Occhio più piccolo dopo cheratite batterica
Il 2 aprile scorso mi è stato diagnosticato nell'occhio destro un ascesso corneale di origine batterica contratto da una lente a contatto infettata, A distanza di un mese l'ultimo controllo effettuato ha evidenziato che l'infezione, per fortuna, è risolta ed il prossimo controllo lo avrò solo a fine giugno. Le mie domande sono tre:
1) E' normale che l'occhio colpito non abbia recuperato le dimensioni di prima? Premetto che, come da indicazioni, devo proseguire per altre due settimane la terapia con collirio sia antibiotico che cortisonico poi sospenderò tutto. Premetto anche che questo occhio era già leggermente più piccolino essendo più miope ed astigmatico rispetto all'altro.
2) A parte l'aspetto esteriore, come detto l'occhio risulta più chiuso rispetto all'altro, mi è rimasta la cicatrice proprio sulla pupilla ed ovviamente vedo sfocato; è vero che l'intervento con il laser ad eccimeri che ho letto viene effettuato presso l'ospedale di Milano, elimina solo le cicatrici superficiali e non quelle più profonde come, mi è stato detto, sarebbe la mia e, in conseguenza, dovrei ricorrere al trapianto della cornea?
3) Ammettendo che si possa ricorrrere per il mio caso al laser ad eccimeri, quanto tempo deve passare, se deve passare, dalla guarigione dell'ascesso prima di poter intervenire?
Ho finito, grazie mille e cordiali saluti.
1) E' normale che l'occhio colpito non abbia recuperato le dimensioni di prima? Premetto che, come da indicazioni, devo proseguire per altre due settimane la terapia con collirio sia antibiotico che cortisonico poi sospenderò tutto. Premetto anche che questo occhio era già leggermente più piccolino essendo più miope ed astigmatico rispetto all'altro.
2) A parte l'aspetto esteriore, come detto l'occhio risulta più chiuso rispetto all'altro, mi è rimasta la cicatrice proprio sulla pupilla ed ovviamente vedo sfocato; è vero che l'intervento con il laser ad eccimeri che ho letto viene effettuato presso l'ospedale di Milano, elimina solo le cicatrici superficiali e non quelle più profonde come, mi è stato detto, sarebbe la mia e, in conseguenza, dovrei ricorrere al trapianto della cornea?
3) Ammettendo che si possa ricorrrere per il mio caso al laser ad eccimeri, quanto tempo deve passare, se deve passare, dalla guarigione dell'ascesso prima di poter intervenire?
Ho finito, grazie mille e cordiali saluti.
[#1]
l'aspetto a milano
e togliamo tutte le cicatrici con il laser e con il SSN
PTK (Photo Therapeutic Keratectomy)
corneaL'acronimo PTK sta per Photo Therapeutic Keratectomy ed è un trattamento con laser ad eccimeri simile alla PRK ma, mentre la PRK (Photo Refractive Keratectomy) ha lo scopo di correggere i difetti refrattivi (es. miopia, astigmatismo, ecc.), la PTK ha soprattutto uno scopo "terapeutico" o a rende infatti più regolare e trasparente la superficie corneale.
La PTK o cheratectomia fototerapeutica è una tecnica che viene utilizzata per asportare tessuto corneale alterato nelle sue caratteristiche di trasparenza e regolarità (leucomi, nubecole corneali, distrofie corneali ereditarie ed acquisite).
Alcuni chirurghi oculari la utilizzano di routine a fine trattamento laser rifrattivo, cioè dopo la normale fase di chirurgia refrattiva effettuano il cosiddetto smoothing . questo al fine di migliorare i risultati, annullare eventuali scalini corneali, migliorare la visione soprattutto nelle ore serotine e per puntare all’eccellenza.
La PTK è un necessario strumento terapeutico per molte patologie corneali: distrofie ereditarie, leucomi, nubecole,cicatrici corneali da corpo estraneo o da lesioni da colpo d’unghia, haze corneali post chirurgici ed infine per quelle erosioni corneali recidivanti.
e togliamo tutte le cicatrici con il laser e con il SSN
PTK (Photo Therapeutic Keratectomy)
corneaL'acronimo PTK sta per Photo Therapeutic Keratectomy ed è un trattamento con laser ad eccimeri simile alla PRK ma, mentre la PRK (Photo Refractive Keratectomy) ha lo scopo di correggere i difetti refrattivi (es. miopia, astigmatismo, ecc.), la PTK ha soprattutto uno scopo "terapeutico" o a rende infatti più regolare e trasparente la superficie corneale.
La PTK o cheratectomia fototerapeutica è una tecnica che viene utilizzata per asportare tessuto corneale alterato nelle sue caratteristiche di trasparenza e regolarità (leucomi, nubecole corneali, distrofie corneali ereditarie ed acquisite).
Alcuni chirurghi oculari la utilizzano di routine a fine trattamento laser rifrattivo, cioè dopo la normale fase di chirurgia refrattiva effettuano il cosiddetto smoothing . questo al fine di migliorare i risultati, annullare eventuali scalini corneali, migliorare la visione soprattutto nelle ore serotine e per puntare all’eccellenza.
La PTK è un necessario strumento terapeutico per molte patologie corneali: distrofie ereditarie, leucomi, nubecole,cicatrici corneali da corpo estraneo o da lesioni da colpo d’unghia, haze corneali post chirurgici ed infine per quelle erosioni corneali recidivanti.
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 07/05/2013.
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