Endoftalmite in bambino
Buon giorno,
sono la mamma di un bambino di 4 anni affetto da glaucoma congenito bilaterale;
il piccolo è stato operato diverse volte ed alla fine per tenere la pressione sotto valori normali gli sono state inserite le valvole di Bradveldt, a distanza di un anno dall'ultimo intervento il bambino accusa fortissima fotofobia all'occhio sinistro con abbassamento del tono oculare a 4.
Viene diagnosticata una uveite e gli vengono somministrati antibiotici per bocca e cortisonici al momento non era possibile vedere di più in quanto in quell'occhio era sopraggiunta anche la cataratta.
A un mese circa di distanza il bambino accusa forti dolori e in due giorni gli gonfia l'occhio in modo esagerato e ricoverato in ospedale la diagnosi è di cellulite orbitale; vengono fatte due vitrectomie parziali in quanto non era possibile vedere assolutamente nulla e dopo forti dosaggi di cortisonici e antibiotici per via endemica la situazione infettiva si assesta.
Il problema è che causa questa endoftalmite l'occhio sx è non vedente e la pressione oculare non è risalita nonostante la valvola sia stata chiusa; l'occhio si sta rimpicciolendo e per ora nessuno osa fare altro causa gli alti rischi di qualsiasi mossa si voglia fare.
Io volevo sapere se ci sono da qualche parte centri specializzati per queste problematiche in età pediatrica per avere altre informazioni più precise.
Grazie in anticipo.
sono la mamma di un bambino di 4 anni affetto da glaucoma congenito bilaterale;
il piccolo è stato operato diverse volte ed alla fine per tenere la pressione sotto valori normali gli sono state inserite le valvole di Bradveldt, a distanza di un anno dall'ultimo intervento il bambino accusa fortissima fotofobia all'occhio sinistro con abbassamento del tono oculare a 4.
Viene diagnosticata una uveite e gli vengono somministrati antibiotici per bocca e cortisonici al momento non era possibile vedere di più in quanto in quell'occhio era sopraggiunta anche la cataratta.
A un mese circa di distanza il bambino accusa forti dolori e in due giorni gli gonfia l'occhio in modo esagerato e ricoverato in ospedale la diagnosi è di cellulite orbitale; vengono fatte due vitrectomie parziali in quanto non era possibile vedere assolutamente nulla e dopo forti dosaggi di cortisonici e antibiotici per via endemica la situazione infettiva si assesta.
Il problema è che causa questa endoftalmite l'occhio sx è non vedente e la pressione oculare non è risalita nonostante la valvola sia stata chiusa; l'occhio si sta rimpicciolendo e per ora nessuno osa fare altro causa gli alti rischi di qualsiasi mossa si voglia fare.
Io volevo sapere se ci sono da qualche parte centri specializzati per queste problematiche in età pediatrica per avere altre informazioni più precise.
Grazie in anticipo.
[#1]
Oculista
Carissima,
se l'occhio si ridotto di dimensioni vuol dre che siamo in uno stadio di irreversibilità riabilitativa!
A volte quel tipo di valvole e la loro lussazione e/o decubito possono provocare dei foci infettivi!
La cellulite orbitaria è causata appunto da infezioni solitamente derivanti da una diretta estensione di una infezione dei seni etmoidali o da infezioni cutanee locali,o appunto da endoftalmiti come nella fattispecie. L'infezione può diffondersi in entrambe le direzioni attraverso le vene oftalmiche inferiore e superiore che drenano le palpebre e decorrono attraverso i seni etmoidali. Un'infiammazione locale può derivare da una ostruzione dei vasi linfatici o venosi, che comporta una tumefazione in aree distanti dalla sede dell'infezione.
La tumefazione e l'arrossamento della palpebra (unilaterale in più del 90% dei casi) sono di solito il primo segno. Circa il 33% dei pazienti ha una storia di trauma o segni di infezione locale, indipendentemente dal fatto che venga isolato un agente patogeno o meno. Circa il 75% dei bambini presenta febbre, che è più elevata nella malattia batteriemica; circa il 20% ha secrezione nasale; e circa il 20% presenta congiuntivite. Si ha chemosi in presenza di cellulite periorbitale, mentre l'oftalmoplegia, la proptosi, il dolore o la riduzione dell'acuità visiva indicano il coinvolgimento dell'orbita.
Le complicanze più frequenti sono la trombosi dell'arteria centrale della retina o della vena della retina, e un danno retinico secondario all'ischemia causata dall'aumentata pressione intraoculare. Le complicanze endocraniche, che si verificano quando l'infezione non rimane circoscritta all'orbita, includono gli ascessi epidurali, subdurali o cerebrali; trombosi del seno cavernoso o della vena corticale; e meningite batterica.
Può esserci edema palpebrale, secondario ad ostacolo venoso o linfatico, iperemia congiuntivale, deficit visivo ed alterazioni del campo visivo (compressione del nervo ottico), deficit della muscolatura estrinseca, ipertono, ipermetropia acquisita e alterazioni del fondo (pliche coroideali, edema della papilla, atrofia ottica, dilatazione venosa). Può esserci adenopatia satellite.
A seconda della sede dell’impegno flogistico questo può dare luogo a varie sindromi:
*SINDROME DEL CONO MUSCOLARE: esoftalmo assile, patologia del nervo ottico, edema papillare, atrofia ottica, alterazioni del c.v., calo del visus, ipermetropia acquisita, pieghe coroideali.
*SINDROME DELLA FESSURA SFENOIDALE: deficit intrinseco ed estrinseco del III, deficit della branca oftalmica del V (nevralgie e anestesia), deficit tardivo del IV e del VI. Alterazioni radiologiche della fessura sfenoidale.
*SINDROME DELL'APICE ORBITARIO: come sopra, con amaurosi per compressione o infiltrazione del n.o.
*SINDROME DEL PAVIMENTO DELL'ORBITA: sopraelevazione del globo, edema della palpebra inferiore, deficit dell'abbassamento del globo, nevralgia II branca del V.
*SINDROME DEL TETTO DELL'ORBITA: esoftalmo ed abbassamento del globo, deficit dell'elevazione del globo, a volte ptosi, edema della palpebra superiore con spianamento della plica cutanea, ipoestesia o nevralgia del frontale.
Quindi a seconda del tipo di esito anatomoclinico-patologico ci sono esisti oculari metainfettivi(specialmente in un occio già compromesso da altre patologie come quello di suo figlio!)di tipo cicatriiali e quindi irreversibili,come appunto la TISI BULBARE. Le caratteristiche tipiche di tale evoluzione sono le bande di proliferazione fibrocellulare a distribuzione focale, nel vitreo, o sulla retina. La contrazione di queste membrane può determinare un distacco di retina trazionale o la formazione di rotture di retina che favoriscono l’accesso del vitreo liquefatto nello spazio sottoretinico .
Le proliferazioni vitreo retiniche fibrocellulari possono svilupparsi nel vitreo anteriore con formazione di membrane ciclitiche, trazione sui corpi ciliari e ipotonia fino alla tisi bulbare.
Tale TISI BULBARE è visibile come un rimpicciolimento delle dimensioni del bulbo per gli esiti sopra descritti ed in quanto tale è IRREVERSIBILE!!
Un caro saluto
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento
se l'occhio si ridotto di dimensioni vuol dre che siamo in uno stadio di irreversibilità riabilitativa!
A volte quel tipo di valvole e la loro lussazione e/o decubito possono provocare dei foci infettivi!
La cellulite orbitaria è causata appunto da infezioni solitamente derivanti da una diretta estensione di una infezione dei seni etmoidali o da infezioni cutanee locali,o appunto da endoftalmiti come nella fattispecie. L'infezione può diffondersi in entrambe le direzioni attraverso le vene oftalmiche inferiore e superiore che drenano le palpebre e decorrono attraverso i seni etmoidali. Un'infiammazione locale può derivare da una ostruzione dei vasi linfatici o venosi, che comporta una tumefazione in aree distanti dalla sede dell'infezione.
La tumefazione e l'arrossamento della palpebra (unilaterale in più del 90% dei casi) sono di solito il primo segno. Circa il 33% dei pazienti ha una storia di trauma o segni di infezione locale, indipendentemente dal fatto che venga isolato un agente patogeno o meno. Circa il 75% dei bambini presenta febbre, che è più elevata nella malattia batteriemica; circa il 20% ha secrezione nasale; e circa il 20% presenta congiuntivite. Si ha chemosi in presenza di cellulite periorbitale, mentre l'oftalmoplegia, la proptosi, il dolore o la riduzione dell'acuità visiva indicano il coinvolgimento dell'orbita.
Le complicanze più frequenti sono la trombosi dell'arteria centrale della retina o della vena della retina, e un danno retinico secondario all'ischemia causata dall'aumentata pressione intraoculare. Le complicanze endocraniche, che si verificano quando l'infezione non rimane circoscritta all'orbita, includono gli ascessi epidurali, subdurali o cerebrali; trombosi del seno cavernoso o della vena corticale; e meningite batterica.
Può esserci edema palpebrale, secondario ad ostacolo venoso o linfatico, iperemia congiuntivale, deficit visivo ed alterazioni del campo visivo (compressione del nervo ottico), deficit della muscolatura estrinseca, ipertono, ipermetropia acquisita e alterazioni del fondo (pliche coroideali, edema della papilla, atrofia ottica, dilatazione venosa). Può esserci adenopatia satellite.
A seconda della sede dell’impegno flogistico questo può dare luogo a varie sindromi:
*SINDROME DEL CONO MUSCOLARE: esoftalmo assile, patologia del nervo ottico, edema papillare, atrofia ottica, alterazioni del c.v., calo del visus, ipermetropia acquisita, pieghe coroideali.
*SINDROME DELLA FESSURA SFENOIDALE: deficit intrinseco ed estrinseco del III, deficit della branca oftalmica del V (nevralgie e anestesia), deficit tardivo del IV e del VI. Alterazioni radiologiche della fessura sfenoidale.
*SINDROME DELL'APICE ORBITARIO: come sopra, con amaurosi per compressione o infiltrazione del n.o.
*SINDROME DEL PAVIMENTO DELL'ORBITA: sopraelevazione del globo, edema della palpebra inferiore, deficit dell'abbassamento del globo, nevralgia II branca del V.
*SINDROME DEL TETTO DELL'ORBITA: esoftalmo ed abbassamento del globo, deficit dell'elevazione del globo, a volte ptosi, edema della palpebra superiore con spianamento della plica cutanea, ipoestesia o nevralgia del frontale.
Quindi a seconda del tipo di esito anatomoclinico-patologico ci sono esisti oculari metainfettivi(specialmente in un occio già compromesso da altre patologie come quello di suo figlio!)di tipo cicatriiali e quindi irreversibili,come appunto la TISI BULBARE. Le caratteristiche tipiche di tale evoluzione sono le bande di proliferazione fibrocellulare a distribuzione focale, nel vitreo, o sulla retina. La contrazione di queste membrane può determinare un distacco di retina trazionale o la formazione di rotture di retina che favoriscono l’accesso del vitreo liquefatto nello spazio sottoretinico .
Le proliferazioni vitreo retiniche fibrocellulari possono svilupparsi nel vitreo anteriore con formazione di membrane ciclitiche, trazione sui corpi ciliari e ipotonia fino alla tisi bulbare.
Tale TISI BULBARE è visibile come un rimpicciolimento delle dimensioni del bulbo per gli esiti sopra descritti ed in quanto tale è IRREVERSIBILE!!
Un caro saluto
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento
[#2]
Utente
Dottore la ringrazio per la risposta anche se le notizie non sono affatto buone; quello che cercavo di ottenere era il mantenimento funzionale dell'occhio in previsione di future scoperte mediche in campo oculistico, vedremo quindi come andranno le cose.
Buona giornata.
p.s. correggo la giusta denominazione della valvola da me citata è Baerveldt.
Buona giornata.
p.s. correggo la giusta denominazione della valvola da me citata è Baerveldt.
[#3]
Oculista
carissima,
ovviamente avevamo capito!!
La Valvola di BAERVELDT insieme alla Valvola di AHMED sono
i più comuni IMPIANTI VALVOLARI ovvero tecniche riservate a casi di glaucoma refrattario con insuccesso di altre procedure.
Possono essere impiantati in camera anteriore od in pars plana.
Per questo nella prima parte le avevo dettoche possono intervenire problemi disreattivi.
Un caro saluto
ovviamente avevamo capito!!
La Valvola di BAERVELDT insieme alla Valvola di AHMED sono
i più comuni IMPIANTI VALVOLARI ovvero tecniche riservate a casi di glaucoma refrattario con insuccesso di altre procedure.
Possono essere impiantati in camera anteriore od in pars plana.
Per questo nella prima parte le avevo dettoche possono intervenire problemi disreattivi.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.3k visite dal 14/03/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Glaucoma
Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa cronica progressiva che danneggia il nervo ottico. Come fare la diagnosi precoce e rallentarne il peggioramento?