Una banda ad alta reflettivita' adesa alla superficie retinica interna

Sono un uomo di circa 44 anni, fortemente miope da entrambi gli occhi (oltre 10 diottrie). Alla fine di dicembre 2008, a seguito di un distacco di vitreo all'occhio dx, mi sono recato al pronto soccorso oftalmico della mia città dove mi è stata anche diagnosticata una piccola rottura retinica. Dopo due giorni mi sono sottoposto ad argon laser e dai controlli successivi sembrava tutto procedesse per il meglio. All'occhio dx percepivo, tuttavia, un appannamento visivo oltre ai disturbi legati al distacco vitreale. pertanto, mi sono sottoposto a un OCT e in quella sede mi è stato diagnosticato: "ALTERAZIONE DEL PROFILO RETINICO CON RIDUZIONE DELLA DEPRESSIONE FOVEALE PER ATTEGGIAMENTO A PSEUDOFORO MACULARE. PRESENZA DI UNA BANDA AD ALTA REFLETTIVITA' ADESA ALLA SUPERFICIE RETINICA INTERNA E RIFERIBILE A MEMBRANA EPIRETINICA E CLIVABILE IN SEDE FOVEALE. PRESENZA DI IRREGOLARITA' DEL PROFILO RETINICO INTERNO. SPESSORE DI 95 MICRON". Quindi, mi sono recato da un rinomato chirurgo oculista che mi ha consigliato un intervento di cerchiaggio meccanico della retina con ulteriore "vulcanizzazione" della stessa; a suo dire questo intervento servirebbe a sostenere, irrobustendola struttura oculare, nell'eventualità di un secondo intervento di peeling maculare se si rendesse necessario per un peggioramento della situazione. Confesso che ho delle perplessità in merito su tale approccio e pur fidandomi del professionista sono andato un po' più a fondo. I pareri raccolti non concordano su questa strategia.
Desidererei sapere il vs punto di vista. Grazie per la disponibilità.
[#1]
Dr. Giulio Bamonte Oculista 431 25
Gentile Utente,

concordo con chi non trova corretto il cerchiaggio.
Se fa la vitrectomia per il peeling del pucker non ha nessun bisogno del cerchiaggio.
rimango a disposozione per chiarimenti.
SE e'interessato puo'leggere il mio min forma sul pucker.
Cordiali Saluti,

Dr. Giulio Bamonte.
Chirurgia della retina e della cataratta
www.giuliobamonte.it

[#2]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
il pucker maculare è una membrana patologica presente sulla superficie della retina che esercita una trazione e una deformazione della retina centrale. Questo comporta una riduzione visiva con distorsione delle immagini. Lo scopo dell'intervento chirurgico è quello di rimuovere tale membrana, consentendo un miglioramento dell'acuità visiva. L'intervento viene eseguito in anestesia locale e consiste nella rimozione del corpo vitreo centrale e nella rimozione della membrana patologica retinica. Questo intervento viene eseguito anche con una nuova tecnica MININVASIVA che permette l'utilizzo di strumenti sottilissimi e non richiede l'uso di punti di sutura a fine intervento. Questo consente un più rapido recupero anatomico e funzionale nel post-intervento.
E' DETTO ANCHE MEMBRANA EPIRETINICA O Sindrome dell'interfaccia vitreoretinica.
Proprio perchè è' una sottile membrana che si sviluppa al di sopra della parte centrale della retina (la macula) provocandone la progressiva distorsione. Può insorgere spontaneamente (generalmente dopo i 50 anni) o secondariamente a processi infiammatori, esiti di distacchi di retina o trattamenti laser. I sintomi sono rappresentati da una lenta e progressiva distorsione delle immagini con la comparsa di una macchia grigia centrale. L'unico trattamento è chirurgico con intervento di vitrectomia e rimozione meccanica (peeling) della membrana. I risultati migliori sono attesi per membrane epiretiniche di recente insorgenza (inferiore ai 6 mesi) e consistono essenzialmente nella quasi completa risoluzione della distorsione ed un certo recupero dell’acuità visiva.
Alcune situazioni particolari simulano il foro maculare. In alcuni casi si possono formare delle membrane davanti alla macula, tra il vitreo e la retina. Quando si distacca, il vitreo strappa la membrana e non la retina. Questa alterazione si chiama pseudoforo.
Quindi molto meno grave de foro maculare a tutto spessore che va distinto dal foro lamellare, dallo pseudoforo (foro nella membrana epiretinica ma non nella retina) e dalle cisti maculari solitarie. L’OCT, l’autofluorescenza con HRA e la fluorangiografia riescono di solito a fugare ogni dubbio e indicare la miglior opzione terapeutica, che nel caso del foro maculare è quella chirurgica,mentre nello pseudoforo può essere presa in considerazione un'attesa!!

Un saluto