Gli occhiali, adesso che è tutto finito mi è rimasto un disagio dovuto al grosso trauma

sono un ragazzo di 19, porto gli occhiali da 3 anni la mia gradazione è 2.50 occhio sinistro e 1 occhio destro e mi sono sempre trovato benissimo, , fino a che 3 mesi fà ho bevuto un infuso che conteneva scopolamina e atropina (estratti dalla datura), quel giorno ho perso i sensi e sono stato ricoverato in ospedale, per piu di 2 mesi o avuto la pupilla dilatata e quindi nn sono riuscito a mettere gli occhiali, adesso che è tutto finito mi è rimasto un disagio dovuto al grosso trauma.

infatti nn riesco piu a mettere gli occhiali perchè il solo fatto di vedere bene mi fà sentire peggio.
quindi la mia domanda è: nn mettere gli occhiali per un lungo periodo può
provocare stanchezza sia a livello fisico che ottico?
oltre a questo se mi può far sapere di piu su cio che queste 2 sostanze possono provocare alla vista e se ci sono delle soluzioni al mio problema o esami da fare.


grazie in anticipo giovanni
[#1]
Dr.ssa Claudia Daniele Oculista 63 1
Salve,
innanzitutto mi chiedo dove abbia trovato l'infuso di scopolamina e atropina due sostanze che assunte in modo inadeguato possono provocare anche la morte!!!
A livello visivo agiscono sul controllo dell'accomodazione e dei riflessi pupillari.
Un uso improprio a livello visivo produce cicloplegia(paralisi del muscolo ciliare) con difficolta della messa a fuoco soprattutto nella visione da vicino, e midriasi(pupilla dilatata) che a sua volta comporta fotofobia(difficolta a tollerare la luce).
Le consiglio una nuova valutazione della sua condizione visiva.
Un saluto

Dr. claudia daniele

[#2]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
l'Atropina è un alcaloide, estere dell'acido tropico (racemico) e della tropina (amminoalcole). Si trova in natura in alcune piante come la belladonna e lo stramonio. È usata a piccole dosi in medicina per provocare la dilatazione della pupilla. Dosi eccessive provocano delirio, fino anche al coma. L'atropina, come la simile scopolamina, è un alcaloide molto tossico utilizzata in medicina: si estrae da piante appartenenti alla famiglia delle Solanacee, principalmente dalla Belladonna (Atropa Belladonna) e dallo Stramonio (Datura Stramonium L.). Vennero isolati solo dopo il 1831 e tuttora godono di un vasto impiego terapeutico, poiché i molti sostituti sintetici, successivamente introdotti, non possiedono il vasto raggio d'azione proprio delle sostanze naturali. Già gli antichi indiani impiegavano in terapia estratti di Belladonna, e se ne servivano anche per liberarsi delle persone importune provocando avvelenamenti a oscuro decorso e a esito mortale. Questi alcaloidi, oggi usati sia in medicina interna sia in chirurgia, sono dei parasimpaticolitici cioè sostanze in grado di bloccare la stimolazione colinergica a livello degli organi effettori. Per ingestione erronea o per ipersensibilità individuale possono insorgere reazioni tossiche, con quadro più o meno grave di avvelenamento. I primi sintomi di avvelenamento sono costituiti da difficoltà notevole nel parlare e nell'inghiottire, sete elevata, vista annebbiata e innalzamento della temperatura corporea. Il paziente è inoltre eccitato, confuso, con vertigini e può avere nausea, vomito e allucinazioni. Il trattamento immediato si basa sulla lavanda gastrica e sulla somministrazione di antidoti degli alcaloidi nella speranza di impedire gli effetti sul sistema nervoso centrale, che andranno combattuti sintomo per sintomo.
Lo stramonio comune (Datura stramonium L.) è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Solanacee (Angiosperme Dicotiledoni).
Come altre specie del genere Datura (Datura inoxia, Datura metel etc.) è una pianta altamente velenosa a causa dell'elevata concentrazione di potenti alcaloidi, presenti in tutti i distretti della pianta e principalmente nei semi. I nomi erba del diavolo ed erba delle streghe si riferiscono alle sue proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene, utilizzate sia a scopo terapeutico che nei rituali magico-spirituali dagli sciamani di molte tribù indiane e, in passato, anche dai druidi e dalle streghe europee.
Ecco perchè l'uso degli infusi di queste sostanze è tornato sempre più comune per i loro risultati essenzialmente allucinogeni!!!!
Bisogna capire che,per piccoli errori di quantizzazione dei prodotti ai fini dell'infuso,si può REALMENTE RISCHIARE LA MORTE!!! altro che i problemi visivi della fattispecie!
Consiglio una visita oculistica con studio elettrofisiologico e pupillografico per scagionare possibili effetti tossici pseudopermanenti!
Un caro saluto ed un CONSIGLIO AD ESSERE PIU' ATTENTI E PONDERATI!!!!
[#3]
Utente
Utente
vi ringrazio molto delle vostre risposte..
ho imparato la lezione ma il mi è stato un errore
umano scaturito dalla mia ignoranza e dalla mia curiosità farò al piu presto una visita oculistica

ancora grazie
giovanni
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