Orzaiolo e calazio
salve, sono una ragazza di 23 anni. da quando sono piccola sono soggetta a questi orzaioli continui...che fino a qualche anno fa si sono sempre riassorbiti senza alcun farmaco o tipo di intervento.
da un po di anni invece, mi si formano delle cisti , o calazi.. e nell'arco di qualche anno, oltre alla comparsa di nuovi orzaioli che fortunatamente con pomate e colliri si sono riassorbiti, ho subito 3 interventi per togliere le cisti, la quarta devo inciderla la settimana prossima. sfortunatamente però ieri ho riscontrato un nuovo "amico" all'occhio opposto a quello di operare. dire che mi sono stancata è dire poco... volevo sapere da qualche specialista, a cosa sono dovuti e cosa dovrei fare per evitare la presenza di questi orzaioli così frequente. mi è sempre stato detto che sono dovuti all'alimentazione e sinceramente, con la nuova comparsa di queste cisti, non so se crederci ancora!
da un po di anni invece, mi si formano delle cisti , o calazi.. e nell'arco di qualche anno, oltre alla comparsa di nuovi orzaioli che fortunatamente con pomate e colliri si sono riassorbiti, ho subito 3 interventi per togliere le cisti, la quarta devo inciderla la settimana prossima. sfortunatamente però ieri ho riscontrato un nuovo "amico" all'occhio opposto a quello di operare. dire che mi sono stancata è dire poco... volevo sapere da qualche specialista, a cosa sono dovuti e cosa dovrei fare per evitare la presenza di questi orzaioli così frequente. mi è sempre stato detto che sono dovuti all'alimentazione e sinceramente, con la nuova comparsa di queste cisti, non so se crederci ancora!
[#1]
si le affezioni palpebrali si curano con la dieta e con una igiene corretta
non puo’ operarsi cosi’ spesso.
controlli per piacere se avesse intolleranze alimentari
mangia tutto ?
cosa non mangia??
fuma??
si trucca tanto??
fa sport all’aperto?
e’ un periodo di stress?/
le allego articolo del dottor ANTONIO PASCOTTO
che trova su questo sito
IL CALAZIO È UNA NEOFORMAZIONE BENIGNA O UN NODULO, INDOLORE, CHE SI FORMA ALL'INTERNO DELLA PALPEBRA SUPERIORE O INFERIORE.
I calazi sono il risultato di infiammazioni delle ghiandole palpebrali, generalmente non di tipo infettivo. Questi noduli, simili a cisti, si formano infatti all'interno di ghiandole palpebrali che servono per produrre grassi (ghiandole di Meibomio).
All'interno di un calazio possiamo ritrovare pus e quelle secrezioni grasse (lipìdi) che normalmente aiutano a lubrificare l'occhio ma che, per l'ostruzione della ghiandola che li contiene, non possono più defluire.
Molti calazi finiscono per drenarsi spontaneamente, facendo sì che la patologia si possa risolvere da sola. Tale processo viene facilitato da periodici impacchi caldi e delicati massaggi della palpebra in cui è presente il calazio.
Tuttavia, alcuni calazi persistono per diverse settimane e crescono fino a diventare così grandi da creare dei disagi estetici significativi. I calazi più grandi, inoltre, possono premere sulla cornea, determinando una temporanea irregolarità sulla superficie dell'occhio e inducendo, così, un difetto visivo noto come astigmatismo, che causa una relativa diminuzione della vista.
Se il calazio non si risolve spontaneamente, può essere necessaria l'escissione chirurgica.
PERCHÉ SI FORMA IL CALAZIO?
Non sempre è possibile identificare una causa per il calazio. Tuttavia, i calazi sono più comuni nei pazienti con blefarite (infiammazione delle palpebre) e con rosacea.
Le persone con rosacea, caratterizzata da arrossamento del viso e lievi neoformazioni sotto la pelle (papule e pustole), sono inclini ad avere alcuni problemi agli occhi, come la blefarite cronica ed i calazi.
La rosacea, infatti, può colpire anche le palpebre, le congiuntive (sottili membrane trasparenti che rivestono la superficie oculare), le cornee (la parte anteriore e trasparente dell'occhio) e le sclere (il bianco dell'occhio).
Tutte queste manifestazioni della rosacea a carico delle strutture oculari sono complessivamente indicate come rosacea oculare. Le cause della rosacea stessa possono essere difficili da individuare, anche se i principali indiziati sono fattori ambientali ed ereditari.
Alcuni microrganismi che vivono alla base delle ciglia, inoltre, possono esacerbare le infiammazioni del margine palpebrale, contribuendo alla formazione dei calazi.
COME SI CURA IL CALAZIO?
In coloro che sono inclini a sviluppare calazi, il medico oculista può prescrivere terapie preventive, come la pulizia delle palpebre, l'applicazione di farmaci per via topica (applicati direttamente sulle palpebre) o l'assunzione di farmaci per via orale, al fine di migliorare quelle condizioni di base che possono favorire la formazione dei calazi.
Il farmaco più comunemente prescritto per via orale per la blefarite e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la doxiciclina (un antibiotico). A volte vengono prescritti anche farmaci a base di tetraciclina e minociclina, che fanno parte della stessa famiglia di antibiotici. Va detto, però, che la doxiciclina tende ad essere meglio tollerata.
Gli antibiotici topici e orali, invece, sono poco efficaci quando i calazi sono già sviluppati, dato che questi non hanno generalmente componenti infettive attive che richiedano questo tipo di approccio.
calazio
Un calazio si forma quando si ostruisce una ghiandola palpebrale
Se si sviluppa un calazio, suggerirei soprattutto di applicare impacchi caldi ed umidi sulla parte esterna della palpebra chiusa, per favorire il drenaggio dalla ghiandola sebacea ostruita.
I calazi piccoli e poco appariscenti possono non richiedere alcun trattamento. Tuttavia, alcuni calazi, causati dall'ostruzione completa di una ghiandola palpebrale, non si risolvono da soli. Questi possono rimanere a tempo indeterminato o addirittura crescere.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un calazio fastidioso e persistente, è possibile sottoporsi ad un semplice intervento chirurgico ambulatoriale per l'asportazione.
In tali circostanze, utilizziamo l'anestesia locale per addormentare la zona prima di fare una piccola incisione, di solito sotto la palpebra, per rimuovere il contenuto del calazio senza lasciare cicatrici visibili.
Una procedura alternativa consiste nell'iniettare il calazio con corticosteroidi per consentirne un più rapido svuotomento. Un effetto collaterale potenziale dell'iniezione di steroidi è lo schiarimento della cute dell'area trattata, che può essere un problema nelle persone con pelle più scura.
Quando un calazio tende a riformarsi nella stessa parte della palpebra o ha un aspetto sospetto, è opportuno che il tessuto rimosso venga inviato ad un laboratorio d'analisi, per escludere che possa trattarsi di una neoformazione tumorale.
Fortunatamente, la stragrande maggioranza dei calazi è relativamente innocua.
non puo’ operarsi cosi’ spesso.
controlli per piacere se avesse intolleranze alimentari
mangia tutto ?
cosa non mangia??
fuma??
si trucca tanto??
fa sport all’aperto?
e’ un periodo di stress?/
le allego articolo del dottor ANTONIO PASCOTTO
che trova su questo sito
IL CALAZIO È UNA NEOFORMAZIONE BENIGNA O UN NODULO, INDOLORE, CHE SI FORMA ALL'INTERNO DELLA PALPEBRA SUPERIORE O INFERIORE.
I calazi sono il risultato di infiammazioni delle ghiandole palpebrali, generalmente non di tipo infettivo. Questi noduli, simili a cisti, si formano infatti all'interno di ghiandole palpebrali che servono per produrre grassi (ghiandole di Meibomio).
All'interno di un calazio possiamo ritrovare pus e quelle secrezioni grasse (lipìdi) che normalmente aiutano a lubrificare l'occhio ma che, per l'ostruzione della ghiandola che li contiene, non possono più defluire.
Molti calazi finiscono per drenarsi spontaneamente, facendo sì che la patologia si possa risolvere da sola. Tale processo viene facilitato da periodici impacchi caldi e delicati massaggi della palpebra in cui è presente il calazio.
Tuttavia, alcuni calazi persistono per diverse settimane e crescono fino a diventare così grandi da creare dei disagi estetici significativi. I calazi più grandi, inoltre, possono premere sulla cornea, determinando una temporanea irregolarità sulla superficie dell'occhio e inducendo, così, un difetto visivo noto come astigmatismo, che causa una relativa diminuzione della vista.
Se il calazio non si risolve spontaneamente, può essere necessaria l'escissione chirurgica.
PERCHÉ SI FORMA IL CALAZIO?
Non sempre è possibile identificare una causa per il calazio. Tuttavia, i calazi sono più comuni nei pazienti con blefarite (infiammazione delle palpebre) e con rosacea.
Le persone con rosacea, caratterizzata da arrossamento del viso e lievi neoformazioni sotto la pelle (papule e pustole), sono inclini ad avere alcuni problemi agli occhi, come la blefarite cronica ed i calazi.
La rosacea, infatti, può colpire anche le palpebre, le congiuntive (sottili membrane trasparenti che rivestono la superficie oculare), le cornee (la parte anteriore e trasparente dell'occhio) e le sclere (il bianco dell'occhio).
Tutte queste manifestazioni della rosacea a carico delle strutture oculari sono complessivamente indicate come rosacea oculare. Le cause della rosacea stessa possono essere difficili da individuare, anche se i principali indiziati sono fattori ambientali ed ereditari.
Alcuni microrganismi che vivono alla base delle ciglia, inoltre, possono esacerbare le infiammazioni del margine palpebrale, contribuendo alla formazione dei calazi.
COME SI CURA IL CALAZIO?
In coloro che sono inclini a sviluppare calazi, il medico oculista può prescrivere terapie preventive, come la pulizia delle palpebre, l'applicazione di farmaci per via topica (applicati direttamente sulle palpebre) o l'assunzione di farmaci per via orale, al fine di migliorare quelle condizioni di base che possono favorire la formazione dei calazi.
Il farmaco più comunemente prescritto per via orale per la blefarite e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la doxiciclina (un antibiotico). A volte vengono prescritti anche farmaci a base di tetraciclina e minociclina, che fanno parte della stessa famiglia di antibiotici. Va detto, però, che la doxiciclina tende ad essere meglio tollerata.
Gli antibiotici topici e orali, invece, sono poco efficaci quando i calazi sono già sviluppati, dato che questi non hanno generalmente componenti infettive attive che richiedano questo tipo di approccio.
calazio
Un calazio si forma quando si ostruisce una ghiandola palpebrale
Se si sviluppa un calazio, suggerirei soprattutto di applicare impacchi caldi ed umidi sulla parte esterna della palpebra chiusa, per favorire il drenaggio dalla ghiandola sebacea ostruita.
I calazi piccoli e poco appariscenti possono non richiedere alcun trattamento. Tuttavia, alcuni calazi, causati dall'ostruzione completa di una ghiandola palpebrale, non si risolvono da soli. Questi possono rimanere a tempo indeterminato o addirittura crescere.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un calazio fastidioso e persistente, è possibile sottoporsi ad un semplice intervento chirurgico ambulatoriale per l'asportazione.
In tali circostanze, utilizziamo l'anestesia locale per addormentare la zona prima di fare una piccola incisione, di solito sotto la palpebra, per rimuovere il contenuto del calazio senza lasciare cicatrici visibili.
Una procedura alternativa consiste nell'iniettare il calazio con corticosteroidi per consentirne un più rapido svuotomento. Un effetto collaterale potenziale dell'iniezione di steroidi è lo schiarimento della cute dell'area trattata, che può essere un problema nelle persone con pelle più scura.
Quando un calazio tende a riformarsi nella stessa parte della palpebra o ha un aspetto sospetto, è opportuno che il tessuto rimosso venga inviato ad un laboratorio d'analisi, per escludere che possa trattarsi di una neoformazione tumorale.
Fortunatamente, la stragrande maggioranza dei calazi è relativamente innocua.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Utente
Sono molto contenta per aver ricevuto una vostra risposta e in qualche modo mi sento sollevata perché avevo già pensato a queste cause ma nessuno é stato in grado di confermarmele..fin ora! Si .. effettivamente due anni fa, quando ho tolto l'ultimo calazio avevo fatto delle intolleranze alimentari ed era risultato farina di grano duro, grano tenero, farro, latte vaccino e ananas. In questi due anni ho tolto tutti questi cibi.. quest'anno andando in vacanza e mangiando della pasta mi si sono ripresentati! Quindi è arrivato il momento di chiudere del tutto con questi cibi. Farò altri tipi di intolleranze per esserne ancora più sicura! Io non mi trucco molto.. anzi quasi per niente.. il massimo che metto é una matita e rimmel! Non fumo e sicuramente sarà un periodo di stress per via dell'università!
Vi ringrazio ancora per la risposta
Vi ringrazio ancora per la risposta
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.9k visite dal 10/09/2015.
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