Un forte prurito oculare
Salve.E da 20 anni che soffro di blefarite cronica,all'inizio si presentava con dello squame sulle palpebre, perdita di ciglia e con le palpebre arrossate e secche e un forte prurito oculare.Con degli impacchi di shampoo neutro, lo squame sulle ciglia a lungo andare è scomparso, ma è rimasto da curare il rossore dovuto sicuramente al sebo e quella sensazione di prurito.
Ho provato tutte le cure possibili,qualsiasi tipo di farmaco,dalle pomate ai colliri.l'ultima visita da un oculista risale a quattro anni fa'.Vorrei di nuovo provare qualche cura,sperando che qualche sintomo sparisca,cosa mi proponete,e da chi posso rivolgermi?
Ho provato tutte le cure possibili,qualsiasi tipo di farmaco,dalle pomate ai colliri.l'ultima visita da un oculista risale a quattro anni fa'.Vorrei di nuovo provare qualche cura,sperando che qualche sintomo sparisca,cosa mi proponete,e da chi posso rivolgermi?
[#1]
Oculista
Carissimo,
la protezione del bulbo oculare è assicurata dalle palpebre, una superiore ed una inferiore, entrambe delimitate da margini liberi detti bordi palpebrali. Il bordo palpebrale rappresenta la zona di transizione tra l'epitelio di rivestimento cutaneo esterno e la mucosa oculare (giunzione muco-epidermica). Il bordo palpebrale è quindi un microambiente del tutto peculiare che può essere coinvolto da affezioni prettamente dermatologiche, come pure da processi patologici che possono interessare il bulbo oculare o la congiuntiva. Le blefariti (dal greco blejaron palpebra) sono processi infiammatori assai comuni, ad andamento generalmente cronico, interessanti il bordo palpebrale nella zona di impianto delle ciglia. L'eziologia delle blefariti è molteplice. Possono essere provocate da soggiorni in ambienti fumosi, secchi, ventosi o eccessivamente caldi o freddi, da disturbi della vista trascurati (astigmatismo, ipermetropia), strabismi, da malattie dermatologiche quali la iperseborrea, la rosacea, le allergie, da infiammazioni focali (tonsille, denti), da cause alimentari (diabete, insufficienza epatica, alimentazione sregolata). I sintomi delle blefariti sono rappresentati da: bruciore, prurito, talvolta lacrimazione, senso di calore o di peso, intolleranza alla luce (fotofobìa) e contrazione esagerata e prolungata delle palpebre (blefarospasmo).
Le blefariti presentano quadri clinici molto variabili, è quindi importante determinare in quale gruppo rientra ogni paziente, così da potergli spiegare la terapia più appropriata e la prognosi della malattia di cui soffre.
Le blefariti possono essere suddivise in:
• Forma iperemica.
• Forma seborroica.
• Forma pustolo-ulcerativa.
• Forme varie.
Nella forma iperemica il bordo palpebrale è arrossato e gonfio («occhi cerchiali di rosso»), con il cronicizzarsi della blefarite iperemica, si può osservare una fine rete di neoformazioni capillari permanente. Nella forma seborroica, oltre al rossore ed al gonfiore, si nota una desquamazione in prossimità delle ciglia. La blefarite può presentarsi in forma secca, che è la più comune ed è caratterizzata dalla presenza di squamette sottili, fur-furacee site alla base delle ciglia od attaccate al fusto, più o meno numerose: una volta asportate si riformano prontamente; l'altra forma, quella oleosa, insieme al rossore ed al gonfiore si caratterizza per la presenza di scagliette untuose del bordo palpebrale, ciglia conglutinate a ciuffetti, materiale lipidico di aspetto grumoso e schiumoso.
Pertanto se ci dà la esatta diagnosi fatta dal suo oculista,possiamo aiutarla meglio.
Un saluto
la protezione del bulbo oculare è assicurata dalle palpebre, una superiore ed una inferiore, entrambe delimitate da margini liberi detti bordi palpebrali. Il bordo palpebrale rappresenta la zona di transizione tra l'epitelio di rivestimento cutaneo esterno e la mucosa oculare (giunzione muco-epidermica). Il bordo palpebrale è quindi un microambiente del tutto peculiare che può essere coinvolto da affezioni prettamente dermatologiche, come pure da processi patologici che possono interessare il bulbo oculare o la congiuntiva. Le blefariti (dal greco blejaron palpebra) sono processi infiammatori assai comuni, ad andamento generalmente cronico, interessanti il bordo palpebrale nella zona di impianto delle ciglia. L'eziologia delle blefariti è molteplice. Possono essere provocate da soggiorni in ambienti fumosi, secchi, ventosi o eccessivamente caldi o freddi, da disturbi della vista trascurati (astigmatismo, ipermetropia), strabismi, da malattie dermatologiche quali la iperseborrea, la rosacea, le allergie, da infiammazioni focali (tonsille, denti), da cause alimentari (diabete, insufficienza epatica, alimentazione sregolata). I sintomi delle blefariti sono rappresentati da: bruciore, prurito, talvolta lacrimazione, senso di calore o di peso, intolleranza alla luce (fotofobìa) e contrazione esagerata e prolungata delle palpebre (blefarospasmo).
Le blefariti presentano quadri clinici molto variabili, è quindi importante determinare in quale gruppo rientra ogni paziente, così da potergli spiegare la terapia più appropriata e la prognosi della malattia di cui soffre.
Le blefariti possono essere suddivise in:
• Forma iperemica.
• Forma seborroica.
• Forma pustolo-ulcerativa.
• Forme varie.
Nella forma iperemica il bordo palpebrale è arrossato e gonfio («occhi cerchiali di rosso»), con il cronicizzarsi della blefarite iperemica, si può osservare una fine rete di neoformazioni capillari permanente. Nella forma seborroica, oltre al rossore ed al gonfiore, si nota una desquamazione in prossimità delle ciglia. La blefarite può presentarsi in forma secca, che è la più comune ed è caratterizzata dalla presenza di squamette sottili, fur-furacee site alla base delle ciglia od attaccate al fusto, più o meno numerose: una volta asportate si riformano prontamente; l'altra forma, quella oleosa, insieme al rossore ed al gonfiore si caratterizza per la presenza di scagliette untuose del bordo palpebrale, ciglia conglutinate a ciuffetti, materiale lipidico di aspetto grumoso e schiumoso.
Pertanto se ci dà la esatta diagnosi fatta dal suo oculista,possiamo aiutarla meglio.
Un saluto
[#2]
Ex utente
Per prima cosa la ringrazio per la dettagliata spiegazione del mio problema.
Lei deve sapere che di oculisti ne ho cambiati parecchi,e ognuno di essi mi pronosticava una cura diversa senza ottenere risultati soddisfacenti e per cui non ho più nessuna diagnosi cartacea di nessun medico.
Per cui l'unica cosa che posso fare è darvi l'esatta spiegazione dei sintomi che mi perseguitano.
L'unica forma di blefarite cronica che mi si addice tra tutte quelle che lei ha specificato è la"Forma seborroica"
Si presentano sintomi di rossore e gonfiore e di prurito , si notava una desquamazione in prossimità delle ciglia all'inizio della malattia, poi con lo shampoo neutro non si sono più verificati ad occhio nudo. Palpebre sempre unte nei periodi caldi e umidi,mentre nei periodi secchi e d'inverno le palpebre sono secche.
Ho sempre negli occhi la presenza di un corpo estraneo in qualsiasi ora,l'unico momento che ho sollievo è quando vado in vacanza nei paesi caldi,dovuto probabilmente all'umidità e a l'eccessivo alzamento delle temperature che mi lasciano le palpebre si unte ma senza il fastidioso prurito,in poche parole come se facessi la sauna.
Devo precisare che svolgo una vita regolare,un lavoro pulito,un alimentazione del tutto corretta.
Spero che tutto ciò la può aiutare per ulteriori consigli.
Lei deve sapere che di oculisti ne ho cambiati parecchi,e ognuno di essi mi pronosticava una cura diversa senza ottenere risultati soddisfacenti e per cui non ho più nessuna diagnosi cartacea di nessun medico.
Per cui l'unica cosa che posso fare è darvi l'esatta spiegazione dei sintomi che mi perseguitano.
L'unica forma di blefarite cronica che mi si addice tra tutte quelle che lei ha specificato è la"Forma seborroica"
Si presentano sintomi di rossore e gonfiore e di prurito , si notava una desquamazione in prossimità delle ciglia all'inizio della malattia, poi con lo shampoo neutro non si sono più verificati ad occhio nudo. Palpebre sempre unte nei periodi caldi e umidi,mentre nei periodi secchi e d'inverno le palpebre sono secche.
Ho sempre negli occhi la presenza di un corpo estraneo in qualsiasi ora,l'unico momento che ho sollievo è quando vado in vacanza nei paesi caldi,dovuto probabilmente all'umidità e a l'eccessivo alzamento delle temperature che mi lasciano le palpebre si unte ma senza il fastidioso prurito,in poche parole come se facessi la sauna.
Devo precisare che svolgo una vita regolare,un lavoro pulito,un alimentazione del tutto corretta.
Spero che tutto ciò la può aiutare per ulteriori consigli.
[#3]
Oculista
Come le ho già detto,in primis la detersione,poi a blefarite seborroica spesso si associa con dermatite seborroica del viso e del cuoio capelluto. Si verifica una colonizzazione batterica secondaria sulle squame che si trovano sul margine palpebrale. La disfunzione delle ghiandole di Meibomio è provocata da una secrezione anomala di tali ghiandole ed è spesso associata con l'acne rosacea.
In questa forma si formano delle squame untuose, facilmente rimuovibili lungo i margini palpebrali. Nella disfunzione delle ghiandole di Meibomio, l'orifizio delle ghiandole è ispessito (tappato) da un tappo simile a cera indurita. Molti pazienti con blefarite seborroica e disfunzione delle ghiandole di Meibomio presentano una cheratite secca secondaria, che provoca prurito, bruciore e sensazione di corpo estraneo. È comune la storia di orzaioli ripetuti e di calazi. Le riacutizzazioni della forma seborroica e della disfunzione delle ghiandole di Meibomio sono fastidiose e sgradevoli ma non provocano cicatrici corneali centrali o perdita visiva.
La terapia per la blefarite seborroica è diretta a migliorare l'igiene palpebrale e consiste nello strofinare il margine palpebrale ogni giorno con un tampone di cotone bagnato in una soluzione diluita di shampoo per bambini (2-3 gocce in 1/2 tazza di acqua tiepida). Talvolta può essere indicata l'applicazione locale di una pomata antibiotica (bacitracina/polimixina B o sulfacetamide sodica 10% bid per 3 mesi). La blefarite seborroica richiede anche l'esame del viso e del cuoio capelluto .
La terapia della disfunzione delle ghiandole di Meibomio è diretta alla normalizzazione della secrezione ghiandolare, p. es., con la somministrazione di tetracicline (doxyciclina 100 mg PO bid ridotta gradualmente in 3-4 mesi). Compresse calde possono sciogliere i tappi grassosi e permettere alle secrezioni ritenute nei dotti ghiandolari, di fuoriuscire e coprire la superficie oculare.
Come vede le terapie sono banali,lunghe ma a volte danno sollievo iun'affezione cronica quale quella di cui trattiamo.
Un saluto
In questa forma si formano delle squame untuose, facilmente rimuovibili lungo i margini palpebrali. Nella disfunzione delle ghiandole di Meibomio, l'orifizio delle ghiandole è ispessito (tappato) da un tappo simile a cera indurita. Molti pazienti con blefarite seborroica e disfunzione delle ghiandole di Meibomio presentano una cheratite secca secondaria, che provoca prurito, bruciore e sensazione di corpo estraneo. È comune la storia di orzaioli ripetuti e di calazi. Le riacutizzazioni della forma seborroica e della disfunzione delle ghiandole di Meibomio sono fastidiose e sgradevoli ma non provocano cicatrici corneali centrali o perdita visiva.
La terapia per la blefarite seborroica è diretta a migliorare l'igiene palpebrale e consiste nello strofinare il margine palpebrale ogni giorno con un tampone di cotone bagnato in una soluzione diluita di shampoo per bambini (2-3 gocce in 1/2 tazza di acqua tiepida). Talvolta può essere indicata l'applicazione locale di una pomata antibiotica (bacitracina/polimixina B o sulfacetamide sodica 10% bid per 3 mesi). La blefarite seborroica richiede anche l'esame del viso e del cuoio capelluto .
La terapia della disfunzione delle ghiandole di Meibomio è diretta alla normalizzazione della secrezione ghiandolare, p. es., con la somministrazione di tetracicline (doxyciclina 100 mg PO bid ridotta gradualmente in 3-4 mesi). Compresse calde possono sciogliere i tappi grassosi e permettere alle secrezioni ritenute nei dotti ghiandolari, di fuoriuscire e coprire la superficie oculare.
Come vede le terapie sono banali,lunghe ma a volte danno sollievo iun'affezione cronica quale quella di cui trattiamo.
Un saluto
[#4]
Ex utente
Secondo lei da chi mi posso rivolgere per avere un consulto approfondito, così il medico può valutare di persona il mio problema.
Verrei anche da lei ma mi risulta un po' lunga la strada e gradirei che mi indicasse un oculista di sua conoscenza in zona vicina alla valle d'aosta.
Saluti
Verrei anche da lei ma mi risulta un po' lunga la strada e gradirei che mi indicasse un oculista di sua conoscenza in zona vicina alla valle d'aosta.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 19.5k visite dal 07/06/2008.
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