Congiuntivite papillare tarsale

Da metà agosto mia figlia di 20 anni presenta un lieve rossore all'angolo di entrambi gli occhi con maggior rilievo nel sinistro dove appare anche una venetta più evidente. Tale iperemia si eccentua a volte (tipo dopo la doccia) per poi tornare alla situazione di partenza ma mai scomparire completamente. Non è presente alcun disturbo o fastidio aggiuntivi neanche prurito e lacrimazione, in realtà lei stessa se ne accorge solo specchiandosi. Unico ricordo di esordio: un bruciore intenso agli occhi in occasione del falò di ferragosto sulla spiaggia. A metà settembre la visita oculistica specialistica, dove tutto il resto è risultato a posto, ha diagnosticato un "congiuntivite papillare tarsale bilaterale con lieve iperemia angolare e lieve gomitolo vascolare", da lì 8 giorni di Cortivis ed in contemporanea 15 giorni di Zaditen ma nessun evidente risultato. La congiuntivite ha il solito andamento (sembra a volte migliorare e a volte intensificarsi) e nessunissimo fastidio. Ora l'Oculista ha consigliato di sospendere per qualche giorno e provvedere ad un tampone congiuntivale con antibiogramma che spero faremo a breve. Poichè, mia figlia non vedendo miglioramenti e non avendo fastidi sarebbe per "aspettare semplicemente che passi" e ritiene anche "inutile il tampone" mi chiedo se nel caso di tale diagnosi questo può essere un giusto approccio o se è meglio insistere con le indagini, fermo restando che sarà lei a decidere.