Glaucoma, , dacriocistite, fotofobia
Sono una collega di altra specialità. Il consulto che chiedo riguarda mia madre 92enne, ancora autonoma e che vive sola, lontana. Da vari anni in cura per glaucoma con Droptimol e Xalatan, recentemente aggiunto anche Combigan. Da circa un anno è subentrata una dacriocistite con infezione periodica, circa una volta al mese, del sacco lacrimale, che si risolve nel giro di due tre giorni, con rapido rigonfiamento, "rottura" e svuotamento (curata con colliri antibiotici di cui non ho ora il nome, più a volte amoxicillina per os) . Indicato intervento chirurgico ma per ora rinviato per timori vari (rifiuto dell'anestesia, timore di compromissione del discreto benessere finora mantenuto, rischi superiori ai benefici). Inoltre marcata fotofobia che complica il quadro, con cronica secchezza dell'occhio. In passato distacco di retina e interventi per cataratta.
Il sintomo più disturbante al momento è la fotofobia e il fastidio diffuso a entrambi gli occhi. C'è inoltre preoccupazione per la dacriocistite recidivante.
Ho visto che la fotofobia e irritazione può essere un effetto collaterale dei farmaci antiglaucoma. L'oculista che la seguiva per anni non è più in attività e al momento non ne ha trovato un altro fisso.
Le domande che mi pongo sono varie: puo' andare avanti in questo modo attendista con la dacriocistite, senza operarla, magari provando antibiotici più potenti? E' pensabile una sospensione dei farmaci per il glaucoma, per vedere se la fotofobia è legata a quelli, per un periodo, magari sostituendo con altri (Diamox?). In alternativa sono usabili colliri antiinfiammatori o anestetici per ridurre il fastidio?
Grazie per l'attenzione.
Il sintomo più disturbante al momento è la fotofobia e il fastidio diffuso a entrambi gli occhi. C'è inoltre preoccupazione per la dacriocistite recidivante.
Ho visto che la fotofobia e irritazione può essere un effetto collaterale dei farmaci antiglaucoma. L'oculista che la seguiva per anni non è più in attività e al momento non ne ha trovato un altro fisso.
Le domande che mi pongo sono varie: puo' andare avanti in questo modo attendista con la dacriocistite, senza operarla, magari provando antibiotici più potenti? E' pensabile una sospensione dei farmaci per il glaucoma, per vedere se la fotofobia è legata a quelli, per un periodo, magari sostituendo con altri (Diamox?). In alternativa sono usabili colliri antiinfiammatori o anestetici per ridurre il fastidio?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Oculista
Carissima collega,
nella dacriocistite cronica, l'unico sintomo può essere una leggera tumefazione del sacco. Alla spremitura del sacco può fuoriuscire pus attraverso il puntino lacrimale. Il sacco lacrimale può distendersi a causa della ritenzione delle secrezioni, causando la formazione di un grande mucocele. Un ascesso, se presente, può rompersi e formare una fistola drenante.Quindi bisognerebbe verificare se esiste o no una ostruzione delle vie nasolacrimali con sonda a fibre ottiche,iltutto per orientare l'intervento.
Comunque è necessario trattare le anomalie nasali o dei seni paranasali che contribuiscono all'ostruzione del dotto naso-lacrimale. Se questo trattamento è insufficiente, possono rendersi necessarie l'intubazione naso-lacrimale, la dacriocistorinostomia o la rimozione del sacco lacrimale (dacriocistectomia).Questi due ultimi interventi sono impegnativi,si fanno in anestesia generale e spesso non risolvono il problema ed io non li consiglierei per una persona dell'età di tua madre!
Per il diamox,non prenderei in considerazione minimamente il suo uso continuo in una persona di novanta anni!!!!L'acetazolamide puo' determinare una lieve acidosi; quindi deve essere controindicato il suo impiego nelle acidosi ipercloremiche. L'acetazolamide puo' essere controindicata nei casi in cui vi sia una netta diminuizione dei livelli sierici del sodio e/o potassio. L'acetazolamide e' anche controindicata nei casi di insufficienza epatica e renale conclamata e nell'insufficienza surrenalica. Una prolungata somministrazione di acetazolamide e' controindicata nei soggetti affetti da glaucoma cronico non congestizio ad angolo chiuso,quindi bisognerebbe sapere molto dio più sui parametri clinici di tua madre!!!!
Comunque io CONSIGLIEREI UN'ENDOSCOPIA DELLE VIE LACRIMALI!!!
Questa nuova tecnologia(ormai routinaria) si avvale di fibre ottiche che rendono possibile visualizzare in modo chiaro e preciso i problemi delle vie lacrimali (endoscopia diagnostica) e ricanalizzarle allo stesso tempo (endoscopia chirurgica). Questo sistema offre il grande vantaggio di essere preciso, veloce e sicuro. Questa tecnologia innovativa ha inoltre l'indubbio vantaggio di essere possibile sia nell'adulto "anziano" con una semplice anestesia locale, sia in età pediatrica .
Quando vuoi contattami per qualsiasi chiarimento!!
Un saluto
nella dacriocistite cronica, l'unico sintomo può essere una leggera tumefazione del sacco. Alla spremitura del sacco può fuoriuscire pus attraverso il puntino lacrimale. Il sacco lacrimale può distendersi a causa della ritenzione delle secrezioni, causando la formazione di un grande mucocele. Un ascesso, se presente, può rompersi e formare una fistola drenante.Quindi bisognerebbe verificare se esiste o no una ostruzione delle vie nasolacrimali con sonda a fibre ottiche,iltutto per orientare l'intervento.
Comunque è necessario trattare le anomalie nasali o dei seni paranasali che contribuiscono all'ostruzione del dotto naso-lacrimale. Se questo trattamento è insufficiente, possono rendersi necessarie l'intubazione naso-lacrimale, la dacriocistorinostomia o la rimozione del sacco lacrimale (dacriocistectomia).Questi due ultimi interventi sono impegnativi,si fanno in anestesia generale e spesso non risolvono il problema ed io non li consiglierei per una persona dell'età di tua madre!
Per il diamox,non prenderei in considerazione minimamente il suo uso continuo in una persona di novanta anni!!!!L'acetazolamide puo' determinare una lieve acidosi; quindi deve essere controindicato il suo impiego nelle acidosi ipercloremiche. L'acetazolamide puo' essere controindicata nei casi in cui vi sia una netta diminuizione dei livelli sierici del sodio e/o potassio. L'acetazolamide e' anche controindicata nei casi di insufficienza epatica e renale conclamata e nell'insufficienza surrenalica. Una prolungata somministrazione di acetazolamide e' controindicata nei soggetti affetti da glaucoma cronico non congestizio ad angolo chiuso,quindi bisognerebbe sapere molto dio più sui parametri clinici di tua madre!!!!
Comunque io CONSIGLIEREI UN'ENDOSCOPIA DELLE VIE LACRIMALI!!!
Questa nuova tecnologia(ormai routinaria) si avvale di fibre ottiche che rendono possibile visualizzare in modo chiaro e preciso i problemi delle vie lacrimali (endoscopia diagnostica) e ricanalizzarle allo stesso tempo (endoscopia chirurgica). Questo sistema offre il grande vantaggio di essere preciso, veloce e sicuro. Questa tecnologia innovativa ha inoltre l'indubbio vantaggio di essere possibile sia nell'adulto "anziano" con una semplice anestesia locale, sia in età pediatrica .
Quando vuoi contattami per qualsiasi chiarimento!!
Un saluto
[#2]
Ex utente
Caro collega, grazie per la risposta. Accolgo sicuramente il consiglio di endoscopia delle vie lacrimali. Ci avevano consigliato la dacriocistorinostomia ma abbiamo esitato proprio per l'incertezza su rischi/benefici a questa età e la tua risposta mi conferma. Grazie anche per la risposta sul Diamox: non era intenzione usarlo a lungo, ma solo per un periodo come sostituzione dei betabloccanti e valutare se la fotofobia, di cui mia madre si lamenta molto, da prima della dacriocistite, sia in parte un effetto collaterale di quelli. Purtroppo la lontananza complica le cose. Dovrei parlare nei prossimi giorni per telefono con l'oculista cui mia madre si rivolgerà.
Grazie ancora e terrò conto della tua gentile disponibilità.
Saluti
Grazie ancora e terrò conto della tua gentile disponibilità.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.9k visite dal 25/06/2008.
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