Uveite e positività hla b27
Buonasera sigg.ri Medici.
Premetto che nel 2013 sono stato colpito da una fortissima iridociclite all'OS, riconosciuta tardi e per la quale il tempo di guarigiono è stato davvero lungo. Praticamente da maggio a ottobre scorsi.
Poi sono stato bene sino all'inizio di settembre di quest'anno, quando di ritorno da un viaggio ove ho sofferto molto vento, l'occhio sinistro nuovamente si è arrossato e mi doleva davvero forte. Sono corso in PS ed è stata rilevata una nuova iridociclite, ancorché molto meno forte di quella passata.
Poi, insieme al mio oculista, con Luxazone e qualche gg di Deflan 30 tutto è rientrato nella norma nel giro di questo mese. ora sto meglio.
Volendo però approfondire la causa di queste uveiti, l'oculista mi ha prescritto un elenco di analisi lunghissimo.
I valori sono tutti nella norma (VES 10 mm/h - PCR2.26 mg/l) tranne S-GGT 67 U/L e soprattutto la rilevata positività alla tipizzazione linfocitaria per l'antigene di istocompatibilità di classe I HLA B27. Ora mi è stato prescritto una tipizzazione allelica in HLA B27.
Nel frattempo, chiedevo un Vs. confronto sulle possibili cure ... o meglio: esiste un qualcosa di preventivo per poter evitare l'insorgere delle uveiti? O si tratta "solo" di diagnosticarle in fretta e quindi affrontarle subito?
Purtroppo, come mi ha spiegato il medico di base, il dolore alla zona lombosacrale e le numerose enterocoliti potrebbero far pensare a qualcosa di non correlato con l'occhio, bensì con le artriti. ho comunque una visita con l'immunologo a fine mese.
Chiedevo solo a Voi, se sotto l'aspetto dell'occhio vi era la possibilità di fare qualcosa.
GRAZIE in anticipo.
Premetto che nel 2013 sono stato colpito da una fortissima iridociclite all'OS, riconosciuta tardi e per la quale il tempo di guarigiono è stato davvero lungo. Praticamente da maggio a ottobre scorsi.
Poi sono stato bene sino all'inizio di settembre di quest'anno, quando di ritorno da un viaggio ove ho sofferto molto vento, l'occhio sinistro nuovamente si è arrossato e mi doleva davvero forte. Sono corso in PS ed è stata rilevata una nuova iridociclite, ancorché molto meno forte di quella passata.
Poi, insieme al mio oculista, con Luxazone e qualche gg di Deflan 30 tutto è rientrato nella norma nel giro di questo mese. ora sto meglio.
Volendo però approfondire la causa di queste uveiti, l'oculista mi ha prescritto un elenco di analisi lunghissimo.
I valori sono tutti nella norma (VES 10 mm/h - PCR2.26 mg/l) tranne S-GGT 67 U/L e soprattutto la rilevata positività alla tipizzazione linfocitaria per l'antigene di istocompatibilità di classe I HLA B27. Ora mi è stato prescritto una tipizzazione allelica in HLA B27.
Nel frattempo, chiedevo un Vs. confronto sulle possibili cure ... o meglio: esiste un qualcosa di preventivo per poter evitare l'insorgere delle uveiti? O si tratta "solo" di diagnosticarle in fretta e quindi affrontarle subito?
Purtroppo, come mi ha spiegato il medico di base, il dolore alla zona lombosacrale e le numerose enterocoliti potrebbero far pensare a qualcosa di non correlato con l'occhio, bensì con le artriti. ho comunque una visita con l'immunologo a fine mese.
Chiedevo solo a Voi, se sotto l'aspetto dell'occhio vi era la possibilità di fare qualcosa.
GRAZIE in anticipo.
[#1]
mio giovane amico
l’approccio multidisciplinare alla sua patologia e’ necessario ed urgente
non si trascuri
le allego un mio appunto che trova su Medicitalia
L'uveite della via della seta: il Behçet
La VIA della SETA si sviluppava nell’antichita’ per circa 8.000 km. Strade, sentieri, rotte marittime e fluviali lungo i quali c’erano stati contatti e commerci tra l'impero cinese e romano. Le vie carovaniere attraversavano l’Asia Centrale, il Medio Oriente per giungere sino alla Corea ed al Giappone ed all’India.
Fu il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen a denominare SEIDENSTRABE questo complesso e variegato itinerario :la “via della seta” appunto.
Nel 1937, un medico dermatologo turco il dott. Hulusi Behçet descrisse questa malattia contraddistinta da uveite con ipopion in concomitanza di afte orali e genitali.
Il Sindrome è una vasculite sistemica ad eziologia ignota, che colpisce prevalentemente piccoli vasi, sia arteriosi che venosi. La distribuzione geografica di questa sindrome segue proprio la Via della Seta : una fusione di ambiente, clima e fattori genetici.
Il morbo di Behçet e’ legato polimorfismi del gene HLA-B, in particolare BW51.
L’eziologia e’ sconosciuta ma le ipotesi eziopatogenetiche piu’ accreditate restano di tipo infettivo sia batterico che virale. La malattia colpisce spesso i giovani tra i 20 ed i 40 anni, e’ più frequente negli uomini rispetto alle donne. La Malattia di Behçet può presentarsi con l’afte orale e genitali.
L’uveite e’ meno frequente ma quando compare viene considerata un fattore prognostico negativo.
Le afte orali sono la manifestazione più comune : sono piccole lesioni ricoperte da membrane lattescenti sulla mucosa delle guance, delle gengive e delle labbra. Le afte genitali sono invece più profonde di quelle orali.
L’uveite si manifesta poco all’inizio della malattia, mentre con l’aggravarsi del quadro clinico ed il trascorrere del tempo diventa una costante drammatica ed importante. In realta’ e’ una panuveite: una uveite recidivante con vasculite retinica.
Raramente notiamo episcleriti, cheratiti, neuriti ottiche, paralisi dei muscoli extraoculari o semplici ulcerazioni congiuntivali. L’uveite e’ caratterizzata fasi molto acute e drammatiche e da improvvise remissioni spontanee.
I nostri pazienti si presentano la prima volta (spesso al pronto soccorso) con dolori oculari (oculodinia) e marcata fotofobia : occhi arrossati, visione offuscata e improvviso e grave calo del visus. L’uveite anteriore presenta sempre un ipopion.
Nella fase acuta del bechet notiamo spesso una vitreite diffusa che non permette di vedere la retina. Quando la vitreite guarisce, percepiamo al fundus oculi piccole perline bianche depositate sula retina che poi spariscono dopo un po’ senza lasciare cicatrici.
L’interessamento della retina la malattia e’ una vasculite con sanguinamenti, edema maculare cistoide sino ad un edema retinico diffuso. La mancata perfusione del microcircolo porta alla nascita di neovasi retinici e del nervo ottico.
La diagnosi del Behçet è clinica, anche se e’ sempre meglio ricercare l’antigene HLA B51.
Diagnosi della malattia di Behçet:
uveite,
ulcere orali
ulcere genitali,
lesioni cutanee
test cutaneo positivo.
TERAPIA dell’UVEITE
Uveite anteriore acuta
collirio con cortisone
collirio midriatico (tropicamide con felinefrina o meno) per evitare sinechie irido - capsulari.
Gli steroidi per via sistemica abbreviano la durata dell’uveite.
Se compare vasculite retinica necessariamente dobbiamo utilizzare immunosoppressori sistemici:
azatioprina,
ciclosporina A,
ciclofosfamide,
clorambulcile
interferone
Luigi Marino MD
Consigliere Direttivo
ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI OCULISTI
Societa' Italiana di Oftalmologia Legale
l’approccio multidisciplinare alla sua patologia e’ necessario ed urgente
non si trascuri
le allego un mio appunto che trova su Medicitalia
L'uveite della via della seta: il Behçet
La VIA della SETA si sviluppava nell’antichita’ per circa 8.000 km. Strade, sentieri, rotte marittime e fluviali lungo i quali c’erano stati contatti e commerci tra l'impero cinese e romano. Le vie carovaniere attraversavano l’Asia Centrale, il Medio Oriente per giungere sino alla Corea ed al Giappone ed all’India.
Fu il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen a denominare SEIDENSTRABE questo complesso e variegato itinerario :la “via della seta” appunto.
Nel 1937, un medico dermatologo turco il dott. Hulusi Behçet descrisse questa malattia contraddistinta da uveite con ipopion in concomitanza di afte orali e genitali.
Il Sindrome è una vasculite sistemica ad eziologia ignota, che colpisce prevalentemente piccoli vasi, sia arteriosi che venosi. La distribuzione geografica di questa sindrome segue proprio la Via della Seta : una fusione di ambiente, clima e fattori genetici.
Il morbo di Behçet e’ legato polimorfismi del gene HLA-B, in particolare BW51.
L’eziologia e’ sconosciuta ma le ipotesi eziopatogenetiche piu’ accreditate restano di tipo infettivo sia batterico che virale. La malattia colpisce spesso i giovani tra i 20 ed i 40 anni, e’ più frequente negli uomini rispetto alle donne. La Malattia di Behçet può presentarsi con l’afte orale e genitali.
L’uveite e’ meno frequente ma quando compare viene considerata un fattore prognostico negativo.
Le afte orali sono la manifestazione più comune : sono piccole lesioni ricoperte da membrane lattescenti sulla mucosa delle guance, delle gengive e delle labbra. Le afte genitali sono invece più profonde di quelle orali.
L’uveite si manifesta poco all’inizio della malattia, mentre con l’aggravarsi del quadro clinico ed il trascorrere del tempo diventa una costante drammatica ed importante. In realta’ e’ una panuveite: una uveite recidivante con vasculite retinica.
Raramente notiamo episcleriti, cheratiti, neuriti ottiche, paralisi dei muscoli extraoculari o semplici ulcerazioni congiuntivali. L’uveite e’ caratterizzata fasi molto acute e drammatiche e da improvvise remissioni spontanee.
I nostri pazienti si presentano la prima volta (spesso al pronto soccorso) con dolori oculari (oculodinia) e marcata fotofobia : occhi arrossati, visione offuscata e improvviso e grave calo del visus. L’uveite anteriore presenta sempre un ipopion.
Nella fase acuta del bechet notiamo spesso una vitreite diffusa che non permette di vedere la retina. Quando la vitreite guarisce, percepiamo al fundus oculi piccole perline bianche depositate sula retina che poi spariscono dopo un po’ senza lasciare cicatrici.
L’interessamento della retina la malattia e’ una vasculite con sanguinamenti, edema maculare cistoide sino ad un edema retinico diffuso. La mancata perfusione del microcircolo porta alla nascita di neovasi retinici e del nervo ottico.
La diagnosi del Behçet è clinica, anche se e’ sempre meglio ricercare l’antigene HLA B51.
Diagnosi della malattia di Behçet:
uveite,
ulcere orali
ulcere genitali,
lesioni cutanee
test cutaneo positivo.
TERAPIA dell’UVEITE
Uveite anteriore acuta
collirio con cortisone
collirio midriatico (tropicamide con felinefrina o meno) per evitare sinechie irido - capsulari.
Gli steroidi per via sistemica abbreviano la durata dell’uveite.
Se compare vasculite retinica necessariamente dobbiamo utilizzare immunosoppressori sistemici:
azatioprina,
ciclosporina A,
ciclofosfamide,
clorambulcile
interferone
Luigi Marino MD
Consigliere Direttivo
ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI OCULISTI
Societa' Italiana di Oftalmologia Legale
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Ex utente
Certamente non mi trascurerò!
Però dai suoi appunti vedo che quella patologia è un po' differente dai miei sintomi.
Ho comunque già preso appuntamento per la tipizzazione allelica e poi visita dall'immunologo e dall'oculista
Ritiene che dovrei affidarmi anche ad altri?
La ringrazio per i preziosi suggerimenti
Però dai suoi appunti vedo che quella patologia è un po' differente dai miei sintomi.
Ho comunque già preso appuntamento per la tipizzazione allelica e poi visita dall'immunologo e dall'oculista
Ritiene che dovrei affidarmi anche ad altri?
La ringrazio per i preziosi suggerimenti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.4k visite dal 12/10/2014.
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