Neurite ottica ischemica
buongiorno, dopo aver sentito degli oculisti per mio padre 83 anni (estrema vitalità lavora in campagna, frequentava la montagna tantissima attività fisica...) che ha avuto una neurite ottica ischemica ad entrambi gli occhi (il destro perso quasi totalmente con un calo della vista improvviso, il sinistro dopo aver iniziato il doppio antiaggregante ha perso sempre ma lentamente peggiora) i quali non mi hanno dato alcune speranze (trattamento deltacortene + 2 antiaggreganti) tant'è che hanno deciso di scalare il deltacortene fino a sospenderlo del tutto, insomma cecità.
Invio la storia clinica e i farmaci che sta assumendo:
15/02/2018 perdità vista improvvisa occhio destro (ci dicono cataratta siccome doveva fare angioplastica ci hanno detto di aspettare per l'occhio)
15/03/2018 angioplastica (tutto ok) i farmaci che assume da questa data sono: cardicor metà di 2,5 mg; lasix metà di 25 mg; plavix 1 da 75 mg; zyloric metà di 300 mg; pantorc 2 da 20 mg; cordarone metà da 200 mg; lovinacor 1 da 20 mg; lercanidipina 1 da 10 mg; cardioaspirini 1 da 100 mg; revinty inalatore per l'asma
24/03/2018 prima visita oculistica (prescritti integratori: angioplus e neuprozin) + analisi
27/03/2018 fluoroangiografia (confermano neuropatia ottica ischemica e tortuosità venose)
03/04/2018 ecodoppler carotide (tutto ok) e visita cardiologica si aggiunge l'acido folico e si continuano i farmaci di cui sopra
10/04/2018 tomografia a coerenza ottica
09/05/2018 campo visivo (occhio destro spento e qualche segnale nell'occhio sinistro) continua con la terapia in atto senza aggiungere niente
07/06/2018 perdita vista occhio sinistro molto graduale non improvvisa si cambia oculista e si inizia il deltacortene 25 mg al mattino e 25 mg a pranzo
27/06/2018 si inizia a scalare il deltacortene e ci dicono che non si può fare nulla
Ho sentito poi un altro oculista il quale ha prescritto levodopa (simet 100 mg levodopa e 25 di cardidopa 3 volte al giorno clexane 6000 2 fiale al giorno in sostituzione della cardioaspirin+ deltacortene da 50 mg quindi rialzare il dosaggio) il quale ha offerto molte speranze delle quali dubito visto che gli altri oculisti non ne hanno neanche parlato di questa possibilità terapeutica della levodopa. Mi diceva di uno studio americano del Prof. Johnsen università del Missouri con 40000 pazienti. E' uno studio conosciuto? E' valido? E' un approccio corretto? Pensate che possa funzionare? Ringrazio anticipatamente chiunque voglia lasciare un commento o un opinione.
Invio la storia clinica e i farmaci che sta assumendo:
15/02/2018 perdità vista improvvisa occhio destro (ci dicono cataratta siccome doveva fare angioplastica ci hanno detto di aspettare per l'occhio)
15/03/2018 angioplastica (tutto ok) i farmaci che assume da questa data sono: cardicor metà di 2,5 mg; lasix metà di 25 mg; plavix 1 da 75 mg; zyloric metà di 300 mg; pantorc 2 da 20 mg; cordarone metà da 200 mg; lovinacor 1 da 20 mg; lercanidipina 1 da 10 mg; cardioaspirini 1 da 100 mg; revinty inalatore per l'asma
24/03/2018 prima visita oculistica (prescritti integratori: angioplus e neuprozin) + analisi
27/03/2018 fluoroangiografia (confermano neuropatia ottica ischemica e tortuosità venose)
03/04/2018 ecodoppler carotide (tutto ok) e visita cardiologica si aggiunge l'acido folico e si continuano i farmaci di cui sopra
10/04/2018 tomografia a coerenza ottica
09/05/2018 campo visivo (occhio destro spento e qualche segnale nell'occhio sinistro) continua con la terapia in atto senza aggiungere niente
07/06/2018 perdita vista occhio sinistro molto graduale non improvvisa si cambia oculista e si inizia il deltacortene 25 mg al mattino e 25 mg a pranzo
27/06/2018 si inizia a scalare il deltacortene e ci dicono che non si può fare nulla
Ho sentito poi un altro oculista il quale ha prescritto levodopa (simet 100 mg levodopa e 25 di cardidopa 3 volte al giorno clexane 6000 2 fiale al giorno in sostituzione della cardioaspirin+ deltacortene da 50 mg quindi rialzare il dosaggio) il quale ha offerto molte speranze delle quali dubito visto che gli altri oculisti non ne hanno neanche parlato di questa possibilità terapeutica della levodopa. Mi diceva di uno studio americano del Prof. Johnsen università del Missouri con 40000 pazienti. E' uno studio conosciuto? E' valido? E' un approccio corretto? Pensate che possa funzionare? Ringrazio anticipatamente chiunque voglia lasciare un commento o un opinione.
[#1]
Salve,
ci sono 5-6 di studi sull'argomento tutti con piccoli numeri 20-50 persone, con indicazione ad iniziare la terapia entro 30-40 giorni, ma alcuni studi non riportano nessuna efficacia. Non rientra nella pratica comune. Manca un dato, è una forma arteritica o no?
Lei comprende che un consulto online può essere solo indicativo non diagnostico e che pertanto le sue domande non possono che trovare risposta solamente dopo che uno Specialista l'abbia attentamente ascoltata e visitata. Se successivamente necessita di chiarimenti saremo a disposizione.
Mi faccia sapere eventuali novità.
Cordiali Saluti
ci sono 5-6 di studi sull'argomento tutti con piccoli numeri 20-50 persone, con indicazione ad iniziare la terapia entro 30-40 giorni, ma alcuni studi non riportano nessuna efficacia. Non rientra nella pratica comune. Manca un dato, è una forma arteritica o no?
Lei comprende che un consulto online può essere solo indicativo non diagnostico e che pertanto le sue domande non possono che trovare risposta solamente dopo che uno Specialista l'abbia attentamente ascoltata e visitata. Se successivamente necessita di chiarimenti saremo a disposizione.
Mi faccia sapere eventuali novità.
Cordiali Saluti
Dr. Enzo D'Ambrosio - HiQ vision Centro laser
Centro Oftalmico D'Ambrosio - Taranto
www.centroftalmicodambrosio.eu - cercaci su Fb!
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dottor D'Ambrosio.
2 oculisti hanno detto che non è una forma arteritica di horton (e non hanno dato speranze dicendo che il fondo dell'occhio destro è bianco e il sinistro sta peggiorando e che è inutile insistere con il deltacortene).
l'ultimo che ho sentito (quello della levodopa che ha detto che qualcosa si può fare) ha invece detto che è neuropatia ischemica bilaterale su base arteritica dicendo che il danno riguarda le vie ottiche posteriori vicino la baudellett ottiche in prossimità della corteccia occipitale.
gli esami del sangue segnalano ves a 40 mm/h proteina c attività 127% in data 24/03/2018. ora abbiamo ripetuto il tutto e mercoledì avremo le risposte.
Se si tentasse questa soluzione della levodopa potrebbe essere pericolosa data la situazione generale di mio padre?
So benissimo che qui non è il luogo adatto per parlarne ma sto cercando ovunque tutte le informazioni possibili visto che mi ha detto di iniziare immediatamente la levodopa altrimenti perde d'efficacia, Il problema è che sono stato ieri da questo oculista e non so se riesco a prendere appuntamento con la cardiologa di mio padre in tempi rapidi ed ho paura di eventuali effetti collaterali negativi della levodopa e che la sostituzione della cardioaspirina con clexane provochi problemi. Purtroppo il medico di famiglia (che è stato il primo con cui ne ho parlato) non mi ha dato un consiglio chiaro (per questo sto cercando la cardiologa) siccome io non ho i parametri per decidere.... per cui sono qui a scrivere. Grazie a tutti quanti volessero rispondere
2 oculisti hanno detto che non è una forma arteritica di horton (e non hanno dato speranze dicendo che il fondo dell'occhio destro è bianco e il sinistro sta peggiorando e che è inutile insistere con il deltacortene).
l'ultimo che ho sentito (quello della levodopa che ha detto che qualcosa si può fare) ha invece detto che è neuropatia ischemica bilaterale su base arteritica dicendo che il danno riguarda le vie ottiche posteriori vicino la baudellett ottiche in prossimità della corteccia occipitale.
gli esami del sangue segnalano ves a 40 mm/h proteina c attività 127% in data 24/03/2018. ora abbiamo ripetuto il tutto e mercoledì avremo le risposte.
Se si tentasse questa soluzione della levodopa potrebbe essere pericolosa data la situazione generale di mio padre?
So benissimo che qui non è il luogo adatto per parlarne ma sto cercando ovunque tutte le informazioni possibili visto che mi ha detto di iniziare immediatamente la levodopa altrimenti perde d'efficacia, Il problema è che sono stato ieri da questo oculista e non so se riesco a prendere appuntamento con la cardiologa di mio padre in tempi rapidi ed ho paura di eventuali effetti collaterali negativi della levodopa e che la sostituzione della cardioaspirina con clexane provochi problemi. Purtroppo il medico di famiglia (che è stato il primo con cui ne ho parlato) non mi ha dato un consiglio chiaro (per questo sto cercando la cardiologa) siccome io non ho i parametri per decidere.... per cui sono qui a scrivere. Grazie a tutti quanti volessero rispondere
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 30/06/2018.
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