Lenti a contatto che si macchiano non appena indossate
Gentili Medici,
porto da ormai quasi vent'anni le lenti a contatto gas-permeabili. Il mio problema è che nonostante un'accurata detersione prima e dopo l'uso, non appena le indosso (tempo pochi minuti), sulla superficie esterna delle lentine si formano delle "macchiette" opache che mi impediscono una visione nitida (effetto cataratta!).
Ogni volta sono costretta a togliere le lentine per ripulirle almeno altre tre o quattro volte di fila, con apposito detergente: ho provato praticamente tutti quelli in commercio, altrettanto dicasi per il conservante/umettante. Le macchie vengono via a fatica (alle volte devo proprio "grattarle" - seppur delicatamente - con l'unghia) e comunque si riformano immediatamente non appena reinserisco le lentine negli occhi, anche se sono perfettamente pulite e "smacchiate" prima del reinserimento.
Faccio presente di aver sostituito più volte le lenti, acquistandone di nuove (l'ultima solo un mese fa) e cambiando i liquidi, e che la situazione non trae alcun giovamento dall'utilizzo di lacrime artificiali.
I miei occhi non sono arrossati né irritati, sebbene l'oculista mi abbia diagnosticato un occhio particolarmente secco, non ho secrezioni strane né prurito. Solo queste macchie che si formano sulle lenti, e che ormai mi impediscono di farne l'uso che vorrei.
La curiosità: l'unico sistema che sembra funzionare, anche se non sempre, è detergere le lenti mettendole in bocca e sfregandole con la lingua - ma solo se ho appena masticato una particolare marca di gomma da masticare. So che molti di voi inorridiranno nel leggere questo, ma quando capita di essere per strada con la visione completamente ottenebrata dalle macchie bisogna inventarsi qualcosa per non rischiare di finire sotto una macchina! :-)
Non so più cosa fare, è possibile che questo problema dipenda da un'anomala composizione del mio liquido lacrimale... e se sì, che tipo di indagini potrei fare per scoprirlo e quali sono i possibili rimedi?
Aggiungo che uso le gas-permeabili perché sono miope e astigmatica dall'occhio destro, ipermetrope e astigmatica da quello sinistro, non posso usare lenti morbide (mi "saltano via" dagli occhi), né purtroppo sottopormi al laser (rischio la diplopia, mi hanno detto), e anche con gli occhiali la correzione non è ottimale.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi commento e consiglio!
Cordiali saluti,
d
porto da ormai quasi vent'anni le lenti a contatto gas-permeabili. Il mio problema è che nonostante un'accurata detersione prima e dopo l'uso, non appena le indosso (tempo pochi minuti), sulla superficie esterna delle lentine si formano delle "macchiette" opache che mi impediscono una visione nitida (effetto cataratta!).
Ogni volta sono costretta a togliere le lentine per ripulirle almeno altre tre o quattro volte di fila, con apposito detergente: ho provato praticamente tutti quelli in commercio, altrettanto dicasi per il conservante/umettante. Le macchie vengono via a fatica (alle volte devo proprio "grattarle" - seppur delicatamente - con l'unghia) e comunque si riformano immediatamente non appena reinserisco le lentine negli occhi, anche se sono perfettamente pulite e "smacchiate" prima del reinserimento.
Faccio presente di aver sostituito più volte le lenti, acquistandone di nuove (l'ultima solo un mese fa) e cambiando i liquidi, e che la situazione non trae alcun giovamento dall'utilizzo di lacrime artificiali.
I miei occhi non sono arrossati né irritati, sebbene l'oculista mi abbia diagnosticato un occhio particolarmente secco, non ho secrezioni strane né prurito. Solo queste macchie che si formano sulle lenti, e che ormai mi impediscono di farne l'uso che vorrei.
La curiosità: l'unico sistema che sembra funzionare, anche se non sempre, è detergere le lenti mettendole in bocca e sfregandole con la lingua - ma solo se ho appena masticato una particolare marca di gomma da masticare. So che molti di voi inorridiranno nel leggere questo, ma quando capita di essere per strada con la visione completamente ottenebrata dalle macchie bisogna inventarsi qualcosa per non rischiare di finire sotto una macchina! :-)
Non so più cosa fare, è possibile che questo problema dipenda da un'anomala composizione del mio liquido lacrimale... e se sì, che tipo di indagini potrei fare per scoprirlo e quali sono i possibili rimedi?
Aggiungo che uso le gas-permeabili perché sono miope e astigmatica dall'occhio destro, ipermetrope e astigmatica da quello sinistro, non posso usare lenti morbide (mi "saltano via" dagli occhi), né purtroppo sottopormi al laser (rischio la diplopia, mi hanno detto), e anche con gli occhiali la correzione non è ottimale.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi commento e consiglio!
Cordiali saluti,
d
[#1]
Oculista
Carissima,
sono stati descritti troppi comportamenti non congrui inerernti l'uso di LAC!
Se le lenti si "macchiano" dopo poco pochi minuti(cosa difficilissima da credere, comunque vera se lei la descrive!!)o sono lenti poco affidabili oppure lei ha dei problemi qualiquantitativi del film lacrimale(proprio della sua componente organolettica)che contoinicano l'uso delle LAC stesse!
Io sono del DIRETTIVO della Società Italiana di Contattologia Medica,ci contatti per verificare di quali Lenti parliamo e di che esami di diagnostica strumentale sono stati effettuati!
In questi siti si preferisce non fare nomi commerciali di prodotti o di presidi medici!
Un caro saluto
sono stati descritti troppi comportamenti non congrui inerernti l'uso di LAC!
Se le lenti si "macchiano" dopo poco pochi minuti(cosa difficilissima da credere, comunque vera se lei la descrive!!)o sono lenti poco affidabili oppure lei ha dei problemi qualiquantitativi del film lacrimale(proprio della sua componente organolettica)che contoinicano l'uso delle LAC stesse!
Io sono del DIRETTIVO della Società Italiana di Contattologia Medica,ci contatti per verificare di quali Lenti parliamo e di che esami di diagnostica strumentale sono stati effettuati!
In questi siti si preferisce non fare nomi commerciali di prodotti o di presidi medici!
Un caro saluto
[#2]
Utente
Caro dott. Siravo,
grazie per la sua risposta :)
Ho provato lenti gas-permeabili di varie marche (sia quelle trasparenti che quelle azzurrate) e il problema si è ripresentato con tutte.
A proposito, è un inconveniente che si verifica da circa 4 anni a questa parte, con periodi in cui è presente ad ogni utilizzo delle lentine e periodi in cui non si verifica con la stessa frequenza.
Nell'ultimo anno e mezzo ho diradato molto l'uso delle lenti, limitandolo a quando sono fuori casa, perché una mappa corneale aveva mostrato una cornea irregolare e "rovinata" dall'uso continuativo delle lenti (che indossavo al mattino e toglievo a tarda sera, tutti i giorni).
La mappa corneale di controllo (circa un anno fa)ha mostrato che questo problema era rientrato del tutto e la cornea si era riassestata.
L'oculista non mi ha saputo però dare una risposta quanto all'inconveniente delle macchie.
Quali possono essere questi problemi qualiquantitativi del film lacrimale e cosa posso fare per indagare e risolvere?
La prego non mi dica di rinunciare alle lenti perché sono l'unico dispositivo che corregge quasi alla perfezione i miei difetti di vista!
Verrei molto volentieri da lei, purtroppo abito a Roma!
Ecco i "segni particolari" dei miei occhi:
Destro:
sf -3,50 | Cil -1,75 | Asse 5°
Sinistro:
sf -0,50 | Cil + 3,00 | Asse 100°
Il sinistro è sempre stato "pigro", e da bambina era anche strabico: corretto con occhiali, esercizi ortottici, occlusore. Tuttora vede poco e male, anche con la lente/l'occhiale.
Grazie in anticipo per le ulteriori risposte.
d
grazie per la sua risposta :)
Ho provato lenti gas-permeabili di varie marche (sia quelle trasparenti che quelle azzurrate) e il problema si è ripresentato con tutte.
A proposito, è un inconveniente che si verifica da circa 4 anni a questa parte, con periodi in cui è presente ad ogni utilizzo delle lentine e periodi in cui non si verifica con la stessa frequenza.
Nell'ultimo anno e mezzo ho diradato molto l'uso delle lenti, limitandolo a quando sono fuori casa, perché una mappa corneale aveva mostrato una cornea irregolare e "rovinata" dall'uso continuativo delle lenti (che indossavo al mattino e toglievo a tarda sera, tutti i giorni).
La mappa corneale di controllo (circa un anno fa)ha mostrato che questo problema era rientrato del tutto e la cornea si era riassestata.
L'oculista non mi ha saputo però dare una risposta quanto all'inconveniente delle macchie.
Quali possono essere questi problemi qualiquantitativi del film lacrimale e cosa posso fare per indagare e risolvere?
La prego non mi dica di rinunciare alle lenti perché sono l'unico dispositivo che corregge quasi alla perfezione i miei difetti di vista!
Verrei molto volentieri da lei, purtroppo abito a Roma!
Ecco i "segni particolari" dei miei occhi:
Destro:
sf -3,50 | Cil -1,75 | Asse 5°
Sinistro:
sf -0,50 | Cil + 3,00 | Asse 100°
Il sinistro è sempre stato "pigro", e da bambina era anche strabico: corretto con occhiali, esercizi ortottici, occlusore. Tuttora vede poco e male, anche con la lente/l'occhiale.
Grazie in anticipo per le ulteriori risposte.
d
[#3]
Oculista
Carissima,
in effetti una delle cose più intelligenti da fare è quella di rinunciare alle lenti a contatto,ma abbiamo capito che questa evenienza risulta essere.....irreale!!!!
Pensiamo allora a definire il problema con la chirurgia refrattiva!
La manutenzione quotidiana delle lenti a contatto ha come scopo quello di eliminare dalle lenti i depositi giornalieri provenienti dall' inquinamento ambientale (es. polveri, residui di trucco, etc) e dal film lacrimale (es. lipidi e sali minerali), eliminando così il rischio di infezioni, migliorando il comfort e le prestazioni visive delle lenti e mantenendo sempre intatta la loro trasparenza.Quindi se esistono eccessi di presenze delle cose su riportate(es. polveri, residui di trucco, etc.)oppure alterazioni sistemiche che inducono un eccesso nel film lacrimale di lipidi o di sali minerali è chiaro che diventa una lotta impari !
Ecco perchè è sta impressionante la ricerca su LENTI A CONTATTO NON SOGGETTE A DEPOSITI PROTEICI
I depositi proteici giocano un ruolo decisivo nella tollerabilità delle lenti a contatto. Al contatto con materiali estranei esse sviluppano rapidamente un biofilm attraverso un processo altamente complesso e, pertanto, estremamente difficile da studiare.
Per quanto riguarda le lenti a contatto, questo fenomeno è il motivo per cui esse necessitano di una manutenzione accurata ovvero la pulizia metodica ben conosciuta a chi le indossa!!
La pulizia con soluzioni specifiche per le proteine. Il deposito di proteine, infatti, riduce la possibilità di mantenere umida la superficie della lente e questo determina un annebbiamento della visione. Fino ad oggi l'unico modo per ovviare al fastidio di dover pulire ogni giorno meticolosamente le lenti(specialmete in individui in cui esiste un aumento di produzione sistemica di certe sostanze che finiscono nel fil lacrimale depositandosi poi velocemente sulle lenti creando "macchioline") era la scelta di lenti monouso che non necessitano di particolari cure, in quanto devono essere gettate prima che si possa formare un accumulo consistente di materiale
proteico.
Scienziati dell'Università di Bochum, in Germania, lavorando in collaborazione con colleghi di Francoforte e Marburg hanno sviluppato un nuovo metodo di indagine che semplifica la decodifica dei meccanismi coinvolti nella formazione del biofilm proteico. Essi hanno fatto crescere delle "pelliccie" molecolari sulle superfici con singoli "peli" costituiti da peptidi,ovvero proteine corte. Usando un peptide specifico, gli scienziati sono stati in grado di creare una superficie totalmente
resistente alle proteine, risultato utilissimo per particolari propositi come quello della creazione di lenti a contatto sulle quali non si possono creare depositi proteici.
Al primo contatto di un corpo fluido con oggetti estranei, le proteine sono immediatamente assorbite dalla superficie del materiale. Durante questo processo esse si danneggiano, perdono la loro funzione e sviluppano un biofilm, la cui esatta natura dipende dal materiale con cui sono unite.
I ricercatori di Fisica Chimica (Prof. Christof Wöll) e di Chimica Inorganica (Prof. Nils Metzler-Nolte) della Ruhr-University hanno sviluppato una nuova classe di molecole con le quali si possono realizzare in maniera semplice biofilm con caratteristiche predefinite.
I primi esperimenti sono stati realizzati utilizzando come materiale una lastra d'oro. Se gli ibridi molecolari di cui si è detto entrano in contatto con la superficie d'oro, vengono ancorati al metallo da un legame chimico,
sviluppando successivamente un rivestimento fitto e lungo quanto la molecola. In seguito sono stati compiuti degli studi per individuare quali proteine vengono assorbite dal rivestimento di peptide. I dati forniscono prognosi attendibili sul possibile rigetto da parte del sistema immunitario umano.
Per dimostrare la versatilità di tale metodo, gli scienziati di Bochum hanno fatto uso di una sequenza di peptidi ottimizzata per il rigetto di proteine. Il risultato delle analisi del biorivestimento creato ancorando questi peptidi alla lastra
d'oro è stato sorprendente. Il tasso di rigetto delle proteine della prima sequenza testata è stato alto tanto quanto quello delle migliori sostanze usate a tale scopo. La superficie risultante resiste completamente all'assorbimento di proteine.
LEI IMMAGINI QUINDI QUANTO STUDIO E SFORZO SI E' FATTO PER RENDERE I NON IDONEI ALL'USO DI LAC PERCHE' IPERPRODUTTORI DI SOSTANZE CHE "MACCIANO" SUBITO LE STESSE E POTER PERMETTERE LORO DI INDOSSARLE ED A LEI NON E' STATA,A QUANTO PARE,NEMMENO DESCRITTA QUESTA EVENIENZA!!!!
Un caro saluto
in effetti una delle cose più intelligenti da fare è quella di rinunciare alle lenti a contatto,ma abbiamo capito che questa evenienza risulta essere.....irreale!!!!
Pensiamo allora a definire il problema con la chirurgia refrattiva!
La manutenzione quotidiana delle lenti a contatto ha come scopo quello di eliminare dalle lenti i depositi giornalieri provenienti dall' inquinamento ambientale (es. polveri, residui di trucco, etc) e dal film lacrimale (es. lipidi e sali minerali), eliminando così il rischio di infezioni, migliorando il comfort e le prestazioni visive delle lenti e mantenendo sempre intatta la loro trasparenza.Quindi se esistono eccessi di presenze delle cose su riportate(es. polveri, residui di trucco, etc.)oppure alterazioni sistemiche che inducono un eccesso nel film lacrimale di lipidi o di sali minerali è chiaro che diventa una lotta impari !
Ecco perchè è sta impressionante la ricerca su LENTI A CONTATTO NON SOGGETTE A DEPOSITI PROTEICI
I depositi proteici giocano un ruolo decisivo nella tollerabilità delle lenti a contatto. Al contatto con materiali estranei esse sviluppano rapidamente un biofilm attraverso un processo altamente complesso e, pertanto, estremamente difficile da studiare.
Per quanto riguarda le lenti a contatto, questo fenomeno è il motivo per cui esse necessitano di una manutenzione accurata ovvero la pulizia metodica ben conosciuta a chi le indossa!!
La pulizia con soluzioni specifiche per le proteine. Il deposito di proteine, infatti, riduce la possibilità di mantenere umida la superficie della lente e questo determina un annebbiamento della visione. Fino ad oggi l'unico modo per ovviare al fastidio di dover pulire ogni giorno meticolosamente le lenti(specialmete in individui in cui esiste un aumento di produzione sistemica di certe sostanze che finiscono nel fil lacrimale depositandosi poi velocemente sulle lenti creando "macchioline") era la scelta di lenti monouso che non necessitano di particolari cure, in quanto devono essere gettate prima che si possa formare un accumulo consistente di materiale
proteico.
Scienziati dell'Università di Bochum, in Germania, lavorando in collaborazione con colleghi di Francoforte e Marburg hanno sviluppato un nuovo metodo di indagine che semplifica la decodifica dei meccanismi coinvolti nella formazione del biofilm proteico. Essi hanno fatto crescere delle "pelliccie" molecolari sulle superfici con singoli "peli" costituiti da peptidi,ovvero proteine corte. Usando un peptide specifico, gli scienziati sono stati in grado di creare una superficie totalmente
resistente alle proteine, risultato utilissimo per particolari propositi come quello della creazione di lenti a contatto sulle quali non si possono creare depositi proteici.
Al primo contatto di un corpo fluido con oggetti estranei, le proteine sono immediatamente assorbite dalla superficie del materiale. Durante questo processo esse si danneggiano, perdono la loro funzione e sviluppano un biofilm, la cui esatta natura dipende dal materiale con cui sono unite.
I ricercatori di Fisica Chimica (Prof. Christof Wöll) e di Chimica Inorganica (Prof. Nils Metzler-Nolte) della Ruhr-University hanno sviluppato una nuova classe di molecole con le quali si possono realizzare in maniera semplice biofilm con caratteristiche predefinite.
I primi esperimenti sono stati realizzati utilizzando come materiale una lastra d'oro. Se gli ibridi molecolari di cui si è detto entrano in contatto con la superficie d'oro, vengono ancorati al metallo da un legame chimico,
sviluppando successivamente un rivestimento fitto e lungo quanto la molecola. In seguito sono stati compiuti degli studi per individuare quali proteine vengono assorbite dal rivestimento di peptide. I dati forniscono prognosi attendibili sul possibile rigetto da parte del sistema immunitario umano.
Per dimostrare la versatilità di tale metodo, gli scienziati di Bochum hanno fatto uso di una sequenza di peptidi ottimizzata per il rigetto di proteine. Il risultato delle analisi del biorivestimento creato ancorando questi peptidi alla lastra
d'oro è stato sorprendente. Il tasso di rigetto delle proteine della prima sequenza testata è stato alto tanto quanto quello delle migliori sostanze usate a tale scopo. La superficie risultante resiste completamente all'assorbimento di proteine.
LEI IMMAGINI QUINDI QUANTO STUDIO E SFORZO SI E' FATTO PER RENDERE I NON IDONEI ALL'USO DI LAC PERCHE' IPERPRODUTTORI DI SOSTANZE CHE "MACCIANO" SUBITO LE STESSE E POTER PERMETTERE LORO DI INDOSSARLE ED A LEI NON E' STATA,A QUANTO PARE,NEMMENO DESCRITTA QUESTA EVENIENZA!!!!
Un caro saluto
[#4]
Utente
Caro dott. Siravo,
grazie per la documentatissima risposta!
Mi sono un po' persa nei dettagli biologici e tecnici... può dirmi come si chiamano queste lenti che descrive, in modo che io possa richiederle al mio contattologo e menzionarle alla mia oculista?
Ne approfitto per chiederle se anche lei concorda sul fatto che la chirurgia rifrattiva non sia indicata nel mio caso (rischio diplopia).
Mi piacerebbe infatti tagliare la testa al toro e liberarmi per sempre di lenti varie, ma pare che nel mio caso la cosa non sia fattibile....
Grazie ancora,
d
grazie per la documentatissima risposta!
Mi sono un po' persa nei dettagli biologici e tecnici... può dirmi come si chiamano queste lenti che descrive, in modo che io possa richiederle al mio contattologo e menzionarle alla mia oculista?
Ne approfitto per chiederle se anche lei concorda sul fatto che la chirurgia rifrattiva non sia indicata nel mio caso (rischio diplopia).
Mi piacerebbe infatti tagliare la testa al toro e liberarmi per sempre di lenti varie, ma pare che nel mio caso la cosa non sia fattibile....
Grazie ancora,
d
[#5]
Oculista
Forse mi sono perso.........NON HO BEN CAPITO DI QUALE RISCHIO DIPLOPIA LE HANNO PARLATO!!
Forse l'allusione era al fatto che è presente una marcata anisometropia astigmatica......ma gli interventi possono essere differenziabili e forse devono esserlo tecnicamente !!
Comunque non si parla sul niente.......ovvero devono essere visionate le mappe corneali,ovvero topografiche,la pachimetria corneale etc.etc.
Un caro saluto
Forse l'allusione era al fatto che è presente una marcata anisometropia astigmatica......ma gli interventi possono essere differenziabili e forse devono esserlo tecnicamente !!
Comunque non si parla sul niente.......ovvero devono essere visionate le mappe corneali,ovvero topografiche,la pachimetria corneale etc.etc.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 70k visite dal 12/01/2009.
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