Pucker con foro maculare
Buonasera, mi è stata diagosticato un pucker maculare all'occhio destro con urgenza di intervenire con un intervento molto complicato.Volevo sapere i rischi di tale intervento,se vi sono tecniche mininvasive e se vi sono centri d'eccellenza in italia .Volevo sapere se dopo l'operazione l'occhio recupera completamente la vista, se è doloroso e se vi possono essere anche danni estetici all'occhio e/o se decidessi di non fare nulla cosa accadrebbe.Sono molto avvilita e preoccupata, in quanto non so dove andare e non mi è stato garantito il buon esito dell'operazione.
Grazie!! buonasera
Grazie!! buonasera
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Salve, l'intervento consiste in una vitrctomia: è una chirurgia routinaria per chi esegue questo tipo di trattamenti, ovvero il chirurgo vitreo-retinico, di conseguenza non ci sono centri in Italia migliori di altri, ma centri che eseguono queste procedure e centri che non le eseguono.
In ogni caso è un intervento che non provoca particolare dolore, sempre considerando che stiamo parlando di un intervento chirurgico, quindi è ragionevole considerare quanto meno un po' di fastidio nei giorni successivi al trattamento. L'occhio inoltre sarà arrossato e la vista impiegherà diversi giorni/settimane a stabilizzarsi, ma questo è un dato che varia molto da persona a persona. Oltre a ciò nessuna implicazione estetica particolare.
Inoltre il recupero visivo è difficile da prevedere: diciamo che il fattore tempo non è secondario, ovvero tanto maggiore sarà il tempo in cui la sua retina resta "deformata" dal pucker, tanto minore è il recupero, ed in questo senso le rispondo anche all'altra domanda: se non si interviene quello che può succedere è che la sua vista peggiori ulteriormente (difficile, però, prevedere tempi e modi in cui peggiorerà).
La tecnica ad oggi in uso, ovvero la vitrectomia, è di per sè mininvasiva, e nella stragrande maggioranza dei casi non vengono nemmeno più dati punti di sutura, così da permettere un recupero anatomico e funzionale molto rapido, a differenza di quello che avveniva fino a pochi anni fa.
Spero di averla aiutata, resto a disposizione,
In ogni caso è un intervento che non provoca particolare dolore, sempre considerando che stiamo parlando di un intervento chirurgico, quindi è ragionevole considerare quanto meno un po' di fastidio nei giorni successivi al trattamento. L'occhio inoltre sarà arrossato e la vista impiegherà diversi giorni/settimane a stabilizzarsi, ma questo è un dato che varia molto da persona a persona. Oltre a ciò nessuna implicazione estetica particolare.
Inoltre il recupero visivo è difficile da prevedere: diciamo che il fattore tempo non è secondario, ovvero tanto maggiore sarà il tempo in cui la sua retina resta "deformata" dal pucker, tanto minore è il recupero, ed in questo senso le rispondo anche all'altra domanda: se non si interviene quello che può succedere è che la sua vista peggiori ulteriormente (difficile, però, prevedere tempi e modi in cui peggiorerà).
La tecnica ad oggi in uso, ovvero la vitrectomia, è di per sè mininvasiva, e nella stragrande maggioranza dei casi non vengono nemmeno più dati punti di sutura, così da permettere un recupero anatomico e funzionale molto rapido, a differenza di quello che avveniva fino a pochi anni fa.
Spero di averla aiutata, resto a disposizione,
Dottor Valerio Bo
Studio privato: Piazza del Municipio, Mele, GE
In-Focus Centro Medico: Via Renata Bianchi 46, Genova - 010 0980890
[#2]
Utente
Buonasera, grazie per la spiegazione esauriente,almeno mi sono tranquillizzata un poco.Ma scusi se insisto, il dottore che mi ha visitato ha parlato di 2- 3 punti di sutura e di un ricovero di almeno 3 giorni e di una posizione a testa in giù dopo l'intervento per 5-6 ore al giorno e per sette giorni.Forse la tecnica non è quella mininvasiva? Non potrebbe indicarmi i centri specializzati nel settore ,che utilizzano una Chirurgia vitreoretinica MINI INVASIVA ...andrebbe bene anche Roma o Modena ...Grazie mille e buonasera.
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Il discorso della sutura è legato alla dimensione delle incisioni che vengono fatte durante la chirurgia, a loro volta secondarie alla strumentazione in utilizzo dal chirurgo. In base al tipo di vitrectomo (ovvero ciò che il chirurgo usa, appunto, per la vitrectomia) si possono utilizzare cannule da 23, 25 e 27 gauge (dalla più grande alla più piccola), mentre direi che è ormai assai più raro l'utilizzo di cannule da 20 gauge. L'utilizzo di cannule da 25 e 27 gauge permette di non dover fare ricorso a suture sclerali e congiuntivali.
Per quanto riguarda la posizione del capo: ciò è dovuto al tamponante gassoso che viene messo all'interno dell'occhio, ed è una procedura di routine.
Per quanto riguarda il ricovero: dipende fondamentalmente dalle abitudini del chirurgo, possono variare i giorni di pernotto, ma in ambito ospedaliero è una procedura che viene abitualmente eseguita in regime di ricovero. Ovviamente in ambito privatistico le cose possono cambiare, ma in questo senso è tutto secondario agli accordi tra medico e paziente.
In ultimo: la tecnica di cui parliamo possiamo definirla genericamente mininvasiva. Esistono però diverse varianti, all'interno dello stesso ambito chirurgico, che possono essere più o meno -mi scusi il gioco di parole- mininvasive (veda il discorso sui diametri delle cannule fatto sopra).
Oltre a ciò esistono anche, come può immaginare, diversi approcci chirurgici. Ultimamente viene eseguito, oltre alla rimozione della "pellicola" epiretinica (ovvero del pucker), anche un riempimento del foro maculare con la membrana limitante interna. Ciò ha l'intento di offrire un supporto ulteriore per il ripristino della normale conformazione anatomica della retina.
Non saprei consigliarle un centro su Roma o Modena. Personalmente esercito a Genova e collaboro con chirurghi vitreo-retinici di Genova di cui ho molta fiducia.
Spero di averle chiarito gli ultimi dubbi e resto a dispozione,
Per quanto riguarda la posizione del capo: ciò è dovuto al tamponante gassoso che viene messo all'interno dell'occhio, ed è una procedura di routine.
Per quanto riguarda il ricovero: dipende fondamentalmente dalle abitudini del chirurgo, possono variare i giorni di pernotto, ma in ambito ospedaliero è una procedura che viene abitualmente eseguita in regime di ricovero. Ovviamente in ambito privatistico le cose possono cambiare, ma in questo senso è tutto secondario agli accordi tra medico e paziente.
In ultimo: la tecnica di cui parliamo possiamo definirla genericamente mininvasiva. Esistono però diverse varianti, all'interno dello stesso ambito chirurgico, che possono essere più o meno -mi scusi il gioco di parole- mininvasive (veda il discorso sui diametri delle cannule fatto sopra).
Oltre a ciò esistono anche, come può immaginare, diversi approcci chirurgici. Ultimamente viene eseguito, oltre alla rimozione della "pellicola" epiretinica (ovvero del pucker), anche un riempimento del foro maculare con la membrana limitante interna. Ciò ha l'intento di offrire un supporto ulteriore per il ripristino della normale conformazione anatomica della retina.
Non saprei consigliarle un centro su Roma o Modena. Personalmente esercito a Genova e collaboro con chirurghi vitreo-retinici di Genova di cui ho molta fiducia.
Spero di averle chiarito gli ultimi dubbi e resto a dispozione,
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Utente
Buonasera dottore,grazie per la risposta chiara e tempestiva.Mi è stato di grande aiuto.Ma lei opera solo in regime privato o anche pubblico e i chirurghi vitreo-retinici di cui ha fiducia operano nell'ambito privato o anche pubblico ? E' possibile contattarla telefonicamente ?...grazie e buona serata a Lei.
[#5]
Salve signora, io personalmente esercito in ambito privato, mentre i chirurghi con cui collaboro esercitano sia in ambito pubblico che in ambito privato.
Può contattarmi senza problemi, i miei recapiti li trova sulla mia pagina di Medicitalia o qui sotto.
Buona giornata,
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Buona giornata,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 13/03/2016.
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