Visita neuroftalmologica
Salve,
Mio padre di anni 68, iperteso e insulino-dipendente aveva iniziato nell’autunno 2007 una terapia con laser per retinopatia diabetica, cura interrotta a causa di un grave incidente stradale in data 02/12/2007.
Ricoverato per politrauma con frattura della teca cranica, contusione cerebrale medio grave, focolai lacer-contusivi multipli, contusione polmonare bilaterale, presenta otorragia.
Viene intubato e messo in coma farmacologico per 10 giorni.
La tac cerebrale al ricovero mostra frattura del temporale, dx lievemente infossata, frattura delle rocche ed occipitale dx, pneumoencefalo, contusione parietale sn. La tac viene ripetuta dopo qualche ora e vista l’evolutività viene posizionato DVE ( fratture a più rime delle rocche petrose con opacamente delle mastoidi anche dell’orecchio medio).
Dopo circa un mese dall’incidente viene trasferito in una struttura di riabilitazione.
Mio padre rimane nella struttura di riabilitazione fino ad ottobre 2008 con un programma terapeutico mirante sul piano motorio alla deambulazione e sul piano cognitivo comportamentale a migliorare la collaborazione, l’attenzione, l’orientamento spazio-temporale e ad utilizzare in modo appropriato il linguaggio.
La TAC cerebrale eseguita in data 08/02/2008 ( e senza sostanziali variazioni il 02/07/2008) evidenzia : Disomogenea fascia di ipodensità segmentariamente a tutto spessore interessa i lobi frontali. Altre ipodensità con analoghe caratteristiche nelle regioni occipitali para trigonali, a destra anche con note di trazione sulle strutture limitrofe.
Componenti mediane in asse. Aumento di ampiezza degli spazi liquorali centrali.
Il recupero cognitivo e comportamentale è stato molto positivo, ma c’è un problema che non è stato affrontato (la struttura non è attrezzata) ed è quello che persiste tuttora : la VISTA.
Mio padre dopo l’incidente non ci vede - o meglio dice di non vedere – comunque si comporta come uno che forse vede delle ombre solo sul lato destro.
Nell’ultima visita a gennaio 2009 ci è stato confermato che la situazione dei suoi occhi è così com’era prima dell’incidente e che il nervo ottico non è danneggiato. Ci viene consigliato di fare FAGR e OCT per continuare il trattamento laser, previa visita neuroftalmologica.
Considerato che non riusciamo a trovare uno specialista in neuroftalmologia nelle province a noi più vicine ( Venezia, Treviso, Padova), vorremo esser in grado di capire quale fosse la struttura più valida a cui rivolgerci per poter affrontare un iter di recupero. La nostra maggiore preoccupazione è legata infatti alla paura che esistano controindicazioni per fare FAGR, OCT e successivo laser visto le condizioni neurologiche di mio padre e che ricercare uno specialista neuroftalmologo allunghi di molto i tempi.
Grazie per la Vostra disponibilità,
Alberto Scattolin
Mio padre di anni 68, iperteso e insulino-dipendente aveva iniziato nell’autunno 2007 una terapia con laser per retinopatia diabetica, cura interrotta a causa di un grave incidente stradale in data 02/12/2007.
Ricoverato per politrauma con frattura della teca cranica, contusione cerebrale medio grave, focolai lacer-contusivi multipli, contusione polmonare bilaterale, presenta otorragia.
Viene intubato e messo in coma farmacologico per 10 giorni.
La tac cerebrale al ricovero mostra frattura del temporale, dx lievemente infossata, frattura delle rocche ed occipitale dx, pneumoencefalo, contusione parietale sn. La tac viene ripetuta dopo qualche ora e vista l’evolutività viene posizionato DVE ( fratture a più rime delle rocche petrose con opacamente delle mastoidi anche dell’orecchio medio).
Dopo circa un mese dall’incidente viene trasferito in una struttura di riabilitazione.
Mio padre rimane nella struttura di riabilitazione fino ad ottobre 2008 con un programma terapeutico mirante sul piano motorio alla deambulazione e sul piano cognitivo comportamentale a migliorare la collaborazione, l’attenzione, l’orientamento spazio-temporale e ad utilizzare in modo appropriato il linguaggio.
La TAC cerebrale eseguita in data 08/02/2008 ( e senza sostanziali variazioni il 02/07/2008) evidenzia : Disomogenea fascia di ipodensità segmentariamente a tutto spessore interessa i lobi frontali. Altre ipodensità con analoghe caratteristiche nelle regioni occipitali para trigonali, a destra anche con note di trazione sulle strutture limitrofe.
Componenti mediane in asse. Aumento di ampiezza degli spazi liquorali centrali.
Il recupero cognitivo e comportamentale è stato molto positivo, ma c’è un problema che non è stato affrontato (la struttura non è attrezzata) ed è quello che persiste tuttora : la VISTA.
Mio padre dopo l’incidente non ci vede - o meglio dice di non vedere – comunque si comporta come uno che forse vede delle ombre solo sul lato destro.
Nell’ultima visita a gennaio 2009 ci è stato confermato che la situazione dei suoi occhi è così com’era prima dell’incidente e che il nervo ottico non è danneggiato. Ci viene consigliato di fare FAGR e OCT per continuare il trattamento laser, previa visita neuroftalmologica.
Considerato che non riusciamo a trovare uno specialista in neuroftalmologia nelle province a noi più vicine ( Venezia, Treviso, Padova), vorremo esser in grado di capire quale fosse la struttura più valida a cui rivolgerci per poter affrontare un iter di recupero. La nostra maggiore preoccupazione è legata infatti alla paura che esistano controindicazioni per fare FAGR, OCT e successivo laser visto le condizioni neurologiche di mio padre e che ricercare uno specialista neuroftalmologo allunghi di molto i tempi.
Grazie per la Vostra disponibilità,
Alberto Scattolin
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.2k visite dal 03/02/2009.
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