Orzaiolo persistente, utilizzo cortisone
Da circa 2 mesi ho sul bordo palpebra dell'occhio sinistro un piccolo rigonfiamento che non mi ha mai dato fastidio, dopo un controllo medico mi è stato diagnosticarto un orzaiolo. Inizialmente ho applicato tobradex per circa 2settimane (senza ottenere nessun miglioramento). Dopo successiva visita medica,il mio oculista mi ha detto che ormai sara' una cosa persistente, impossibile da far scomparire con cure se non con intervento chirurgico che mi causerebbe la perdita delle ciglia (poichè si andavano a toccare i bulbi ciliari) operazione che il mio oculista mi ha sentitamente sconsigliato visto il danno estetico che provocherebbe e di starci praticamente a vita dietro mettendo colliri o pomate. Come ultima via di prova per vedere se il piccolo rigonfiamento (che tutt'ora non mi provoca fastidio) tende a retrocedere mi ha prescritto CORTISON-CHEMICETINA 0.5%+15 unguento oftalmico da applicare 3 volte al gg per 20gg. Lo applico da c.ca una settimana, sembra leggermente ridimensionato ma avverto pesantezza dell'occhio,arrossamento, occhio lucido e dolore quando tendo a guarda in alto o ai lati. Vorrei sapere se i sintomi che mi provoca sono normali, e se nel mio caso l'utilizzo prolungato di cortisone potrebbe portare danni all'occhio, se senza fare l'intervento avere l'orzaiolo all'occhio a lungo andare porterebbe a complicazioni.O se con l'intervento si risolverebbe il tutto o ci potrebbe essere il rischio che si riformi.
Ringrazio anticipatamente.
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Oculista
Carissima,
verosimilmente stiamo parlando di un calazio e non di un orzaiolo!!!!
Il calazio è una flogosi granulomatosa di una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore risulta ostruito. Questo tipo di infiammazione è un processo cronico ed i sintomi sono incredibilmente lievi, se si esclude la sensazione di peso palpebrale o di fastidio per la presenza di “qualcosa” sull’occhio.
oltre quelli ovviamente estetici e quindi oggettivi.
IGIENE OCULARE
La prima efficace barriera difensiva dell’occhio è formata da
palpebre, ciglia e lacrime che “ lavano” la gran parte delle
sostanze o dei batteri che cercano di aggredire la superficie
oculare. Il lisozima contenuto nel film lacrimale è un potente
agente antibatterico.
Tuttavia è necessario adottare diverse norme igieniche per
ridurre il carico batterico locale e ,di conseguenza,il rischio di
infezione.
• L’igiene oculare quotidiana: lavare accuratamente le mani
e lavare delicatamente la regione perioculare due volte al
giorno. Utilizzare,durante ogni patologia oculare in atto, garze
sterili medicate preconfezionate.
L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione. I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esami dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.Quindi è bene controllare funzionalità epatic,alterazioni della colecisti e dell'intestino e/o del colon!!
Linterventino è banale e senza alcun problema!!!
Un caro saluto
verosimilmente stiamo parlando di un calazio e non di un orzaiolo!!!!
Il calazio è una flogosi granulomatosa di una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore risulta ostruito. Questo tipo di infiammazione è un processo cronico ed i sintomi sono incredibilmente lievi, se si esclude la sensazione di peso palpebrale o di fastidio per la presenza di “qualcosa” sull’occhio.
oltre quelli ovviamente estetici e quindi oggettivi.
IGIENE OCULARE
La prima efficace barriera difensiva dell’occhio è formata da
palpebre, ciglia e lacrime che “ lavano” la gran parte delle
sostanze o dei batteri che cercano di aggredire la superficie
oculare. Il lisozima contenuto nel film lacrimale è un potente
agente antibatterico.
Tuttavia è necessario adottare diverse norme igieniche per
ridurre il carico batterico locale e ,di conseguenza,il rischio di
infezione.
• L’igiene oculare quotidiana: lavare accuratamente le mani
e lavare delicatamente la regione perioculare due volte al
giorno. Utilizzare,durante ogni patologia oculare in atto, garze
sterili medicate preconfezionate.
L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione. I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esami dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.Quindi è bene controllare funzionalità epatic,alterazioni della colecisti e dell'intestino e/o del colon!!
Linterventino è banale e senza alcun problema!!!
Un caro saluto
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva e per gli ulteriori chiarimenti.Una cosa che ho dimenticato di scriverle è che soffro da circa 3 anni di reflusso gastroesofageo curandolo con il pantorc, quindi da come mi ha indicato potrebbe essere una causa. Per adesso termino la cura di 20gg applicando CORTISON-CHEMICETINA e facendo impacchi caldi nella speranza di un riassorbimento.Da quanto ho capito in teoria avendo un'accurata ingiene oculare potrei lasciare il calazio li dove è, perchè vorrei evitare di fare cure di cortisone che potrebbero risultare dannose all'occhio e preferirei non effettuare l'intervento per evitare la perdita delle ciglia sulla palpebra.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 57.1k visite dal 09/12/2008.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.