Diplopia verticale

Salve, mi chiamo Elisa e sono qui a scrivere per un disturbo di cui soffre mia madre di anni 61.
Nel 1998 abbiamo avuto un incidente stradale e mia madre ha rimasto l'occhio destro con diplopia verticale. Da allora porta un occhiale dove ha una lente con prisma. Ad oggi è peggiorata e porta lente con prismi OD 10 PD base alto e OS 7 PD base basso.
Attualmente da circa 3/4 mesi quando guida e anche in casa spesso le viene da chiudere l'occhio malato, per mettere a fuoco.
Dopo un consulto specialistico presso un professore di Bologna,c'è stata fatta la diagnosi (scrivo uguale a ciò che ha scritto il medico sul referto):
MOE OD deficit di elevazione, sia in adduzione che in abduzione, con pseudoptosi.
CT S/D 25 DP in p.p. In asse in posizione di lettura. VOD 1.0 nat / VOS 1.0 nat
Le sue conclusioni sono state:
paralisi parcellare 3° n.c. di dx estrinseca con pseudoptosi.
Consiglio intervento chirurgico di strabismo (Intervento di Hervouet su OS-Recessione OI 10 mm + Recessione RS 5.5 mm).

Praticamente c'ha spiegato che per sistemare la vista a mia madre e ,quindi ridurre la "potenza" del prisma dall'occhio destro che ha dei problemi, deve andare a peggiorare l'occhio sinistro da cui vede bene per far si che i 2 occhi si compensino e il cervello attivi il meccanismo di compensazione.
Li per li sono rimasta basita e mi sono dimenticata di fare alcune domande.
Voi potete darmi informazioni sulla potenziale riuscita di questo tipo d'intervento?
Mia madre è molto indecisa se operarsi o no, per paura di peggiorare la propria condizione.
Grazie in anticipo per le Vostre risposte.