Trombosi vena centrale retinica os il 27/01/2019
Buonasera,
vorrei un parere sulla mia situazione e le terapie utilizzabili e un consiglio su strutture altamente specializzate che mi aiutino a recuperare la vista e abbastanza vicine alla mia ubicazione (provincia di Alessandria -Piemonte). Genova-Torino-Milano sarebbero zone facilmente raggiungibili.
Ho 45 anni e il giorno 27/1/2019 mi é stata diagnosticata OCCHIO SINISTRO trombosi della vena centrale retinica con edema retinico ed emorragie diffuse. OSV 1/10 (era 9,5) ODV 10/10. Pressione oculare non misurata.
IL 30/01/2019, seguito nuova visita oculistica misurata Pressione ODT: 16 - OSV 1/10 (era 9,5) ODV 10/10
Ho familiarità (papà) con glaucoma.
Ultimo esame Pressione occhio: 21/09/2018 ODT 16 OST 17
Campo visivo: 21/09/2018 OD iniziale depressione della soglia quadrante inferiore OS lieve accentuazione macchia cieca.
Attualmente in terapia con
Eparina (Clexane 6000) x 15 gg poi Cardioaspirina: in attesa esiti esami coagulazione
Deltacortene 25 mg 1cp/die per 3gg poi 1/2 per 3gg poi 1/4 per 3 gg , poi stop.
Esami ematici 29/01/2019 ok omocisteina 11,8-glucosio 82-colesterolo 203-trigliceridi 66- colesterolo hdl 68- no ipertesa . pregresso tabagismo (fino al 2007) - no pillola anticoncesionale-no ipercolesterimia- ECG ok - visita neurologia ok-visita cardiologica ok. In corso ulteriori esami diagnosici.
Mercoledì 6/2 sarò sottoposta a Fluorongiografia Retinica e OCT.
Ringrazio per il sollecito aiuto che riuscirete a fornirmi, ringraziando di cuore.
Cordialmente,
vorrei un parere sulla mia situazione e le terapie utilizzabili e un consiglio su strutture altamente specializzate che mi aiutino a recuperare la vista e abbastanza vicine alla mia ubicazione (provincia di Alessandria -Piemonte). Genova-Torino-Milano sarebbero zone facilmente raggiungibili.
Ho 45 anni e il giorno 27/1/2019 mi é stata diagnosticata OCCHIO SINISTRO trombosi della vena centrale retinica con edema retinico ed emorragie diffuse. OSV 1/10 (era 9,5) ODV 10/10. Pressione oculare non misurata.
IL 30/01/2019, seguito nuova visita oculistica misurata Pressione ODT: 16 - OSV 1/10 (era 9,5) ODV 10/10
Ho familiarità (papà) con glaucoma.
Ultimo esame Pressione occhio: 21/09/2018 ODT 16 OST 17
Campo visivo: 21/09/2018 OD iniziale depressione della soglia quadrante inferiore OS lieve accentuazione macchia cieca.
Attualmente in terapia con
Eparina (Clexane 6000) x 15 gg poi Cardioaspirina: in attesa esiti esami coagulazione
Deltacortene 25 mg 1cp/die per 3gg poi 1/2 per 3gg poi 1/4 per 3 gg , poi stop.
Esami ematici 29/01/2019 ok omocisteina 11,8-glucosio 82-colesterolo 203-trigliceridi 66- colesterolo hdl 68- no ipertesa . pregresso tabagismo (fino al 2007) - no pillola anticoncesionale-no ipercolesterimia- ECG ok - visita neurologia ok-visita cardiologica ok. In corso ulteriori esami diagnosici.
Mercoledì 6/2 sarò sottoposta a Fluorongiografia Retinica e OCT.
Ringrazio per il sollecito aiuto che riuscirete a fornirmi, ringraziando di cuore.
Cordialmente,
[#1]
Gentile signora
mi pare che lei sia seguita molto bene...
io penserei ad una terapia intravitreale con
OZURDEX o EYLEA
le allego un mio appunto
Le occlusioni venose retiniche colpiscono improvvisamente in età adulta, generalmente soggetti affetti da ipertensione, cardiopatia o diabete oppure in caso di colesterolemia alta o sclerosi arteriosa. Fino a pochi anni fa si l’intervento si limitava al trattamento laser. Da poco tempo esistono delle cure più efficaci nei casi nei casi che non rispondono alla terapia classica; si tratta di iniezioni intravitreali di cortisonici o di antiangiogenici.La sintomatologia tipica generalmente interessa un iperteso di 50 anni che osserva una diminuzione del visus in un occhio, con comparsa di corpi mobili e mosche volanti. Il visus è in genere basso, 1/10 o 2/10 con correzione. L’esame del fondo oculare mette in evidenza; congestione venosa a livello della retina, delle emorragie, rari noduli cotonosi, una papilla iperemica.
Occlusioni venose della vena centrale della retina e occlusioni di branca (rami)
Le occlusioni venose possono interessare tutta la vena centrale della retina oppure soltanto dei rami (branche) di essa. Esse possono essere suddivise in:
Forme edematose (60%): con inizio relativamente lento e l'occlusione si completa in 2-10 giorni.
Forme ischemiche (15%): l'inizio è brutale. L'ischemia provoca la comparsa di membrane neovascolari formate capillari patologici che potrà portare ad una grave forma di glaucoma
Forme miste (15% dei casi): Sono presenti, in genere, in quei soggetti che presentano ipertensione arteriosa ed il cui visus é già basso subito dopo la comparsa dell'ostruzione venosa.
Forme del giovane (10%): In questi casi le emorragie retiniche sono rare, l'edema papillare é lieve; l’evoluzione è generalmente positiva sotto terapia, ma vi possono essere recidive. Si tratta di una vasculite di origine non conosciuta.
Occlusioni di branche della vena centrale della retina
Le occlusioni di branche venose possono essere anche esse suddivise in forme edematose (20%), ischemiche (60%) o miste (20%). Nelle forme ischemiche, o miste, di occlusione di branca venosa possono comparire dei vasi neoformati. E' necessario intervenire con un trattamento Laser per evitare gravi complicanze come emorragie e glaucoma vascolare.
I fattori più frequentemente ritrovati nei pazienti affetti da Occlusione della Vena Centrale della Retina sono l'età (superiore a 50 anni), l'ipertensione arteriosa, le cardiopatie, il diabete, il glaucoma cronico, l'alterata funzione renale, la viscosità ematica elevata.
Esami da eseguire:
fluorangiografia,
OCT,
esami di laboratorio
Fluorangiografia
La fluorangiografia é indispensabile per la diagnosi e lo studio dell'evoluzione delle occlusioni venose e soprattutto assume un'importanza fondamentale per porre l'indicazione al trattamento. Essa evidenzia le anomalie circolatorie con marcato ritardo di riempimento venoso e le anomalie dei capillari. Nella forma edematosa le vene sono dilatate e di aspetto irregolare; le pareti sono impregnate di colorante, i capillari retinici sono dilatati e più visibili del normale. Le emorragie sono a fiamma, lungo i vasi. Vi é un marcato e diffuso edema retinico. Nella forma ischemica le aree di ischemia sono estese ed interessano il polo posteriore. I vasi neoformati compaiono ai limiti delle aree di ischemia. Questi vasi danno origine ad emorragie vitreali gravi. Nella forma mista sono associate delle aree retiniche edematose al polo posteriore e, in periferia, delle zone di non perfusione capillare.
OCT
L’OCT evidenzia un ispessimento della retina dovute all’edema. L’edema semplice iniziale può evolvere verso l’edema cistoide molto più grave, dove il fluido si accumula in piccole cisti, cavità che deformano la retina. L’esame OCT è indispensabile per giudicare dell’evoluzione e decidere della terapia: Laser oppure iniezioni intravitreali di cortisonici o di antiangiogenici.
Esami generali e di laboratorio
È necessario eseguire degli esami di laboratorio per quanto riguarda i fattori che intervengono nell’arteriosclerosi e nelle malattie del sangue; vengono inoltre prescritte delle analisi per verificare lo stato cardiovascolare del paziente: colesterolemia, glicemia, Elettrocardiogramma, esame ecodoppler dei vasi epiaortici
Evoluzione
Nelle forme essudative, la complicanza più frequente é l'edema maculare, prima diffuso a livello di tutto il polo posteriore che diventa poi edema maculare cistoide nel 50% dei casi, con gravissimo sollevamento di tutto il polo posteriore e gravissime diminuzione della visione. Le forme ischemiche possono dare come complicanze un'ischemia maculare con grave prognosi funzionale; in seguito compaiono emorragie vitreali e poi glaucoma vascolare, cecità dolori.
Terapia medica. Antiaggreganti
E’ importante eseguire un esame cardiovascolare completo e, se si riscontrano anomalie della pressione arteriosa o del cuore, è indispensabile trattare queste alterazioni. Si prescriveranno sempre degli antiaggreganti per fluidificare il sangue ed evitare altre trombosi venose che potrebbero verificarsi nell’altro occhio, nel cuore (infarto) o nel cervello (ictus). Verranno anche prescritte le cure per la malattia causa della trombosi e dei vasoprotettori.
Terapia Laser,
Forme ischemiche La fotocoagulazione Laser precoce é indicata nelle forme ischemiche con vasi neoformati; tutti sono d'accordo sulla opportunità di trattare precocemente allo scopo di prevenire il glaucoma neovascolare.
Forme edematose Il trattamento laser deve essere attuato in caso di interessamento del polo posteriore e deve essere iniziato dopo 3-6 mesi.
Terapie moderne, cortisonici (ozurdex -taioftal),
antiangiogenici intravitreali
Nei casi più gravi la terapia generale e di trattamento laser non riescono a far regredire il marcato edema retinico. Da pochi anni sono state adoperate con successo le iniezioni intravitreali di cortisonici (OZURDEX) , in grado di ridurre rapidamente l’edema e permettono di ripetere il trattamento laser con maggiori possibilità di successo.
Queste terapie tuttavia fanno effetto per pochi mesi e rischiano di provocare delle complicanze come il glaucoma o la comparsa di cataratta.
Più recentemente ancora sono stati adoperati gli antiangiogenici,Eylea , Lucentis per via intravitreale; anche qui i risultati sono positivi ma non durano più di 6 mesi e devono essere ripetuti ed essere associati al laser.
mi pare che lei sia seguita molto bene...
io penserei ad una terapia intravitreale con
OZURDEX o EYLEA
le allego un mio appunto
Le occlusioni venose retiniche colpiscono improvvisamente in età adulta, generalmente soggetti affetti da ipertensione, cardiopatia o diabete oppure in caso di colesterolemia alta o sclerosi arteriosa. Fino a pochi anni fa si l’intervento si limitava al trattamento laser. Da poco tempo esistono delle cure più efficaci nei casi nei casi che non rispondono alla terapia classica; si tratta di iniezioni intravitreali di cortisonici o di antiangiogenici.La sintomatologia tipica generalmente interessa un iperteso di 50 anni che osserva una diminuzione del visus in un occhio, con comparsa di corpi mobili e mosche volanti. Il visus è in genere basso, 1/10 o 2/10 con correzione. L’esame del fondo oculare mette in evidenza; congestione venosa a livello della retina, delle emorragie, rari noduli cotonosi, una papilla iperemica.
Occlusioni venose della vena centrale della retina e occlusioni di branca (rami)
Le occlusioni venose possono interessare tutta la vena centrale della retina oppure soltanto dei rami (branche) di essa. Esse possono essere suddivise in:
Forme edematose (60%): con inizio relativamente lento e l'occlusione si completa in 2-10 giorni.
Forme ischemiche (15%): l'inizio è brutale. L'ischemia provoca la comparsa di membrane neovascolari formate capillari patologici che potrà portare ad una grave forma di glaucoma
Forme miste (15% dei casi): Sono presenti, in genere, in quei soggetti che presentano ipertensione arteriosa ed il cui visus é già basso subito dopo la comparsa dell'ostruzione venosa.
Forme del giovane (10%): In questi casi le emorragie retiniche sono rare, l'edema papillare é lieve; l’evoluzione è generalmente positiva sotto terapia, ma vi possono essere recidive. Si tratta di una vasculite di origine non conosciuta.
Occlusioni di branche della vena centrale della retina
Le occlusioni di branche venose possono essere anche esse suddivise in forme edematose (20%), ischemiche (60%) o miste (20%). Nelle forme ischemiche, o miste, di occlusione di branca venosa possono comparire dei vasi neoformati. E' necessario intervenire con un trattamento Laser per evitare gravi complicanze come emorragie e glaucoma vascolare.
I fattori più frequentemente ritrovati nei pazienti affetti da Occlusione della Vena Centrale della Retina sono l'età (superiore a 50 anni), l'ipertensione arteriosa, le cardiopatie, il diabete, il glaucoma cronico, l'alterata funzione renale, la viscosità ematica elevata.
Esami da eseguire:
fluorangiografia,
OCT,
esami di laboratorio
Fluorangiografia
La fluorangiografia é indispensabile per la diagnosi e lo studio dell'evoluzione delle occlusioni venose e soprattutto assume un'importanza fondamentale per porre l'indicazione al trattamento. Essa evidenzia le anomalie circolatorie con marcato ritardo di riempimento venoso e le anomalie dei capillari. Nella forma edematosa le vene sono dilatate e di aspetto irregolare; le pareti sono impregnate di colorante, i capillari retinici sono dilatati e più visibili del normale. Le emorragie sono a fiamma, lungo i vasi. Vi é un marcato e diffuso edema retinico. Nella forma ischemica le aree di ischemia sono estese ed interessano il polo posteriore. I vasi neoformati compaiono ai limiti delle aree di ischemia. Questi vasi danno origine ad emorragie vitreali gravi. Nella forma mista sono associate delle aree retiniche edematose al polo posteriore e, in periferia, delle zone di non perfusione capillare.
OCT
L’OCT evidenzia un ispessimento della retina dovute all’edema. L’edema semplice iniziale può evolvere verso l’edema cistoide molto più grave, dove il fluido si accumula in piccole cisti, cavità che deformano la retina. L’esame OCT è indispensabile per giudicare dell’evoluzione e decidere della terapia: Laser oppure iniezioni intravitreali di cortisonici o di antiangiogenici.
Esami generali e di laboratorio
È necessario eseguire degli esami di laboratorio per quanto riguarda i fattori che intervengono nell’arteriosclerosi e nelle malattie del sangue; vengono inoltre prescritte delle analisi per verificare lo stato cardiovascolare del paziente: colesterolemia, glicemia, Elettrocardiogramma, esame ecodoppler dei vasi epiaortici
Evoluzione
Nelle forme essudative, la complicanza più frequente é l'edema maculare, prima diffuso a livello di tutto il polo posteriore che diventa poi edema maculare cistoide nel 50% dei casi, con gravissimo sollevamento di tutto il polo posteriore e gravissime diminuzione della visione. Le forme ischemiche possono dare come complicanze un'ischemia maculare con grave prognosi funzionale; in seguito compaiono emorragie vitreali e poi glaucoma vascolare, cecità dolori.
Terapia medica. Antiaggreganti
E’ importante eseguire un esame cardiovascolare completo e, se si riscontrano anomalie della pressione arteriosa o del cuore, è indispensabile trattare queste alterazioni. Si prescriveranno sempre degli antiaggreganti per fluidificare il sangue ed evitare altre trombosi venose che potrebbero verificarsi nell’altro occhio, nel cuore (infarto) o nel cervello (ictus). Verranno anche prescritte le cure per la malattia causa della trombosi e dei vasoprotettori.
Terapia Laser,
Forme ischemiche La fotocoagulazione Laser precoce é indicata nelle forme ischemiche con vasi neoformati; tutti sono d'accordo sulla opportunità di trattare precocemente allo scopo di prevenire il glaucoma neovascolare.
Forme edematose Il trattamento laser deve essere attuato in caso di interessamento del polo posteriore e deve essere iniziato dopo 3-6 mesi.
Terapie moderne, cortisonici (ozurdex -taioftal),
antiangiogenici intravitreali
Nei casi più gravi la terapia generale e di trattamento laser non riescono a far regredire il marcato edema retinico. Da pochi anni sono state adoperate con successo le iniezioni intravitreali di cortisonici (OZURDEX) , in grado di ridurre rapidamente l’edema e permettono di ripetere il trattamento laser con maggiori possibilità di successo.
Queste terapie tuttavia fanno effetto per pochi mesi e rischiano di provocare delle complicanze come il glaucoma o la comparsa di cataratta.
Più recentemente ancora sono stati adoperati gli antiangiogenici,Eylea , Lucentis per via intravitreale; anche qui i risultati sono positivi ma non durano più di 6 mesi e devono essere ripetuti ed essere associati al laser.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Utente
Grazie Dottore, gentilissimo e velocissimo!
Come può capire sono molto preoccupata a riguardo.
Dimenticato di dirle, se utile, che 29/03/2017 fatta PACHIMETRIA CORNEALE
OD 16 mmhg
OS 16 mmhg
Pachimetria OD 581
Pachimetria OS 587
Tono corretto OD 14,4 mmHg
Tono corretto OS 14,1 mmHg
Attendo gli ulteriori esami di modo da valutare il da farsi.
Grazie, cordialmente
Come può capire sono molto preoccupata a riguardo.
Dimenticato di dirle, se utile, che 29/03/2017 fatta PACHIMETRIA CORNEALE
OD 16 mmhg
OS 16 mmhg
Pachimetria OD 581
Pachimetria OS 587
Tono corretto OD 14,4 mmHg
Tono corretto OS 14,1 mmHg
Attendo gli ulteriori esami di modo da valutare il da farsi.
Grazie, cordialmente
[#4]
Utente
Buonasera Dottore, spero la super cornea mi aiuti...
Ecco le novità:
1- L'OCT eseguito il 6/2 evidenzia imponente EMC POST TROMBOTICO ;
2- La fluorangiografia (fissata il 6/2) è stata spostata al 13/03 (perché non avevo eseguito la profilassi per le allergie-:soffro di rinite allergica ma in realtà il medico ha detto che avrebbe visto poco e niente (trombosi avvenuta il 27/1);
Ora, siccome dal 27/01 la vista dall'occhio non è per nulla migliorata (1/10), vedo sempre e solo ombre; per ridurre l'occlusione e l'edema mi chiedevo se a Suo avviso dovrei continuare con eparina (Clexane 6000) fino alla fluorangiografia anziché passare subito alla cardioaspirina e riprendere il Deltacortene prescritto solo per 9 gg dal 30/01 al 7/01 Deltacortene 25 mg 1cp/die per 3gg poi 1/2 per 3gg poi 1/4 per 3 gg , poi stop.
La mia paura è naturalmente quella di non recuperare la vista (a 45 anni mi rende parecchio nervosa) e mi chiedevo qual è la sua esperienza di recupero a riguardo.
La ringrazio infinitamente scusandomi anticipatamente per eventuali imprecisioni. Cordialmente,
Ecco le novità:
1- L'OCT eseguito il 6/2 evidenzia imponente EMC POST TROMBOTICO ;
2- La fluorangiografia (fissata il 6/2) è stata spostata al 13/03 (perché non avevo eseguito la profilassi per le allergie-:soffro di rinite allergica ma in realtà il medico ha detto che avrebbe visto poco e niente (trombosi avvenuta il 27/1);
Ora, siccome dal 27/01 la vista dall'occhio non è per nulla migliorata (1/10), vedo sempre e solo ombre; per ridurre l'occlusione e l'edema mi chiedevo se a Suo avviso dovrei continuare con eparina (Clexane 6000) fino alla fluorangiografia anziché passare subito alla cardioaspirina e riprendere il Deltacortene prescritto solo per 9 gg dal 30/01 al 7/01 Deltacortene 25 mg 1cp/die per 3gg poi 1/2 per 3gg poi 1/4 per 3 gg , poi stop.
La mia paura è naturalmente quella di non recuperare la vista (a 45 anni mi rende parecchio nervosa) e mi chiedevo qual è la sua esperienza di recupero a riguardo.
La ringrazio infinitamente scusandomi anticipatamente per eventuali imprecisioni. Cordialmente,
[#5]
Utente
Buongiorno Dottore,
desideravo rendere noti risultati esami:
fluorangiografia 13/3/2019
OS ESITI DI CRVO CON emorragie a tutto il polo posteriore e papilledema non aree ischemiche.
visus diminuito da 1/10 del 27/01 a 1/20 con ricerca dell'11/3 + OOT16+ODV 10/10-1sf;
Qual è la terapia più efficace per un maggior recupero del visus considerando la giovane eta' 45 anni?
Per le cause: tuttora ignote: esame cardiovascolare (visita+ecografia)+holter 24ore ECG +holter 24 ore pressorio: ok;
appena ricevuti esiti prove coagulazione, tutti i valori nella norma (compreso ra test). tranne fattore VIII 153,4 (range 70-130); attualmente in terapia cardioaspirina 100 mg /die.
Ringrazio e saluto cordialmente. silvia lagona
desideravo rendere noti risultati esami:
fluorangiografia 13/3/2019
OS ESITI DI CRVO CON emorragie a tutto il polo posteriore e papilledema non aree ischemiche.
visus diminuito da 1/10 del 27/01 a 1/20 con ricerca dell'11/3 + OOT16+ODV 10/10-1sf;
Qual è la terapia più efficace per un maggior recupero del visus considerando la giovane eta' 45 anni?
Per le cause: tuttora ignote: esame cardiovascolare (visita+ecografia)+holter 24ore ECG +holter 24 ore pressorio: ok;
appena ricevuti esiti prove coagulazione, tutti i valori nella norma (compreso ra test). tranne fattore VIII 153,4 (range 70-130); attualmente in terapia cardioaspirina 100 mg /die.
Ringrazio e saluto cordialmente. silvia lagona
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.2k visite dal 02/02/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Glaucoma
Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa cronica progressiva che danneggia il nervo ottico. Come fare la diagnosi precoce e rallentarne il peggioramento?