Una forma recidivante

salve,
in data 2 agosto ho avuto forti dolori agli occhi,fotofobia.Recatami urgentemente in prontosocorso mi è stato detto che era una banale congiutivite.Nei giorni seguenti avevo fortissimi dolori ,fotofobia,ancora una volta mi sono recata in ospedale dove mi è stata indicata come cura la somministrazione topica di tobradex.Ancora ,non avendo visto risultati, mi sono recata in un terzo ospedale a distanza di una settimana, dove mi è stata data una cura che se non altro mi ha consentito di aprire gli occhi (dicloftil monodose + fucithalmic).Ho dovuto aspettare il 25 agosto per poter avere il responso visto che nel frattempo mi ero resa ben conto di non aver recuperato la vista,l'oftlamologa mi ha detto che si trattava di iridociclite.
In regime di day-hospital mi sono state fatte varie analisi:esame emocromocitometrico,proteina c reattiva,anticorpi antinucleo(debolmente presenti)a.anti-mitocondri ecc ecc..per brevità segnalo quelli che sono stati asteriscati perchè fuori dai parametri:CK=19 su range 20-225,TAS =360 su range 0-200 ,IMMUNOGLOBINE IgM 2.95 su range 0.5-2.5,VES 20 (1 ORA) fino a 15,per quanto concerne l'esame radiografico :modica trocoscoliosi lombare sinistro-convessa ,iniziale spondilosi. Sto seguendo da 5 giorni una terapia a base di deltacortene 25mg ,ciclolux e betabioptal,tuttavia l'oftalmologa non ha riscontrato miglioramenti,infatti soprattutto l'occhio destro presenta un'anomalia morfologica della pupilla.La dottoressa mi ha consigliato di applicare ciclolux solo a livello dell'occhio destro ,ma il problema è che adesso vedo con un occhio da vicino e con un occhio da lontano,sono costretta a portare le lenti perchè comunque soffro di miopia e lieve astigmatismo.L'oftalmologa mi ha detto che questa malattia potrebbe essere sintomo di artrite reumatoide giovanile,che è una forma recidivante.Purtroppo lasciata così nell'incertezza non so cosa sia giusto fare ,perchè la mia vita non è più normale.Vorrei sapere se esiste la possibilità di eseguire un intervento con laser,dato che studio nella città di Roma sarei molto grata a chi,operando in città potesse ricevermi in visita privata in modo da fornirmi la soluzione migliore.Mi scuso per la lunghezza ,fiduciosa in una risposta ringrazio per la cortese attenzione e anticipatamente chiunque possa aiutarmi.Rita
Grazie
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima Rita,
ci sono varie tipologie di uveiti(l'iridociclite è un uveite anteriore) e cosa da ricercare ogni volta,ai fini diagnostici per tipizzarle,è la loro interconnessione con paricolari immunoistotipi del sistema HLA.
Nel 1983 fondai a Pisa presso la Clinica unoversitaria il centro Uveiti,che ho diretto dal 1987 e che poi,quando sono andato a dirigire un'alro servizio,non più a Pisa,nel giro di due anni fu chiuso.
Possiamo così riassumere le principali cause di uveite:
etiologia sconosciuta 61.5%
uveiti immunologiche 20%
uveiti infettive 18,5%
Tra quelle immunologiche, nello studio HLA-malattie, la definizione genomica HLA permette di affinare la predittività immunogenetica a livello di specifici motivi di sequenza ed è molto utile nella definizione della frazione eziologia di suscettibilità a patologie immuno-mediate quali il diabete mellito insulino-dipendente, il morbo celiaco, l’artrite reumatoide, l’uveite, la spondilite anchilosante (non tutti gli alleli HLA-B*27 sono ugualmente di rischio), il morbo di Behçet (non tutti gli alleli HLA-B*51 sono considerabili di rischio) ed altre condizioni ancora in fase di studio.
Quindi non tutto è strettamente collegato ed automatico,come la frequenza ad esempio di connettivopatie e forme fruste di vasculiti immunodisrettive non Bechet-correlate tipiche dell'HLA B 51 e spesso con un periodo di latenza sintomatica di più di un lustro eccezion fatta per le uveiti.
per tanto consiglierei in primis una tipizzazione HLA e poi ci risentiamo.
Sono a completa sua disposizioneper qualsiasi chiarimento.
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Utente
Utente
grazie mille dr Siravo,
le rispondo solo oggi perchè nel frattempo ho consultato un altro specialista,il quale mi ha sconsigliato di spezzare chirurgicamente le aderenze presenti oramai solo all'occhio destroper i rischi insiti in tale tipo di operazione.Sto ancora assumendo deltacortene per via orale e locale(betabioptal)con dosi via via decrescenti.Per quanto concerne il restante quadro clinico mi ha sconsigliato ulteriori indagini poichè mi ha detto che è impossibile rislire al virus che ha causato l'infezione.Nella sua risposta lei mi suggerisce di fare una tipizzazione HLA:a cosa serve?potrebbe servire a far capire se ci potrebbe essere l'incipit di una malattia in corso?
Dalle analisi a tappeto che ho eseguito in regime di DH pare non sia emerso nulla,così mi ha detto la reumatologa che ha esaminato oltre alla mia storia clinica personale anche le radiografie,ha intravisto degli addensamenti ma non mi ha confortata il suo responso vago in quanto temo in futuro di avere problemi uguali a quelli di mia madre che oggi ha 60 anni e che nel 2001 è stata operata per l'innesto di una protesi all'anca,resasi necessaria per un'arrosi coxofemorale.Vsito che prevenire è meglio che curare cosa mi consiglirebbe di fare a questo punto?
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima Rita,
Il Sistema HLA (Human Leucocyte Antigens) comprende un complesso di antigeni gruppoematici e tissutali, codificati da una serie di geni localizzati sul braccio corto del cromosoma 6.
L'importanza del Sistema è determinata dall'osservazione sperimentale che tali antigeni sono responsabili di quella serie di reazioni umorali e cellulari che conducono al rigetto di un trapianto, da cui la loro identificazione come "Antigeni di Istocompatibilità" .
Vengono codificati da geni strettamente associati tra loro a formare un “cluster” che viene trasmesso in blocco alla prole, salvo i casi di ricombinazione.
I determinanti HLA sono coinvolti nei processi di riconoscimento e comunicazione immunologica, e condizionano, “restringendola”, la risposta immune.
Si distinguono tre classi di antigeni HLA: gli antigeni delle prime due classi sono antigeni "tissutali", e, più precisamente, quelli di I classe, codificati dai loci HLA-A, B e C sono presenti su tutte le cellule nucleate dell'organismo; quelli di II classe, codificati dai loci HLA-D, DR, DP e DQ, sono presenti sui linfociti B, sui linfociti T attivati, sulle cellule endoteliali, sui macrofagi e sugli spermatozoi. Gli antigeni di III classe, rappresentati dalle frazioni complementari C2, C4 e dal Bf, sono i determinanti “sierici”.
Determinando gli antigeni HLA-A, B, C, DR, DQ e eseguendo il "cross-match", si selezionano donatori per il trapianto d'organo.
In pratica unendo la presenza di una patologia(ad esmpio iridociclite)e conoscendo l'immunoistotipo di ha tale patologia,si riesce meglio a capire,come indice probabilistico,a quale malattia ascriverla-
Sono a completa disposizione per qualsiasi tipo di cghiarimento!
Un caro saluto
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