Macchie di Bitot?
Salve,
A gennaio ho notato una macchia sulla sclera, verso l’angolo interno dell’occhio. All’inizio era quasi impercettibile, ma noto che diventa sempre più bianca rispetto al colore della sclera. È appunto bianca, ma di un bianco diverso rispetto a quello della sclera, e presenta contorni irregolari. La vista non è alterata.
Aggiungo che soffro di occhio secco, soprattutto di notte, e che da 4 anni non mangio carne (il pesce si, ma una volta a settimana). Per questi motivi ho pensato che potrebbero essere macchie di Bitot legate a scompenso vitaminico. È possibile? O potrebbe trattarsi di qualcos altro per cui devo preoccuparmi?
Se si trattasse appunto di queste macchie, un supplemento di vitamina A basterebbe a far regredire la cosa? O devono essere rimosse in altro modo?
A gennaio ho notato una macchia sulla sclera, verso l’angolo interno dell’occhio. All’inizio era quasi impercettibile, ma noto che diventa sempre più bianca rispetto al colore della sclera. È appunto bianca, ma di un bianco diverso rispetto a quello della sclera, e presenta contorni irregolari. La vista non è alterata.
Aggiungo che soffro di occhio secco, soprattutto di notte, e che da 4 anni non mangio carne (il pesce si, ma una volta a settimana). Per questi motivi ho pensato che potrebbero essere macchie di Bitot legate a scompenso vitaminico. È possibile? O potrebbe trattarsi di qualcos altro per cui devo preoccuparmi?
Se si trattasse appunto di queste macchie, un supplemento di vitamina A basterebbe a far regredire la cosa? O devono essere rimosse in altro modo?
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MACCHIE DI BITOT
le ho viste solo in bambini malnutriti in Somalia nel 1992-1993 legate a una grave
Xeroftalmia : una grave patologia dell’occhio, causata da una carenza di vitamina A, il cui aspetto caratteristico è la secchezza oculare.
La xeroftalmia risulta essere la maggiore causa di cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo.
La xeroftalmia è dovuta alla perdita di cellule della congiuntiva (caliciformi e mucosecernenti) e a un’alterazione delle cellule epiteliali congiuntivali (metaplasia squamosa).
Tali alterazioni causano la cheratinizzazione dell’epitelio congiuntivale, che conferisce a questo tessuto un aspetto secco: è la “xerosi congiuntivale”.
Quest’ultima si manifesta a livello della congiuntiva bulbare: le caratteristiche tipiche includono la mancanza di umidità della mucosa, un suo ispessimento, un raggrinzimento, una perdita della pigmentazione e della trasparenza.
L’instabilità del film lacrimale causa un aspetto ruvido e opaco della cornea (xerosi corneale). La secchezza corneale e congiuntivale può portare a difetti dell’epitelio corneale, ulcerazione e cheratomalacia, con una conseguente perdita della vista nel 50% dei pazienti non trattati. L’ulcerazione corneale sembra essere dovuta al trauma e alla mancanza di proteine associata a una carenza di vitamina A.
L’integrazione di vitamina A dà di solito buoni risultati nella regressione della cecità notturna, della xerosi congiuntivale e delle macchie di Bitot, ma è meno efficace nel trattamento delle complicanze corneali. La profilassi è sempre preferibile alla terapia: può essere somministrata oralmente o mediante iniezione intramuscolare.
Con pochissime risorse si potrebbe ridurre la mortalità dei bambini del 34% nelle aree con questa deficienza vitaminica. Il programma Vision 2020 puntava ad identificare le aree a maggior rischio e ad incoraggiare misure preventive attraverso immunizzazioni, educazione a una corretta alimentazione e all’assunzione di complementi di Vitamina A.
MEDICITALIA.it propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita medica specialistica oculistica o il rapporto diretto con il proprio medico di base curante.
le ho viste solo in bambini malnutriti in Somalia nel 1992-1993 legate a una grave
Xeroftalmia : una grave patologia dell’occhio, causata da una carenza di vitamina A, il cui aspetto caratteristico è la secchezza oculare.
La xeroftalmia risulta essere la maggiore causa di cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo.
La xeroftalmia è dovuta alla perdita di cellule della congiuntiva (caliciformi e mucosecernenti) e a un’alterazione delle cellule epiteliali congiuntivali (metaplasia squamosa).
Tali alterazioni causano la cheratinizzazione dell’epitelio congiuntivale, che conferisce a questo tessuto un aspetto secco: è la “xerosi congiuntivale”.
Quest’ultima si manifesta a livello della congiuntiva bulbare: le caratteristiche tipiche includono la mancanza di umidità della mucosa, un suo ispessimento, un raggrinzimento, una perdita della pigmentazione e della trasparenza.
L’instabilità del film lacrimale causa un aspetto ruvido e opaco della cornea (xerosi corneale). La secchezza corneale e congiuntivale può portare a difetti dell’epitelio corneale, ulcerazione e cheratomalacia, con una conseguente perdita della vista nel 50% dei pazienti non trattati. L’ulcerazione corneale sembra essere dovuta al trauma e alla mancanza di proteine associata a una carenza di vitamina A.
L’integrazione di vitamina A dà di solito buoni risultati nella regressione della cecità notturna, della xerosi congiuntivale e delle macchie di Bitot, ma è meno efficace nel trattamento delle complicanze corneali. La profilassi è sempre preferibile alla terapia: può essere somministrata oralmente o mediante iniezione intramuscolare.
Con pochissime risorse si potrebbe ridurre la mortalità dei bambini del 34% nelle aree con questa deficienza vitaminica. Il programma Vision 2020 puntava ad identificare le aree a maggior rischio e ad incoraggiare misure preventive attraverso immunizzazioni, educazione a una corretta alimentazione e all’assunzione di complementi di Vitamina A.
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LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 13/07/2018.
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