Capillari evidenti nella sclera conseguenti ad SSRI
Buongiorno e buon anno da subito a chiunque vorrà rispondermi.
Scrivo qui per una questione di lieve importanza e unicamente estetica, spero.
Non ho mai avuto significativi problemi agli occhi, non uso lenti a contatto né occhiali. La mia vista è quasi perfetta e ho sempre avuto la sclera dell'occhio completamente bianca. Eccezion fatta per le rare occasioni di scarso riposo ed eccessivo utilizzo di computer o altri dispositivi con schermi simili, che mi fanno arrossare l'occhio. Qualche anno fa però, in un periodo di fragilità e di forte insicurezza personale, ho commesso l'errore di fidarmi di una (non)psicoterapeuta che mi ha prescritto al primo incontro della paroxetina (Daparox, per l'esattezza). Questo farmaco, dimostratosi del tutto inadatto a me, mi provocava iperattività e insonnia, riducendo il mio sonno a non più di 2, 3, 4 o in rarissimi casi 5 ore a notte. Sonno che era quasi sempre di scarsa qualità, senza effettivo riposo. Non saprei dire con esattezza per quanto tempo è andata avanti questa situazione, indubbiamente diverse settimane, pochi mesi. Dormendo troppo poco ma essendo allo stesso tempo iperattiva durante il giorno, avevo mal di testa e sensazione di testa pesante. In quel periodo sono emersi i capillari nella sclera. Principalmente nella parte interna superiore all'iride; in altre parole dal centro delle sopracciglia verso iride e pupilla, ma anche in tutto il resto del bianco. Sono in entrambi gli occhi, simmetrici e rossi, ben definiti, molto diversi da quelli che comparivano anche prima a seguito di occasionale stanchezza (invece molto vicini fra loro e minuscoli, quasi indistinguibili, che creano come dei fasci di rosa chiaro e scompaiono dopo il giusto riposo). Dopo aver smesso di prendere quelle sostanze speravo che i capillari scomparissero, invece sono ancora lì, invariati. Sono comparsi con le prime assunzioni, aumentati con la dose, e lì sono rimasti. Sapete dirmi da quale meccanismo sono stati causati e se posso fare qualcosa in proposito?
Non solo mi dispiace averli per uno sgradevole fattore estetico, ma soprattutto perché ogni volta che mi vedo allo specchio o li noto in una fotografia mi ricordano di quel periodo e di quanto sbagliai mettendo da parte anche solo per un attimo il Rispetto per me stessa.
Vi ringrazio anticipatamente per i chiarimenti e suggerimenti che vorrete darmi, a presto.
Scrivo qui per una questione di lieve importanza e unicamente estetica, spero.
Non ho mai avuto significativi problemi agli occhi, non uso lenti a contatto né occhiali. La mia vista è quasi perfetta e ho sempre avuto la sclera dell'occhio completamente bianca. Eccezion fatta per le rare occasioni di scarso riposo ed eccessivo utilizzo di computer o altri dispositivi con schermi simili, che mi fanno arrossare l'occhio. Qualche anno fa però, in un periodo di fragilità e di forte insicurezza personale, ho commesso l'errore di fidarmi di una (non)psicoterapeuta che mi ha prescritto al primo incontro della paroxetina (Daparox, per l'esattezza). Questo farmaco, dimostratosi del tutto inadatto a me, mi provocava iperattività e insonnia, riducendo il mio sonno a non più di 2, 3, 4 o in rarissimi casi 5 ore a notte. Sonno che era quasi sempre di scarsa qualità, senza effettivo riposo. Non saprei dire con esattezza per quanto tempo è andata avanti questa situazione, indubbiamente diverse settimane, pochi mesi. Dormendo troppo poco ma essendo allo stesso tempo iperattiva durante il giorno, avevo mal di testa e sensazione di testa pesante. In quel periodo sono emersi i capillari nella sclera. Principalmente nella parte interna superiore all'iride; in altre parole dal centro delle sopracciglia verso iride e pupilla, ma anche in tutto il resto del bianco. Sono in entrambi gli occhi, simmetrici e rossi, ben definiti, molto diversi da quelli che comparivano anche prima a seguito di occasionale stanchezza (invece molto vicini fra loro e minuscoli, quasi indistinguibili, che creano come dei fasci di rosa chiaro e scompaiono dopo il giusto riposo). Dopo aver smesso di prendere quelle sostanze speravo che i capillari scomparissero, invece sono ancora lì, invariati. Sono comparsi con le prime assunzioni, aumentati con la dose, e lì sono rimasti. Sapete dirmi da quale meccanismo sono stati causati e se posso fare qualcosa in proposito?
Non solo mi dispiace averli per uno sgradevole fattore estetico, ma soprattutto perché ogni volta che mi vedo allo specchio o li noto in una fotografia mi ricordano di quel periodo e di quanto sbagliai mettendo da parte anche solo per un attimo il Rispetto per me stessa.
Vi ringrazio anticipatamente per i chiarimenti e suggerimenti che vorrete darmi, a presto.
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Utente
Non ho idea di quale sia il mio tono oculare, ho una miopia lieve (0,25 da entrambi) e un astigmatismo ancora più lieve, tanto che non tollera le lenti apposite. Sono disoccupata e lo ero anche in quel periodo. Non ho usato altri farmaci a parte dell'antibiotico per tentare di fronteggiare i disturbi intestinali dovuti agli SSRI. I capillari erano però già comparsi e stabilizzati da mesi. Precedentemente e successivamente a quel periodo mi è capitato di usare solo cose comunissime: fluimucil antibiotico 2-3 volte, integratori moderatamente e antinfiammatori molto occasionalmente. Non soffro di alcuna patologia e per fortuna non ho mai avuto gravi infortuni o problemi di salute.
Riconduco la presenza dei capillari agli psicofarmaci perché sono comparsi proprio in quel periodo e non mi era mai successo prima.
Una cosa che a quanto pare ho dimenticato nel mio post precedente è che 6-7 mesi prima dell'inizio d'assunzione di quegli psicofarmaci avevo avuto una notevole congiuntivite in entrambi gli occhi, diventati rossi e molto gonfi ma tornati apposto con l'utilizzo di collirio, forse anche pomata. Non ricordo proprio il nome del farmaco... fu la prima e unica congiuntivite della mia vita. Prima di allora solo lievi lacrimazioni dovute a colpi d'aria. Comunque passò nel giro di qualche giorno, senza complicazioni. I capillari sono comparsi dopo...
La ringrazio per la sua disponibilità. Vorrei chiederle se ritiene che la comparsa possa essere effettivamente legata a quei farmaci, come tutto lascerebbe pensare. Un anno fa ho avuto la mia più recente visita oculistica in cui mi è stato confermato quanto scritto sopra, ma non ho chiesto nulla dei capillari al mio oculista, "forse" anche per non dover parlare di psicofarmaci...
Riconduco la presenza dei capillari agli psicofarmaci perché sono comparsi proprio in quel periodo e non mi era mai successo prima.
Una cosa che a quanto pare ho dimenticato nel mio post precedente è che 6-7 mesi prima dell'inizio d'assunzione di quegli psicofarmaci avevo avuto una notevole congiuntivite in entrambi gli occhi, diventati rossi e molto gonfi ma tornati apposto con l'utilizzo di collirio, forse anche pomata. Non ricordo proprio il nome del farmaco... fu la prima e unica congiuntivite della mia vita. Prima di allora solo lievi lacrimazioni dovute a colpi d'aria. Comunque passò nel giro di qualche giorno, senza complicazioni. I capillari sono comparsi dopo...
La ringrazio per la sua disponibilità. Vorrei chiederle se ritiene che la comparsa possa essere effettivamente legata a quei farmaci, come tutto lascerebbe pensare. Un anno fa ho avuto la mia più recente visita oculistica in cui mi è stato confermato quanto scritto sopra, ma non ho chiesto nulla dei capillari al mio oculista, "forse" anche per non dover parlare di psicofarmaci...
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TFOS DEWS 2
Si identificano come fattori di rischio coerenti per OCCHIO SECCO
Età,
sesso,
razza,
DGM,
malattia del tessuto connettivo,
sindrome di Sjögren,
insufficienza androgenica,
uso del computer,
impiego di lenti a contatto,
terapia estrogenica sostitutiva,
trapianto di cellule staminali ematopoietiche,
determinate condizioni ambientali (quali inquinamento, bassa umidità e sindrome da edificio malato) e
l’uso di farmaci (ad esempio, antistaminici, antidepressivi, ansiolitici e isotretinoina, tinoina)
Si identificano come fattori di rischio coerenti per OCCHIO SECCO
Età,
sesso,
razza,
DGM,
malattia del tessuto connettivo,
sindrome di Sjögren,
insufficienza androgenica,
uso del computer,
impiego di lenti a contatto,
terapia estrogenica sostitutiva,
trapianto di cellule staminali ematopoietiche,
determinate condizioni ambientali (quali inquinamento, bassa umidità e sindrome da edificio malato) e
l’uso di farmaci (ad esempio, antistaminici, antidepressivi, ansiolitici e isotretinoina, tinoina)
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