Lensectomia soddisfacente- ora maculopatia
Gnet.mi dottori,
Chiedo se possibile un vostro parere sulla preoccupante situazione di mio marito (48 anni) che nel marzo scorso si è sottoposto a lensectomia monofocale bilaterale per correggere una forte miopia, riscontrata all’età di 5 anni (non ha mai eseguito alcun altro intervento ofralmico): riporto gli esami preoperatori:
Cheratometria od 1.25 ax 90°SR. Os D 1.50 ax 80 àSR,
Conta endoteliale: od 2512 CD, os 2242 CD
Tonometria a soffio: od 19 mmHg , os 16 mmHg
BCVA: ODV PL:3/10 con correzione sf 17,25 cyl- 1.25 ax 175°
OSV PL: 2-3/10 con correzione sfai 17.25 cyl- 1.25 ax 180°
Segmento anteriore: OO cornea trasparente e specchiante, pupilla centrata e reagente alla luce, opacità cortico nucleare della lente OD>OS
Ha quindi eseguito un trattamento bilaterale di chirurgia refrattiva con lensectomia monofocale.
Al controllo di aprile tutto è risultato in regola, ma a quello dell’11.6 (3 mesi esatti dopo l’intervento), avendo segnalato che, con l’occhio sinistro ha delle difficoltà a vedere il centro delle immagini a fuoco, è stato sottoposto a degli esami più approfonditi (di cui però non gli è stata rilasciata documentazione alcuna) che hanno fatto sospettare una maculopatia (dovuta alla miopia, secondo l'oculista).
E’ stata programmata una fluorangiografia per il 24.6, a seguito della quale, presumiamo dopo le ferie estive, mio marito verrà sottoposto a una o al massimo due iniezioni intraviteali che a detta dell’oculista risolveranno il problema.
Sono preoccupatissima, poichè ho letto che dalla maculopatia non si guarisce, e mi chiedo -sempre che vi sia possibile esprimervi, con i dati che vi ho fornito - se la sua visione potrà migliorare (attualmente con l’occhio sinistro vede 6 o 7 decimi), se invece sia destinato a peggiorare o addirittura se la patologia possa estendersi all’altro occhio.
Non può trattarsi di un edema conseguente all’intervento o di una patologia differente dalla maculopatia? Sono possibili cure diverse dalle suddette iniezioni? Sono dolorose? C’è una particolare urgenza di intervenire?
Non so la difficoltà visiva all’occhio sinistro fosse anteriore all’intervento. Se può servire, non ha mai fumato, è in forte sovrappeso e ha carnagione chiara e occhi verdi. Le analisi del sangue preintervento erano tutte in regola (tranne la glicemia: 120 su un valore massimo di 110) come anche l’ecg. Levora quotidianamente al pc e non ama esporsi al sole.
Mi scuso se ho posto troppe domande e se ho fornito dati incompleti. Ringrazio molto per l’attenzione e per utile e intressante sito. Cordiali saluti.
Chiedo se possibile un vostro parere sulla preoccupante situazione di mio marito (48 anni) che nel marzo scorso si è sottoposto a lensectomia monofocale bilaterale per correggere una forte miopia, riscontrata all’età di 5 anni (non ha mai eseguito alcun altro intervento ofralmico): riporto gli esami preoperatori:
Cheratometria od 1.25 ax 90°SR. Os D 1.50 ax 80 àSR,
Conta endoteliale: od 2512 CD, os 2242 CD
Tonometria a soffio: od 19 mmHg , os 16 mmHg
BCVA: ODV PL:3/10 con correzione sf 17,25 cyl- 1.25 ax 175°
OSV PL: 2-3/10 con correzione sfai 17.25 cyl- 1.25 ax 180°
Segmento anteriore: OO cornea trasparente e specchiante, pupilla centrata e reagente alla luce, opacità cortico nucleare della lente OD>OS
Ha quindi eseguito un trattamento bilaterale di chirurgia refrattiva con lensectomia monofocale.
Al controllo di aprile tutto è risultato in regola, ma a quello dell’11.6 (3 mesi esatti dopo l’intervento), avendo segnalato che, con l’occhio sinistro ha delle difficoltà a vedere il centro delle immagini a fuoco, è stato sottoposto a degli esami più approfonditi (di cui però non gli è stata rilasciata documentazione alcuna) che hanno fatto sospettare una maculopatia (dovuta alla miopia, secondo l'oculista).
E’ stata programmata una fluorangiografia per il 24.6, a seguito della quale, presumiamo dopo le ferie estive, mio marito verrà sottoposto a una o al massimo due iniezioni intraviteali che a detta dell’oculista risolveranno il problema.
Sono preoccupatissima, poichè ho letto che dalla maculopatia non si guarisce, e mi chiedo -sempre che vi sia possibile esprimervi, con i dati che vi ho fornito - se la sua visione potrà migliorare (attualmente con l’occhio sinistro vede 6 o 7 decimi), se invece sia destinato a peggiorare o addirittura se la patologia possa estendersi all’altro occhio.
Non può trattarsi di un edema conseguente all’intervento o di una patologia differente dalla maculopatia? Sono possibili cure diverse dalle suddette iniezioni? Sono dolorose? C’è una particolare urgenza di intervenire?
Non so la difficoltà visiva all’occhio sinistro fosse anteriore all’intervento. Se può servire, non ha mai fumato, è in forte sovrappeso e ha carnagione chiara e occhi verdi. Le analisi del sangue preintervento erano tutte in regola (tranne la glicemia: 120 su un valore massimo di 110) come anche l’ecg. Levora quotidianamente al pc e non ama esporsi al sole.
Mi scuso se ho posto troppe domande e se ho fornito dati incompleti. Ringrazio molto per l’attenzione e per utile e intressante sito. Cordiali saluti.
[#1]
mia cara signora
oggi qualsiasi maculopatia si cura con successo con gli anti vegf
il LUCENTIS e’ approvato per questa forma di maculopatia miopica.
Mi raggiunga quando vuole.
Maculopatia miopica AntiVEGF
Visibilità attuale: 3
[Modifica testo]
Oculistica - News generale del 18/03/2014 - 670 visite - livello visibilità: 3/4
Lucentis® (ranibizumab) primo anti-VEGF approvato dalla Comunita' Europea per il trattamento della neovascolarizzazione coroideale miopica
Ranibizumab è la prima terapia autorizzata per il miglioramento della vista nei pazienti con riduzione della capacità visiva causata da neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (CNV miopica)
Lo studio pivotale mostra un miglioramento medio dell’acuità visiva fino a un massimo di 14 lettere dopo un anno, con una mediana di due sole iniezioni
La CNV miopica (crescita di vasi anomali che perdono sangue a livello della porzione posteriore dell’occhio quale complicanza della miopia elevata) spesso causa un deterioramento irreversibile della visione centrale
La Commissione Europea ha riconosciuto una nuova indicazione per ranibizumab per il trattamento dei pazienti con compromissione della vista causata da neovascolarizzazione coroideale (CNV) secondaria a miopia patologica (CNV miopica).
Questo rende ranibizumab la prima terapia anti-VEGF autorizzata per quattro indicazioni nell’Unione Europea.
La miopia patologica colpisce spesso gli adulti in età lavorativa ed è una delle principali cause di perdita della vista in tutto il mondo: interessa, infatti, l’1-3% della popolazione1,2.
La CNV è la complicanza più diffusa e pericolosa in termini di riduzione della capacità visiva della miopia elevata 3.
Nei pazienti affetti da CNV miopica non trattata la prognosi a lungo termine è sfavorevole con il 90% circa dei pazienti affetti che sviluppa una grave perdita della vista dopo cinque anni.
La perdita visiva derivante dalla CNV miopica, che di solito colpisce le persone prima dei 50 anni, ha un forte impatto sull’attività lavorativa, le aspettative di carriera e la qualità della vita di soggetti in età lavorativa.
Il trattamento della CNV miopica inizia con una singola iniezione. Eventuali ulteriori iniezioni si basano su un regime personalizzato.
RADIANCE, lo studio clinico condotto nei pazienti con CNV miopica, dimostra che ranibizumab fornisce un rapido miglioramento dell’acuità visiva risultando superiore in termini di efficacia rispetto all’attuale terapia standard autorizzata, Visudyne® (verteporfina PDT).
Con una media di due sole iniezioni, nel primo anno si evidenzia un miglioramento medio dell’acuità visiva di 14 lettere e oltre il 60% dei pazienti dello studio RADIANCE non ha avuto bisogno di ulteriori iniezioni dopo 6 mesi5.
Dopo una sola iniezione di ranibizumab sono stati ottenuti rapidi miglioramenti dell’acuità visiva e oltre il 70% dei pazienti trattati con ranibizumab nell’ambito dello studio RADIANCE ha sperimentato una riduzione della diffusione di liquidi dai vasi anomali generati dalla CNV e di conseguenza una riduzione dell’edema maculare intraretinico, con una concomitante significativa riduzione dello spessore retinico centrale già a partire dal primo mese.
Ranibizumab ha un profilo di sicurezza ben consolidato: durante lo studio RADIANCE il profilo di sicurezza è stato coerente con quello osservato in altri studi, così come con quello derivato dall’esperienza in real world; inoltre non è stato identificato alcun nuovo rischio per la sicurezza oculare/non oculare.
Ranibizumabè un frammento di anticorpo umanizzato progettato per bloccare tutte le forme biologicamente attive del fattore di crescita dell’endotelio vascolare di tipo A (VEGF-A). Aumenti dei livelli di VEGF-A sono stati osservati nella degenerazione maculare correlata all’età in forma umida (wAMD) e in altre patologie oculari, come l’edema maculare diabetico (DME) e l’occlusione venosa retinica (RVO). Ranibizumab è stato specificamente progettato per l’uso oftalmico, il che riduce al minimo l’esposizione sistemica.
Ranibizumab è autorizzato per il trattamento della degenerazione maculare senile umida (wAMD) in oltre 100 Paesi, in oltre 90 Paesi per il trattamento della compromissione visiva causata da DME EDEMA MACULARE DIABETICO e in 90 Paesi per la disabilità visiva causata da edema maculare secondario a RVO, sia centrale che di branca.
In molti Paesi, compresi quelli europei, ranibizumab presenta un regime di trattamento individualizzato, con l’obiettivo di massimizzare i risultati sulla visione, riducendo al minimo il sotto- o sovra-trattamento dei pazienti.
Ranibizumabha un profilo di sicurezza ben consolidato, supportato da 43 ampi studi clinici e dall’esperienza in real world.
Il suo profilo di sicurezza è stato ben documentato in un programma di sviluppo clinico che ha coinvolto più di 12.500 pazienti tra le varie indicazioni.
Bibliografia essenziale
Silva R et al. Myopic maculopathy: A review. Ophthalmologica 2012;228:197-213.
Shi Y et al. Exome sequencing identifies ZNF644 mutations in high myopia. PLOS Genet 2011;7: e1002084.
Neelam K et al. Choroidal neovascularization in pathological myopia. Prog Retin Eye Res 2012;31:495-525.
Yoshida T et al. Myopic choroidal neovascularization: a 10-year follow-up. Ophthalmology 2003;110:1297-1305.
Bandello F. Twelve-month efficacy and safety of ranibizumab 0.5 mg versus verteporfin photodynamic therapy in the treatment of visual impairment due to choroidal neovascularization secondary to pathologic myopia. Association for Research in Vision and Ophthalmology 2013.
oggi qualsiasi maculopatia si cura con successo con gli anti vegf
il LUCENTIS e’ approvato per questa forma di maculopatia miopica.
Mi raggiunga quando vuole.
Maculopatia miopica AntiVEGF
Visibilità attuale: 3
[Modifica testo]
Oculistica - News generale del 18/03/2014 - 670 visite - livello visibilità: 3/4
Lucentis® (ranibizumab) primo anti-VEGF approvato dalla Comunita' Europea per il trattamento della neovascolarizzazione coroideale miopica
Ranibizumab è la prima terapia autorizzata per il miglioramento della vista nei pazienti con riduzione della capacità visiva causata da neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (CNV miopica)
Lo studio pivotale mostra un miglioramento medio dell’acuità visiva fino a un massimo di 14 lettere dopo un anno, con una mediana di due sole iniezioni
La CNV miopica (crescita di vasi anomali che perdono sangue a livello della porzione posteriore dell’occhio quale complicanza della miopia elevata) spesso causa un deterioramento irreversibile della visione centrale
La Commissione Europea ha riconosciuto una nuova indicazione per ranibizumab per il trattamento dei pazienti con compromissione della vista causata da neovascolarizzazione coroideale (CNV) secondaria a miopia patologica (CNV miopica).
Questo rende ranibizumab la prima terapia anti-VEGF autorizzata per quattro indicazioni nell’Unione Europea.
La miopia patologica colpisce spesso gli adulti in età lavorativa ed è una delle principali cause di perdita della vista in tutto il mondo: interessa, infatti, l’1-3% della popolazione1,2.
La CNV è la complicanza più diffusa e pericolosa in termini di riduzione della capacità visiva della miopia elevata 3.
Nei pazienti affetti da CNV miopica non trattata la prognosi a lungo termine è sfavorevole con il 90% circa dei pazienti affetti che sviluppa una grave perdita della vista dopo cinque anni.
La perdita visiva derivante dalla CNV miopica, che di solito colpisce le persone prima dei 50 anni, ha un forte impatto sull’attività lavorativa, le aspettative di carriera e la qualità della vita di soggetti in età lavorativa.
Il trattamento della CNV miopica inizia con una singola iniezione. Eventuali ulteriori iniezioni si basano su un regime personalizzato.
RADIANCE, lo studio clinico condotto nei pazienti con CNV miopica, dimostra che ranibizumab fornisce un rapido miglioramento dell’acuità visiva risultando superiore in termini di efficacia rispetto all’attuale terapia standard autorizzata, Visudyne® (verteporfina PDT).
Con una media di due sole iniezioni, nel primo anno si evidenzia un miglioramento medio dell’acuità visiva di 14 lettere e oltre il 60% dei pazienti dello studio RADIANCE non ha avuto bisogno di ulteriori iniezioni dopo 6 mesi5.
Dopo una sola iniezione di ranibizumab sono stati ottenuti rapidi miglioramenti dell’acuità visiva e oltre il 70% dei pazienti trattati con ranibizumab nell’ambito dello studio RADIANCE ha sperimentato una riduzione della diffusione di liquidi dai vasi anomali generati dalla CNV e di conseguenza una riduzione dell’edema maculare intraretinico, con una concomitante significativa riduzione dello spessore retinico centrale già a partire dal primo mese.
Ranibizumab ha un profilo di sicurezza ben consolidato: durante lo studio RADIANCE il profilo di sicurezza è stato coerente con quello osservato in altri studi, così come con quello derivato dall’esperienza in real world; inoltre non è stato identificato alcun nuovo rischio per la sicurezza oculare/non oculare.
Ranibizumabè un frammento di anticorpo umanizzato progettato per bloccare tutte le forme biologicamente attive del fattore di crescita dell’endotelio vascolare di tipo A (VEGF-A). Aumenti dei livelli di VEGF-A sono stati osservati nella degenerazione maculare correlata all’età in forma umida (wAMD) e in altre patologie oculari, come l’edema maculare diabetico (DME) e l’occlusione venosa retinica (RVO). Ranibizumab è stato specificamente progettato per l’uso oftalmico, il che riduce al minimo l’esposizione sistemica.
Ranibizumab è autorizzato per il trattamento della degenerazione maculare senile umida (wAMD) in oltre 100 Paesi, in oltre 90 Paesi per il trattamento della compromissione visiva causata da DME EDEMA MACULARE DIABETICO e in 90 Paesi per la disabilità visiva causata da edema maculare secondario a RVO, sia centrale che di branca.
In molti Paesi, compresi quelli europei, ranibizumab presenta un regime di trattamento individualizzato, con l’obiettivo di massimizzare i risultati sulla visione, riducendo al minimo il sotto- o sovra-trattamento dei pazienti.
Ranibizumabha un profilo di sicurezza ben consolidato, supportato da 43 ampi studi clinici e dall’esperienza in real world.
Il suo profilo di sicurezza è stato ben documentato in un programma di sviluppo clinico che ha coinvolto più di 12.500 pazienti tra le varie indicazioni.
Bibliografia essenziale
Silva R et al. Myopic maculopathy: A review. Ophthalmologica 2012;228:197-213.
Shi Y et al. Exome sequencing identifies ZNF644 mutations in high myopia. PLOS Genet 2011;7: e1002084.
Neelam K et al. Choroidal neovascularization in pathological myopia. Prog Retin Eye Res 2012;31:495-525.
Yoshida T et al. Myopic choroidal neovascularization: a 10-year follow-up. Ophthalmology 2003;110:1297-1305.
Bandello F. Twelve-month efficacy and safety of ranibizumab 0.5 mg versus verteporfin photodynamic therapy in the treatment of visual impairment due to choroidal neovascularization secondary to pathologic myopia. Association for Research in Vision and Ophthalmology 2013.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#2]
Ex utente
Gent.mo dott. Marino,
io e io mio marito La ringraziamo di vero cuore per averci dedicato il Suo tempo prezioso, per giunta in giorno festivo. Abbiamo letto con interesse l'articolo e siamo confortati dall'apprendere dell'efficacia delle cure per la maculopatia.
Ci permettiamo di approfittare ancora della Sua disponibilità, se possiamo... ritiene che si possa aspettare settembre per le iniezioni e il 24/6 per la fluorangiografia (come prospettato dall'oculista) o sarebbe meglio anticipare il tutto?
Grazie ancora per la Sua gentilezza. Buona serata e cordiali saluti.
io e io mio marito La ringraziamo di vero cuore per averci dedicato il Suo tempo prezioso, per giunta in giorno festivo. Abbiamo letto con interesse l'articolo e siamo confortati dall'apprendere dell'efficacia delle cure per la maculopatia.
Ci permettiamo di approfittare ancora della Sua disponibilità, se possiamo... ritiene che si possa aspettare settembre per le iniezioni e il 24/6 per la fluorangiografia (come prospettato dall'oculista) o sarebbe meglio anticipare il tutto?
Grazie ancora per la Sua gentilezza. Buona serata e cordiali saluti.
[#6]
Ex utente
Egr.dott. Marino, buonasera,
grazie della premura e dell'interessamento nell'essersi ricordato dell'appuntamento di oggi!
Ecco l'esito dell'odierna fluorangiografia:
OD: irregolarità dell'epitelio pigmentato
OS: aree di iperfluorescenza maculare che aumentano nei tempi tardivi compatibile con CNV:
Si consiglia iniezione intravitreale in OS.
STRATUS OCT
OD foveal thickness 120+/-28 microns
total macular volume 4,94 mm3
173
185
165 158 123 166 191
145
187
OS foveal thickness 146+/-18 microns
total macular volume 5,38 mm3
169
189
208 190 145 144 193
173
213
sono state prospettate da 1 a 3 iniezioni di Lucentis in OS. la prima è programmata per martedì prossimo. Vorrei sapere se abbiamo il tempo di cercare una struttura pubblica più vicina a noi per queste iniezioni (il centro presso cui è attualmente in cura mio marito è privato e lontano da dove abitiamo) o se è preferibile effettuarle al più presto, martedì, appunto.
Dopo quanto tempo dall'iniezione si può tornare alle occupazioni abituali (lavoro, lettura, guida, TV, uso del PC...)?
Inoltre mi chiedo se l'OD sia a rischio di sviluppare a sua volta la maculopatia e con che frequenza sia consigliabile sottoporsi a esami specifici (e quali?) per scoprire tempestivamente questa patologia.
Alla luce dei referti (mi spiace non poterLe far visionare anche l'iconografia), possiamo continuare a essere ottimisti?
Grazie ancora, di vero cuore.
Cordiali saluti.
grazie della premura e dell'interessamento nell'essersi ricordato dell'appuntamento di oggi!
Ecco l'esito dell'odierna fluorangiografia:
OD: irregolarità dell'epitelio pigmentato
OS: aree di iperfluorescenza maculare che aumentano nei tempi tardivi compatibile con CNV:
Si consiglia iniezione intravitreale in OS.
STRATUS OCT
OD foveal thickness 120+/-28 microns
total macular volume 4,94 mm3
173
185
165 158 123 166 191
145
187
OS foveal thickness 146+/-18 microns
total macular volume 5,38 mm3
169
189
208 190 145 144 193
173
213
sono state prospettate da 1 a 3 iniezioni di Lucentis in OS. la prima è programmata per martedì prossimo. Vorrei sapere se abbiamo il tempo di cercare una struttura pubblica più vicina a noi per queste iniezioni (il centro presso cui è attualmente in cura mio marito è privato e lontano da dove abitiamo) o se è preferibile effettuarle al più presto, martedì, appunto.
Dopo quanto tempo dall'iniezione si può tornare alle occupazioni abituali (lavoro, lettura, guida, TV, uso del PC...)?
Inoltre mi chiedo se l'OD sia a rischio di sviluppare a sua volta la maculopatia e con che frequenza sia consigliabile sottoporsi a esami specifici (e quali?) per scoprire tempestivamente questa patologia.
Alla luce dei referti (mi spiace non poterLe far visionare anche l'iconografia), possiamo continuare a essere ottimisti?
Grazie ancora, di vero cuore.
Cordiali saluti.
[#9]
Ex utente
Buinasera dott Marino e grazie molte del suggerimento!
La terremo al corrente degli sviluppi... se possiamo approfittare ancora della Sua disponibilità, vorremmo chiederLe se, una volta risolta la CNV, come descritto nel Minforma, la stessa possa ripresentarsi nello stesso occhio a distanza di anni o addirittura colpire l'altro.
Inoltre, mio marito dovrebbe effettuare delle cure termali (getti di vapore: 12 sedute della durata di 10' l'una), a partire da metà luglio: è pericoloso per l'occhio malato?
Non sappiamo come ringraziarLa della pazienza e cortesia...
La salutiamo cordialmente.
La terremo al corrente degli sviluppi... se possiamo approfittare ancora della Sua disponibilità, vorremmo chiederLe se, una volta risolta la CNV, come descritto nel Minforma, la stessa possa ripresentarsi nello stesso occhio a distanza di anni o addirittura colpire l'altro.
Inoltre, mio marito dovrebbe effettuare delle cure termali (getti di vapore: 12 sedute della durata di 10' l'una), a partire da metà luglio: è pericoloso per l'occhio malato?
Non sappiamo come ringraziarLa della pazienza e cortesia...
La salutiamo cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 7.5k visite dal 12/06/2014.
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