Trapianti di cornea e impianti dentali
Salve,
ho un quesito da porre in primis agli specialisti in Oculistica, ma anche agli odontoiatri. Vengo al dunque.
Ho effettuato per cheratocono bilaterale non più correggibile due trapianti di cornea (cheratoplasica perforante), il primo nel Dicembre 1999 (avevo 22 anni) e il secondo nel Febbraio 2004. Tutto è andato bene nonostante la ripresa sia stata lenta e dopo alcuni "ritocchi" (lasik su occhio destro che consentiva tale intervento per buon spessore corneale) ho un buon visus senza aver mai manifestato nessun episodio di rigetto. Il problema che mi si pone è relativo all'eventuale ricorso da parte mia ad impianto/i dentale, ipotesi abbastanza probabile nel corso del tempo, visti gli ampi restauri e alcune corone su monconi. L'oculista che mi ha sempre seguito è come me (caso bizzarro) dovuta ricorrere da giovane a due trapianti di cornea a tutto spessore, sempre per cheratocono e anni fa fece un impianto dentale. A suo dire poco tempo dopo l'impianto ha manifestato per la prima volta dopo decenni un episodio di rigetto (in fase iniziale, poi risolto con la sola terapia farmacologica) che lei ha correlato all'impianto dentale. All'epoca mi avvertì di questo ipotetico rischio, dicendomi che si era fatta rimuovere l'impianto. Io francamente sono perplesso, in quanto non riesco a trovare correlazione tra un impianto dentale in titanio (materiale biocompatibile) e il "risvegliarsi" del sistema immunitario contro il tessuto trapiantanto.La sicurezza degli attuali impianti dentali (eseguiti correttamente), mi sembra certa e in famiglia ho molti casi, ma loro fortunatamente non devono fare i conti con due trapianti di cornea. L'unica ipotesi forse sarebbe quella di unamancata profilassi antibiotica con conseguente infezione...non so. Attendo lumi, in quanto vorrei poter mantenere il più possibile efficienti i miei trapianti, senza però dover rinunciare ad elementi dentari e più in generale alla mia salute anche orale. Grazie per l'attenzione.
ho un quesito da porre in primis agli specialisti in Oculistica, ma anche agli odontoiatri. Vengo al dunque.
Ho effettuato per cheratocono bilaterale non più correggibile due trapianti di cornea (cheratoplasica perforante), il primo nel Dicembre 1999 (avevo 22 anni) e il secondo nel Febbraio 2004. Tutto è andato bene nonostante la ripresa sia stata lenta e dopo alcuni "ritocchi" (lasik su occhio destro che consentiva tale intervento per buon spessore corneale) ho un buon visus senza aver mai manifestato nessun episodio di rigetto. Il problema che mi si pone è relativo all'eventuale ricorso da parte mia ad impianto/i dentale, ipotesi abbastanza probabile nel corso del tempo, visti gli ampi restauri e alcune corone su monconi. L'oculista che mi ha sempre seguito è come me (caso bizzarro) dovuta ricorrere da giovane a due trapianti di cornea a tutto spessore, sempre per cheratocono e anni fa fece un impianto dentale. A suo dire poco tempo dopo l'impianto ha manifestato per la prima volta dopo decenni un episodio di rigetto (in fase iniziale, poi risolto con la sola terapia farmacologica) che lei ha correlato all'impianto dentale. All'epoca mi avvertì di questo ipotetico rischio, dicendomi che si era fatta rimuovere l'impianto. Io francamente sono perplesso, in quanto non riesco a trovare correlazione tra un impianto dentale in titanio (materiale biocompatibile) e il "risvegliarsi" del sistema immunitario contro il tessuto trapiantanto.La sicurezza degli attuali impianti dentali (eseguiti correttamente), mi sembra certa e in famiglia ho molti casi, ma loro fortunatamente non devono fare i conti con due trapianti di cornea. L'unica ipotesi forse sarebbe quella di unamancata profilassi antibiotica con conseguente infezione...non so. Attendo lumi, in quanto vorrei poter mantenere il più possibile efficienti i miei trapianti, senza però dover rinunciare ad elementi dentari e più in generale alla mia salute anche orale. Grazie per l'attenzione.
[#1]
mio caro amico
evidentemente
lei si riferisce all’odontocheratoprotesi di falcinelli,
intervento molto diverso da come lei ha postulato
evidentemente
lei si riferisce all’odontocheratoprotesi di falcinelli,
intervento molto diverso da come lei ha postulato
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#4]
Utente
Rileggendo la mia richiesta di consulto mi sono accorto di aver scritto impianto al posto di trapianto in un caso e questo può aver generato cnfusione. Preciso quindi che il mio oculista (che ha paventato il rischio presunto di rigetto per un portatore come me di trapianti di cornea in caso di impianto dentale) ha come me effettuato due trapianti di cornea presso la clinica Barraquer di Barcellona e non l'odontocheratoprotesi di falcinelli. Da quanto da Lei scritto dunque desumo che in caso dovessi ricorrere ad impianti dentali posso stare tranquillo...Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.7k visite dal 24/02/2015.
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