Valutazione prk a distanza di due anni
Maschio, data di nascita 02/06/1993.
Madre: affetta da miopia grave, retinopatia diabetica e cataratta precoce (50 aa);
Padre: nessuna patologia a carico dell'apparato visivo;
Ho subito un intervento con tecnica prk in data 11/01/12 (OD sf: -0.50 | Cil. -5.25 | asse 180° OS sf: -4.50 | Cil. -1.50 | asse 175°) e ho rifatto la visita di controllo pochi giorni fa, con i seguenti risultati:
O.D. Sf +0.75 Cil -2.25 Asse 30°
O.S. Sf. -0.50 Cil -0.50 Asse 180°
Nell'occhio sinistro ho ovviamente ottenuto ottimi risultati avendo pochi cilindri di astigmatismo, mente nell'occhio destro non è stato proprio così. Ovviamente partivo da una situazione disastrata perché 5.25 (che poi in realtà erano 6 e rotti) di astigmatismo sono tantissimi, fatto sta che con gli occhiali non superavo i 6/10.
Sin dopo l'intervento il chirurgo mi ha detto che nell'occhio destro non era riuscito a correggere tutto il difetto, visti i limiti della PRK e il mio difetto visivo.
Mi chiedo a questo punto se il bilancio di questo intervento sia stato positivo o meno.
L'intervento l'ho fatto a 18 anni perché avevo grossi problemi in quanto, anche con la correzione massima tollerata, non superavo i 6/10 di visus appunto, solo che mi è sempre rimasto il dubbio di aver fatto una scelta forse troppo affrettata.
Il chirurgo che mi ha operato ha detto che, volendo, c'è margine per un nuovo trattamento.
Senza dubbio un eventuale trattamento io lo farei con la PRK, lasek o epi-lasik perché da una parte non trovo sicura la creazione di un flap corneale che va ad indebolire la cornea (ma questa è solo una mia posizione personale) e dall'altra nelle mie prospettive di vita non escludo un impiego nelle forze armate.
Vorrei chiedere un consiglio a voi.
Pensate che il bilancio del primo intervento sia positivo?
Ritenete opportuno reintervenire? Se sì, a quale età mi consigliate di fare il ritocco?
Ringrazio in anticipo per l'attenzione prestata alla mia richiesta!
Madre: affetta da miopia grave, retinopatia diabetica e cataratta precoce (50 aa);
Padre: nessuna patologia a carico dell'apparato visivo;
Ho subito un intervento con tecnica prk in data 11/01/12 (OD sf: -0.50 | Cil. -5.25 | asse 180° OS sf: -4.50 | Cil. -1.50 | asse 175°) e ho rifatto la visita di controllo pochi giorni fa, con i seguenti risultati:
O.D. Sf +0.75 Cil -2.25 Asse 30°
O.S. Sf. -0.50 Cil -0.50 Asse 180°
Nell'occhio sinistro ho ovviamente ottenuto ottimi risultati avendo pochi cilindri di astigmatismo, mente nell'occhio destro non è stato proprio così. Ovviamente partivo da una situazione disastrata perché 5.25 (che poi in realtà erano 6 e rotti) di astigmatismo sono tantissimi, fatto sta che con gli occhiali non superavo i 6/10.
Sin dopo l'intervento il chirurgo mi ha detto che nell'occhio destro non era riuscito a correggere tutto il difetto, visti i limiti della PRK e il mio difetto visivo.
Mi chiedo a questo punto se il bilancio di questo intervento sia stato positivo o meno.
L'intervento l'ho fatto a 18 anni perché avevo grossi problemi in quanto, anche con la correzione massima tollerata, non superavo i 6/10 di visus appunto, solo che mi è sempre rimasto il dubbio di aver fatto una scelta forse troppo affrettata.
Il chirurgo che mi ha operato ha detto che, volendo, c'è margine per un nuovo trattamento.
Senza dubbio un eventuale trattamento io lo farei con la PRK, lasek o epi-lasik perché da una parte non trovo sicura la creazione di un flap corneale che va ad indebolire la cornea (ma questa è solo una mia posizione personale) e dall'altra nelle mie prospettive di vita non escludo un impiego nelle forze armate.
Vorrei chiedere un consiglio a voi.
Pensate che il bilancio del primo intervento sia positivo?
Ritenete opportuno reintervenire? Se sì, a quale età mi consigliate di fare il ritocco?
Ringrazio in anticipo per l'attenzione prestata alla mia richiesta!
[#1]
Gent.mo,
premettendo che io avrei atteso i 21 anni con almeno un anno di stabilita refrattiva e che avrei scelto la tecnica FEMTOLASIK per ottenere un risultato più duraturo nel tempo, le consiglio di aspettare almeno 1 anno di stabilitá refrattiva prima di valutare un eventuale ritocco e di effettuarlo SOLO se la parchimetri corneale mostra un buon spessore corneale residuo.
Cordiali saluti
premettendo che io avrei atteso i 21 anni con almeno un anno di stabilita refrattiva e che avrei scelto la tecnica FEMTOLASIK per ottenere un risultato più duraturo nel tempo, le consiglio di aspettare almeno 1 anno di stabilitá refrattiva prima di valutare un eventuale ritocco e di effettuarlo SOLO se la parchimetri corneale mostra un buon spessore corneale residuo.
Cordiali saluti
Carlo Orione, MD
carlo.orione@orioneye.com
www.orioneye.com
[#2]
Utente
Grazie mille per la gentile e celere risposta.
Fare una PRK è stata una scelta presa da me in accordo con il chirurgo ovviamente. Sin dopo l'intervento il difetto refrattivo è rimasto stabile, l'ho controllato una volta al mese, complice un mio amico oftalmologo, con l'autorefrattometro.
Io avevo pensato comunque ad un re-intervento intorno ai 26/27 anni e con tecnica PRK o comunque similare, visto che poi in letteratura tra la rimozione e la non rimozione dell'epitelio non si sono viste sostanziali differenze, eccetto quelle legate ad un eventuale haze che comunque può essere prevenuto con una terapia cortisonica regolare.
La pachimetria corneale comunque è buona, anche perché nel precedente intervento non siamo intervenuti in modo particolare nell'area centrale della corna quanto piuttosto nella periferica per intervenire appunto sull'astigmatismo elevato in OD e ovviamente lo spessore corneale in aree periferiche è maggiore rispetto a quello centrale.
Fare una PRK è stata una scelta presa da me in accordo con il chirurgo ovviamente. Sin dopo l'intervento il difetto refrattivo è rimasto stabile, l'ho controllato una volta al mese, complice un mio amico oftalmologo, con l'autorefrattometro.
Io avevo pensato comunque ad un re-intervento intorno ai 26/27 anni e con tecnica PRK o comunque similare, visto che poi in letteratura tra la rimozione e la non rimozione dell'epitelio non si sono viste sostanziali differenze, eccetto quelle legate ad un eventuale haze che comunque può essere prevenuto con una terapia cortisonica regolare.
La pachimetria corneale comunque è buona, anche perché nel precedente intervento non siamo intervenuti in modo particolare nell'area centrale della corna quanto piuttosto nella periferica per intervenire appunto sull'astigmatismo elevato in OD e ovviamente lo spessore corneale in aree periferiche è maggiore rispetto a quello centrale.
[#3]
Ottima scelta quella di aspettare.
Non sono d'accordo sulla prevenzione sicura dell'Haze con terapia cortisonica regolare.
L'haze si può manifestare anche dopo lunga somministrazione cortisonica.
La somministrazione per lungo tempo di cortisone, comunque, può favorire l'instaurarsi di ua cataratta precoce o di un glaucoma.
Anche per questo motivo, oltre ad altri, la PRK é stata abbandonata in favore della FEMTOLASIK
Buona Pasqua
Non sono d'accordo sulla prevenzione sicura dell'Haze con terapia cortisonica regolare.
L'haze si può manifestare anche dopo lunga somministrazione cortisonica.
La somministrazione per lungo tempo di cortisone, comunque, può favorire l'instaurarsi di ua cataratta precoce o di un glaucoma.
Anche per questo motivo, oltre ad altri, la PRK é stata abbandonata in favore della FEMTOLASIK
Buona Pasqua
[#4]
Utente
Insomma, quello che temo è di non riuscire a ridurre il difetto visivo in OD, ma visto che comunque la PRK era una PRK customizzata, non si è ablato molto e c'è la possibilità di un reintervento, credo di dover stare tranquillo.
Ho un visus naturale di 8-9/10 in binoculare ... non penso di potermi lamentare.
Il mio solo cruccio è quello di non riuscire ad entrare, un giorno, nelle ff.aa., ma il futuro è lontano e la laurea in medicina lunga, visto che sono ancora al secondo anno.
Credo sia nella natura del paziente -l'ipocondria- e nell'indole umana il turbamento dinnanzi all'incerto.
Buona Pasqua anche a lei,
un caro saluto.
Ho un visus naturale di 8-9/10 in binoculare ... non penso di potermi lamentare.
Il mio solo cruccio è quello di non riuscire ad entrare, un giorno, nelle ff.aa., ma il futuro è lontano e la laurea in medicina lunga, visto che sono ancora al secondo anno.
Credo sia nella natura del paziente -l'ipocondria- e nell'indole umana il turbamento dinnanzi all'incerto.
Buona Pasqua anche a lei,
un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.7k visite dal 12/04/2014.
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