il trattamento del pucker maculare e delle membrane epiretiniche è chirurgico e consiste nella vitrectomia e nel peeling (asportazione) della membrana.

Si praticano tre piccolissime aperture nella parte bianca dell’occhio e attraverso uno strumento che taglia e aspira, il vitrectomo, il vitreo è rimosso e continuamente sostituito da un fluido molto simile a quello normalmente prodotto dalle cellule dell’occhio. Con molta attenzione ogni residua aderenza vitreale sulla macula è eliminata. Con una microscopica pinza la membrana viene poi “pelata” via dalla retina, previa o meno colorazione della stessa per aumentarne la visibilità. Il chirurgo alla fine dell’intervento, ispeziona attentamente tutta la retina alla ricerca di eventuali rotture o distacchi retinici associati al pucker o causati dall’intervento stesso. Se si trova una rottura, questa è trattata con il laser o con il crio (trattamento a freddo) che ne indurranno la chiusura. Il fluido all’interno dell’occhio è sostituito con aria o gas, che a loro volta saranno assorbiti spontaneamente e nuovamente sostituiti dal normale fluido oculare nel corso di una o due settimane.

L’intervento è tipicamente effettuato in anestesia locale (iniezione vicina all’occhio) e non richiede il ricovero. Il giorno successivo l’intervento, il paziente operato è sottoposto a un normale controllo postoperatorio, per spiegare la terapia a base di colliri e per verificare che non ci siano infezioni e che la pressione oculare sia normale. In seguito sarà sottoposto ad altri controlli per 3-4 mesi al termine dei quali il processo di guarigione potrà considerarsi terminato, salvo complicazioni.

Come per ogni intervento chirurgico, esistono potenziali complicazioni alla vitrectomia ed effetti collaterali. Il principale rischio (1-5%) è di sviluppare un distacco di retina, che richiederà necessariamente un secondo intervento. Nei pazienti poi, non già sottoposti a intervento di cataratta, si assisterà probabilmente nel giro di 1-5 anni all’insorgenza della stessa. Anche in questi casi si dovrà ricorrere alla chirurgia con la sostituzione del cristallino con una lente artificiale trasparente.

Prognosi

Il recupero dopo l’intervento è variabile, e dipende fondamentalmente dal grado di compromissione della retina prima della chirurgia. L’obiettivo terapeutico è, infatti, innanzitutto quello di stabilizzare la situazione, onde evitare un ulteriore peggioramento visivo. Più la vista è buona prima dell’intervento, più alta sarà la possibilità di miglioramento. In ogni caso il recupero visivo non potrà definirsi completo prima di 10-12 settimane.


Cordiali saluti,

Dr. Giulio Bamonte.
Chirurgia della retina e della cataratta
www.giuliobamonte.it

[#2]
Utente
Utente
Buonasera Dr. Bamonte,
innanzitutto grazie per la risposta velocissima ed estremamente esauriente.
Ho letto attentamente tutto l'articolo, altrettanto esauriente e non posso che farle i complimenti.
Ho appena letto per telefono la sua risposta a mio padre ed ho sentito un sospiro di sollievo. Il suo terrore non è quello di rimanere con una vista ridotta, cosa che accetterebbe di buon grado, ma di perderla completamente.
La ringrazio davvero per avergli (e avermi) tolto questo dubbio, e per lo splendido servizio che Lei ed i Suoi colleghi fornite gratuitamente.
Nel caso mio padre avesse qualche altro dubbio se non Le dispiace La disturberò nuovamente, per ora La ringrazio ancora e Le auguro un buon weekend.
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Dr. Giulio Bamonte Oculista 431 25
Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere.
Quando vuole sono qui,
cordiali saluti,

PS: chi e' il chirurgo di suo padre?

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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Bamonte, i complimenti sono sinceri e assolutamenti meritati. Stamattina mia padre, dopo avergli letto la Sua risposta di ieri sera, era assolutamente più sereno e tranquillo e di questo La ringrazio infinitamente.
Il chirurgo, che ha preso davvero a cuore la sua situazione, tanto da volerlo seguire anche nei controlli ambulatoriali (cosa che dalle nostre parti un primario non fa mai... ) è il Dr. Kacerik, del quale ho avuto modo di apprezzare tanto la professionalità quanto l'umanità dei confronti dei pazienti.
Devo comunque riconoscere che tutto il suo staff si distingue per queste caratteristiche, e mi fa piacere sottolinearlo. Visto che è facile parlare di "malasanità" credo sia giusto e doveroso parlare anche di chi svolge il proprio lavoro in modo serio, competente e appassionato.
La ringrazio nuovamente e Le auguro di nuovo un buon weekend