Edema oculare cistoide

Buonasera,
scrivo per conto di mio padre che, all'eta' di 73 anni, ha subito di recente un intervento di cataratta mediante facoemulsificazione. L'occhio in questione non ha mai ripreso la sua regolare funzione visiva. Subito dopo l'intervento, l'occhio e' diventato rosso e lacrimava di continuo. Richiesta una visita di controllo, e' stata riscontrata un'infezione, curata con del collirio. Successivamente, sparito il rossore e la lacrimazione, e' comparso un velo, una patina tale da impedire una regolare messa a fuoco dell'immagine. Richiesto un secondo controllo,lo stesso dottore che aveva effettuato l'intervento ci ha comunicato che eravamo di fronte ad un caso di edema maculare cistoide (sindrome di Irvine-Gass) causato dal prolungato utilizzo del laser, indispensabile per la completa frantumazione del cristallino ormai indurito a causa dell'eta' avanzata del paziente. Il dottore ha quindi prescritto una cura a base di collirio, da mettere due volte al giorno per circa tre mesi, informandoci che, decorso detto termine senza alcun miglioramento, la patologia sara' da considerare irreversibile.
E' passato un mese e mezzo da quando mio padre ha cominciato la cura, senza cenno di miglioramento.
In considerazione di quanto sopra, chiedo a Lei, Dottore di MEDICITALIA, se esiste ancora un margine di miglioramento e, se si, quale strada dovrei percorrere. Tutto questo anche in virtu' del fatto che mio padre dovrebbe essere sottoposto ad analogo intervento all'altro occhio, che al momento gli ho vivamente sconsigliato. Le sarei grato se potesse fornire un Suo parere anche in tal senso.
Ringrazio anticipatamente per l'assistenza che mi fornira', Cordiali Saluti
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
solo a scopo chiarificativo volevo significarle che il cristallino viene frantumato da ultrasuoni e non con il laser!
Comunque la sua domanda è precisa e ben formulata!
L'edema maculare tipicamente rappresenta una complicanza di altre patologie della retina, quali ad esempio la retinopatia diabetica o le occlusioni venose retiniche. In casi più rari può conseguire ad un intervento chirurgico(attualmente con la facoemulsificazione è veramente sempre più raro!!!!).
Il termine edema indica una raccolta di liquidi all'interno di un tessuto. Nel caso dell'edema maculare, il tessuto in questione è la retina, di cui la macula rappresenta la porzione centrale. L'edema maculare assume la denominazione "cistoide" quando la fluorangiografia rivela che il liquido si è accumulato all'interno di alcune cavità che ricordano l'aspetto di numerose cisti.
Quali sono i sintomi causati dall'edema maculare?
L'accumulo di liquido nella regione maculare determina un annebbiamento visivo; le immagini possono apparire distorte. E' raro, comunque, che l'edema maculare determini una perdita permanente della visione; nella maggiore dei casi, invece, si assiste ad un lento, ma graduale recupero.
Diagnosi
Spesso l'edema maculare può essere riconosciuto con il semplice esame oftalmoscopico. La conferma è comunque data dalla fluorangiografia e dall'OCT.
L'OCT è in grado di evidenziare l'aumento di spessore della macula e gli spazi entro cui si accumula il liquido. Per un confronto con il profilo di una macula fisiologica vedi la pagina sull'OCT.
Terapia
Alcune forme di edema (soprattutto quelle post-chirurgiche) sono trattate con iniezioni di cortisone in prossimità dell'occhio e/o farmaci somministrati per bocca (inibitori dell'anidrasi carbonica).
Altre forme, come quelle conseguenti a retinopatia diabetica o ad occlusione venosa di branca, possono risentire positivamente di trattamenti laser specifici (laser focale e laser a griglia).
In alternativa ottimi risultati possono essere conseguiti con l'iniezione di cortisone all'interno del corpo vitreo. Questa tecnica, che ha ottenuto ampi consensi negli anni recenti, permette di introdurre vicino alla retina una quantità nota di cortisone (di solito fra i 4 ed i 25 mg di triamcinolone acetonide, Kenacort).
Infine alcuni tipi di edema, soprattutto qualora l'OCT evidenzi una trazione patologica del vitreo sulla retina, possono essere trattati con un intervento chirurgico che permetta l'asportazione del vitreo stesso (vitrectomia).
Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. SIRAVO la ringrazio di cuore per la esauriente e tempestiva risposta. Cordialita'!