La pressione oculare è alta l'intervento
Buonasera Prof/Dott mia madre ha 78 anni da circa 30 anni gli è stato diagnosticato che ha la pressione oculare infatti l'oculista gli diede come terapia TIMOPTOL 50 da mettere 1 goccia per occhi 2 volte al giorno. Aveva la pressione circa 42 per occhio fece il campo visivo anche altri approfondimento dell'occhio ma non risulto nulla solo che aveva la pressione oculare. Poi gli prescrisse anche Dacriosol monodose per l'occhio secco qualche volta. Arrivo ad oggi mia madre gli è stato diagnosticato la cataratta all'occhio sx da ben 10 oculisti solo 11 ha detto che aveva la cataratta ma non era tanto grave anche se vede appannato, ma non sempre vede appannato solo all'occhio dx ma ha il nervo oculare rovinato. Infatti gli ha cambiato le gocce oculari adesso mette GANFORT due gocce solo la sera è circa 2 mesi che sta facendo la terapia ma ieri ha fatto il controllo e gli è risultato 24 occhio sx e 16 occhio dx. Se la pressione oculare è alta l'intervento per la cataratta non lo può fare può avere delle conseguenze? Poi se il nervo ottico è rovinato facendo l'operazione della cataratta la visione ritorna normale o è sempre diciamo nebbiosa? Dimenticavo lei è un po' miope e astigmatica. Grazie attendo una Vs rsposta spero che sia stata abbastanza chiara, Grazie buon pomeriggio.
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gentile signora BUONGIORNO
e’ assolutamente condivisibile oparare di cataratta un paziente con GLAUCOMA , spesso infatti l’ipertono si riduce e non vi e’ più’ bisogno di gocce,
Condivido l’indicazione di operare
le allego un mio appunto presente su medicitalia
buona giornata
Come evitare complicanze durante intervento di cataratta
Prof. Luigi Marino
Uno studio recente pubblicato su Journal of cataract & Refractive surgery di ottobre 2011 afferma
che più tempestiva e precoce è l'asportazione di un cristallino catarattoso e minori sono i rischi di
rottura capsulare.
Lo studio che sfrutta i dati dello SWEDISH NATIONAL CATARACT REGISTER valutando tutti gli
interventi di cataratta eseguiti in SVEZIA dal 2002 al 2009 indica nel 2.09 per cento le rotture o
complicazioni della capsula del cristallino.
La percentuale diminuisce dal 2002 al 2006 stabilizzandosi dal 2006 in poi.
Gli Auturi affermano che la riduzione di complicanze è legato al fatto di operare cataratte meno
mature o meno complicate.
Di pari passi bisogna sottolineare l'enorme sviluppo che hanno avuto in questi anni i nuovi
facoemulsificatori sino ad arrivare all'arrivo del Femtosecondi nella chirurgia della cataratta (Lucio
Buratto, videocataratta refrattiva 2014).
Naturalmente bisogna sottolineare che anche il glaucoma, la presenza di retinopatia od altre
manifestazioni oculari legate al diabete e l'età del paziente, sono parametri che influiscono in
maniera concausale nel rischio di complicanze da rottura capsulare del cristallino.
e’ assolutamente condivisibile oparare di cataratta un paziente con GLAUCOMA , spesso infatti l’ipertono si riduce e non vi e’ più’ bisogno di gocce,
Condivido l’indicazione di operare
le allego un mio appunto presente su medicitalia
buona giornata
Come evitare complicanze durante intervento di cataratta
Prof. Luigi Marino
Uno studio recente pubblicato su Journal of cataract & Refractive surgery di ottobre 2011 afferma
che più tempestiva e precoce è l'asportazione di un cristallino catarattoso e minori sono i rischi di
rottura capsulare.
Lo studio che sfrutta i dati dello SWEDISH NATIONAL CATARACT REGISTER valutando tutti gli
interventi di cataratta eseguiti in SVEZIA dal 2002 al 2009 indica nel 2.09 per cento le rotture o
complicazioni della capsula del cristallino.
La percentuale diminuisce dal 2002 al 2006 stabilizzandosi dal 2006 in poi.
Gli Auturi affermano che la riduzione di complicanze è legato al fatto di operare cataratte meno
mature o meno complicate.
Di pari passi bisogna sottolineare l'enorme sviluppo che hanno avuto in questi anni i nuovi
facoemulsificatori sino ad arrivare all'arrivo del Femtosecondi nella chirurgia della cataratta (Lucio
Buratto, videocataratta refrattiva 2014).
Naturalmente bisogna sottolineare che anche il glaucoma, la presenza di retinopatia od altre
manifestazioni oculari legate al diabete e l'età del paziente, sono parametri che influiscono in
maniera concausale nel rischio di complicanze da rottura capsulare del cristallino.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 13/10/2014.
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