Orzaiolo che non scompare
Buongiorno!
Da adolescente ero spesso soggetta ad orzaioli, uno non trattato mi fu operato (ormai 15 anni fa). Da allora, grazie ad occhiali da sole e semplici accorgimenti, non ne ho più sofferto.
Sono stata al mare, una mattina dopo aver dormito pochissimo, c’è stata una tempesta in spiaggia con forte vento (e probabilmente sabbia che volava).
Al rientro, tempo 2 o 3 giorni, ho avvertito male alla palpebra sinistra.. (tra l'altro lo stesso occhio di tanti anni fa). Ed è spuntato l’orzaiolo! E’ sicuramente interno poiché non vedo puntine bianche, l’occhio mi si era gonfiato moltissimo e faceva male.
In farmacia mi hanno confermato la presenza di orzaiolo, dandomi prima Tobral (con cui non vedevo effetti) poi Colbiocin pomata, che sto utilizzando da 5 giorni e ha fatto tantissimo.
Il dolore è quasi sparito, solo un po’ prurito e rossore. Anche il gonfiore generale è decisamente migliorato. Eppure il grumetto nella palpebra, mi appare invariato.
C’è qualcosa in più che potrei fare per farlo regredire? Non vorrei dover di nuovo farmi operare.... In farmacia hanno consigliato di attendere ancora qualche giorno prima di rivolgermi all'oculista.
L’orzaiolo è comparso una settimana fa, dopo quanto dovrei "preoccuparmi" se non scompare? Continuo ad usare Colbiocin 3 volte al giorno come indicato dalla farmacista?
Grazie mille!
Da adolescente ero spesso soggetta ad orzaioli, uno non trattato mi fu operato (ormai 15 anni fa). Da allora, grazie ad occhiali da sole e semplici accorgimenti, non ne ho più sofferto.
Sono stata al mare, una mattina dopo aver dormito pochissimo, c’è stata una tempesta in spiaggia con forte vento (e probabilmente sabbia che volava).
Al rientro, tempo 2 o 3 giorni, ho avvertito male alla palpebra sinistra.. (tra l'altro lo stesso occhio di tanti anni fa). Ed è spuntato l’orzaiolo! E’ sicuramente interno poiché non vedo puntine bianche, l’occhio mi si era gonfiato moltissimo e faceva male.
In farmacia mi hanno confermato la presenza di orzaiolo, dandomi prima Tobral (con cui non vedevo effetti) poi Colbiocin pomata, che sto utilizzando da 5 giorni e ha fatto tantissimo.
Il dolore è quasi sparito, solo un po’ prurito e rossore. Anche il gonfiore generale è decisamente migliorato. Eppure il grumetto nella palpebra, mi appare invariato.
C’è qualcosa in più che potrei fare per farlo regredire? Non vorrei dover di nuovo farmi operare.... In farmacia hanno consigliato di attendere ancora qualche giorno prima di rivolgermi all'oculista.
L’orzaiolo è comparso una settimana fa, dopo quanto dovrei "preoccuparmi" se non scompare? Continuo ad usare Colbiocin 3 volte al giorno come indicato dalla farmacista?
Grazie mille!
[#1]
Gentile signora
sue domande
1)In farmacia mi hanno confermato la presenza di orzaiolo, dandomi prima Tobral (con cui non vedevo effetti) poi Colbiocin pomata, che sto utilizzando da 5 giorni e ha fatto tantissimo.
Il dolore è quasi sparito, solo un po’ prurito e rossore. Anche il gonfiore generale è decisamente migliorato. Eppure il grumetto nella palpebra, mi appare invariato.
Risposta
la diagnosi la fanno i medici che prescrivono anche la terapia mirata
2)C’è qualcosa in più che potrei fare per farlo regredire?
risposta
arrivare insime al suo medico alla diagnosi
e fare la giusta terapia
3) Non vorrei dover di nuovo farmi operare.
risposta
i calazi ora si infiltrano o si trattano con la luce pulsata
4) In farmacia hanno consigliato di attendere ancora qualche giorno prima di rivolgermi all’oculista.
risposta
PESSIMO CONSIGLIO e se non fosse un calazio o un orzaiolo.
Dovrebbe rivolgersi ai NAS
5)L’orzaiolo è comparso una settimana fa, dopo quanto dovrei “preoccuparmi” se non scompare?
risposta
mi pare che non abbiamo una diagnosi e quindi non sappiamo se la terapia sia quella giusta
6)Continuo ad usare Colbiocin 3 volte al giorno come indicato dalla farmacista?
risposta
Lei faccia come crede!
Il farmacista non è un medico
e non è specialista oculista!
le allego un appunto che trova su medicitalia
Il calazio è una neoformazione benigna o un nodulo, indolore, che si forma all'interno della palpebra superiore o inferiore.
I calazi sono il risultato di infiammazioni delle ghiandole palpebrali, generalmente non di tipo infettivo. Questi noduli, simili a cisti, si formano infatti all'interno di ghiandole palpebrali che servono per produrre grassi (ghiandole di Meibomio).
All'interno di un calazio possiamo ritrovare pus e quelle secrezioni grasse (lipìdi) che normalmente aiutano a lubrificare l'occhio ma che, per l'ostruzione della ghiandola che li contiene, non possono più defluire.
Molti calazi finiscono per drenarsi spontaneamente, facendo sì che la patologia si possa risolvere da sola. Tale processo viene facilitato da periodici impacchi caldi e delicati massaggi della palpebra in cui è presente il calazio.
Tuttavia, alcuni calazi persistono per diverse settimane e crescono fino a diventare così grandi da creare dei disagi estetici significativi. I calazi più grandi, inoltre, possono premere sulla cornea, determinando una temporanea irregolarità sulla superficie dell'occhio e inducendo, così, un difetto visivo noto come astigmatismo, che causa una relativa diminuzione della vista.
Se il calazio non si risolve spontaneamente, può essere necessaria l'escissione chirurgica.
Perché si forma il calazio?
Non sempre è possibile identificare una causa per il calazio. Tuttavia, i calazi sono più comuni nei pazienti con blefarite (infiammazione delle palpebre) e con rosacea.
Le persone con rosacea, caratterizzata da arrossamento del viso e lievi neoformazioni sotto la pelle (papule e pustole), sono inclini ad avere alcuni problemi agli occhi, come la blefarite cronica ed i calazi.
La rosacea, infatti, può colpire anche le palpebre, le congiuntive (sottili membrane trasparenti che rivestono la superficie oculare), le cornee (la parte anteriore e trasparente dell'occhio) e le sclere (il bianco dell'occhio).
Tutte queste manifestazioni della rosacea a carico delle strutture oculari sono complessivamente indicate come rosacea oculare. Le cause della rosacea stessa possono essere difficili da individuare, anche se i principali indiziati sono fattori ambientali ed ereditari.
Alcuni microrganismi che vivono alla base delle ciglia, inoltre, possono esacerbare le infiammazioni del margine palpebrale, contribuendo alla formazione dei calazi.
Come si cura il calazio?
In coloro che sono inclini a sviluppare calazi, il medico oculista può prescrivere terapie preventive, come la pulizia delle palpebre, l'applicazione di farmaci per via topica (applicati direttamente sulle palpebre) o l'assunzione di farmaci per via orale, al fine di migliorare quelle condizioni di base che possono favorire la formazione dei calazi.
Il farmaco più comunemente prescritto per via orale per la blefarite e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la doxiciclina (un antibiotico). A volte vengono prescritti anche farmaci a base di tetraciclina e minociclina, che fanno parte della stessa famiglia di antibiotici. Va detto, però, che la doxiciclina tende ad essere meglio tollerata.
Gli antibiotici topici e orali, invece, sono poco efficaci quando i calazi sono già sviluppati, dato che questi non hanno generalmente componenti infettive attive che richiedano questo tipo di approccio.
calazio
Un calazio si forma quando si ostruisce una ghiandola palpebrale
Se si sviluppa un calazio, suggerirei soprattutto di applicare impacchi caldi ed umidi sulla parte esterna della palpebra chiusa, per favorire il drenaggio dalla ghiandola sebacea ostruita.
I calazi piccoli e poco appariscenti possono non richiedere alcun trattamento. Tuttavia, alcuni calazi, causati dall'ostruzione completa di una ghiandola palpebrale, non si risolvono da soli. Questi possono rimanere a tempo indeterminato o addirittura crescere.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un calazio fastidioso e persistente, è possibile sottoporsi ad un semplice intervento chirurgico ambulatoriale per l'asportazione.
In tali circostanze, utilizziamo l'anestesia locale per addormentare la zona prima di fare una piccola incisione, di solito sotto la palpebra, per rimuovere il contenuto del calazio senza lasciare cicatrici visibili.
Una procedura alternativa consiste nell'iniettare il calazio con corticosteroidi per consentirne un più rapido svuotomento. Un effetto collaterale potenziale dell'iniezione di steroidi è lo schiarimento della cute dell'area trattata, che può essere un problema nelle persone con pelle più scura.
Quando un calazio tende a riformarsi nella stessa parte della palpebra o ha un aspetto sospetto, è opportuno che il tessuto rimosso venga inviato ad un laboratorio d'analisi, per escludere che possa trattarsi di una neoformazione tumorale.
Fortunatamente, la stragrande maggioranza dei calazi è relativamente innocua.
sue domande
1)In farmacia mi hanno confermato la presenza di orzaiolo, dandomi prima Tobral (con cui non vedevo effetti) poi Colbiocin pomata, che sto utilizzando da 5 giorni e ha fatto tantissimo.
Il dolore è quasi sparito, solo un po’ prurito e rossore. Anche il gonfiore generale è decisamente migliorato. Eppure il grumetto nella palpebra, mi appare invariato.
Risposta
la diagnosi la fanno i medici che prescrivono anche la terapia mirata
2)C’è qualcosa in più che potrei fare per farlo regredire?
risposta
arrivare insime al suo medico alla diagnosi
e fare la giusta terapia
3) Non vorrei dover di nuovo farmi operare.
risposta
i calazi ora si infiltrano o si trattano con la luce pulsata
4) In farmacia hanno consigliato di attendere ancora qualche giorno prima di rivolgermi all’oculista.
risposta
PESSIMO CONSIGLIO e se non fosse un calazio o un orzaiolo.
Dovrebbe rivolgersi ai NAS
5)L’orzaiolo è comparso una settimana fa, dopo quanto dovrei “preoccuparmi” se non scompare?
risposta
mi pare che non abbiamo una diagnosi e quindi non sappiamo se la terapia sia quella giusta
6)Continuo ad usare Colbiocin 3 volte al giorno come indicato dalla farmacista?
risposta
Lei faccia come crede!
Il farmacista non è un medico
e non è specialista oculista!
le allego un appunto che trova su medicitalia
Il calazio è una neoformazione benigna o un nodulo, indolore, che si forma all'interno della palpebra superiore o inferiore.
I calazi sono il risultato di infiammazioni delle ghiandole palpebrali, generalmente non di tipo infettivo. Questi noduli, simili a cisti, si formano infatti all'interno di ghiandole palpebrali che servono per produrre grassi (ghiandole di Meibomio).
All'interno di un calazio possiamo ritrovare pus e quelle secrezioni grasse (lipìdi) che normalmente aiutano a lubrificare l'occhio ma che, per l'ostruzione della ghiandola che li contiene, non possono più defluire.
Molti calazi finiscono per drenarsi spontaneamente, facendo sì che la patologia si possa risolvere da sola. Tale processo viene facilitato da periodici impacchi caldi e delicati massaggi della palpebra in cui è presente il calazio.
Tuttavia, alcuni calazi persistono per diverse settimane e crescono fino a diventare così grandi da creare dei disagi estetici significativi. I calazi più grandi, inoltre, possono premere sulla cornea, determinando una temporanea irregolarità sulla superficie dell'occhio e inducendo, così, un difetto visivo noto come astigmatismo, che causa una relativa diminuzione della vista.
Se il calazio non si risolve spontaneamente, può essere necessaria l'escissione chirurgica.
Perché si forma il calazio?
Non sempre è possibile identificare una causa per il calazio. Tuttavia, i calazi sono più comuni nei pazienti con blefarite (infiammazione delle palpebre) e con rosacea.
Le persone con rosacea, caratterizzata da arrossamento del viso e lievi neoformazioni sotto la pelle (papule e pustole), sono inclini ad avere alcuni problemi agli occhi, come la blefarite cronica ed i calazi.
La rosacea, infatti, può colpire anche le palpebre, le congiuntive (sottili membrane trasparenti che rivestono la superficie oculare), le cornee (la parte anteriore e trasparente dell'occhio) e le sclere (il bianco dell'occhio).
Tutte queste manifestazioni della rosacea a carico delle strutture oculari sono complessivamente indicate come rosacea oculare. Le cause della rosacea stessa possono essere difficili da individuare, anche se i principali indiziati sono fattori ambientali ed ereditari.
Alcuni microrganismi che vivono alla base delle ciglia, inoltre, possono esacerbare le infiammazioni del margine palpebrale, contribuendo alla formazione dei calazi.
Come si cura il calazio?
In coloro che sono inclini a sviluppare calazi, il medico oculista può prescrivere terapie preventive, come la pulizia delle palpebre, l'applicazione di farmaci per via topica (applicati direttamente sulle palpebre) o l'assunzione di farmaci per via orale, al fine di migliorare quelle condizioni di base che possono favorire la formazione dei calazi.
Il farmaco più comunemente prescritto per via orale per la blefarite e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la doxiciclina (un antibiotico). A volte vengono prescritti anche farmaci a base di tetraciclina e minociclina, che fanno parte della stessa famiglia di antibiotici. Va detto, però, che la doxiciclina tende ad essere meglio tollerata.
Gli antibiotici topici e orali, invece, sono poco efficaci quando i calazi sono già sviluppati, dato che questi non hanno generalmente componenti infettive attive che richiedano questo tipo di approccio.
calazio
Un calazio si forma quando si ostruisce una ghiandola palpebrale
Se si sviluppa un calazio, suggerirei soprattutto di applicare impacchi caldi ed umidi sulla parte esterna della palpebra chiusa, per favorire il drenaggio dalla ghiandola sebacea ostruita.
I calazi piccoli e poco appariscenti possono non richiedere alcun trattamento. Tuttavia, alcuni calazi, causati dall'ostruzione completa di una ghiandola palpebrale, non si risolvono da soli. Questi possono rimanere a tempo indeterminato o addirittura crescere.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un calazio fastidioso e persistente, è possibile sottoporsi ad un semplice intervento chirurgico ambulatoriale per l'asportazione.
In tali circostanze, utilizziamo l'anestesia locale per addormentare la zona prima di fare una piccola incisione, di solito sotto la palpebra, per rimuovere il contenuto del calazio senza lasciare cicatrici visibili.
Una procedura alternativa consiste nell'iniettare il calazio con corticosteroidi per consentirne un più rapido svuotomento. Un effetto collaterale potenziale dell'iniezione di steroidi è lo schiarimento della cute dell'area trattata, che può essere un problema nelle persone con pelle più scura.
Quando un calazio tende a riformarsi nella stessa parte della palpebra o ha un aspetto sospetto, è opportuno che il tessuto rimosso venga inviato ad un laboratorio d'analisi, per escludere che possa trattarsi di una neoformazione tumorale.
Fortunatamente, la stragrande maggioranza dei calazi è relativamente innocua.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 12/09/2018.
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