Riduzione vista persistente a seguito di forte trauma oculare
Spett.li Dottori,
vi scrivo per chiedervi un parere circa un evento accaduto ad una persona cara.
Età del paziente: 33 anni.
Leggera miopia (penso meno di 1 grado).
Per errore pochi giorni fa si è letteralmente puntato un dito nell'occhio sinistro. Come a voler spingere su gli occhiali, che credeva di indossare, ed invece era senza: è andato così "diretto" che non ha neppure chiuso la palpebra.
Ha detto che il trauma è stato così forte che ha provato un dolore indescrivibile.
Da quel momento ha la vista "sfocata" dall'occhio in questione.
E' andato a fare una visita oculistica e questi sono i risultati:
Dall'analisi strumentale l'occhio risulta perfetto.
Non vi sono danni né infezioni né riduzioni della capacità visiva.
Tuttavia a livello "pratico", cioè leggendo le righe, risulta che ha perso 4 decimi: vede 6 righe su 10.
Il medico ha provato in tutti modi, anche a frapporre lenti davanti, anche quella con la lente molto piccola: in nessun modo migliora la visione.
Gli ha detto:
- che con nessun tipo di occhiali può "sistemare" questa riduzione della capacità visiva, la quale non risponde a nessun tipo di lente.
- che la cosa può essere provvisoria, così come permanente: solo il tempo potrà dirlo.
Perciò vi saremmo molto grati se poteste riferirci un vostro parere: ci piacerebbe sapere qualche dettaglio specifico circa questo tipo di problemi, data la notevole preoccupazione.
Cioè:
Se la vista non migliora con l'uso di lenti, e se dall'esame oculare è tutto ok, significa che la "causa" del problema non risiede "davanti", direi "superficialmente", laddove si può agire con le lenti o dove si potrebbe vedere qualche genere di lesione, giusto?
Quindi mi verrebbe da pensare che il problema è "a monte": nervo ottico? Cervello?
E' possibile che un trauma all'occhio si ripercuota "a monte" più che nell'occhio?
(mi viene da pensare agli acufeni in cui l'orecchio è intatto ma il problema è a monte).
Potrebbe essere penetrata nel nervo velocemente un'infezione virale che poi è stata debellata nell'occhio ma è rimasta nel nervo?
Secondo voi come è possibile questa apparente "contraddizione" tra le prestazioni visive "pratiche" e l'assenza di problemi nelle "analisi" dell'occhio?
Il fatto che il disturbo non risponde alle lenti, può essere un indizio per aiutare a capire la "natura" del problema?
Infine, ultimo indizio: la persona riferisce di avvertire ancora un certo "fastidio" nell'occhio.
Gli ho detto che questo potrebbe anche essere un buon segno, perché se c'è "fastidio" significa che c'è ancora qualcosa di "guasto", e quindi potrebbe essere che, una volta rimarginatosi, il disturbo vada via.
Secondo il vostro parere, è un ragionamento giusto?
Grazie.
vi scrivo per chiedervi un parere circa un evento accaduto ad una persona cara.
Età del paziente: 33 anni.
Leggera miopia (penso meno di 1 grado).
Per errore pochi giorni fa si è letteralmente puntato un dito nell'occhio sinistro. Come a voler spingere su gli occhiali, che credeva di indossare, ed invece era senza: è andato così "diretto" che non ha neppure chiuso la palpebra.
Ha detto che il trauma è stato così forte che ha provato un dolore indescrivibile.
Da quel momento ha la vista "sfocata" dall'occhio in questione.
E' andato a fare una visita oculistica e questi sono i risultati:
Dall'analisi strumentale l'occhio risulta perfetto.
Non vi sono danni né infezioni né riduzioni della capacità visiva.
Tuttavia a livello "pratico", cioè leggendo le righe, risulta che ha perso 4 decimi: vede 6 righe su 10.
Il medico ha provato in tutti modi, anche a frapporre lenti davanti, anche quella con la lente molto piccola: in nessun modo migliora la visione.
Gli ha detto:
- che con nessun tipo di occhiali può "sistemare" questa riduzione della capacità visiva, la quale non risponde a nessun tipo di lente.
- che la cosa può essere provvisoria, così come permanente: solo il tempo potrà dirlo.
Perciò vi saremmo molto grati se poteste riferirci un vostro parere: ci piacerebbe sapere qualche dettaglio specifico circa questo tipo di problemi, data la notevole preoccupazione.
Cioè:
Se la vista non migliora con l'uso di lenti, e se dall'esame oculare è tutto ok, significa che la "causa" del problema non risiede "davanti", direi "superficialmente", laddove si può agire con le lenti o dove si potrebbe vedere qualche genere di lesione, giusto?
Quindi mi verrebbe da pensare che il problema è "a monte": nervo ottico? Cervello?
E' possibile che un trauma all'occhio si ripercuota "a monte" più che nell'occhio?
(mi viene da pensare agli acufeni in cui l'orecchio è intatto ma il problema è a monte).
Potrebbe essere penetrata nel nervo velocemente un'infezione virale che poi è stata debellata nell'occhio ma è rimasta nel nervo?
Secondo voi come è possibile questa apparente "contraddizione" tra le prestazioni visive "pratiche" e l'assenza di problemi nelle "analisi" dell'occhio?
Il fatto che il disturbo non risponde alle lenti, può essere un indizio per aiutare a capire la "natura" del problema?
Infine, ultimo indizio: la persona riferisce di avvertire ancora un certo "fastidio" nell'occhio.
Gli ho detto che questo potrebbe anche essere un buon segno, perché se c'è "fastidio" significa che c'è ancora qualcosa di "guasto", e quindi potrebbe essere che, una volta rimarginatosi, il disturbo vada via.
Secondo il vostro parere, è un ragionamento giusto?
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 22/04/2013.
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