Cheratocongiuntivite virale post esame oct
Mia madre (78anni) con una diagnosi di maculopatia colloide e cataratta nucleare dal 2002, nel 2003 si sottopone a Fluoroangiografia presso ambulatorio Asl. Per instillarle le gocce, l'oculista esercita una forte pressione sugli occhi. Nel giro di poche ore si sviluppa una forte infezione (da trauma o da gocce?), mia madre è costretta al bendaggio di entrambi gli occhi, la guarigione, lentissima, si avrà dopo un mese.
Il 10 febbraio 2008 si sottopone a nuova visita oculistica, ancora gocce per dilatazione della pupilla, ancora infezione e riduzione capacità visiva. Curata da specialista diverso migliora dopo una settimana.
Il 13 maggio 2008 si sottopone a esame OCT presso lo stesso ambulatorio Asl di cui sopra. A due giorni si sviluppa una fortissima infezione, mia madre vede un po' da vicino e solo ombre da lontano. La diagnosi è Cheratocongiuntivite bilaterale di probabile natura virale con opacizzazione e disepitelizzazione corneale, cura con Xanternet gocce ogni 4 ore e Virgan gocce a cui la specialista aggiunge dopo una settimana compresse di Aciclovir da 800 mg 5 al giorno, ridotti poi a tre perch‚ troppo debilitanti. Il miglioramento è lento , le capacità visive non si sono ancora ripristinate, ma mia madre comincia a vedere discretamente le figure da lontano e a leggere qualche riga solo se molto illuminata. A venti giorni dall?inizio della cura il miglioramento cessa, mia madre ricomincia a vedere offuscate le figure da lontano e non riesce a leggere neanche una riga: Secondo la specialista, che continua a curarla con le stesse medicine compreso Aciclovir, è la cataratta che è in fase evolutiva.
Due le domande:
- che relazione c'è tra gli esami a cui si è sottoposta mia madre e le terribili infezioni riportate? (allergia ai colliri midriatici, scarsa igiene della strumentazione o altro?)
- perch‚ non c'è miglioramento nella cura della cheratocongiuntivite virale e quali i possibili suggerimenti?
Il 10 febbraio 2008 si sottopone a nuova visita oculistica, ancora gocce per dilatazione della pupilla, ancora infezione e riduzione capacità visiva. Curata da specialista diverso migliora dopo una settimana.
Il 13 maggio 2008 si sottopone a esame OCT presso lo stesso ambulatorio Asl di cui sopra. A due giorni si sviluppa una fortissima infezione, mia madre vede un po' da vicino e solo ombre da lontano. La diagnosi è Cheratocongiuntivite bilaterale di probabile natura virale con opacizzazione e disepitelizzazione corneale, cura con Xanternet gocce ogni 4 ore e Virgan gocce a cui la specialista aggiunge dopo una settimana compresse di Aciclovir da 800 mg 5 al giorno, ridotti poi a tre perch‚ troppo debilitanti. Il miglioramento è lento , le capacità visive non si sono ancora ripristinate, ma mia madre comincia a vedere discretamente le figure da lontano e a leggere qualche riga solo se molto illuminata. A venti giorni dall?inizio della cura il miglioramento cessa, mia madre ricomincia a vedere offuscate le figure da lontano e non riesce a leggere neanche una riga: Secondo la specialista, che continua a curarla con le stesse medicine compreso Aciclovir, è la cataratta che è in fase evolutiva.
Due le domande:
- che relazione c'è tra gli esami a cui si è sottoposta mia madre e le terribili infezioni riportate? (allergia ai colliri midriatici, scarsa igiene della strumentazione o altro?)
- perch‚ non c'è miglioramento nella cura della cheratocongiuntivite virale e quali i possibili suggerimenti?
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GENTILE SIGNORA
VEROSIMILMENTE LA SUA MAMMA E' STATA COLPITA DA UNA CHERATOCONGIUNTIVITE VIRALE DI TIPO EPIDEMICO DA ADENOVIRUS , TIPICA DEEGLI AMBIENTI AFFOLLATI E DELLE COMUNITA'.
Gli Adenovirus sono respomnsabili di malattie delle vie respiratorie; la forma congiuntivale maggiormente provocata da tali virus è la cheratocongiuntivite Epidemica : colpisce a tutte le età, si trasmette per contatto diretto e il periodo di incubazione varia da tra i 5-10 giorni.
Può essere preceduta da una faringo-tonsillite ed esplode con comparsa di congiuntivite follicolare acuta inizialmente unilaterale, ma che può diventare bilaterale nella seconda settimana. Le palpebre appaiono lievemente edematose, accompagnate da intensa lacrimazione e secrezione congiuntivale siero-mucosa; può comparire dolore.
Adenovirus
Gli Adenovirus sono virus a DNA, che provocano negli esseri umani, infezioni alle prime vie respiratorie, congiuntiviti ed altri tipi di infezione.
Dal 1953, anno della loro scoperta, ne sono stati individuati ben 49 differenti tipi (sei sotto generi A-F).
Gli Adenovirus sono insolitamente resistenti sia ad agli agenti chimico-fisici, che alle avverse condizioni di pH; questo consente loro una prolungata sopravvivenza al di fuori del corpo umano. I virus rimasti su superfici di vari tipi, possono rimanere infettivi per più di 35 giorni. Vantano anche un lunghissimo periodo di contaminazione che garantisce loro il tempo utile per diffondersi da un individuo ad un altro. Queste caratteristiche consentono agli Adenovirus di trasmettersi in un gran numero di modi, rapidamente e con grande efficacia.
Gli Adenovirus infettano, con maggior efficacia i soggetti più giovani, nonché le persone che vivono all'interno di strutture istituzionali, un esempio possono essere i militari o i pazienti di un ospedale.
La cheratocongiuntivite compare verso il decimo giorno, assumendo l'aspetto di piccoli infiltrati superficiali variabili nel numero e nelle dimensioni che possono sfociare in fotofobia e in calo della capacità visiva.
VEROSIMILMENTE LA SUA MAMMA E' STATA COLPITA DA UNA CHERATOCONGIUNTIVITE VIRALE DI TIPO EPIDEMICO DA ADENOVIRUS , TIPICA DEEGLI AMBIENTI AFFOLLATI E DELLE COMUNITA'.
Gli Adenovirus sono respomnsabili di malattie delle vie respiratorie; la forma congiuntivale maggiormente provocata da tali virus è la cheratocongiuntivite Epidemica : colpisce a tutte le età, si trasmette per contatto diretto e il periodo di incubazione varia da tra i 5-10 giorni.
Può essere preceduta da una faringo-tonsillite ed esplode con comparsa di congiuntivite follicolare acuta inizialmente unilaterale, ma che può diventare bilaterale nella seconda settimana. Le palpebre appaiono lievemente edematose, accompagnate da intensa lacrimazione e secrezione congiuntivale siero-mucosa; può comparire dolore.
Adenovirus
Gli Adenovirus sono virus a DNA, che provocano negli esseri umani, infezioni alle prime vie respiratorie, congiuntiviti ed altri tipi di infezione.
Dal 1953, anno della loro scoperta, ne sono stati individuati ben 49 differenti tipi (sei sotto generi A-F).
Gli Adenovirus sono insolitamente resistenti sia ad agli agenti chimico-fisici, che alle avverse condizioni di pH; questo consente loro una prolungata sopravvivenza al di fuori del corpo umano. I virus rimasti su superfici di vari tipi, possono rimanere infettivi per più di 35 giorni. Vantano anche un lunghissimo periodo di contaminazione che garantisce loro il tempo utile per diffondersi da un individuo ad un altro. Queste caratteristiche consentono agli Adenovirus di trasmettersi in un gran numero di modi, rapidamente e con grande efficacia.
Gli Adenovirus infettano, con maggior efficacia i soggetti più giovani, nonché le persone che vivono all'interno di strutture istituzionali, un esempio possono essere i militari o i pazienti di un ospedale.
La cheratocongiuntivite compare verso il decimo giorno, assumendo l'aspetto di piccoli infiltrati superficiali variabili nel numero e nelle dimensioni che possono sfociare in fotofobia e in calo della capacità visiva.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 17/06/2008.
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